Export 2018: dati nazionali e provinciali

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exportAnche il 2018 si chiude con un’espansione delle vendite all’estero del nostro Paese, sebbene ad un ritmo meno accentuato rispetto ai dodici mesi precedenti (+3,36%, a fronte del +8,01% riferito al 2017); l’ammontare complessivo delle esportazioni nazionali si attesta sui 183miliardi di euro. Diversamente le importazioni mostrano una variazione positiva leggermente più accentuata rispetto ai flussi verso l’estero, sfiorando i 463miliardi di euro (+5,6%).
In termini di macroterritori si conferma l’ulteriore risultato positivo dell’Italia insulare, che colloca all’estero merci per un valore il 12% superiore ai dodici mesi precedenti, in una serie storica molto positiva ininterrotta da un quadriennio attribuibile, in particolar modo, ai prodotti petroliferi raffinati (la cui quota è pari ai 2/3), cresciuti di pari misura. Diversamente, il Centro, seppur positivo, mostra la crescita meno vivace, in ragione soprattutto al calo delle vendite all’estero nel settore dei Mezzi di trasporto e dei Macchinari. L’Italia settentrionale mostra contributi positivi da parte di tutti i principali settori di attività economica, fatta eccezione per i Mezzi di trasporto; le variazioni più vivaci sono ascrivibili alla Metallurgia e all’Abbigliamento. Nel Nord–ovest si evidenzia la crescita significativa del comparto della farmaceutica (+20,1%), mentre nel  Nord-est sono i segmenti dei Mezzi di trasporto e dei Macchinari a registrare le variazioni annue più significative (rispettivamente +7% e +5%).
In termini assoluti ovviamente le regioni settentrionali fanno la parte del leone, con Italia Nord Occidentale e Nord Orientale che insieme rappresentano quasi il 73% del totale delle merci esportate. Il quadro riassuntivo, per ripartizioni territoriali, viene esposto nella tabella successiva:

Tab.1 – Import – Export dell’Italia per macroterritori (⇓)

La bilancia commerciale nazionale mostra un avanzo di quasi 39miliardi di euro, a fronte dei 47 miliardi targati 2017, determinato in prevalenza dal Nord-Est.
In termini di peso sull’export mondiale, il nostro Paese si conferma al 2,9%, mantenendo la nona posizione sugli scambi internazionali.

Tab.2 – Quote di mercato dell’Italia su Import-Export mondiale (⇓)

Passando ad esaminare l’export italiano per suddivisioni territoriali, la regione che esporta di più è la Lombardia (27,4% la quota), con il Lazio che si posiziona al sesto posto (4,9% il peso); mentre su scala provinciale è Milano che guida la graduatoria, con Roma al 15° posto e Frosinone al 21°, mentre Latina si colloca al 24°. Dunque il Lazio posiziona ben tre province nel primo quartile (entro il 25° posto).

Tab.3 – Graduatoria delle regioni italiane per valore delle esportazioni (⇓)

Tab.4 – Principali province esportatrici per valore delle esportazioni (⇓)

Dei 448 miliardi di euro di merci italiane destinate all’estero, il 99% è di “provenienza” della Manifattura, in crescita del 3% rispetto ai valori 2017. Segue l’Agricoltura (1,57% la quota sulle vendite oltre frontiera) che si attesta oltre i 6,7miliardi di euro, quest’anno in flessione (-4,94%). Gli altri settori sono troppo marginali per essere analizzati nello specifico.

Tab.5 – Import –Export dell’Italia per settori (⇓)

Passando ad esaminare i settori industriali più significativi, come di consueto, i Macchinari e apparecchiature (motori, turbine, pompe idrauliche, compressori, caldaie industriali, macchine per sollevamento, macchine per la metallurgia ecc…) spiegano la quota più significativa delle vendite oltre frontiera, con oltre 82miliardi di prodotti esportati (18% la quota), in più contenuta crescita rispetto ai dodici mesi precedenti (+1,9%); seguono il Tessile e abbigliamento (in crescita del +3,28%) ed i Mezzi di trasporto (stazionari), entrambi con valori di poco superiori ai 50miliardi di merci vendute (12% il peso di ognuno di essi). In ulteriore moderata crescita l’industria alimentare, con un +2,54%, per un valore di merci che supera i 35miliardi di euro.

