Osserfare dirama i dati Movimprese relativi al II trimestre 2015

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OsserfareOsservare, l’osservatorio economico della Camera di Commercio di Latina, come consuetudine, rende pubblici i dati Movimprese relativi al II trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati forniti da Unioncamere.

Una conferma del clima di fiducia positivo

Dopo quanto rilevato nel I Trimestre dell’anno in cui si erano visti i primi segnali di una ripresa della vitalità del sistema imprenditoriale italiano, i dati del II trimestre confermano l’inversione positiva del trend demografico, sia su scala nazionale che locale.
Il tasso di crescita italiano per il II trimestre si posiziona al +0,63%, in leggero miglioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,59%), con uno stock di imprese superiore a 6 milioni e 45mila unità registrate al 30 giugno 2015. Dunque, il periodo si chiude con un saldo positivo di +37.980 imprese rispetto a marzo di quest’anno, determinato sia dall’incremento delle iscrizioni che dalla contemporanea riduzione del numero di cessazioni, quest’ultima in misura più marcata. Sono numeri che se rapportati alla serie storica dell’ultimo decennio inducono a pensare che una concreta inversione di tendenza si stia consolidando. La serie storica dei dati di demografia imprenditoriale riferiti ai II trimestri degli ultimi 10 anni sono riportati nella successiva tabella:

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni e delle cessazioni del II trimestre e relativi tassi per anno (⇓)

Anche il comparto artigiano sembrerebbe aver interrotto il trend degli ultimi trimestri, confermandosi se non altro sui valori del II trimestre 2014. sebbene la dinamica complessiva si confermi ai minimi in serie storica.

Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni e delle cessazioni del II trimestre e relativi tassi per anno (⇓)

Le tendenze rilevate su base regionale, confermano ancora una volta la maggiore crescita demografica del Lazio (+0,77%), secondo solo alla Calabria, sebbene occorra sottolineare che la performance risulta in rallentamento tendenziale (+0,89% al 30 giugno dello scorso anno).
Le tendenze provinciali laziali, come di consueto evidenziano che è Roma la provincia che emerge su tutte le altre, con un indice del +0,81%, tuttavia in flessione rispetto al +0,98% del II trimestre 2014, che comunque la colloca ai vertici della classifica nazionale, caratterizzata dalla notevole performance registrata dalla provincia di Cosenza (+1,46%). Per quanto riguarda le altre realtà laziali, anche in questa rilevazione va sottolineata la buona crescita demografica della provincia di Latina: +0,71%, in miglioramento rispetto al +0,58% riferito allo stesso periodo del 2014. Il confronto delle dinamiche territoriali esposto nel grafico di seguito riportato mostra come il tasso di crescita della regione Lazio e della provincia di Latina si mantengano su livelli leggermente superiori a quelli ottenuti su base nazionale:

graf. 1 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

I dati demografici di sintesi alla data del 30 giugno 2015 per la regione Lazio, disaggregata per province, e per l’Italia sono riportati nella tabella successiva:

Tab. 3 – Movimento delle imprese II Trimestre 2015 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Scendendo nello specifico, la provincia di Latina annovera alla fine del II trimestre uno stock di imprese pari a 57.468 unità registrate, di cui l’81,6% attive, per un saldo trimestrale di +407 unità, determinato dalla differenza tra le 976 nuove iscrizioni del trimestre e le 569 cessazioni dello stesso periodo.
Il tasso di natalità provinciale si è attestato al +1,70%, in leggero miglioramento rispetto alle evidenze rilevate nel II trimestre dell’anno precedente (+1,65%), mentre il tasso di mortalità si è attestato allo 0,99%, in flessione in termini tendenziali (1,07% a giugno dello scorso anno).
Tali dinamiche danno evidenza di un miglioramento del trend di demografia imprenditoriale, determinato sia dalla maggiore vitalità iscrizioni che dalla diminuzione delle cessazioni.

