Latina come Vicenza. Stasera, allo scoccare della mezzanotte, verrà stappata la prima bottiglia di novello nella cantina Ganci di Latina.
E la stessa cosa avverrà, appunto, nel salone del vino novello di Vicenza. Non sarà possibile farlo prima perché questo vino può essere commercializzato solo dal sei novembre in poi. La legge, però, permette di farlo degustare il giorno prima, ossia il 5 novembre. Al déblocage del loro novello, Laura e Pippo Milone, i titolari dell'azienda, hanno invitato la stampa e gli esperti locali. Si chiama Fresco di Palmento il novello della cantina Ganci. Fresco perché appena tolto dal palmento, appunto, il locale in Sicilia, zona d'origine dei titolari dell'azienda, dove avviene la pigiatura dell'uva. E' ottenuto con sole uve Merlot raccolte a mano scegliendo i grappoli migliori. Grappoli che vengono posti in cassette, portati subito in cantina, deraspati e i chicchi versati in serbatoi dove inizia una lenta macerazione carbonica. I chicchi, poi, ancora integri, vengono pressati sofficemente. Conclusa la fermentazione, il vino viene travasato e lasciato riposare per un breve periodo botti d'acciaio. I suoi profumi intensi, fragranti, con note floreali, e il suo gusto morbido, fresco ed elegante lo distinguono da tutti gli altri novelli prodotti in provincia di Latina. Di colore rosso rubino con riflessi violacei, come tutti i vini nouveaux, predilige accompagnare piatti autunnali ma si esalta, nel vero senso della parola, quando viene bevuto insieme a pietanze condite con l'olio che la stessa azienda produce. E sarà proprio questo olio l'altro protagonista della cena che Laura e Pippo offriranno agli ospiti: verrà utilizzato per condire le bruschette di pane casereccio e le verdure coltivate nei terreni della stessa azienda, per insaporire la zuppa di fagioli e le mezzemaniche con salsicce e broccoletti e per cuocere lo spezzaino di bufaletta. Oltre che con questi piatti, il Fresco di Palmento verrà abbinato alle immancabili caldarroste ed anche ai dolci: ciambelline e tozzetti. E' un vino che sta dando parecchie soddisfazioni alla famiglia Ganci, come peraltro tutti gli altri vini della casa: Colle Parito Igt, uno Chardonnay che si accompagna ottimamente con zuppe di pesce e carni bianche, il Circeo rosso Doc, un Merlot che predilige, invece, gli arrosti, le carni alla brace e i formaggi, il Trebbiano Circeo doc, un bianco delicato che si esalta con i frutti di mare, e il Colle Morello Igt, un grande rosso, ottenuto con sole uve Cabernet Sauvignon, che matura per un anno in botti di rovere. I fratelli Antonino e Vincenzo sono stati i primi imbottigliatori di vini della provincia di Latina. Erano i primi anni '50 quando decisero, così, come avevano già fatto in Sicilia, di imbottigliare una parte dei vini che avevano appena incominciato a produrre. I due fratelli erano arrivati in Agro Pontino alla fine della seconda guerra mondiale ed, invece, della vite, come facevano i loro antenati ad Alcamo, si misero a coltivare cereali ad Aprilia. Dopo qualche anno, però, assaliti dalla nostalgia dell'affascinante mondo del vino, acquistarono duecento ettari di macchia mediterranea in prossimità del lago di Fogliano, disboscarono i terreni e impiantarono lunghi filari di vite. Nel giro di pochi anni quel bosco diventò un grande vigneto, con le cui uve, ottime, i due fratelli producevano tanto vino. Sì, come tutti gli vignaioli pontini di quel tempo, anche loro privilegiarono la quantità. Questo fino alla fine degli anni '8o: Laura, figlia di Vincenzo, prese in mano le redine dell'azienda ed insieme a suo marito, imboccò la strada della qualità. E' stato un lungo percorso, conclusosi qualche anno fa con la produzione di vini eccellenti che hanno conquistato l'Olimpo dell'enologia nazionale. Vini eccellenti con un ottimo rapporto qualità prezzo. E questo novello, oltre che costare poco, è molto longevo: un pregio raro per i vini nouveaux. Non è facile produrre un novello così. Questo vino nasce dall'antica tradizione del francese Beaujolais Nouveau. Per produrlo viene adottata la stessa tecnica usata dai vitivinicoltori francesi: la macerazione carbonica, appunto, un processo che permette di ottenere vini morbidi in breve tempo, partendo dal grappolo e non dal mosto. Per questo ha una vita breve.