Tab.6 – Principali province esportatrici per valore delle esportazioni (⇓)

Tab.7 – Import –Export Manifatturiero per segmento di attività – Italia (⇓)

Tra le principali destinazioni, data la prossimità geografica, l’Europa è il mercato più significativo, spiegando i 2/3 delle esportazioni italiane; seguono Asia e America con circa il 14% delle merci esportate. Tra i paesi che rappresentano i migliori partner commerciali italiani, al primo posto troviamo la Germania, verso la quale è destinato il 12,6% dell’intero export italiano; a seguire la Francia (10,5% la quota) e gli Stati Uniti (9,2%). Il quadro riassuntivo degli scambi commerciali per continenti e per principali Paesi di destinazione viene riportato nelle sottostanti tabelle:

Tab.8 – Import –Export dell’Italia per continenti (⇓)

Tab.9 – Principali Paesi destinatari delle esportazioni Italiane (⇓)

Il Lazio e la provincia di Latina nel 2018

 Prima di procedere con l’analisi su scala territoriale, occorre sottolineare che le valutazioni che vengono proposte in questa sede si riferiscono ai dati forniti dall’Istat, che per il 2018 alla data attuale sono ancora provvisori; questi diverranno definitivi soltanto dopo la metà di quest’anno, a seguito delle revisioni e correzioni che di consueto realizza l’Istituto Nazionale di Statistica.
Passando, dunque, alle dinamiche riferite all’ultimo anno, dopo il deciso rimbalzo dell’anno precedente, il bilancio 2018 mostra rallentamento delle vendite oltre frontiera condivisa da tutte le realtà laziali, fatte eccezione per la Capitale, pressoché stazionaria; nonostante la frenata più significativa del frusinate (-9,78%), con oltre 6,7miliardi di euro di acquisti dall’estero, questa mantiene la seconda posizione dopo Roma nel panorama regionale.

Tab.10 – Import – Export del Lazio per provincia (⇓)

Per quanto attiene la nostra provincia, con un valore delle merci pontine collocate sui mercati internazionali che sfiora i 6miliardi di euro, occorre evidenziare che il 2018 è stato un anno a due velocità, atteso che la performance esportativa fino a giugno è risultata molto positiva (+17% la crescita), mentre la seconda porzione d’anno ha registrato un deciso ripiegamento delle dinamiche (-20% il parziale riferito al secondo semestre). In sintesi, l’annualità si chiude con una flessione delle vendite sui mercati internazionali del -5,14%. Diversamente, le importazioni crescono costantemente, attestandosi sui 6,7miliardi di euro (+18% la variazione annua), il che riporta in rosso la bilancia commerciale con l’estero della nostra provincia per oltre 784milioni di euro (a fronte dell’avanzo pari a 576milioni di euro targato 2017).

Graf.1 – Var. tendenziale delle esportazioni e delle importazioni e saldo bilancia commerciale della provincia di Latina (⇓)

La flessione dell’export sopra evidenziata è circoscritta ai soli flussi del segmento industriale farmaceutico verso l’America, che nei dodici mesi precedenti erano raddoppiati; diversamente, le altre destinazioni mostrano variazioni positive.

Tab.11 – Import–Export della provincia di Latina per continenti (⇓)

Tra le destinazioni europee, che spiegano circa l’80% dell’export locale (sceso dal 90% del 2015), i principali mercati di sbocco delle merci e servizi pontini sono in primis il Belgio (2,7miliardi di euro, pari al 54% dei flussi verso l’UE), destinazione “logistica” dei prodotti delle grandi multinazionali farmaceutiche, in linea con i valori riferiti ai dodici mesi precedenti; seguono a notevole distanza i Paesi Bassi e la Germania (entrambi con una quota intorno al 13%). Spostandoci oltre oceano, come già evidenziato, si registro il brusco calo delle vendite negli USA, primo cliente americano che acquista merci locali per un valore che nel 2018 sfiora i 547milioni di euro (a fronte di 1.295milioni di euro riferiti all’anno precedente), per un quota sull’intero continente americano pari all’84%. Si conferma anche quest’anno il crescente appeal delle merci pontine in Brasile (37milioni di euro, +9,4% la variazione tendenziale sul 2017).
Tra le destinazioni asiatiche, in cima alla lista si conferma il Giappone, in strepitosa crescita: 228milioni di euro di acquisti in terra pontina (a fronte dei 138milioni di euro targati 2017, +64,4% la variazione percentuale); a notevole distanza la Cina, in decisa contrazione: 30 milioni di euro il valore delle merci locali ivi collocate, la metà dello scorso anno.

