Osserfare – I dati Movimprese del II trimestre 2017

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OsserfareOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Latina, come di consueto, rende pubblici i dati Movimprese relativi al II trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati messi a disposizione da Unioncamere e Infocamere.

DATI NAZIONALI

Su scala nazionale, al 30 giugno scorso, risultano 6.079.761 imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’85% attive), per una dinamica trimestrale che si conferma in crescita, sebbene in rallentamento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Difatti, a fronte di quasi 92mila e 500 iscrizioni, nel trimestre considerato, per un tasso di natalità pari al 1,52%, si sono registrate  quasi 56mila e 700 cessazioni non d’ufficio, per un tasso di mortalità corrispondente allo 0,93%. Gli esiti di tali movimenti demografici hanno determinato un tasso di crescita trimestrale pari al +0,59%, a fronte del +0,63% dell’analogo periodo dello scorso anno.

Secondo Unioncamere e Infocamere, “… Dopo la lunga contrazione dei valori del saldo che aveva contrassegnato i secondi trimestri del periodo 2010-2013, dal 2014 il sistema imprenditoriale ha invertito la rotta riprendendo una dinamica di saldi crescenti che però – come certifica il dato dell’ultimo trimestre – si è rapidamente consolidata intorno al valore medio di circa 400 imprese in più al giorno. Il fenomeno si apprezza compiutamente analizzando l’andamento di aperture e chiusure negli anni successivi all’esplosione della crisi. Se la ‘svolta’ del 2014 aveva coinciso con l’interruzione della forte emorragia di imprese del quinquennio precedente (tendenza più che confermata negli anni seguenti), dal lato delle aperture di imprese la mini-spinta si è esaurita nel biennio 2015-2016, lasciando al II trimestre 2017 la palma del risultato trimestrale di aperture (92.485) meno brillante dal 2009…”.

Il grafico seguente illustra le evidenze sopra esposte:

Graf. 1 – Andamento del saldo Totale Imprese. Serie storica II trim (⇓)

Di seguito si riportano le tabelle riepilogative dei tassi rilevati su base nazionale al II trimestre di ogni anno a partire dal 2007 ad oggi:

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il II trimestre dell’anno (⇓)

Diversamente, per quanto attiene il segmento artigiano, occorre evidenziare che nella seconda porzione d’anno sembra consolidarsi il lento percorso di recupero avviatosi dal 2013, annualità in cui il secondo trimestre mise a segno un saldo negativo; tuttavia, gli esiti in progressione migliore sono la risultante di un turnover imprenditoriale, in termini di iscrizioni e cessazioni entrambi in contenimento in serie storica, replicando quanto già evidenziato per l’intero universo imprenditoriale.

Graf. 2 – Andamento del saldo Imprese Artigiane. Serie storica II trim (⇓)

Al riguardo, come illustrato nella tabella seguente, immediatamente prima della crisi (II trim 2007), le nuove imprese erano quasi il doppio rispetto alle attuali e fino al 2012 non scendevano al di sotto delle 30mila unità; tuttavia, anche le cessazioni si attestavano su livelli nettamente superiori agli attuali, ad attestare una difficile sostenibilità di mercato. Il saldo attuale superiore alle 3mila unità porta indietro la lancetta della demografia imprenditoriale al 2012.

04 Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al II trimestre di ogni anno (⇓)

LA REGIONE LAZIO

Per quanto attiene la regione Lazio, che si conferma anche nel periodo considerato tra i bilanci più positivi insieme a Lombardia e Campania; allo stock di imprese si aggiungono ulteriori 4.447 unità (5.016 le imprese in più nell’analogo periodo dello scorso anno), per un tasso di crescita che, come già evidenziato su scala nazionale, risulta perdere il passo: +0,70% la variazione, a fronte del +0,79% tra aprile e giugno 2016.

Andando ad esaminare le performance provinciali all’interno della regione Lazio, occorre dare evidenza del deciso rimbalzo della provincia di Viterbo, il cui tasso di crescita è in consistente miglioramento in termini tendenziali (+0,64%, a fronte del -0,27% del II trimestre 2016).

Diversamente, le altre realtà compresa la Capitale condividono un rallentamento tendenziale che risulta essere più accentuato nel frusinate, dove la crescita si ferma al +0,53%, circa 1/3 in meno rispetto alle risultanze riferite all’analogo periodo dell’anno precedente.

Gli esiti su scala nazionale e per la regione Lazio disaggregata per province, sono riportati nella tabella successiva:

Tab. 3 – Movimento Totale delle imprese II Trimestre 2017 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Il quadro comparativo dei tassi di crescita su base trimestrale per l’Italia, il Lazio e Latina viene riportato nel grafico seguente e mostra il consueto picco stagionale:

Graf. 3 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

LA PROVINCIA DI LATINA

Per quanto riguarda la provincia di Latina a fine giugno risultano 57.893 imprese registrate, delle quali l’81,4% attive; la seconda trimestrale si chiude con un saldo positivo per 401 unità, dato dalla differenza tra le 932 nuove iscrizioni tra aprile e giugno (pari ad un tasso di natalità del +1,62%), e le 531 aziende cessate nello stesso periodo (per un indice di mortalità dello 0,92%). Tali esiti, in linea con la minore accentuazione del passo già evidenziata su scala nazionale e regionale, generano un turnover imprenditoriale più contenuto rispetto all’analogo periodo dello scorso anno e altrettanto vale per il tasso di crescita, che si ferma al +0,69% (a fronte del +0,76% tra aprile e giugno 2016).

