Movimprese II trimestre 2018.-Un prosieguo più blando

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (Nessun voto)
Loading...

OsserfareOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Latina rende pubblici i dati Movimprese relativi al II trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati messi a disposizione da Unioncamere e Infocamere

I DATI NAZIONALI

Su scala nazionale, al 30 giugno scorso, risultano oltre 6milioni e 94mila imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’85% attive), per una dinamica trimestrale positiva, sebbene risulti in rallentamento tendenziale. Al riguardo, tale performance è la risultante di oltre 92mila e 600 iscrizioni, tra aprile e giugno, per un tasso di natalità immutato al 1,53% rispetto ai valori dell’analogo periodo dello scorso anno; a fronte di tali flussi in entrata si sono realizzate oltre 61mila e 500 cessazioni non d’ufficio, per un tasso di mortalità in crescita al 1,01% (rispetto allo 0,94% del seconda trimestrale 2017).

Gli esiti di tali movimenti demografici hanno determinato un tasso di crescita trimestrale pari al +0,51%, pari ad un saldo attivo di 31.118 imprese, inferiore di quasi 5mila unità rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, quando la crescita si attestava sulle 35.803 unità, +0,59% .in termini relativi.

Secondo Unioncamere e Infocamere, “…In Italia, tra aprile e giugno, sono nate 1000 imprese al giorno mentre 670 chiudevano i battenti…Nonostante le incertezze legate al rallentamento dell’economia – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Carlo Sangalli – gli italiani continuano a scegliere di fare impresa. Ma registriamo che un numero crescente di imprenditori è costretto a chiudere i battenti. Un’ampia diffusione del digitale all’interno dei processi aziendali come nel rapporto con la Pa è vitale per rendere le imprese più forti e competitive. Anche su questo tema – prosegue Sangalli – le Camere di commercio stanno dando un importante contributo attraverso la diffusione del linguaggio 4.0 nel tessuto produttivo e l’uso di piattaforme e servizi telematici che il sistema camerale mette a disposizione della collettività”.

Il grafico seguente illustra le evidenze quantitative sopra esposte:

Graf. 1 – Andamento del saldo Totale Imprese. Serie storica II trimestre (⇓)

Di seguito si riportano le tabelle riepilogative dei tassi rilevati su base nazionale al II trimestre di ogni anno a partire dal 2009:

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il I Trimestre dell’anno (⇓)

Su scala regionale, oltre al deciso rimbalzo del Friuli Venezia Giulia (+0,59% il tasso di crescita, a fronte del +0,36% riferito all’analogo periodo 2017), mostrano performance tendenziali più vivaci Abruzzo e Lazio; sostanzialmente invariati i valori per Toscana, Liguria e Trentino, mentre le altre realtà si collocano su un indice di crescita più contenuto.

Altrettanto, per quanto attiene il segmento artigiano, si evidenzia un rallentamento tendenziale delle dinamiche, atteso che nella seconda porzione d’anno il saldo mostra una significativa decurtazione pari a circa ¼ rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. La serie storica dei flussi trimestrali nazionali riferiti alla seconda porzione d’anno è illustrata nel grafico seguente:

Graf. 2 – Andamento del saldo Imprese Artigiane. Serie storica II trimestre (⇓)

Al riguardo, come illustrato nella tabella seguente, le dinamiche complessive sono condizionate del maggior numero di cessazioni (19.861, a fronte delle 18.938 precedenti); diversamente, le nuove aperture non si discostano in modo significativo dai valori riferiti al II trimestre 2017.

Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al II trimestre di ogni anno (⇓)

LA REGIONE LAZIO

Per quanto attiene la regione Lazio, questa mostra una leggera maggiore accentuazione del bilancio di demografia imprenditoriale, confermandosi il tasso di crescita su valori superiori a quelli nazionali +0,72% (a fronte del +0,51% a livello Italia); in termini assoluti, allo stock di imprese laziali si aggiungono ulteriori 4.713 unità (4.447 le realtà in più nell’analogo periodo dello scorso anno).

Andando ad esaminare le performance provinciali all’interno della regione Lazio, lo scenario grossomodo replica i flussi riferiti alla seconda trimestrale 2017, ad eccezione della decisa accelerazione del frusinate, il cui tasso di crescita mostra un consistente miglioramento in termini tendenziali (+0,70%, a fronte del +0,53% riferito ai dodici mesi precedenti).

