Kiwi e susine verso nuovi mercati

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La frutta pontina va. E soprattutto all'estero dove kiwi e susine hanno conquistato importanti fette di mer­cato. Le buone prospettive dei due prodotti ha convinto Apofruit Italia a investire quasi tre milioni di euro sullo stabilimento di Aprilia dove si lavorano migliaia di tonnellate di frutta all'anno.

I camion vanno e vengono dallo stabilimento di via Guardapasso dove la frutta viene immagazzinata nei frigoriferi e poi incassettata e spedi­ta verso i mercati europei e americani. Già oggi Apofruit esporta l'82 per cento delle susine Angelino, il 96 per cento del kiwi giallo e il 75 per cento del kiwi verde. «Nei prossimi due anni – dice il direttore generale Ren­zo Piraccini – vogliamo consolidare questi risultati e raddoppiare le ven­dite».

Il progetto Apofruit è stato illu­strato ieri nel corso di un convegno a cui ha partecipato l'assessore regio­nale alle attività produttive della Regione Lazio Francesco De Angeles. L'obiettivo, ha spiegato il presidente di Apofruit Italia Enzo Treos­si, è la valorizzazione internazionale dei prodotti ortofrutticoli del Lazio.

Il progetto ha come perno il po­tenziamento dello stabilimento di Aprilia con la realizzazione di nuo­ve celle frigorifere per una capienza di quattromila tonnellate (45 per cento in più rispetto a quelle attuali), una nuova sala di lavorazione e l'adozione di nuove e più sofisticate tecnologie. L'investimento, spiega Piraccini, prevede anche la realizzazione di un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica rinnovabile e pulita.

Tra i prodotti che vanno meglio all'estero, ha detto Treossi, c'è sicu­ramente il kiwi giallo. Apofruit, hanno spiega­to ieri nel corso del con­vegno, intende investire soprattutto nella ricerca di nuove varietà di susi­ne e di kiwi. Sono in corso degli studi a cura delle università di Udi­ne e di Bologna che si intende passare alla spe­rimentazione in campo nel 2008.

Questo investimento su Aprilia significhe­rà anche più lavoro. Negli ultimi tre anni le giornate lavorative nello sta­bilimento di via Guardapasso sono triplicate passando da 3.100 a 9.600. Le prospettive che si apriran­no con i nuovi investimenti dovreb­bero accrescere ancora di più le potenzialità occupazionali.

Fonte: Il Messaggero [Giorgio Nardinocchi]