Il malumore dei lavoratori della "Exon Contact", azienda di Latina che si occupa di servizi di telecomunicazione a imprese e privati, si è manifestato a più riprese. Un malessere che deriva dal ritardo, e in alcuni casi il mancato, pagamento degli stipendi.
E dopo una breve pausa, nell'attesa che l'azienda provvedesse agli impegni presi con il sindacato della Uil nel giugno scorso, la ferita si è riaperta.
Gli operatori oggi, sempre più numerosi, per rivendicare i loro diritti, insieme al sindacato, imboccano la strada della vertenza. Sono circa quaranta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso, oltre alle disattese promesse di pagamento, è stata la recente marcia indietro da parte della azienda sugli accordi presi per la reintegrazione di lavoro di alcuni dipendenti.
«Ci siamo incontrati diverse volte – dichiara Luigi Ulgiati, segretario generale della Ugl di Latina – prima di tutto per risolvere la questione degli stipendi arretrati, rimasta in parte insoluta, ma anche per discutere e cercare di trovare insieme una soluzione adeguata per il ripristino degli ex dipendenti. La Exon, nella fase delle trattative, si è sempre dimostrata disponibile al dialogo apprezzando il piano di rientro aziendale da noi proposto, al dunque purtroppo si è sottratta non tenendo conto dell'accordo». La faccenda ora è di quelle che richiedono un intervento immediato nelle alte sfere della politica nazionale. La questione dei dipendenti dei call center a livello nazionale, inclusi ovviamente quelli del capoluogo pontino, verrà sottoposta anche al ministero del Lavoro. «Il 20 novembre – si legge in una nota firmata dal sindacato – è previsto un incontro al ministero per valutare anche la questione della legittimità della tipologia di contratto con i quali i call center impegnano i lavoratori».
Fonte: Il Messaggero [V.Don.]