Osserfare dirama i dati Movimprese relativi al I trimestre 2017

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OsserfareOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Latina, rende pubblici i dati Movimprese relativi al I trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati forniti da Unioncamere.
Come di consueto, la prima porzione d’anno è caratterizzata da valori demografici per la maggior parte negativi, in quanto influenzati dalle cessazioni che si compiono entro la fine dell’anno precedente e che per evidenti ragioni amministrative vengono contabilizzate nel trimestre successivo. A marzo 2017, i dati nazionali hanno evidenziato una sostanziale stazionarietà delle iscrizioni (115.739 unita, per un tasso di natalità del 1,91%), cui si associa un leggero incremento delle cessazioni (131.835 unità, per un indice di mortalità del 2,17%). La somma algebrica tra nuovi ingressi e uscite dal tessuto imprenditoriale risulta negativa per 15mila 900 imprese, in termini relativi la decrescita vale una contrazione demografica del -0,26%, che non si discosta significativamente dagli esiti riferiti all’analogo periodo 2016.
Su base regionale, le migliori performance di crescita demografica sono quelle fatte registrare dalla Sardegna (+0,34%) e dal Lazio (+0,14%); prossime alla stazionarietà Basilicata, Calabria e Sicilia, mentre le regioni del Centro-Nord mostrano flessioni per la gran parte in leggera accentuazione rispetto alle risultanze riferite alla prima porzione dell’anno precedente.
Per quanto riguarda le province, al primo posto troviamo Nuoro (+1,00%), seguita da Oristano (+0,54%), da Vibo Valentia e Rieti (+0,37%). Di seguito la tabella riepilogativa, riferita al I trimestre di ogni anno a partire dal 2004, delle iscrizioni e cessazioni e relativi tassi di natalità, mortalità e crescita, su base nazionale:

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il I Trimestre dell’anno (⇓)

Il comparto Artigiano pur facendo registrare un valore negativo di crescita, conferma il progressivo recupero avviato nell’ultimo triennio, per una sottorazione di unità che scende sotto le 11mila, all’esito di una maggiore tenuta dell’esistente, in riscontro ad un tasso di mortalità in continuo contenimento. La serie storica dei flussi trimestrali riferiti alle prima porzione d’anno è riepilogata nella successiva tabella:

Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al I trimestre di ogni anno (⇓)

La performance laziale, risulta pressoché in linea con i valori 2016; il bilancio del I trimestre è positivo per 902 imprese, all’esito di un turnover tuttavia più vivace frutto del rinnovato slancio in termini di nuove iscrizioni, in accelerazione rispetto alle analoghe risultanze riferite ai dodici mesi precedenti (sono mille e 100 le unità in più che si sono iscritte al Registro camerale); altrettanto avviene in termini di cessazioni (oltre 900 unità in più sono state cancellate).
Andando ad esaminare le tendenze provinciali all’interno della regione Lazio, spicca il risultato della provincia di Rieti, il cui tasso di crescita, in deciso miglioramento in termini tendenziali (+0,37%, a fronte del -0,53% del I trimestre 2016), la pone al quarto posto nella graduatoria provinciale nazionale.
Il quadro comparativo dei tassi di crescita su base trimestrale, per l’Italia, il Lazio e Latina viene riportato nel grafico seguente:

graf. 1 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

Alla fine del I trimestre 2017 la situazione per la regione Lazio, disaggregata per province e per l’Italia è riportata nella tabella successiva:

Tab. 3 – Movimento Totale delle imprese I Trimestre 2017 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Per quanto riguarda la provincia di Latina a fine marzo risultano 57.698 imprese registrate, delle quali l’81,73% attive; la trimestrale di apertura d’anno si mantiene in linea con i valori 2016, intorno alla stazionarietà complessiva. Anche in questo caso va rilevato un turnover di maggiore intensità, sia in ingresso (1.285 iscrizioni, pari ad un tasso di natalità del +2,22%), che in uscita (1.299 cessazioni, per un indice di mortalità al +2,25%).
Si confermano in ulteriore calo le procedure concorsuali, che in provincia di Latina a marzo si contano in 30 nuove aperture (-3,2%rispetto allo scorso anno); in controtendenza, invece, le procedure di scioglimento e liquidazione avviate da 285 imprese, solo nel primo trimestre, per un incremento percentuale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari al +6,7%.