Gli esiti su scala nazionale e per la regione Lazio disaggregata per province, sono riportati nella tabella successiva:

Tab. 3 – Movimento Totale delle imprese II Trimestre 2017 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Il quadro comparativo dei tassi di crescita su base trimestrale per l’Italia, il Lazio e Latina viene riportato nel grafico seguente:

Graf. 3 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

LA PROVINCIA DI LATINA

Per quanto riguarda la provincia di Latina a fine giugno risultano oltre 57mila e 700 imprese registrate, delle quali l’81% attive; la seconda trimestrale (cfr. tab3) si chiude con un saldo positivo per 355 unità, in calo rispetto alle 401 del II trimestre 2017. Tale saldo è ottenuto dalla differenza tra le 933 nuove iscrizioni tra aprile e giugno (pari ad un tasso di natalità del +1,62%), in linea con i valori precedenti, e le 578 aziende cessate nello stesso periodo (1,00% l’indice di mortalità), in leggera accentuazione tendenziale (0,92% il valore riferito al II trimestre 2017).

L’osservazione dei dati cumulati da gennaio a giugno offre un quadro più esaustivo dei trend in atto nel corso di quest’anno; al riguardo, la semestrale pontina, più “blanda” rispetto all’analogo periodo 2017 (+0,45% la crescita, a fronte del +0,67% precedente), è prevalentemente condizionata dall’apertura d’anno più fiacca in ragione del passo più circostanziato delle aperture d’impresa. Al riguardo, occorre aggiungere che quest’anno si accentua la contrazione del comparto agricolo che aveva già caratterizzato l’annualità precedente e il ritorno ad una sostanziale neutralità delle costruzioni, che perdono ritmo nella seconda porzione d’anno rispetto all’analogo periodo 2017.

Tab. 4 – Movimento delle imprese I Semestre 2018 presso il Registro camerale e serie storica tassi di crescita (⇓)

Si rileva, inoltre, la leggera flessione da gennaio a giugno delle procedure concorsuali aperte in provincia di Latina (52 a fronte delle 56 dell’analogo periodo dello scorso anno); crescono, invece, le procedure di scioglimento e liquidazione avviate da 506 imprese, per un incremento percentuale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari al +13%.

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il dato di riepilogo alla fine del mese di giugno 2018 relativo alla provincia di Latina, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab. 5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Dopo la pesante flessione in apertura d’anno, l’Agricoltura mostra un bilancio trimestrale positivo ed in accelerazione tendenziale: sono 50 le unità che si aggiungono allo stock esistente (a fronte delle appena 9 realtà in più nell’analogo periodo dello scorso anno); peraltro, si evidenzia il ritorno in area positiva delle Coltivazioni orticole (+19 le unità da aprile a maggio, a fronte della sostanziale stazionarietà nell’analogo periodo precedente). Le Attività Manifatturiere replicano le dinamiche leggermente positive dello scorso anno (+0,11% la variazione percentuale dello stock da gennaio a giugno), confermando la maggiore vitalità del segmento delle Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature.

Sempre in termini trimestrali, le attività commerciali avanzano grazie alla componente del commercio di autovetture, mentre il segmento dell’ingrosso dimezza la crescita rispetto al II trimestre 2017; i trasporti si confermano su un sentiero di crescita positivo e più sostenuto rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+0,70% la variazione percentuale dello stock, pari a 12 unità aggiuntive, rispetto alla variazione nulla tra aprile e giugno 2017).

Le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione, dopo un’apertura d’anno prossima ai valori 2017, mostrano dinamiche più contenute in termini tendenziali, in ragione delle minori aperture registrante nei segmenti della ristorazione e degli esercizi pubblici, che annoverano Bar ed esercizi simili senza cucina (pub, birrerie, enoteche…).

Buona la performance delle Attività professionali, che confermano la maggiore vitalità già registrata in apertura d’anno; mentre l’aggregato delle Attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento mostra una battuta d’arresto dovuta alla minore crescita delle e attività sportive. Infine, le Altre attività di servizi, seppur positive, rallentano il passo, in ragione della minore crescita delle attività dei Parrucchieri ed estetisti (+13 unità in più tra aprile e giugno, la metà rispetto al II trimestre 2017), che di consueto alimentano i flussi di tale aggregato.

LE FORME GIURIDICHE

Anche nella seconda porzione d’anno si conferma la maggiore vivacità delle Società di capitale, che a fine giugno rappresentano il 32% del totale delle imprese iscritte al registro camerale, per un esito positivo pari a 264 unità in più, pari ai ¾ del saldo riferito all’intero universo imprenditoriale; il che conduce tale formula giuridica ad un valore complessivo superiore alle 18mila e 800 realtà. Positivi gli esiti anche per le imprese individuali, sebbene in contenimento tendenziale (105 unità in più, a fronte delle 145 riferite all’analogo periodo dello scorso anno).

