Osserfare dirama i dati Movimprese del III trimestre 2015: Una conferma del clima di fiducia positivo

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osserfareOsserfare, l’osservatorio economico della Camera di Commercio di Latina, come consuetudine, rende pubblici i dati Movimprese relativi al III trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati forniti da Unioncamere.
Anche alla fine della stagione estiva si conferma quanto emerso dalle ultime rilevazioni e cioè la sensazione di una ripresa del clima di fiducia e della spinta a fare impresa. In questo senso, i dati relativi alla demografia imprenditoriale si mostrano sostanzialmente positivi sia su base nazionale che locale.
Il tasso di crescita italiano al termine del III trimestre dell’anno si attesta al +0,33%, il più elevato dal 2010 ad oggi, determinato dalla differenza tra un tasso di natalità del +1,23%, più o meno in linea di quanto riscontrato anche negli ultimi anni alla stessa data, ed un tasso di mortalità (calcolato al netto delle cancellazioni d’ufficio) del -0,89%, che si conferma in significativa contrazione tendenziale, attestandosi ai minimi negli ultimi 10 anni.

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni e delle cessazioni del II trimestre e relativi tassi per anno (⇓)

Diversa è la situazione del comparto artigiano che ha mostrato una crescita demografica a livello ancora una volta negativa (-0,13%), confermando i valori della serie storica riferiti al III trimestre degli ultimi dieci anni, a dimostrazione delle più accentuate difficoltà del comparto che si protraggono ormai da diverso tempo, determinando la costante flessione delle aperture di nuove attività imprenditoriali. Nelle tabella sottostante i dati riassuntivi con le serie storiche, di quanto abbiamo esposto:

Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni e delle cessazioni del II trimestre e relativi tassi per anno (⇓)

In sintesi, secondo Unioncamere, è in atto “un progressivo riposizionamento del sistema imprenditoriale verso i numeri degli anni ante-crisi”.
Le dinamiche rilevate a livello laziale mostrano una crescita complessiva del +0,52%, che ricalca quanto riscontrato alla stessa data dello scorso anno (+0,53%), posizionando la regione al secondo posto nella graduatoria regionale, subito dietro la Campania (+0,54%) e davanti alla Calabria (+0,49%).
Le risultanze provinciali laziali evidenziano, come di consueto, la crescita maggiore nella provincia capitolina, che realizza un +0,58% su base trimestrale, sebbene risulti in lieve calo rispetto al dato dello scorso anno (+0,61%); ad ogni modo Roma mette a segno il terzo valore provinciale nella classifica nazionale, dove al primo posto per crescita si posiziona Napoli con un +0,67%. Miglioramento evidente per la provincia di Frosinone (+0,45%, a fronte del +0,36% rilevato a settembre 2014). Invariato invece il tasso di crescita per la provincia di Latina (+0,30%).

graf. 1 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

I dati demografici di sintesi per la regione Lazio alla fine del III trimestre dell’anno in corso, disaggregati per province, e per l’Italia sono riportati nella tabella successiva:

Tab. 3 – Movimento delle imprese III Trimestre 2015 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

La provincia di Latina alla fine del III trimestre presenta uno stock di imprese pari a 57.596 unità registrate, di cui l’81,6% attive, per un saldo trimestrale di +174 unità, frutto della differenza tra le 745 nuove iscrizioni del trimestre e le 571 cessazioni nello stesso periodo. Il tasso di natalità provinciale si è attestato al +1,30%, in miglioramento rispetto alle risultanze rilevate nel III trimestre dell’anno precedente (+1,26%), mentre il tasso di mortalità si è attestato allo 0,99%, di poco superiore alle analoghe risultanze dello stesso periodo dell’anno precedente (0,96%). Tali valori hanno determinato una sostanziale replica in termini tendenziali del trend di demografia imprenditoriale della provincia pontina.
I segnali positivi si rafforzano anche in relazione agli esiti relativi alle procedure fallimentari che nell’ultimo trimestre si fermano a 24, in deciso contenimento rispetto ai valori riferiti nello stesso periodo dell’anno precedente (36 fallimenti).  Il dato cumulato delle procedure fallimentari aperte da inizio anno si attesta a quota 92, nettamente al di sotto delle risultanze 2014 (127 fallimenti aperti).

