Sottoscritto Protocollo fra Ministero dello Sviluppo Economico e Unioncamere per aumentare il numero delle aziende italiane all’estero

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (Nessun voto)
Loading...

internazionalizzazione mondo maniIl Ministero dello Sviluppo economico e Unioncamere hanno siglato un protocollo d’intesa per compiere un ulteriore passo verso la riorganizzazione del sistema pubblico a sostegno dell’internazionalizzazione delle aziende italiane. Il protocollo dà attuazione a quanto previsto dal recente decreto di riforma delle Camere di Commercio, prevedendo che il sistema camerale concentri le proprie attività in Italia per preparare le PMI a operare all’estero, prevedendo le opportune forme di raccordo con l’ICE, l’Agenzia posta al centro del Sistema per l’internazionalizzazione, affinché le imprese possano essere assistite in maniera unitaria e coordinata dal loro territorio fino ai mercati stranieri di interesse.
Le attività previste dal protocollo di intesa rispondono, in particolare, a un obiettivo strategico: portare più imprese all’estero e rafforzare le quote di mercato delle aziende che esportano in maniera ancora saltuaria. Il recente Rapporto dell’ICE ha infatti evidenziato che, pur crescendo ancora l’export italiano, il numero delle aziende esportatrici fra il 2010 e il 2016 è aumentato troppo lentamente e in misura ancora insoddisfacente.
“Molte aziende italiane hanno tutti i numeri per esportare ma hanno bisogno sempre più di soggetti che sui territori siano in grado di assisterle a muovere i primi passi. Accanto agli altri organismi pubblici e privati, le camere di commercio potranno ora meglio raggiungerle e prepararle per l’estero attraverso iniziative di informazione, formazione, supporto organizzativo e assistenza alle imprese, con particolare riguardo a quelle di minori dimensioni, alle start up ed alle imprese organizzate in filiere e reti.”. E’ il commento del presidente di Unioncamere, Ivan Lo Bello, che aggiunge “Contiamo nel prossimo triennio di individuare e accompagnare sui mercati internazionali 10.000 nuovi esportatori. È questa una potenzialità per il Paese che, se colta, può fare diversi punti in più di export”.