Di seguito viene esposto, ai fini di una maggiore esaustività, il bilancio semestrale che, attesa la generale stazionarietà tendenziale degli esiti del primo trimestre, non muta significativamente le considerazioni sinora esposte, tranne che per la più evidente maggiore crescita del reatino, frutto dell’accelerazione registrata solo fino a marzo.

Tab. 4 – Movimento delle imprese I Semestre 2017 presso il Registro camerale e serie storica tassi di crescita (⇓)

Inoltre, si confermano in ulteriore calo le procedure concorsuali: da inizio anno le nuove aperture raggiungono quota 48, il 20% in meno rispetto alle 60 contate nel primo semestre 2016; diversamente, le procedure di scioglimento e liquidazione avviate nel corso di questo anno si mantengono superiori rispetto all’analogo periodo 2016, sebbene il differenziale risulti in netto ridimensionamento in corso d’anno: 438 aziende, +2% la variazione tendenziale.

Il tasso di sopravvivenza entro il primo anno di vita delle imprese attive (classificate con il relativo codice Istat) si mantiene intorno ai valori dell’anno precedente, attestatosi all’88,6% (rispetto all’89,8% delle iscritte nel 2014), per un avanzamento di 5 punti percentuali rispetto alle imprese iscritte nel corso del 2013; tale indicatore elaborato per singolo settore si conferma, inoltre, di gran lunga superiore alla media per l’agricoltura (96,5% la quota di imprese sopravvissute entro il primo anno di vita).

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il quadro riassuntivo relativo alla provincia di Latina per il II trimestre 2017, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab. 5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

La minore crescita complessiva rilevata tra aprile e giugno dell’anno in corso è diffusa alla gran parte dei settori, fatta eccezione per le attività commerciali e per le costruzioni, entrambi in significativo avanzamento tendenziale. La dirimente rispetto all’apertura d’anno è la minore vivacità del comparto agricolo, che si ferma ad un saldo positivo di appena 9 unità, rispetto alle 54 certificate nel secondo trimestre 2016. In rallentamento tendenziale anche le attività manifatturiere che mostrano una variazione dello stock pari circa ad 1/3 di quanto evidenziato nell’analogo periodo dell’anno precedente, frutto di una minore crescita diffusa alla prevalenza dei segmenti industriali, ad eccezione dell’alimentare, leggermente più vivace.

Tornano, invece, ad accelerare gli “Altri servizi”, sostenuti dalle attività di estetiste e parrucchieri che riacquistano vivacità, nonché dalle attività di tatuaggio e piercing, di cura degli animali (Toilettatura) e di sgombero cantine. In deciso rimbalzo le “Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento”, trainate dai servizi di Animazione e intrattenimento.

Tornando brevemente sulle attività commerciali, il maggior vigore in termini di crescita è dovuto al contributo positivo del segmento all’ingrosso, che nei primi sei mesi mostra una crescita circa il 40% superiore rispetto alla semestrale 2016 (+1,19%, a fronte del +0,86% dell’anno precedente); maggiori le incertezze per il dettaglio, il cui bilancio semestrale, nonostante il recupero del secondo trimestre, risulta ancora negativo.

LE FORME GIURIDICHE

Anche nel II trimestre 2017, si conferma la crescita delle società di capitale, peraltro in linea con i valori 2016 (+1,34%), grazie alle di ulteriori 240 unità nette che si aggiungono allo stock che, a fine giugno, ha raggiunto quota 18.106 imprese, circa 1/3 dell’intero tessuto imprenditoriale.

Lieve l’accenno ad una flessione per le società di persone, mentre le ditte individuali si mantengono su un sentiero positivo, sebbene in contenimento tendenziale.

Di seguito la tabella riepilogativa:

Tab. 6 – Movimento delle impres⇓e presso il Registro camerale per forma giuridica II trimestre 2017 (⇓)

In relazione ai settori, il maggior numero di Società di capitali si registra nelle Costruzioni di edifici con 2.099 imprese, pari a circa i 2/3 delle imprese operanti in tale segmento; seguono il Commercio al dettaglio con 1.935 unità, che in termini relativi spiegano una quota comunque inferiore alla media (1/5, a fronte di 1/3 riferito all’intero universo imprenditoriale) e il Commercio all’ingrosso (1.791 società di capitali ). Per quanto riguarda le Imprese individuali, esse sono maggiormente presenti nell’Agricoltura, dove con 8.648 unità spiegano quasi il 90% del segmento; a seguire significativa la presenza di tale formula giuridica nel Commercio al dettaglio (5.632 imprese) e nei Lavori di Costruzione specializzati (2.470 ditte individuali), in entrambi con una incidenza superiore alla media (intorno ai 2/3, a fronte del 52% riferito al totale dei settori).