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il quadro di riepilogo relativo alla provincia di Latina alla fine del III trimestre dell’anno 2015, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab. 4 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività III trimestre 2015 (⇓)

Anche alla fine del III trimestre dell’anno si evidenzia la prevalenza di valori positivi, tranne che per i settori dell’Istruzione, su cui interviene il fattore stagionale legato al periodo estivo, dei Trasporti e magazzinaggio, nonché del Manifatturiero, entrambi condizionati dalla contrazione della componente artigiana della piccola impresa.
Qualche segnale negativo arriva dal comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca: -0,02% la variazione trimestrale dello stock a settembre, in peggioramento anche rispetto al dato dello scorso anno, dove la variazione era stata positiva del +0,15%. Contribuisce a tali dinamiche la flessione riscontrata nel segmento della pesca, che già aveva in precedenza dato segnali di difficoltà; al riguardo, potrebbe avere avuto un ruolo significativo anche l’inizio del periodo di fermo della pesca nel Tirreno dalla metà del mese di settembre. Da evidenziare nell’ambito del settore strettamente agricolo il saldo trimestrale positivo per le Coltivazioni di alberi da frutto, frutti di bosco e in guscio (+11 unità il saldo positivo del trimestre), mentre di segno opposto il dato relativo alle Colture permanenti (-10 unità). Passando ad esaminare il Manifatturiero, questo ha evidenziato una lieve decrescita trimestrale (-0,13%), peraltro in controtendenza rispetto alla dinamica leggermente espansiva registrata su scala nazionale (+0,09% la variazione dello stock). Nello specifico, l’industria pontina risente dei saldi leggermente negativi riscontrati nel comparto delle Industrie alimentari, dell’Industria tessile e della fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche.
Per quanto attiene alle dinamiche caratterizzate da una maggiore vivacità, il terzo trimestre dell’anno mostra valori positivi in termini di crescita di stock per diversi settori, prime fra tutti le attività di Servizi alle imprese (+1,90%, con un saldo positivo di +35 imprese). Segue il comparto della Sanità e assistenza sociale (+0,93% la crescita percentuale), sebbene quest’ultimo segmento sia caratterizzato da un numero limitato di imprese, circostanza che tende ad amplificare le variazioni. Senz’altro più significativo il dato riferito alle attività turistico-ricettive (+0,92%, a fronte del +0,18% registrato lo scorso anno alla stessa data), il cui saldo trimestrale è positivo per +41 imprese; il che certifica una stagione estiva senz’altro più vivace della precedente. In termini tendenziali si conferma sugli stessi livelli la variazione trimestrale dello stock riscontrata nel Commercio (+0,20% quest’anno, rispetto al +0,22% rilevato a settembre 2014), con un saldo positivo di +31 imprese.

 

LE FORME GIURIDICHE

Dall’esame delle forme giuridiche attraverso le quali operano gli imprenditori della provincia di Latina, a fine settembre emerge che le formule organizzative societarie continuano ad aumentare ed hanno raggiunto l’ammontare complessivo (tra società di capitali e società di persone) di 24.558 unità, corrispondenti al 42,6% del totale delle imprese registrate. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, le società di capitale mostrano un tasso di crescita trimestrale del +1,09% in decisa accelerazione tendenziale (+0,82% a settembre 2014), con un saldo positivo di +185 imprese. Continuano a diminuire, sebbene in misura minima, le imprese individuali che mostrano un saldo negativo di -10 imprese, con un tasso di crescita di -0,03%, in controtendenza sia rispetto all’espansione registrata nei trimestri precedenti, sia in termini tendenziali; lo “spazio imprenditoriale” delle ditte individuali rimane comunque ancora al di sopra del 50% del totale imprese. Il quadro riassuntivo nella successiva tabella:

Tab. 5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica III trimestre 2015 (⇓)

 