Tab. 6 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

L’ARTIGIANATO

Per quanto attiene il comparto artigiano, a giugno 2018 le imprese registrate all’Albo sono 8.914, pari al 18,6% dell’intero tessuto imprenditoriale (considerato al netto delle imprese agricole).

Alla minore decrescita evidenziata nella prima porzione d’anno, tra aprile e giugno si registra un saldo di demografia imprenditoriale positivo, tuttavia più contenuto in termini tendenziali: ammontano a 50 le unità che si aggiungono allo stock di inizio periodo, in contenimento di circa 1/5 rispetto alla sottrazione riferita all’analogo periodo dell’anno precedente (-63 unità); tale esito è dato dalla differenza tra le 193 iscrizioni e le 143 cessazioni. In termini relativi, il tasso di crescita si attesta al +0,56%, a fronte del +0,71% riferito ai dodici mesi precedenti. Sostanzialmente la seconda trimestrale mostra un tasso di mortalità più marcato rispetto allo scorso anno (+1,61%, a fronte del +1,34% precedente), mentre il tasso di natalità mon mostra variazioni altrettanto significative (+2,18%, rispetto al +2,04% tra aprile e giugno 2017).

Estendendo l’osservazione all’intera prima metà d’anno, allo scopo di valutare la progressione in atto, emerge una semestrale ancora negativa, in quanto condizionata come di consueto dall’apertura d’anno in rosso; tuttavia, il segnale più significativo dei primi sei mesi del 2018 è la natalità più sostenuta, che porta al -0,80% la decrescita da gennaio a giugno, a fronte del -1,06% riferito all’analogo periodo 2017.

Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab. 8 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

In termini trimestrali, le evidenze più significative sono la minore vivacità delle costruzioni, mentre viene meno il contributo delle attività di Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, nonché delle Gelaterie e pasticcerie (Settore I in tabella), emerso lo scorso anno.

Con riferimento alle forme giuridiche, le ditte individuali contribuiscono per la quota più significativa dell’avanzo trimestrale, sebbene gli esiti siano più contenuti (+0,56% il tasso di crescita, a fronte del +0,86% riferito al II trimestre 2017). Occorre inoltre evidenziare il maggiore appeal, peraltro inconsueto per tale comparto, registrato quest’anno dalle società di capitali, già emerso in apertura d’anno (+5,37% la crescita semestrale, a fronte del +1,23% della prima metà del 2017).

Il quadro riepilogativo dell’artigianato per forme giuridiche è riportato nella successiva tabella:

Tab. 7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

LE IMPRESE STRANIERE

In provincia di Latina l’universo delle imprese straniere conta oltre 4mila e 260 unità, che costituiscono il 7,4% dell’intero tessuto imprenditoriale; valore questo inferiore a quanto rilevato su base regionale (12,0% l’incidenza) e nazionale (9,8%).

Dopo l’inconsueta battuta d’arresto evidenziata in apertura d’anno, le imprese non indigene mostrano anche nella seconda porzione d’anno un comportamento assolutamente inedito in serie storica, in quanto per la prima volta queste mostrano una variazione dello stock più contenuta rispetto alla componente italiana, come illustrato nel grafico seguente:

Graf. 3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e non in provincia di Latina (⇓)

Il saldo da inizio anno si ferma a 19 unità aggiuntive, in deciso contenimento rispetto alle 101 realtà in più registrate tra gennaio e giugno del 2017. Intervengono su tale performance sotto tono, dinamiche più fiacche diffuse alla gran parte dei settori, con segnali più evidenti in termini di confronto tendenziale nei segmenti dell’edilizia e del commercio, pressoché stazionari, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 7 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

Tab. 8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale (⇓)

 IMPRENDITORIA GIOVANILE

Alla fine del II trimestre le imprese juniores in provincia di Latina sfiorano le 6mila e 200 unità; l’incidenza di tale componente sull’intero universo imprenditoriale locale si attesta al 10,7%, valore superiore a quanto rilevato su base nazionale (9,1%) e regionale (8,8%).

L’avanzo, in accentuazione a fine giugno, si attesta su 214 unità in più (a fronte delle 185 rilevate nella seconda trimestrale dello scorso anno); tale saldo è ottenuto dalla sottrazione di 106 cancellazioni, equivalenti ad un tasso di mortalità pressoché invariato all’1,77% (1,66% il precedente riferito al II trimestre 2017), dalle 320 nuove iscrizioni, che in termini relativi conducono ad un tasso di natalità del 5,35% in leggera crescita (4,66% nell’analogo periodo 2017).

I segnali più evidenti in termini di confronto rispetto all’analogo periodo dello scorso anno sono la maggiore vitalità del comparto agricolo e delle attività commerciali.

Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab. 9 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)