 Le dinamiche per settori

Come avviene a livello nazionale, anche per la provincia di Latina il Manifatturiero e l’Agricoltura sono le determinanti principali delle vendite sui mercati internazionali dei prodotti locali, spiegando questi la quasi totalità dei flussi verso l’estero. E quindi opportuno analizzarne le dinamiche.
In primis, di seguito viene esposto il dato riepilogativo generale riferito all’anno appena concluso con la suddivisione dei flussi di import/export per i diversi settori economici rilevati in provincia:

Tab.12 – Import – Export della provincia di Latina per settori (⇓)

L’Export dell’Agricoltura

Prosegue anche nel 2018 la positiva espansione del comparto agricolo (+10,4% la variazione tendenziale), per un ammontare di merci acquistate dall’estero che sfiora i 202milioni di euro, accrescendo ulteriormente la quota da questo spiegata sul valore totale delle esportazioni locali (3,38%). La performance esportativa suddetta colloca Latina al 4° posto nella graduatoria provinciale riferita ai prodotti agricoli non permanenti (orticole), con il 6% della quota nazionale sui mercati esteri, come illustrato nella tabella seguente:

Tab.13 – Prime 10 province per esportazioni di culture agricole non permanenti –Anno 2017 (⇓)

Per una questione di prossimità, che per tale comparto è ancor più significativa per la naturale deperibilità dei prodotti, il mercato principale di sbocco è l’Europa, destinazione di oltre il 90% dei prodotti, per un valore intorno ai 187milioni di euro, in ulteriore crescita rispetto ai dodici mesi precedenti (+11,0%). A notevole distanza segue il continente americano che esprime una quota di poco inferiore al 4%, per un valore delle merci ivi destinate in deciso rimbalzo (oltre 10milioni di euro, +25% la variazione rispetto ai dodici mesi precedenti).

Tab.14 – Import – Export dell’Agricoltura per continenti – Latina (⇓)

Il nostro primo cliente estero è la Germania, che importa dalla provincia di Latina merce per quasi 95milioni di euro, in ulteriore decisa crescita quest’anno (+16% la variazione percentuale) per una quota sul totale dei prodotti agricoli locali collocati oltre frontiera intorno al 52%; seguono, a notevole distanza, la Polonia e la Francia, che importano entrambi intorno ai 18milioni di euro (9% la relativa quota di entrambi sul comparto). Tra i paesi extraeuropei, solo gli USA si collocano tra le prime dieci destinazioni (precisamente al 5° posto, prima della vicina Spagna), per un valore delle merci acquistate pari a quasi 9milioni di euro, pari al 4,4% del totale (+19% la variazione percentuale sul 2017).
In relazione alla tipologia di prodotti agricoli esportati, le “Colture agricole non permanenti”, cui si è già accennato in precedenza, in prevalenza rappresentate dagli ortaggi, si confermano di gran lunga i più venduti all’estero, per un ammontare superiore ai 138milioni di euro (intorno al 70% la quota), in ulteriore accentuata crescita tendenziale (+9,48%, a fronte del +6,58% del 2017). Seguono le “Colture permanenti”, ovvero uva, frutta, agrumi, pomacee ecc…, per un valore di export pari ad oltre 43milioni di euro, circa 1/5 del totale, in ulteriore crescita (+12,93% la variazione sui dodici mesi precedenti).

Tab.15 – Import – Export dell’Agricoltura per segmento di attività – Latina (⇓)

 

 

L’Export del Settore Manifatturiero

Le vendite sui mercati internazionali della Manifattura della nostra provincia tornano in area negativa, attestandosi intorno ai 5miliardi e 750milioni di euro (+5,83% la variazione su base annua, rispetto al +18,20% del 2017). La bilancia commerciale torna in rosso per oltre 850milioni di euro; al riguardo occorre evidenziare che, atteso che il significativo disavanzo del segmento dei prodotti chimici è una costante fisiologica nello scenario degli scambi internazionali della nostra provincia (-472miliardi nel 2018) in quanto si tratta in prevalenza della fornitura strumentale al segmento farmaceutico, quest’anno il peggioramento dei conti con l’estero è stato determinato dal mancato contributo dell’avanzo di quest’ultimo, in ragione delle accresciute importazioni da Belgio e Francia che spiegano i ¾ dei flussi in entrata di tale segmento.