L’ARTIGIANATO

Le imprese artigiane iscritte all’Albo alla fine del III trimestre 2015 sono 9.231, delle quali 9.128 attive (98,88%); tale componente rappresenta il 19,32% del totale delle imprese operanti nella provincia (dato al netto delle imprese agricole) sostanzialmente in linea con i valori del trimestre precedente.
Passando alle dinamiche congiunturali, il comparto dell’artigianato, che nel corso della crisi ha mostrato pesanti variazioni negative, nelle ultime rilevazioni mostra un cambiamento di trend che nella terza porzione d’anno si sostanzia in una stazionarietà congiunturale (+0,01% il tasso di crescita), in controtendenza rispetto alla decisa accelerazione del trimestre precedente ed in rallentamento tendenziale (+0,18% nell’analogo periodo dell’anno precedente). Tali evidenze confermerebbero una complessiva tenuta del comparto, sebbene le dinamiche intersettoriali siano alterne, come di seguito sarà esaminato.
Il ridimensionamento della crescita si manifesta con un saldo trimestrale positivo pari ad una sola impresa, determinato dalla differenza tra il tasso di natalità attestatosi al +1,45%, in esito alle 134 iscrizioni, che conferma una rinnovata vitalità (1,38% nel periodo luglio-settembre 2014), a fronte di un tasso di mortalità in decisa accelerazione (1,20% nel III trimestre 2014), pari al -1,44%, risultante di 133 cancellazioni.
Nel successivo grafico l’andamento del tasso di crescita dell’Artigianato confrontato con quello generale:

Graf. 2 – Andamento del Tasso di crescita delle imprese artigiane e non in Provincia di Latina (serie storica) (⇓)

Alla luce di quanto detto, i movimenti demografici disaggregati per settore non evidenziano valori particolarmente elevati, con una prevalenza di invarianza delle dinamiche.
Di seguito la tabella relativa al comparto dell’Artigianato disaggregato per settori economici:

Tab.6 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività-III trimestre 2015 (⇓)

Nello specifico i valori più significativi di crescita si registrano per il settore del Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese con un saldo +6 unità, cui corrisponde una variazione percentuale dello stock rispetto al trimestre precedente del +1,81%, in accelerazione rispetto allo scorso anno (+1,66%), grazie al positivo contributo delle attività di Cura e manutenzione del paesaggio. Di pari entità il saldo registrato dalle Altre attività di servizi, per un incremento del +0,37%, in linea con le analoghe risultanze rilevate nello stesso periodo dello scorso anno; al riguardo, il dato settoriale viene influenzato positivamente dalle professioni di parrucchiere ed estetista. Si conferma il ritorno alla crescita seppur modesta delle Costruzioni, che in un certo senso rappresenta il valore più significativo dell’intero comparto dell’artigianato in relazione alla dimensione demografica di tale segmento e alla situazione di difficoltà che ha attraversato, nonché alle dinamiche ancora negative rilevate su scala nazionale (-0,24% la variazione trimestrale italiana  dello stock).
Diversamente, il settore Manifatturiero si mantiene invece su un sentiero di decrescita peraltro diffusa a tutti i segmenti di attività ad eccezione della lavorazione del legno: -0,31% la variazione dello stock delle imprese industriali su base trimestrale, in peggioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+0,55%).
Si conferma anche per questo trimestre il trend negativo dei servizi di Trasporto e magazzinaggio (-0,60% la variazione dello stock), in accentuazione rispetto alle analoghe risultante rilevate nello stesso periodo dell’anno precedente ( +0,38%).

 

LE IMPRESE STRANIERE

Come di consueto, anche in questo trimestre si confermano i dati positivi per le imprese straniere che, alla fine del III trimestre 2015, hanno superato le 3.900 unità, rappresentando il 6,79% del tessuto imprenditoriale pontino; si tratta di una quota inferiore ai valori nazionali (8,98%) e regionali (10,94%), ma in continua e costante crescita. Anche in questo trimestre con un tasso di crescita del +2,09% le imprese straniere confermano performance superiori alle dinamiche messe a segno dalle realtà “indigene” (+0,18% la relativa variazione). Tuttavia, occorre rilevare che il dato a fine settembre risulta in rallentamento rispetto a quanto rilevato alla stessa data dello scorso anno (+2,35% nel periodo luglio-settembre 2014). Nel grafico seguente vengono riportati i tassi di crescita registrati su base trimestrale dalle imprese straniere e italiane.

