Imprenditoria femminile: capacità di leadership e conciliazione famiglia-lavoro

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Oggi il convegno “Aspettando Athena: opportunità di impresa, leadership e conciliazione per le donne”.


Si è svolto oggi a Latina il convegno: “Aspettando Athena: opportunità di impresa, leadership e conciliazione per le donne”, organizzato dal Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Latina.
Ad aprire i lavori i saluti da parte dell’Ente camerale, rappresentato da Italo Di Cocco.
“Oggi si compie un percorso importante” ha commentato la Presidente del Comitato Imprenditoria Femminile Stefania Petrianni “che abbiamo portato avanti in questi anni e contestualmente se ne apre un altro. Il tema della conciliazione famiglia-lavoro e della leadership imprenditoriale delle donne è per noi cruciale. La presenza oggi di Mom&Woman testimonia il lavoro congiunto tra le due realtà che è iniziato il 15 maggio scorso con la sottoscrizione del protocollo di intesa per la realizzazione del progetto “Donne in rete”, a sostegno delle donne e mamme del territorio di Latina. Abbiamo, inoltre, concluso qualche giorno fa un corso di formazione che si concentrava in particolare sui risvolti psicologici e introspettivi della leadership femminile e della conciliazione famiglia-lavoro”. “Il Comitato Imprenditoria Femminile” ha aggiunto Stefania Petrianni “nel corso del tempo è entrato in contatto a Latina con tante donne che hanno un senso innato alla leadership. In momenti di crisi siamo noi le prime a saper rimettere i cocci insieme e a ripartire. Oggi siamo all’apice del nostro percorso e stiamo dimostrando di saper ragionare, approfondire e agire in rete”.
Nel corso della mattinata si sono alternati due qualificati interventi, quello di Marzia Del Prete, Presidente di Mom&Woman Onlus, dal titolo “Narrare la leadership femminile e praticare la parità di genere nei contesti organizzativi; la diversità come vantaggio competitivo” e a seguire quello di Adele Ercolano, Direttrice Master in Conciliazione, Famiglia e Lavoro presso Università Pontificia Regina Apostolorum e membro del consiglio direttivo dell’Istituto Superiore degli Studi sulla Donna di Roma, che ha spiegato “Perché conciliare i carichi famiglia-lavoro fa bene alle organizzazioni”.
Nonostante la crisi economica e finanziaria il perseguire strategie di pari opportunità all’interno dei contesti organizzativi e la conseguente valorizzazione della diversità può rappresentare una variabile molto importante di competitività in seno alle imprese.
Ancora oggi, pur ammettendo che è giusto che le donne siano come gli uomini, in realtà le potenzialità femminili restano spesso nell’ombra, al punto che solo il 4-5% di donne in Italia riesce ad accedere nei CDA di grandi aziende. Questa, non può essere più una semplice questione di eccezioni, di casi isolati, ma è una questione che deve riguardare tutte le donne. Il potenziale è nell’ordine naturale delle cose, non è eccezionale, e la potenzialità di sviluppo non è legata né al genere, né al sesso, ma è una questione di natura umana in generale.
Nella cultura odierna si è ancora convinti che ci siano mestieri femminili e mestieri maschili e la gestione della leadership si pensa sia un fatto propriamente maschile. In realtà le donne per pareggiare i conti e superare questa cultura consolidata nel tempo, hanno modellato le loro carriere sulle caratteristiche vincenti degli uomini, diventando più aggressive degli uomini ed affatto indulgenti tra loro, poco disposte a perdonare il successo di altre donne. E questo è il più grande svantaggio storico che non consente di conquistare il futuro.
Il convegno voleva essere una guida di una nuova dimensione di leadership che si fonda sulle peculiarità proprie del genere femminile, che tiene conto delle potenzialità delle donne (capacità relazionali, emotività ecc) e le mette a fattor comune per creare valore.
Accanto allo sviluppo della leadership femminile all’interno delle organizzazioni non può non esserci supporto alla conciliazione dei carichi famiglia lavoro.
Parlare di conciliazione e bilanciamento vita-lavoro oggi non significa adottare una prospettiva di impostazione unilaterale e dunque vetero femminile ma stimolare il dibattito e il confronto su quella che non è più̀ solo una “questione di donne” ma una dimensione che riguarda l’economia e lo sviluppo del nostro Paese in una dimensione locale e internazionale dunque di donne e uomini in un contesto sociale in cui le politiche di conciliazione hanno un ruolo importate come potenziale motore dell’economia. Si tratta di un tema sicuramente complesso che richiede strategie di intervento in grado di incidere contemporaneamente e in modo complementare su più̀ fronti: dall’organizzazione del lavoro e della produzione, alla sostenibilità̀ dei servizi di cura alle persone e alla comunità̀, alla gestione delle risorse umane nelle imprese. La conciliazione, meglio definita “politica della flessibilità e della produttività” è una sfida che rientra in una dimensione generale di adeguamento ai nuovi mercati ed ai nuovi processi di lavoro.
Nel pomeriggio, ha concluso i lavori, l’intervento di Massimo Antonucci, Coordinatore Bic Lazio Latina, intitolato: “La Creazione di impresa come forma di autoimpiego: il business plan e le fonti di finanziamento”, che ha proposto una lezione comprensiva di simulazione sulla creazione di impresa come forma di autoimpiego, il business plan e le fonti di finanziamento.
Di grandissimo interesse il dibattito che si è sviluppato tra le imprenditrici partecipanti, a dimostrazione della maturità che ha saputo acquisire nel corso del tempo il Comitato Imprenditoria Femminile, oggi un vero e proprio laboratorio collettivo di analisi e azione.