 

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il dato di riepilogo alla fine del mese di marzo 2017 relativo alla provincia di Latina, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab. 4 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2017 (⇓)

Come di consueto alla fine del I trimestre di ogni anno prevalgono i segni negativi in termini di variazione degli stock, cosa implicita nel fatto che in questa porzione d’anno vengono registrate le cancellazioni che si concentrano entro il 31 dicembre precedente e che per motivi amministrativi pesano sul mese successivo, come già sottolineato in premessa.
Alla sostanziale invarianza complessiva del bilancio aggregato di demografia imprenditoriale, si accompagna una composizione settoriale piuttosto differente rispetto alle risultanze dell’analogo periodo 2016; per grandi linee, la prevalenza delle attività dei servizi mostra performance in peggioramento tendenziale, per una compensazione “inconsueta” dell’agricoltura evidenziatasi già nel corso del 2016, generata dagli incentivi legati al Piano di Sviluppo Rurale regionale 2014/2020, come già ampiamente evidenziato nei precedenti comunicati. Inoltre, si conferma il progressivo recupero della manifattura, almeno in termini di numerosità delle imprese.
Al riguardo, si evidenzia la più contenuta flessione riscontrata dall’Agricoltura, con -41 unità rispetto allo stock esistente alla fine dell’anno 2016, determinata dal calo delle Coltivazioni permanenti (in prevalenza vigneti) e dalla consueto segmento dell’Allevamento di bovini da latte su cui intervengono le difficoltà legate al non congruo adeguamento del prezzo del latte rispetto ai costi da sostenere in stalla; da segnalare, diversamente, tra le coltivazioni a maggior appeal, i nuovi impianti di Actinidia, in crescita grazie agli incentivi suddetti.
Per le Attività Manifatturiere, prossime alla stazionarietà, all’esito di un recupero significativo in serie storica, la composizione delle dinamiche dei diversi segmenti mostra criticità più evidenti nella Trasformazione alimentare, nello specifico nel ramo della produzione di prodotti di panetteria freschi, nonché nel campo della Carpenteria in legno e falegnameria per l’edilizia. Diversamente, sono positive le tendenze per la Carpenteria metallica e “neutri” gli altri segmenti.
Le Altre attività di servizi mostrano un’inversione di tendenza (+0,56% la variazione % dello stock, a fronte di esiti negativi in serie storica), che compiuta nella prima porzione d’anno, generalmente condizionata dall’effetto amministrativo di trascinamento delle cessazioni compiute entro il 31 dicembre precedente, lascia presumere che nei mesi prossimi le dinamiche potrebbero vivacizzarsi. In crescita le attività di Estetisti e parrucchieri, nonché i Servizi domestici.

 

LE FORME GIURIDICHE

Non si arresta la continua crescita delle Società di capitale, che a fine marzo sono più del 31% del totale delle imprese iscritte al registro camerale, per un saldo positivo in ulteriore accelerazione in termini tendenziali (+242 unità, a fronte delle 206 del I trimestre 2016), che conduce ad un valore complessivo di 17.895 unità. Si conferma, inoltre, l’esclusività della crescita di tale forma giuridica (+1,37% il tasso, in accelerazione rispetto al +1,19% precedente), risultando le altre tipologie tutte in contrazione.

Tab. 5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica I trimestre 2017 (⇓)

 

L’ARTIGIANATO

Passiamo ora a vedere da vicino il comparto artigiano, che come detto nella parte introduttiva mostra una situazione particolarmente critica che continua a protrarsi nel tempo, avendo di riflesso una incidenza notevole anche sui valori demografici complessivi. La situazione di difficoltà di tale comparto è evidente comparando i tassi di crescita trimestrali di quest’ultima con le dinamiche riferite all’imprenditoria considerata al netto della componente artigiana.
Dopo il riacuirsi delle tensioni nel corso del 2016, l’apertura di quest’anno replica il punto di minimo inesplorato come evidenziato nel grafico sotto riportato, che confronta l’andamento del tasso di crescita trimestrale dell’artigianato con le tendenze della componente imprenditoriale non artigiana (escluse le imprese agricole):

Graf. 2- Andamento del Tasso di crescita delle imprese artigiane e non in Provincia di Latina (serie storica) (⇓)