Graf. 3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e a totale economia provinciale (⇓)

Anche in questa rilevazione si mantiene pressoché costante l’ampiezza dello spread tra il tasso di crescita delle imprese italiane e i valori evidenziati dalle realtà straniere.
Atteso che l’articolazione settoriale del tessuto produttivo condiziona le scelte imprenditoriali delle diverse componenti, anche per gli stranieri le attività commerciali annoverano il primato in termini di “presenze” (1.532 imprese, per un peso percentuale sul totale delle imprese straniere pari al 39,15%); seguono le Costruzioni (605 imprese, pari al 15,64% dell’universo imprenditoriale estero) ed il comparto agricolo (306 unità,per una quota del 7,82%).
In termini di incidenza percentuale sull’insieme delle imprese della nostra provincia che compongono i diversi segmenti di attività, la penetrazione degli stranieri è più significativa in primis nel settore dei Servizi alle imprese (prevalentemente si tratta di attività di pulizie e di cura e manutenzione del paesaggio), dove ogni 100 imprese iscritte 15 sono non indigene, a fronte di un valore medio pari a 7 unità; seguono le già menzionate attività commerciali e le costruzioni.
La disaggregazione delle imprese straniere per settore di attività economica in provincia di Latina alla fine del III trimestre 2015 è riportata nella successiva tabella:

Tab.7 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività III trimestre 2015 (⇓)

Per quanto riguarda le dinamiche congiunturali, la crescita è diffusa alla gran parte dei settori; da segnalare l’interessante inversione di tendenza delle attività di Trasporto (+4,11% la variazione dello stock, a fronte del -2,70% del periodo lug-sett 2014).
Di seguito la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

Tab.8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale III trimestre 2015 (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

Come al solito dedichiamo l’ultima parte della relazione sull’andamento demografico delle imprese pontine con l’esame dell’imprenditoria giovanile. Per quanto riguarda il numero di imprese giovanili presenti alla fine del mese di settembre sul nostro territorio, il registro camerale conta 6.607 unità, delle quali 5.692 attive (86,15%). In termini relativi le imprese giovanili hanno raggiunto l’11,47% dell’intero tessuto produttivo locale; dato percentuale superiore ai valori nazionali (10,04%) e regionali (9,80%). A proposito di questo ultimo riferimento, la provincia di Latina si posiziona, nella Regione Lazio, subito dopo Frosinone che ha il 12,5% di imprese giovanili e davanti a Rieti (10,22%). Con un saldo positivo di 138 unità, il tasso di crescita delle imprese giovanili pontine nel III trimestre di quest’anno si è attestato al +2,14%, in rallentamento rispetto al dato rilevato lo scorso anno nello stesso periodo (+2,53%).
Anche le imprese giovanili annoverano le maggiori “presenze” nelle attività commerciali (1.843 unità), che rappresentano quasi un terzo degli imprenditori juniores, peraltro con un tasso di crescita che si conferma in accelerazione tendenziale (+0,65%, a fronte del +0,37% riferito al periodo luglio-settembre 2014); seguono le Costruzioni (841 imprese, per una quota del 12,73% sull’universo giovanile), il cui trend mostra anch’esso una crescente accentuazione positiva rispetto alle risultanze dell’analogo periodo dell’anno precedente (+1,60%, a fronte del +1,47% del III trimestre 2014). Nello scorrere l’articolazione settoriale, si giunge all’agricoltura e alle attività di somministrazione di alimenti (ristoranti, pizzerie e bar), che spiegano entrambe il 10% delle attività under 35.
Diversamente, l’incidenza della componente giovanile risulta più elevata nelle attività terziarie: sono le Altre attività di servizi (parrucchieri e centri di estetica) a mostrare la quota più significativa di juniores: a Latina, ogni 100 imprese operanti in tale segmento, 18 sono condotte da giovani, a fronte di un valore medio pari a 11; seguono, tra le attività con maggiore appeal per le giovani generazioni, la ristorazione e i Servizi di informazione e comunicazione.
Da segnalare infine, la positiva inversione di tendenza delle Attività finanziarie e assicurative (+4,55% la variazione dello stock, a fronte del -0,71% del periodo luglio-settembre 2014), quale indicazione quest’ultima della probabile prospettiva di ripresa del settore che è stato uno dei più penalizzati dalla crisi degli ultimi anni.

Tab.9 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività III trimestre 2015 (⇓)