Vacanze, «passano» gli stranieri

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LATINA — L'Apt ha reso noto l'an­damento turistico analizzando il fe­nomeno in una globalità di dati secondo lo stile di un ufficio cui niente e o poco sfugge di quanto accade sotto il sole… estivo e non nella terra pontina. Anno di analisi 2005. Lo studio poggia su due pilastri: da una par­te i punti di forza del nostro turi­smo dall'altra i punti di debolezza. E sono tanti.

Lo studio gode di una sintesi sul pianeta turismo pontino redatto dal direttore dell'Apt di Latina Pier Giacomo Sottoriva. Subito le noti­zie non buone. In un confronto con i paesi esteri perché la provin­cia di Latina è una delle mete più ricercate del turismo internaziona­le c'è una caduta dell'«appeal» ita­liano rispetto ai paesi concorrenti. Non c'è più il richiamo di una volta mentre crescono i campanel­li di allarme su cambi di rotta di interi flussi turistici. Secondo: non ci sono grandi risorse per la promo­zione turistica e l'Italia è svantag­giata rispetto ai paesi stranieri. Al­tri dati c'è una dispersione di risor­se che annualmente vengono messe in campo da altri sog­getti per la promozione fuori di un prefissato standard di qualità, di una linea strategica comune, di una comunità di obiettivi. Si è insomma incapa­ci di fare sinergia, soprattutto di dare una immagine unita­ria attraverso canali di infor­mazione comunicazione co­me il «web». Esistono infatti due siti internet, uno del Go­verno ed uno delle Regioni con costi di impianto e di ge­stione che possono definirsi sostenuti quanto inutilmente duplicati.

E veniamo alle buone noti­zie. La provincia di Latina ha nel proprio mazzo numerosi assi e carte vincenti: il mare e le isole, il sistema collina mon­tagna, le aree ambientali pro­tette, l'area termale di Suio, l'offerta turistica culturale. Tutti elementi che tradotti in cifre denotano una statistica pia­cevole da leggere. Cresce il nume­ro degli ospiti negli alberghi anche se diminuiscono le giornate di va­canza. E questo vale anche per gli stranieri soprattutto per loro con le loro bandierine e i dollari, oltre alla conquista di numerosi gioielli abitativi a Sabaudia da parte dei super ricchi russi. Crescono agritu­rismo e alloggi in famiglia e ostelli. E i numeri sono interessanti. Nel 2005 negli alberghi sono arrivati 344749 persone con presenze supe­riori ad un milione e trecentomila. Gli arrivi extraalberghiere sono sta­te 192539 con presenze superiori al milione e mezzo. Gli arrivi in tutti i settori dagli alberghi di lusso agli istituti religiosi superano il milione e quattrocentomila mentre le presenze raggiungono la cifra di sedici milioni e mezzo, in linea con i dati dell'anno precedente e con una si­gnificativo aumento delle presenze degli stranieri. Se si considerano i dati statistici dell'ultimo decennio si scopre che in termini di presen­ze si è passati da due milioni cento­cinquantamila a duemilioni nove­centocinquantamila. Gli arrivi han­no un andamento diverso e passa­no da trecentocinquantamila a po­co più di mezzo milione. Uno stu­dio a sè merita l'analisi dei flussi turistici per le isole considerate il vero polo di richiamo del turismo nazionale ed internazionale. Dai porti di Anzio, Terracina, Circeo e Formia si sono imbarcati per Pon­za (fonte società di navigazione) 195950 un vero fiume di persone e di moneta pregiata anche se resta troppo piccola la forbice di presen­ze nell'isola legate alla secolare ca­denza delle ferie. Per Ventotene da Formia e viceversa si sono imbarca­te 124346. Per quanto riguarda il patrimonio ricettivo in provincia ci sono 183 alberghi gli stessi dell'an­no 2004. Un dato che denota una carenza di iniziative in questo set­tore nonostante la crescente richie­sta di camere e posti letto.

Fonte: Il Tempo [Renzo Lo Noce]