Alla fine del I trimestre di quest’anno le imprese registrate all’apposito Albo sono 8.901, in termini relativi l’artigianato rappresenta il 18,57% dell’intero tessuto imprenditoriale (al netto delle imprese agricole).
Il bilancio in rosso messo a segno da gennaio a marzo 2017, pari a -159 unità, è dato dalla differenza tra le 125 iscrizioni e le 284 cessazioni; tali esiti hanno condotto ad un tasso di crescita negativo pari a -1,75%, che replica le dinamiche riferite ai dodici mesi precedenti (-1,78%) e che colloca la nostra provincia al quintultimo posto nella graduatoria provinciale. Invariato il tasso di natalità si è attestato al 1,38%, altrettanto il tasso di mortalità, confermatosi al 3,13%.
Peggiora la trimestrale delle Costruzioni, in ulteriore calo ad un passo più accentuato, mentre risulta più contenuta la flessione dell’industria in senso stretto; al riguardo la sottrazione registrata dalla manifattura è determinata prevalentemente dai segmenti della Trasformazione alimentare della produzione di prodotti di panetteria freschi, dalla Carpenteria in legno e falegnameria per l’edilizia cui si è già accennato in precedenza). Significata  e inedita per intensità la contrazione delle attività di Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, nonché delle gelaterie e pasticcerie.
Tornano stazionarie le Altre attività di servizi, rispetto al decisa contrazione dello scorso anno.
Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab. 6 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività-I trimestre 2017 (⇓)

Con riferimento alle forme giuridiche, il saldo negativo è determinato dalle ditte individuali, in ulteriore flessione (-1,97% il tasso di crescita, a fronte del -1,88% riferito al I trimestre 2016).
Il quadro riepilogativo dell’artigianato per forme giuridiche è riportato nella successiva tabella:

Tab. 7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica-I trimestre 2017 (⇓)

 

LE IMPRESE STRANIERE

Come di consueto, le imprese straniere mostrano una maggiore vivacità in termini di flussi di demografia imprenditoriale; infatti alla fine del I trimestre 2017, mentre le imprese indigene locali  mostrano una decrescita (-0,11%), le imprese straniere si confermano in espansione demografica (+0,96%), peraltro entrambe le componenti mostrano performance pressochè in linea con i valori riferiti alla prima porzione del 2016.
Nel grafico seguente è riportata la serie storica trimestrale:

Graf. 3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e non in provincia di Latina (⇓)

In provincia l’universo delle imprese straniere conta 4.192 unità e costituiscono il 7,27% dell’intero tessuto imprenditoriale; valore questo, inferiore a quanto rilevato su base regionale, (11,59% l’incidenza) e nazionale (9,46%.).
In termini di saldo alla fine del I trimestre del 2017 la differenza tra le iscrizioni e le cessazioni non d’ufficio delle imprese straniere è positiva per 40 unità, in linea con i valori  registrati nell’analogo periodo 2016, sebbene anche per tale segmento imprenditoriale il turnover sia più vivace. Inoltre, anche per le nazionalità straniere i segnali di un comparto agricolo in fermento sono evidenti, sebbene con una intensità più contenuta rispetto alla componente italiana.
La tabella seguente è riferita alle imprese straniere per settori, con indicazione delle variazioni di stock registrate nel corso del I trimestre degli ultimi tre anni:

Tab. 8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2017 (⇓)

Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

Tab. 9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale I trimestre 2017 (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

L’imprenditoria giovanile rappresenta una costante positiva che si replica in ogni rilevazione; infatti, pur di fronte ad uno scenario complessivo prevalentemente statico, le imprese giovanili continuano a registrare valori positivi ed in controtendenza con quelli generali.
Alla fine del I trimestre le imprese juniores in provincia di Latina sono 6mila e 155 unità, delle quali l’85,46% attive; l’incidenza di tale componente sull’intero universo imprenditoriale locale si attesta al 10,67%, valore superiore a quanto rilevato su base nazionale (9,04%) e regionale (8,85%).
A fine marzo gli under35 contano 255 unità in più, all’esito di 429 nuove iscrizioni, che in termini relativi conducono ad un tasso di natalità del 6,4% (a fronte del 5,6% dell’analogo periodo 2016), e 174 cancellazioni, per un tasso di mortalità al 2,6% (3,0% il precedente I trimestre 2016).
Come già evidenziato, la maggiore vivacità in ingresso è determinata dal comparto Agricolo, atteso che gli incentivi previsti nel PSR sono premianti per i giovani; accelerano, inoltre, il passo anche le Costruzioni, e le attività Commerciali.
Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab. 10 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale (⇓)