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il quadro riepilogativo relativo alla provincia di Latina al 30 giugno 2015, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab. 4 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività II trimestre 2015 (⇓)

La situazione alla fine del II trimestre dell’anno evidenzia la prevalenza di valori positivi, tranne che per i settori dell’Istruzione e dei Trasporti e magazzinaggio, penalizzato quest’ultimo dalla componente artigiana della piccola impresa.
L’agricoltura torna positiva (+0,23% la variazione dello stock), mostrando un’inversione di tendenza sia in termini congiunturali (sul trimestre precedente, -1,18%), sia tendenziali (sullo stesso periodo dell’anno precedente, -0,09); a fronte dei valori positivi riscontrati per le Coltivazioni di “cereali”, di” frutti oleosi” e di “alberi da frutto”, si evidenzia la riduzione delle colture permanenti, che comprendono le produzioni viticole, in linea con le dinamiche rilevate anche nella prima porzione d’anno.
La variazione positiva del comparto manifatturiero (+0,32% la variazione trimestrale) risulta in linea con le evidenze rilevate a livello nazionale (+0,26%), sebbene le tendenze nei diversi settori industriali rimangano alquanto diversificate: la fabbricazione dei prodotti in metallo fornisce il contributo più significativo alla crescita trimestrale, seguito dalla consueta trasformazione alimentare; mentre le apparecchiature elettriche e elettroniche, nonché la fabbricazione di macchinari risultano in affanno.
Si accentua il passo positivo delle attività commerciali, spiegato da entrambe le componenti che tornano positive rispetto alla prima porzione d’anno: +0,31% i grossisti, +0,85% i dettaglianti, in accelerazione questi ultimi rispetto alle analoghe risultanze dello stesso periodo dell’anno precedente (0,61% nel II trimestre 2014). In particolare, su tali dinamiche è determinante il contributo del commercio ambulante di prodotti alimentari, tessili e altri articoli, mentre la sede fissa mostra variazioni positive solo nel settore alimentare.
In crescita anche i Servizi di alloggio e ristorazione (+76 unità, +1,70% in termini relativi), trainati dalle aperture degli esercizi pubblici (attività di ristorazione e bar), dato peraltro facilmente prevedibile tenendo in considerazione il fatto che si è in prossimità dell’inizio della stagione estiva.
Per quanto attiene le Altre attività di servizi, queste mostrano una decisa accelerazione in termini tendenziali, confermandosi la maggiore vivacità dei servizi alla persona (parrucchieri e istituti di bellezza), ad attestare una maggiore fiducia in termini di aspettative di mercato per tale segmento rappresentato prevalentemente da piccole realtà aziendali.

LE FORME GIURIDICHE

Una ennesima conferma della tendenza in crescita alla fine del II trimestre 2015 per le imprese costituite sotto forma societaria, che passano dalle 24.352 unità di fine marzo, alle 24.420 del 30 giugno, con un peso percentuale sul totale delle imprese registrate del 42,49%.
Inoltre, dopo qualche trimestre con tassi di crescita negativa, tornano a crescere anche le imprese individuali che registrano un tasso positivo del +0,62%, per un saldo di +191 unità, inferiore solo alle risultanze delle società di capitali (+200 imprese, in termini relativi +1,20% il tasso di crescita). Il quadro riassuntivo nella successiva tabella riepilogativa:

Tab.5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica II trimestre 2015 (⇓)

L’ARTIGIANATO

Come accennato in precedenza il comparto dell’artigianato, che negli ultimi trimestri ha mostrato segni di grossa difficoltà, in questa rilevazione mostra se non altro qualche segnale di tenuta dello statu quo con riferimento ai settori tradizionali, come di seguito verrà esaminato; intervengono infatti sul miglioramento delle dinamiche complessive i contributi positivi riconducibili al settore terziario.
I dati riscontrati alla fine del II trimestre 2015 evidenziano uno stock di imprese artigiane pari a 9.233 imprese registrate delle quali 9.132 attive (98,9%); tale aggregato rappresenta il 19,38% dell’universo imprenditoriale locale considerato al netto del comparto agricolo, in linea con i valori del trimestre precedente.
Con un saldo trimestrale positivo pari a 52 imprese, il tasso di crescita mostra una decisa accelerazione (+0,57%, a fronte del +0,21% nell’analogo periodo dell’anno precedente), determinata dalla differenza tra il tasso di natalità attestatosi al 2,01%, che dimostra una rinnovata vitalità (1,79% nel periodo marzo-giugno 2014), a fronte del tasso di mortalità pari al 1,45% (1,58% nel II trimestre 2014), in rallentamento tendenziale. In sintesi, si sottolinea che il bilancio trimestrale, è in netto miglioramento tendenziale (a fronte delle +20 unità nel 2° trimestre 2014).
Nel grafico di seguito si riporta l’andamento del tasso di crescita trimestrale dell’artigianato confrontato con le tendenze della componente imprenditoriale non artigiana (escluse le imprese agricole):

