VII Giornata dell’Economia

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VII Giornata dell’Economia: Osserfare presenta i dati sull’andamento congiunturale della provincia di Latina.

Oggi, 20 maggio 2009, l’Osservatorio economico della Camera di Commercio di Latina, ha presentato, presso la Sala Conferenze della Facoltà di Economia dell’Università Sapienza, sede di Latina, i dati sull’andamento congiunturale della provincia.
Sono intervenuti il Presidente della Camera di Commercio Vincenzo Zottola, la prof.ssa Alessandra De Rose Pro-Rettore della Facoltà di Economia dell’Università Sapienza Sede di Latina, la dott.ssa Anna De Pascale ricercatrice della stessa Università, il dott. Filippo Ziccardi del Centro Studi sul Turismo della Camera di Commercio e S.E. il Prefetto Bruno Frattasi; i lavori sono stati moderati dalla dott.ssa Sandra Verduci, Responsabile dell’Osservatorio Economico della
Camera di Commercio. 

“Al territorio pontino – ha sottolineato il Presidente Zottola nell’introduzione dei lavori – alle sue molteplici componenti materiali ed immateriali, che ne definiscono in misura determinante il posizionamento competitivo, viene riservato un particolare approfondimento in questa giornata .
I contributi presentati si propongono in sostanza di approfondire ed aggiornare gli sviluppi che una crisi di natura globale ha indotto sul terreno dell’economia locale.
Sono sviluppi che, proprio per l’intensità e l’incertezza dei fenomeni in atto, richiedono un fortissimo impegno di riposizionamento strategico a tutto il nostro sistema imprenditoriale, ma anche di ricerca della massima efficienza operativa alla Pubblica Amministrazione ed alle stesse Camere di Commercio. Da questo comune ed indispensabile impegno dipenderà l’esito del superamento, certamente non agevole, delle difficoltà attuali da parte del sistema d’impresa pontino”.

“I risultati per il 2008 – illustrano dall’Osservatorio della Camera di Commercio – possono considerarsi già acquisiti dopo il periodo estivo; infatti, si conferma a fine anno la rilevante flessione dei principali indicatori riferiti all’intero tessuto imprenditoriale, i cui segnali più evidenti si sono manifestati nel corso del primo quadrimestre.

Nell’ultima porzione d’anno, si conferma l’appesantimento congiunturale del sistema economico pontino, con una rilevante flessione della domanda e del fatturato: il 47,5% delle imprese del campione di Osserfare denuncia una diminuzione degli ordini, contro il 34,3% del terzo quadrimestre del 2007. Altrettanto vale in termini di fatturato: le imprese che dichiarano di aver subito una riduzione del fatturato salgono al 45,4% , dal 33,9% di fine 2007.

D’altronde, l’inasprimento delle condizioni di mercato, dovuto al rallentamento dell’attività economica dei principali paesi industrializzati, per effetto del contagio della crisi finanziaria internazionale all’economia reale, ha prodotti i suoi effetti sull’economia locale, con anticipo, facendosi sentire già nel corso del primo quadrimestre, in ragione, probabilmente di una condizione dell’economia locale affetta da talune criticità che, con la crisi internazionale, hanno condotto il sistema imprenditoriale con anticipo alle attuali performance.

Tuttavia, occorre sottolineare che, nonostante la morsa della crisi e le crescenti incertezze, gli indicatori di demografia imprenditoriale ci dicono che le imprese locali resistono, pur percependo le difficoltà delle attuali condizioni, nell’attesa che il clima di fiducia migliori.
I dati del Registro Imprese camerale, molto attesi soprattutto con riferimento all’apertura del 2009, restituiscono performance in linea con la consueta serie storica, +0,6% la variazione trimestrale, rispetto alla flessione dello 0,5% (più accentuata che nel 2008) a livello nazionale; Latina si posiziona tra le sole 5 province che registrano un tasso di crescita positivo.

Tornando ai dati congiunturali, le maggiori difficoltà sono avvertite dalle attività commerciali, d’altronde le tendenze sono fortemente condizionate dall’attuale contesto economico in cui si assiste a profonde modifiche nei comportamenti dei consumatori, con un evidente generalizzato calo dei consumi, accompagnato da una maggiore attenzione ad esempio, come si dirà nel seguito dell’analisi, alla riparazione dei prodotti no food.

L’industria mostra evidenti difficoltà, sebbene più contenute rispetto agli altri settori: il comparto metalmeccanico conferma i segnali di un sensibile peggioramento congiunturale ed il comparto chimico-farmaceutico si mostra meno brillante che in passato. Occorre, inoltre, segnalare la buona performance del comparto alimentare, che svolge il proprio consueto ruolo di settore anticiclico, trainato dagli ordinativi esteri. Il comparto dei servizi chiude il 2008 in maniera più critica rispetto a quanto rilevato a fine 2007, sebbene mantenga, come di consueto, rispetto agli altri settori una posizione relativa migliore.

