OSSERFARE: I DATI SULL’ANDAMENTO CONGIUNTURALE DELL’ECONOMIA PONTINA NEL SECONDO QUADRIMESTRE 2008

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“L’andamento congiunturale della provincia di Latina, il consuntivo per il II quadrimestre 2008 e le previsioni per il III quadrimestre.

L’Osservatorio precisa che “la crisi finanziaria, partita dagli Stati Uniti nel mese di ottobre, ha progressivamente interessato tutte le principali aree economiche con l’aumentare dei rischi di pesanti ripercussioni negative sull’economia reale; il peggioramento complessivo del clima economico ha portato i principali Istituti di previsione a rivedere sensibilmente al ribasso le stime sull'andamento dell'attività economica interna e internazionale (…)

La lettura della congiuntura economica provinciale richiede alcune puntualizzazioni: in primis il campione di imprese locale ha espresso la propria opinione sulle tendenze relative al periodo estivo, riferendosi, dunque a dinamiche che hanno preceduto lo scoppio della grave crisi finanziaria internazionale ed il repentino contagio all’economia reale; tuttavia, senz’altro le opinioni espresse sono state alimentate dal peggioramento del clima di incertezza diffuso, in quanto i segnali importanti come il fallimento della banca d’affari Lehman e i primi annunci delle perdite attese dalle principali banche mondiali risalgono già a settembre ‘08.

Continua a crescere, dunque, sebbene ad un ritmo più lento rispetto al I quadrimestre 2008,  la quota di imprese che dichiara in flessione sia la domanda, che il fatturato: il 47,5% delle imprese del campione dichiara in flessione gli ordinativi, contro il 41,6% del quadrimestre precedente. Il confronto in termini tendenziali (rispetto all’estate precedente) è fortemente peggiorativo; d’altronde, sconta l’aggravarsi del contesto internazionale, i cui prodromi risalgono alla crisi dei mutui subprime a metà 2007. Più lenta la diminuzione del fatturato: le imprese che dichiarano di aver subito una riduzione delle vendite salgono al 48,9%, dal 46,5% del primo periodo del 2008 (…).

In effetti, dall’indagine appena conclusa, emergono segnali contrastanti, in quanto, le opinioni delle aziende locali, mai come in passato, si spostano da posizioni di maggior cautela, quale può essere una situazione che complessivamente può ancora definirsi stazionaria, per polarizzarsi su dichiarazioni di diminuzione, nella prevalenza dei casi, o di aumento degli indicatori. E’ proprio quest’ultimo punto che occorre sottolineare, sebbene senza particolare enfasi, in quanto torna a crescere leggermente anche la quota di imprese che dichiara aumenti della domanda (15,2% la quota) e del fatturato (19,4%): entrambi gli indicatori guadagnano due punti percentuali rispetto al I quadrimestre 2008; si tratta, senz’altro di un timido segnale, le cui note vanno interpretate anche alla luce dell’inasprimento dell’economia internazionale e nazionale.

Nel dettaglio, sono soprattutto gli operatori del comparto manifatturiero a dichiarare aumenti di domanda e fatturato: circa ¼ degli operatori si esprime positivamente in termini di ricavi, in crescita rispetto al 19,8% del I quadrimestre 2008.
Si tratta in prevalenza delle imprese con oltre 50 addetti, le cui opinioni sulle tendenze in atto sia in termini di domanda che di fatturato sono di gran lunga migliori rispetto all’intero campione; fortemente penalizzate le micro imprese (con meno di 9 addetti), in misura superiore rispetto all’intero tessuto economico .
L’analisi per settori di attività economica evidenzia una variazione congiunturale non positiva particolarmente evidente per il comparto commerciale ed il significativo arretramento congiunturale per le attività dei servizi, a conferma di un progressivo indebolimento sia in termini congiunturali che tendenziali (rispetto cioè allo stesso periodo dello scorso anno). Diversamente, l’industria, complessivamente intesa, si mantiene sui livelli registrati ad inizio anno.
Sul fronte occupazionale, a fronte di una diffusa stazionarietà del mercato del lavoro dichiarata per tutte le forme di impiego da oltre i ¾ dalle imprese (la domanda sull’occupazione storicamente registra una forte concentrazione su tale modalità di risposta), per la parte residuale del campione, si assiste ad una prevalenza ed ad un incremento delle aziende che affermano in riduzione l’occupazione fissa (15,4% delle imprese, era il 13,3% nel I quadrimestre 2008), nonché ad una ripresa della componente atipica dell’occupazione.
Le dichiarazioni degli operatori sui prezzi di vendita mostrano un significativo ridimensionamento dei listini (…).
I costi di esercizio sono avvertiti in incremento da una quota consistente di imprese (il 69,8%), tuttavia sensibilmente più contenuta rispetto alla precedente rilevazione (73,0% la quota nel I quadrimestre 2008); nel dettaglio, la minore pressione degli oneri aziendali è diffusa al comparto industriale ed ai servizi (…).
Le strategie delle imprese locali mostrano una maggiore propensione agli investimenti: il 31,3% delle imprese intervistate dichiara di avere attività di investimento in corso di realizzazione, si tratta di una quota più che doppia rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2007 (15,0%). Contestualmente diminuisce la percentuale di aziende che dichiara di non aver realizzato programmi di investimento nel corso del 2008 (64,9% la quota, rispetto al 68,3% dei primi 8 mesi del 2007).
Le previsioni relative all’evolversi della dinamica congiunturale a fine 2008 mostrano un significativo peggioramento del clima di fiducia: si confermano negative ed in ulteriore deterioramento le attese a chiusura d’anno sia in termini di domanda, (le imprese che prevedono una riduzione per il III quadrimestre sono il 51,8%, contro il 24,4% dell’analoga rilevazione effettuata per fine 2007), che di fatturato (in netta decelerazione, si attestano sul 51,0% le interviste che ne prevedono una contrazione, a fronte del 27,7% del precedente periodo). Ad incidere in maniera preponderante sulle attese non favorevoli sono le aziende turistiche e commerciali; altrettanto critiche le indicazioni delle imprese degli altri settori di attività, sebbene in misura più contenuta.
Le dichiarazioni riguardanti gli organici aziendali mostrano prospettive di ridimensionamento entro fine 2008 dell’occupazione fissa per il 15,0% delle imprese (un anno fa la quota si attestava al 9,5%); diversamente, per l’occupazione atipica si rileva un saldo nullo tra le quote di quanti prevedono in crescita o in diminuzione tale componente (entrambe si attestano al 13% circa di imprese). Tuttavia, occorre però precisare che la stragrande maggioranza degli intervistati (intorno all’80%) prevedono un’invarianza dell’occupazione fissa come di quella atipica (non subirà variazioni per il 72,8% delle imprese).”
Per informazioni: Camera di Commercio di Latina, Osserfare
Tel. 0773/672235 – sandra.verduci@lt.camcom.

 

[:pdf:] 2008 II quadrimestre