«L'utilizzazione dei trucioli per invecchiare il vino aggravata dalla mancanza di una informazione trasparente inganna i consumatori e danneggia i produttori che si impegnano nel mantenimento di tecniche tradizionali, quali la maturazione dei vini in botti di legno».
E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare negativamente il Regolamento CE pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea che da di fatto il via libero definitivo all'utilizzo dei trucioli. L' Italia che rappresenta circa il 25 per cento delle esportazioni mondiali e ha conquistato negli Usa il primato delle vendite, deve scegliere senza indugio – precisa la Coldiretti – la strada della qualità e della trasparenza senza cedere alle tentazioni di una concorrenza fondata sulla bassa qualità che non valorizza le potenzialità del territorio nazionale. Una necessità per non compromettere la crescita tumultuosa fatta registrare dal vino Made in Italy che nel primo semestre del 2006 secondo l'Istat ha realizzato un boom dell' 8 per cento nel valore delle esportazioni e – precisa la Coldiretti – un successo rilevante negli Stati Uniti (+11 per cento) e nei nuovi Paesi emergenti come India (+53 per cento) e Cina (+115 per cento).
I risultati commerciali del 2006 con una vendemmia che si preannuncia buona e su quantità contenute attorno ai 50 milioni di ettolitri dimostrano – afferma la Coldiretti – la presenza di nuove e rilevanti opportunità di crescita del vino Made in Italy che nello scorso anno ha raggiunto un fatturato record di 9 miliardi di euro, 3 dei quali attraverso l'export che potrebbe peraltro beneficiare dell'immagine positiva conquistata dall'Italia nel mondo con la vittoria del campionato del mondo di calcio. Un patrimonio economico e di immagine per le imprese nazionali che – continua la Coldiretti – va difeso nei confronti delle imitazioni e della concorrenza sleale fondata sulla mancanza di trasparenza nell'informazione».
Fonte: Latina Oggi