Alveti e Camusi incoronata a Roma

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (Nessun voto)
Loading...

Il formaggio, una passione pontina che nasce dall'amore per la terra e per i prodotti di qualità. Questa mattina a Roma durante la III edizione del concorso per i migliori formaggi del Lazio "Premio Roma", a Palazzo Rospigliosi, verrà incoronato il "cacio del borgo" prodotto da Alveti e Camusi.

Il concorso promosso dall'Azienda romana mercati, con la collaborazione di Unioncamere Lazio, ha lo scopo di valorizzare e promuovere, sui mercati nazionali ed internazionali, i migliori formaggi prodotti nel territorio laziale. Dodici degustatori professionisti che sulla base di una rigorosa griglia di requisiti organolettici e sensoriali sele­zionano e premiano i migliori prodotti di 103 aziende per 25 tipologie di formaggi. Il concorso prevede una sezio­ne dedicata alle aziende di Roma, una alle aziende del Lazio ed infine una sezione nazionale per premiare i migliori formaggi a stagionatura natu­rale ed i migliori formaggi di fantasia. Il cacio del borgo è risultato il migliore nella sezione nazionale. Il mix vincente che è alla base dell'azienda di Borgo Podgora, nata poco più di due anni fa si basa sulla semplicità della lavorazio­ne, la fantasia nella produzione e la capacità di mantenere intatto il gusto e il profumo dell'agro pontino. Il riconoscimento è un punto in più a favore di chi, come Antonella Camusi, ha voluto puntare tutto sulla sfida. Quella con un territorio impietoso verso gli impren­ditori a cui chiede sforzi consistenti per far fronte ad una crisi che è entrata nel dna della terra e non riesce a valorizzare i – settori di punta che lo contraddistinguono. La Camusi ricor­da Caterina de' Medici che, sposando nel 1533 il delfino Enrico, diffuse in Francia le conquiste della gastrono­mia italiana e le basi della civiltà della tavola. Lo stesso sta accadendo con questa azienda che alle porte di Latina mantiene un contatto diretto con il pubblico, ascolta i consigli dei clienti e non permette alla tecnologia di penetrare a fondo e di contamina­re quel sapore unico della mozza­rella, della ricotta, del latte e dei formaggi che si producono. L'impianto lavora oltre 15 quintali di latte al giorno invertendo la rotta, in negativo, del settore lat­tiero caseario in terra pontina. Questa mattina a Roma verrà pre­miato il gusto e il sapore del cacio del borgo, perché l'economia quando è arte è sempre bellezza e in questo caso sapore sublime.

Fonte: Il Territorio [Alessia Tomasini]