Secondo gli esiti dell’indagine annuale Excelsior, il sistema informativo per l’occupazione e la formazione di Unioncamere-Ministero del Lavoro, cresce il numero di nuovi ingressi previsti dagli imprenditori pontini, che per quest’anno dovrebbe raggiungere le 7.030 unità, il 4,6% in più rispetto a quanto previsto nel 2014.
A fronte di tali entrate, le imprese prevedono 7.520 uscite (per dimissioni, pensionamenti o contratti in scadenza di cui non è previsto il rinnovo), vale a dire il 10,2% in meno rispetto al 2014. La risultante è un “saldo” occupazionale atteso che resta però ancora negativo e pari a -490 unità, mostrando comunque un deciso miglioramento rispetto alle -1.650 dello scorso anno.
Peraltro, nell’ultimo anno è attesa in crescita la quota delle assunzioni “stabili” (dal 16% al 27%), aggregato che comprende i contratti a tempo indeterminato e apprendistato, a discapito delle assunzioni a termine che perdono 11 punti percentuali, come illustrato nel grafico sottostante:
graf. 1 – Entrate previste in provincia per modalità contrattuale nell’ultimo triennio (⇓)
La percentuale di imprese che nel 2015 intende procedere ad assunzioni di personale dipendente torna a crescere, attestandosi al 15,1% del totale (erano state il 13,1% nel 2014), con una incidenza prevalente (il 78,9%) delle realtà di dimensioni maggiori (50 e più dipendenti); anche le imprese più piccole (da 1 a 9 dipendenti) mostrano segnali di una maggiore apertura in termini di ampliamento degli organici.
In termini di occupazione dipendente, prevista in entrata per 5.820 unità, con riferimento a tutte le tipologie contrattuali ad esclusione dei contratti di somministrazione, si conferma in crescita il tasso di assunzione provinciale, che nelle previsioni formulate dalle aziende locali per il 2015 si attesta al 6,8%, a fronte del 5,9% del 2013 e del 6,6% del 2014.
Le dinamiche a livello regionale e nazionale confermano il recupero in atto a tutti i livelli territoriali, per un differenziale in progressivo assottigliamento nell’ultimo triennio.
A livello settoriale, la perdita di “posti di lavoro” attesa in provincia di Latina per il 2015 si concentra esclusivamente nel terziario (-670 unità), mentre nel comparto industriale è previsto un saldo positivo per 60 unità.
Il trend negativo dei servizi è condiviso da tutti i comparti, ad eccezione dei Servizi avanzati alle imprese, per un’occupazione attesa in crescita del 2,3%; diversamente, nell’industria le costruzioni mostrano le migliori performance a livello di variazione occupazionale.
La geografia della domanda di lavoro in Italia è illustrata nei grafici seguenti:
graf. 6 – La domanda di lavoro a livello provinciale. Anno 2015 (⇓)
Particolarmente significative le criticità evidenziate dalle aziende locali in relazione alle difficoltà di reperimento delle figure richieste: in provincia di Latina tali problematiche riguarderanno il 19% delle assunzioni previste (8 punti in più rispetto alla media nazionale), in netto rialzo rispetto ai valori rilevati nel 2014 (8%).
L’inadeguatezza della preparazione dei candidati è la criticità maggiormente riscontrata (12% del totale), rispetto alla scarsità dei profili disponibili (7%).
Come già accennato in apertura, si rileva un positivo trend in termini di assunzioni “stabili”; in effetti per la prima volta quest’anno si registra una significativa inversione delle dinamiche in atto nella nostra provincia manifestatesi dall’inizio della crisi; nell’ambito delle assunzioni “stabili”, focalizzando l’attenzione sull’occupazione dipendente, infatti, le imprese locali hanno formulato per il 2015 previsioni di contrattualizzazioni a tempo indeterminato per circa il 30% delle nuove assunzioni, il doppio di quanto era stato previsto l’anno precedente.
graf. 8 – Assunzioni previste per tipologie contrattuali distribuzione e confronti territoriali (⇓)
Dunque, la struttura contrattuale delle assunzioni previste è mutata considerevolmente quest’anno, con un avanzamento netto dei contratti a tempo indeterminato sul complesso delle entrate, a discapito prevalentemente del tempo determinato (la cui quota complessiva è circa pari ai 2/3 delle previsioni di nuovi ingressi, a fronte dell’80% dell’anno precedente). Peraltro, tra le assunzioni a termine si riduce soprattutto la componente stagionale, che torna sui livelli del 2013 (scende all’attuale 42,7%, dal 50,4% del 2014), essendo meno significativo il contributo espansivo del comparto turistico-ricettivo che aveva decisamente “gonfiato” gli esiti dello scorso anno.
graf. 9 – Assunzioni previste per tipologie contrattuali. Serie storica (⇓)