Sul fronte occupazionale, riguardo all’occupazione fissa, tra quanti dichiarano variazioni degli organici aziendali, prevalgono segnalazioni di riduzioni degli occupati fissi (13,9% la quota), che in serie storica stanno progressivamente crescendo. Vale a dire che l’indagine, riesce comunque a cogliere, probabilmente sottostimandole, le tendenze prevalenti che attualmente sono di un ridimensionamento dei livelli occupazionali. Tra l’altro, anche gli occupati atipici, tra quanti dichiarano variazioni, in prevalenza crescono, ma il saldo tra le entrate e le uscite si è fortemente ridimensionato in serie storica (dal +6,6% in medio nell’ultimo biennio, nel 2008 si attesta al +2,5%). Dunque, in tale contesto di forte crisi congiunturale, si può presumere che venga meno l’effetto sostituzione dell’occupazione atipica sulla tipica, cui abbiamo assistito in alcuni passaggi delle serie storiche.

L’indicatore per il quale si registra il peggioramento più evidente è quello relativo alla situazione finanziaria delle imprese: sebbene già in passato si siano registrate delle evidenti criticità, nel corso del 2008 si assiste ad un brusco arretramento di tale indicatore, con una prevalenza delle imprese (49,4% la quota, rispetto al 38,7% nel 2007) che dichiara peggiorata la liquidità aziendale. Le maggiori criticità sono avvertite dalle attività commerciali (il 52,9% delle imprese del comparto denuncia un peggioramento, rispetto al 45,4% del 2007) e delle attività industriali (il 50,5% delle imprese del comparto denuncia un peggioramento, rispetto al 40,6% del 2007).

Gli investimenti realizzati dalle imprese si mantengono pressoché sugli stessi livelli dello scorso anno: la percentuale di aziende che dichiara di aver realizzato i propri programmi di investimento nel corso del 2008 si attesta al 32,1% (33,2% nel 2007); dunque, sebbene risultino sotto tono rispetto agli anni passati (la quota si attestava al 37,5% nel 2006), tale indicatore mostra quanto meno una reazione del tessuto imprenditoriale all’attuale congiuntura.

Con l’eccezione delle imprese turistiche, ciò che emerge è una significativa omogeneità delle risposte a livello di macro settori: mediamente il 41,2% degli intervistati giudica l’incidenza della crisi finanziaria internazionale nel corso del 2008 “rilevante o molto rilevante”; la restante quota si spartisce per il 33,7% su una dimensione “poco rilevante” dell’impatto ed ¼ del campione dichiara un’incidenza “inesistente o lieve”.

L’edilizia è il settore che ha sofferto in misura maggiore della crisi, percepita dalla metà delle imprese di costruzione con un’intensità “rilevante o molto rilevante”; d’altronde, la relazione tra scenario economico mondiale e il mercato italiano delle costruzioni è molto stretta: la naturale fase di discesa del ciclo edilizio espansivo che il settore delle costruzioni italiano aveva intrapreso già a partire dal 2007, si è aggravata per la crisi finanziaria e ora economica, che incide sulla quantità e sulla qualità della domanda, in quanto minore è la capacità di spesa delle famiglie”.
L’eccezione sopra menzionata si riferisce alla significativa quota delle imprese turistiche che dichiara di aver percepito un impatto “inesistente o lieve” della crisi sulle proprie attività (36,7%, rispetto al 25,7% riferito alla media dei settori); nel dettaglio, lo dichiarano soprattutto i Bed &Breakfast e gli agriturismi, sebbene tali segnali si smorzino con riferimento alle previsioni per il 2009.

Infatti, la stessa opinione è stata richiesta con riferimento all’impatto atteso sulle attività d’impresa per il 2009: spostando l’orizzonte temporale ai prossimi mesi, le opinioni degli intervistati si sono orientate verso una maggiore preoccupazione; difatti, un maggior numero di operatori si attende un’incidenza della crisi finanziaria internazionale più significativa nel corso del 2009 (la quota si sposta dal 41,2% degli intervistati al 47,8%).”

Per informazioni: Camera di Commercio di Latina, Osservare – tel. 0773/672235 SANDRA.VERDUCI@LT.CAMCOM.IT

 

[:pdf:] NUOVI MODELLI DI SVILUPPO 7° Giornata Economia Latina
[:pdf:] Congiuntura 2008
[:pdf:] Intervento S.E. Prefetto
[:pdf:] Rapporto Latina 2009
http://www.cameradicommerciolatina.it/images/images_ppt.jpgAnalisi della sopravvivenza delle imprese
[:pdf:] Analisi della prof. Anna De Pascale