"Settanta anni di ricerca e tradizioni". E' stato lo slogan della rassegna enogastronomica apriliana che ha aperto i festeggiamenti per il settantesimo anniversario di fondazione della città.
Un appuntamento che in questa occasione è stato anche l'occasione per conoscere i nuovi locali del ristorante "Il focarile" dei fratelli Lunghi che hanno ospitato la serata. Una nuova sala e anche le stanze per gli ospiti – destinate in particolare agli sposi che volessero trascorrere lì la prima notte di nozze dopo i festeggiamenti – in uno spazio rinnovato tra verde e fontane alle spalle della sala che eravamo abituati a conoscere. Una serata dedicata, inoltre, alla buona cucina, alla presenza di politici come l'ideatore della rassegna Giustino Izzo e l'assessore provinciale Enrico Tiero (notata l'assenza del sindaco Calogero Santangelo), imprenditori, tra i quali il presidente di Federlazio Marco Picca, esperti di enogastronomia. Tra questi il giornalista del Tg5 Massimo Billetto che si occupa di "Gusto" e ha ricordato come proprio al "Focarile" qualche anno fa si tenne uno dei primi corsi di sommelier in provincia. «Ci sono vini in questa zona che rappresentano delle eccellenze e vanno ulteriormente valorizzati». Dopo gli aperitivi con un buffet di prodotti tipici pontini al toritino di alici con finocchietto selvatico è stato abbinato il moscato secco "Oppidum" della cantina Sant'Andrea; al fagottino con guazzetto di scorfano, patate e olive nere di Gaeta il Cori bianco dell'azienda agricola Carpineti; ai ravioli di ricotta di bufala con asparagi di bosco e formaggio bufalino stagionato l'Antinoo di Casale del Giglio. Stessa cantina per gli stracci di pasta al ragù di papera (Shiraz) e l'agnello al tegame con famigliole (Madre selva). La cialdina con ricotta di pecora e castagne in salsa ai cachi è stata abbinata, infine, al moscato passito Capitolium della cantina Sant'Andrea.
Fonte: Il Messaggero