Aumentano i depositi, le banche impiegano più del denaro che ricevono dai clienti, le "sofferenze" sono in calo ma restano comunque il problema principale. Sono i dati elaborati (sulla scorta dell'analisi di "Osserfare" su documenti della Banca d'Italia) dalla Banca della Rete che giovedì prossimo terrà un incontro sull'investimento personale. Per preparare la riunione che si svolgerà alle 19.30 all'hotel Europa l'istituto ha scattato una "foto" ai rapporti dei pontini con il denaro.
Escono dati positivi rispetto al passato ma anche campanelli d'allarme. «La provincia pontina è uno dei territori più dinamici d'Italia – spiega Daniele Mariani, responsabile Banca della Rete di Latina e Ciampino – basti pensare che nel periodo che va dal 2000 al 2005, quindi quello più caratteristico per la nostra analisi in considerazione del passaggio dalla lira all'euro e delle relative conseguenze che hanno portato al caro vita, il nostro territorio è riuscito ad avvicinarsi di pochissimo alla media nazionale per quanto riguarda il risparmio e addirittura registrare il doppio di richieste di finanziamenti e mutui di quanto mediamente avviene nel resto dei comuni italiani». Al tempo stesso sono aumentati anche gli sportelli bancari. In generale si registra «una dinamica positiva» per l'intera provincia, Latina è poco più di un punto al di sotto degli incrementi nazionali per i depositi e doppio rispetto a quello d'Italia rispetto agli impieghi, nonché prima per crescita d'impieghi e terza dopo Roma e Frosinone per i depositi.
I "numeri" sono molto chiari. In cinque anni i depositi sono cresciuti in tutte le province del Lazio ma Latina fa registrare un più 48,6% ovvero 16 punti in più della media nazionale. Un boom concentrato, però, principalmente tra 2000 e 2001. I depositi erano 2 milioni 611.000 euro nel 2000, sono 3 milioni 881.506 adesso. Al tempo stesso gli impieghi ovvero i finanziamenti erogati dalle banche, sono cresciuti in cinque anni del 28,3% contro una media del 35,9% nazionale. In particolare tra 2004 e 2005, però, c'è un'accelerazione pari al 14,5% che è il doppio rispetto all'Italia e tre volte il Lazio. Indica che gli istituti "credono" di più alle iniziative dei pontini ma anche che la necessità di accesso al credito è cresciuta. Gli impieghi, comunque, sono passati da 4 milioni 227.841 euro del 2000 a 5 milioni 423.556 dello scorso anno.
Mentre sono passati da 167 a 170 gli sportelli bancari si fa notare che «i processi di fusione e acquisizione non hanno inciso sul numero degli sportelli». Resta il "nodo" delle sofferenze sugli impieghi, scese dal 21,8% del 2000 al 13,9% dello scorso anno. Un bel risultato – dovuto in molti casi alla "cartolarizzazione" dei crediti da parte delle banche – ma sempre qualcosa come due volte e mezza la media del Lazio (5,5%) e quattro quella italiana (3,6%). Peggio nella Regione fa solo Frosinone con il 21,2% ma i cattivi pagatori a Latina continuano a essere un problema serio.