Graf.2 – Andamento del Tasso di crescita delle imprese artigiane e non in Provincia di Latina (serie storica) (⇓)

Tuttavia i settori principali dell’artigianato, caratterizzati cioè dal maggior numero di imprese iscritte, Costruzioni e Manifatturiero, pur mostrando dei valori positivi non sembrano essere usciti dalla spirale di crisi che ha caratterizzato gli ultimi trimestri. Infatti, per le Costruzioni si conferma una variazione dello stock pari a +0,34%, in linea con i valori rilevati nel II trimestre delle precedente annualità; mentre si mantiene sostanzialmente stazionaria la performance dell’industria manifatturiera, comunque in miglioramento rispetto alle analoghe risultanze dello scorso anno in significativa decrescita (-0,45%).
Continua invece il trend negativo per quanto riguarda il Trasporto e Magazzinaggio (-0,99%), unico segmento di attività che si conferma in flessione peraltro più accentuata rispetto a quanto emerso nei dodici mesi precedenti ed in linea con le tendenze rilevate a livello nazionale; d’altronde, il trasporto merci su strada soffre di una concorrenza sempre più aspra, essendo cresciuta notevolmente negli ultimi anni la quota di merci su gomma in entrata in Italia appannaggio dei “nuovi trasportatori” dell’Est europeo, nonostante lo scenario complessivo sia di ripresa del traffico nazionale.
Diversamente, anche per il comparto artigiano i segnali positivi provengono dalle attività del terziario a conferma di quanto abbiamo visto nel quadro introduttivo generale. In primis, si evidenzia il positivo incremento delle Altre Attività di Servizi, trainate dai servizi alla persona (parrucchieri e centri di estetica) che mostrano una variazione percentuale dello stock dell’1,52%, laddove lo scorso anno si registrava un decremento del -0,19%. In crescita risultano anche i servizi alle imprese (prevalentemente servizi di cura e manutenzione del paesaggio) e le attività di ristorazione (ristoranti, gelaterie e pasticcerie), sebbene entrambi mostrino una minore accentuazione rispetto ai dodici mesi precedenti (rispettivamente +2,52% e 1,20%).
Di seguito la tabella relativa al comparto dell’Artigianato disaggregato per settori economici:

Tab.6 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività-II trimestre 2015 (⇓)

LE IMPRESE STRANIERE

Anche in questo trimestre si confermano i dati positivi per le imprese straniere che, alla data del 30 giugno, hanno raggiunto lo stock di 3.816 unità, che costituiscono il 6,64% dell’intero tessuto imprenditoriale della provincia di Latina, in ulteriore incremento rispetto allo scorso trimestre (6,52%). Un dato che pur confermandosi inferiore a quello nazionale (8,89%) e regionale (10,88%), mostro analoghe tendenze positive rilevate ai diversi livelli territoriali. Va sottolineato ancora una volta come il tasso di crescita delle imprese straniere sia costantemente superiore a quanto rilevato per le imprese italiane; infatti se le imprese indigene mostrano una variazione positiva dello 0,60% (peraltro in buona accelerazione sullo 0,46% del periodo marzo-giugno 2014), quelle estere sono cresciute del 2,38% nel trimestre appena trascorso, sebbene si mostrino in rallentamento rispetto alle risultanze dell’analogo periodo dell’anno precedente (+2,72% nel II trimestre 2014).
Nel successivo grafico vengono riportati i tassi di crescita registrati su base trimestrale dalle imprese straniere e italiane.