L’ARTIGIANATO

Il grafico riportato di seguito mostra il confronto tra i tassi di crescita rilevati trimestralmente per l’imprenditoria in generale e quelli rilevati per l’artigianato, escludendo l’agricoltura in considerazione della scarsa significatività di tale comparto per il segmento artigiano.

Al riguardo, dopo la replica del punto di minimo in apertura d’anno, la seconda trimestrale restituisce il consueto ritorno alla crescita, peraltro in sensibile avanzamento rispetto ai valori evidenziati in serie storica riferiti agli analoghi periodi.

Graf. 2 – Andamento del Tasso di crescita delle imprese artigiane e non in Provincia di Latina (serie storica) (⇓)

Al 30 giugno scorso le imprese artigiane presenti in provincia di Latina ammontano a 8.963 unità, pari al 15,48% dell’intero tessuto imprenditoriale; il saldo trimestrale mostra un avanzo di 63 unità, per una crescita che in termini relativi sale al +0,71%, a fronte del +0,45% del II trimestre 2016.

Tale accentuazione del passo è da ricondursi soprattutto al deciso rallentamento delle cancellazioni, che nell’ultima porzione d’anno si riducono di circa ¼ in termini tendenziali (119 cessazioni non d’ufficio, a fronte delle 160 di apr-giu 2016).

Contribuiscono al miglior esito sopra descritto il rimbalzo delle costruzioni (+1,07% la variazione percentuale dello stock, a fronte del +0,16% precedente), nonché la performance più vivace (+2,41%, a fronte del +0,83% riferito all’analogo periodo dell’anno scorso) delle attività legate alla ristorazione artigianale (rosticcerie, friggitorie, pizzerie la taglio), come evidenziato nella tabella seguente:

Tab. 6 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Per quanto riguarda le forme giuridiche attraverso le quali gli artigiani operano, prevalgono nettamente le Imprese individuali (7.159 unità), pari all’80% dell’universo delle piccole imprese; Di seguito la tabella riassuntiva delle imprese artigiane per forme giuridiche:

Tab. 7 – Imprese artigiane per forme giuridiche -II trimestre 2017 (⇓)

LE IMPRESE STRANIERE

Per quanto attiene la componente straniera, occorre dare evidenza che da almeno un anno tale segmento mostra dinamiche che si mantengono ampiamente positive, ma che risultano meno vivaci in serie storica. L’avanzo trimestrale è pari a 59 unità che si vanno ad aggiungere alle complessive 4.243 imprese non indigene, risulta in netto ridimensionamento tendenziale rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+93 unità nel II trimestre 2016).

In termini relativi, il tasso di crescita si ferma al +1,40%, meno dei 2/3 di quanto restituivano le dinamiche riferite ai dodici mesi precedenti (+2,32% le analoghe risultanze del II trimestre 2016). Il grafico sottostante mette a confronto il tasso di crescita trimestrale delle imprese indigene con quello delle imprese straniere per la provincia di Latina:

Graf. 3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e a totale economia provinciale (⇓)

Il rallentamento in atto è determinato dalle dinamiche più contenute delle provenienze extra-UE, che di consueto alimentano in misura più significativa l’universo straniero locale; di seguito, la tabella riepilogativa degli andamenti demografici suddivisi per nazionalità in provincia di Latina:

Tab. 9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale (⇓)

Dinamiche simili si replicano anche a livello nazionale e regionale, sebbene con intensità meno evidenti.

Tralasciando le attività economiche meno significative in termini di numerosità delle imprese, i settori nei quali si sono evidenziati i valori di crescita più vivaci in termini tendenziali sono le costruzioni e i servizi alla persona, questi ultimi in netta accelerazione (sgombero cantine, garage).

Di seguito la tabella riepilogativa delle imprese straniere operanti in provincia di Latina disaggregate per settore di attività alla data del 30 giugno 2017:

Tab. 8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

IMPRENDITORIA GIOVANILE

Per concludere l’esame dei dati relativi al II trimestre dell’anno in corso è opportuno dare una occhiata all’imprenditoria giovanile e alle relative dinamiche. Alla fine di giugno le imprese under35 si misurano in 6.335 unità, per una quota sull’intero tessuto imprenditoriale che si posizione all’11%, superiore ai valori rilevati su base nazionale (9,31%) e regionale (9,11%).

Il tasso di crescita demografica si è attestato al 3,01%, in decelerazione tendenziale rispetto +4,42% dell’analogo periodo 2016;  tale esito corrisponde ad un saldo positivo di 185 unità in più, determinato dalla differenza tra le 287 nuove iscrizioni e le 102 cessazioni realizzatesi tra aprile e giugno scorsi.

In un quadro complessivo di più contenuta vivacità, la dirimente più significativa è il minor slancio delle attività agricole, che lo scorso anno registrarono un boom  (+50 unità, a fronte delle +22 attuali); sottotono anche le attività di ristorazione, mentre le attività professionali rimangono “neutre”.

Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab. 10 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)