LATINA — Ed ora c'è anche una data: venerdì 10 Novembre. Salvatore D'Incertopadre, Pasquale Verrengia e Luigi Garullo, segretari provinciali di Cgil Cisl e Uil, l'hanno annunciata ieri all'assemblea con i quadri nazionali dell'industria e del commercio riuniti per fare il punto del «caso-Latina». Sarà sciopero generale. «Di» tutti i settori. «In» tutti i settori. L'intera provincia pontina incrocerà le braccia e per otto ore. Le macchina organizzativa è già in moto. Imponente sarà la reazione di piazza di una provincia che davvero non ne può più di essere ignorata in ambito regionale. Ha spinto il dito nella piaga, ieri, il segretario confederale Cisl Gianni Baratta. La mia Civitavecchia – ha detto esortando i pontini è diventata in breve il secondo porto del Mediterraneo dopo Barcellona. Voi avete Gaeta che ha potenzialità nettamente superiori anche dal punto di vista dell'hinterland turistico, cosa aspettate? Un affondo sulle vocazioni non sfruttate del territorio, che ha aperto di fatto la lunga pagina di denuncia, l'ennesima, sulle incompiute che non danno prospettive ad un territorio che deve ancora inventarsi un futuro postindustriale. Il documento conclusivo parte dalla insufficiente dotazione infrastrutturale e logistica, che appesantisce le nostre imprese di costi aggiuntivi rispetto ad altre realtà e denuncia la scarsa incidenza di strumenti come i Patti territoriali ed i Contratti d'Area, non improntati ad una efficace partecipazione dei soggetti da coinvolgere. Duro il giudizio sull'operato delle istituzioni locali, latitanti sul tema degli incentivi e colpevoli in quanto a ritardi e lungaggini burocratiche. Reiterata l'accusa di carenza di concertazione, con il coinvolgimento ancor troppo tiepido delle forze sociali nella programmazione dello sviluppo locale. Dall'accusa alla proposta: un "Progetto Latina" capace di dare nuove possibilità di rilancio economico ed occupazionale al nostro territorio. Un obiettivo perseguibile, dicono Cgil Cisl e Uil, solo se perseguito nell'ambito di un processo di sviluppo del Lazio integrato fra l'area romana ed il resto delle province laziali. Particolare attenzione, il sindacato sollecita sull'asse Latina-Frosinone, da privilegiare in considerazione delle simili caratteristiche e peculiarità che consentono possibili integrazioni e progetti comuni. Presupposto, ovviamente, una nuova stagione di confronto con le istituzioni ed in primis con la Regione, il governo nazionale e la Comunità Europea, chiamata quest'ultima a dare risposte in tema di normative e risorse a supporto del progetto di ripresa. Con Provincia, Comuni ed Asl, Cgil Cisl e Uil avvieranno già dai prossimi giorni un confronto per il monitoraggio e la verifica delle situazioni locali non solo economiche, ma comunque legate alla qualità della vita e alla sicurezza nei posti di lavoro. Nelle more, il tam tam in ogni settore della vita sociale economica: dall'industria alla scuola, dal pubblico al privato, è già scattato. La provincia si fermerà per otto ore. La paralisi sarà totale.
Fonte: Il Tempo [Rita Calicchia]