Selex, i sindacati sul piede di guerra

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"Difenderemo fino alla fine anche un solo posto di lavoro. Non ci possono essere licenziamenti alla Selex". Vincenzo Quaranta, segretario provinciale della Fiom Cgil, affonda il colpo contro i vertici aziendali della società, con sede a Cisterna, dopo l'incontro di ieri.

Il vertice tenutosi a Roma ha allontanato le posizioni tra rappresentati dei lavoratori e l'azienda. Nel corso dell'incon­tro i responsabili della Selex hanno illustrato l'attuale situazione aziendaria. Nonostante l'utilizzo del monte ferie, del Rol (orario di lavoro ridotto) e della riduzione delle ore si stra­ordinario la situazione è clamo­rosamente negativa, la Selex non ha commesse e non riesce a coprire il prossimo anno. La situazione, fotografata a settembre 2006, è negativa: non si è raggiunto neanche il 50% di quanto preventivato. I verti­ci aziendali, pertanto, stanno elaborando un piano aziendale per il 2006/2007 che verrà illustrato ai sindacati il 16 novembre. Nel piano verranno indicati: il mercato che si inten­de occupare, le nuove produ­zioni su cui puntare e, soprattutto, la ricaduta occupazionale che inevitabilmente appare negativa. A questo punto della discussione i toni sono saliti, la discussione è degenerata. "Finora il sindacato è stato disponibile – dice Quaranta – ad affrontare congiuntamente la questione. Abbiamo dato ampia dimostrazione di collaborazione per cercare le soluzioni migliori e a dare una mano. Da oggi in poi il sindacato sarà con­trario alle loro posizioni". Nel frattempo, prosegue il segretario della Cgil, "abbiamo rinnovato l'invito al Governo di convocare le parti, subito dopo il vertice del 16 novembre, per trovare una soluzione fattiva e duratura alla crisi che investe l'azienda ponti­na". "Invitiamo tutti i lavoratoti della Selex – conclude Quaranta – a manifestare insie­me a noi in occasione dello sciopero generale del 10 novembre. E' una battaglia a difesa del lavoro". La Selex, società che produce apparecchiature tecnologiche legate alla comunicazione per la dife­sa e la sicurezza, è in crisi ormai da tempo. Le gravi diffi­coltà sono legate alle scarse commesse tanto da poter immaginare per l'azienda una drastica riduzione del persona­le. Le prospettive di qualche mese fa lasciavano presuppor­re, per l'inizio del 2007, una riduzione di oltre 330 lavorato­ri su un totale di 800. Una vera mazzata per l'occupazione pontina. La Selex rappresenta uno tra gli esempi più importan­ti di azienda metalmeccanica presente nel territorio. Simbolo della bontà del lavoro e della qualità del prodotto. Produce sistemi radio mobili e aeronauti­ci. L'azienda appartiene al grup­po Finmeccanica che ha nume­rosi siti aperti in tutta Italia per un totale di 3462 impiegati. Le problematiche più evidenti riguardano, però, il sito di Cisterna di Latina. Oggi il mer­cato, legato alle commesse militari, non assicura più le commesse degli anni scorsi. Ora si passa ad una nuova stra­tegia sindacale.

Fonte: Il Territorio [Sergio Corsetti]