Graf. 3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e a totale economia provinciale (⇓)

Le spezzate nel grafico sopra riportato mostrano come si mantenga ampio lo spread tra i tassi di crescita delle imprese “nostrane” e delle realtà straniere, nonostante a partire da inizio anno si evidenzi un significativo ritorno alla crescita delle iniziative imprenditoriali di nazionalità italiana.
In termini assoluti i settori che hanno il maggiore appeal sulla componente straniera sono il Commercio (1.499 imprese, per un peso percentuale sul totale delle imprese straniere pari al 39,18%) e le Costruzioni (605 imprese, pari al 15,81% dell’universo imprenditoriale straniero); a seguire il comparto agricolo. In termini di incidenza percentuale sull’insieme delle imprese della nostra provincia che compongono i diversi segmenti di attività, la penetrazione degli stranieri è più significativa in primis nel settore dei Servizi alle imprese (prevalentemente si tratta di attività di pulizie e di cura e manutenzione del paesaggio), dove ogni 100 imprese 15 sono non indigene, a fronte di un valore medio pari a 7 unità; seguono le già menzionate attività commerciali e le costruzioni. La disaggregazione delle imprese straniere per settore di attività economica in provincia di Latina alla fine del II trimestre 2015 è riportata nella successiva tabella.

Tab.7 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività II trimestre 2015 (⇓)

Peraltro, con riferimento ai settori principali precedentemente indicati, continua la costante crescita dell’incidenza delle realtà straniere, sebbene risulti in rallentamento tendenziale per quanto attiene l’edilizia e l’agricoltura. Da sottolineare l’interessante sprint dei Servizi alla persona (parrucchieri ed estetiste). Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

Tab.8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale II trimestre 2015 (⇓)

IMPRENDITORIA GIOVANILE

Chiudiamo la disamina relativa all’andamento demografico delle imprese nella provincia, andando ad esaminare la componente imprenditoriale giovanile. Alla fine di giugno le imprese giovanili risultanti iscritte al Registro Imprese della provincia di Latina sono 6.456, delle quali 5.538 attive (85,78%); tale aggregato rappresenta una porzione pari al 11,23% dell’universo imprenditoriale locale, valore superiore a quanto rilevato su scala nazionale (9,83%) e regionale (9,62%). Una ulteriore e continua conferma della buona propensione all’imprenditorialità dei giovani pontini.
Il tasso di crescita demografica delle imprese juniores in provincia di Latina alla fine del II trimestre dell’anno è stato pari al +3,16%, che si conferma come ad inizio anno in ulteriore accelerazione tendenziale (a fronte del +2,82% rilevato nel periodo marzo-giugno 2014); leggermente più vivaci le dinamiche laziali e nazionali (rispettivamente +3,83% e +3,21% il tasso di crescita riferito al II trimestre 205).
Il Commercio è il settore in cui si conferma il maggior numero di imprese giovanili (1.843 unità), che rappresentano quasi un terzo del totale delle imprese giovanili (28,55%), peraltro con un tasso di crescita in accelerazione tendenziale (+1,89%, a fronte del +1,46% riferito al periodo marzo-giugno 2014); seguono le Costruzioni (815 imprese, per una quota del 12,62% sull’universo giovanile), il cui trend risulta in rallentamento rispetto alle risultanze dell’analogo periodo dell’anno precedente (+1,62%, contro il +2,18% del 2° trimestre 2014) e, in tandem l’agricoltura e le attività di somministrazione di alimenti (ristoranti, pizzerie e bar), che spiegano entrambe il 10% delle attività under 35.
Diversamente, l’incidenza della componente giovanile risulta più elevata nelle attività terziarie: sono le Altre attività di servizi (parrucchieri e centri di estetica) a mostrare la quota più significativa di juniores: a Latina, ogni 100 imprese operanti in tale segmento, 18 sono condotte da giovani, a fronte di un valore medio pari a 11; seguono, tra le attività con maggiore appeal per le giovani generazioni, la ristorazione e i Servizi di informazione e comunicazione.
Infine, in termini di crescita, i Servizi alle imprese (attività di supporto alle funzioni di ufficio e di cura e manutenzione del paesaggio) mostrano la migliore performance con un tasso di sviluppo pari al +4,52%, seguito dalle su menzionate Altre attività di servizi (+3,97%) e risultano entrambi in netta crescita tendenziale. Va segnalata infine una flessione delle imprese giovanili,operanti nel settore dei Servizi di informazione e comunicazione (-2,78%) in controtendenza con quanto emerso nelle precedenti rilevazioni.
Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab.9 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività II trimestre 2015 (⇓)