Tab.16 – Import –Export del Manifatturiero per segmento di attività – Latina (⇓)

La disaggregazione per segmento di attività mostra dinamiche disomogenee; come di consueto è l’industria farmaceutica a determinare le tendenze complessive, mostrando quest’ultima un calo dei flussi verso l’estero (-7,46% la variazione tendenziale, per una quota intorno all’80% dell’export manifatturiero locale).
Al riguardo, Latina si conferma ai vertici della graduatoria provinciale per valore delle esportazioni dei prodotti Farmaceutici di base e dei preparati, come evidenziato nella tabella seguente, rappresentando quasi 1/5 del totale delle esportazioni nazionali, seguita a breve distanza da Frosinone.

Tab.17 – Prime 10 province per esportazioni del Farmaceutico–Anno 2018 (⇓)

Tornando all’insieme, la Metallurgia (esclusi i macchinari), secondo segmento per acquisiti dall’estero (4,6% la quota sul comparto industriale), mostra una variazione annua del +10%, per un avanzo in sensibile miglioramento; i prodotti chimici (4,4% la quota) accentuano la flessione (-7,03%).
Da segnalare la crescita degli Apparecchi elettronici, sebbene più contenuta rispetto ai dodici mesi precedenti, attribuibile in primis  alle Apparecchiature per il cablaggio, che spiegano i 2/3 dei flussi verso l’estero (in prevalenza Germani, Regno Unito e Danimarca) e, a seguire, alle Apparecchiature per l’illuminazione, destinate al mercato Inglese, tedesco e francese.
Per quanto riguarda la trasformazione alimentare, dopo la significativa crescita dello scorso anno, nel 2018 mostra una leggera flessione (-3,55%, a fronte del +28,94% del 2017), determinata prevalentemente dalle destinazioni europee, mentre aumenta l’appeal verso gli Stati Uniti, primo cliente estero dei prodotti alimentari pontini. Inoltre, l’ortofrutta (30milioni di euro di vendite, +25% la variazione percentuale) mette a segno uno sprint significativo grazie al mercato USA, per la prima volta secondo acquirente subito dopo il mercato tedesco in tale segmento (8milioni di euro di acquisti dal nostro territorio, a fronte degli irrisori 668mila targati 2017).
Per quanto attiene i mercati di sbocco, torna a crescere l’Europa (+7,73%), destinazione principale (81%); mentre, dopo il rimbalzo dello scorso anno, si dimezzano i flussi verso il continente americano (639milioni di euro, a fronte dei 1.387 del 2017), per una variazione annua del -53,92% determinata anche quest’anno dal settore Farmaceutico. Crescono ulteriormente i flussi verso l’Asia (+10, 2% su base annua), trainati dal Farmaceutico (+37,4%).

Tab.18 – Import – Export del manifatturiero per continenti – Latina (⇓)

Il Belgio, con oltre 2miliardi e 642milioni di euro (46% il peso sull’intero export industriale) è la prima destinazione dei prodotti manifatturieri della provincia di Latina; fenomeno già più volte spiegato nelle rilevazioni precedenti per la presenza in tale Paese di un polo farmaceutico di forte rilevanza e per i rapporti degli stabilimenti locali con le case madri farmaceutiche ivi ubicate. Tornano in seconda posizione i Paesi Bassi verso i quali i flussi di merce raddoppiano, raggiungendo oltre i 623milioni di merce (11% il peso sul totale), seguiti dagli USA che, dopo il rimbalzo dello scorso anno, ridimensionano gli acquisiti (538milioni di euro, -58% la variazione percentuale). A breve distanza il mercato tedesco che importa merci dalla provincia per quasi 485milioni di euro, pari all’8,4% del totale. Per quanto riguarda l’Asia, è il Giappone il maggiore cliente estero, con oltre 228milioni di euro di acquisti, quinta destinazione dell’industria locale. Si ridimensiona ulteriormente la destinazione Cina, con appena 30milioni euro di acquisti, quasi dimezzati rispetto allo scorso anno.