Apofruit Italia, sistema integrato di imprese per la lavorazione, lo stoccaggio e l'esportazione dell'Ortofrutta, presenta il suo piano di investimenti per Aprilia.
Lo ha fatto durante un incontro ieri sera con tutti i produttori locali, alla presenza delle istituzioni apriliane. L'azienda che conta 8 stabilimenti di lavorazione in tutta Italia (tra cui Aprilia) e 4 centri di stoccaggio, ha un fatturato di 152 milioni di euro e rappresenta una delle poche realtà che sta investendo sul nostro territorio.
Il Direttore Enzo Pieraccini ha illustrato alla platea il piano di crescita dell'azienda apriliana. In primo luogo nei posti di lavoro: nel 2002 erano 3182 le giornate lavorate, oggi sono quasi 10mila e sono destinate a crescere ulteriormente, con un indotto notevole di posti di lavoro; negli ultimi due anni sono stati fatti investimenti per 1,3 milioni di euro ed è riuscita ad ottenere dalla Banca Popolare di Aprilia e dalla Unicredit la concessione di prestiti agevolati ai produttori per 4,4 milioni di euro. Il Gruppo ad Aprilia conta 600 soci, per un mercato concentrato soprattutto sull'esportazione di kiwi e susine, due prodotti che partono "favoriti" nel processo di globalizzazione dell'economia internazionale. Ad Aprilia Apofruit espanderà il reparto di stoccaggio, aumentando del 45% la capacità frigorifera, aprendo una nuova sala lavorativa e applicando tecnologie innovative.
In più è prevista la realizzazione di un impianto energetico fotovoltaico. In totale, gli investimenti previsti si aggirano intorno ai 2,8 milioni di euro. "Vogliamo pianificare nuovi obiettivi da raggiungere", ha detto Pieraccini, "puntando sulla competitività dei nostri prodotti.
Per questo abbiamo intenzione di avviare massicci investimenti su questo territorio che porteranno un indotto anche sull'economia pontina". Previste per Aprilia anche innovazioni sul biologico e sulle linee dell'Alta Qualità.
Il Sindaco di Aprilia Santangelo ha ben accolto gli obiettivi della Apofruit Italia, garantendo il sostegno dell'amministrazione comunale nel processo di ampliamento aziendale.
Fonte: La Provincia