Excelsior.-Previsioni occupazionali delle imprese

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (Nessun voto)
Loading...

ExcelsiorLa situazione determinatasi nei mesi di marzo-aprile a seguito dell’epidemia Covid-19 ha impedito nel medesimo periodo il consueto svolgimento delle indagini Excelsior, che sono riprese a fine maggio, con il riavvio delle attività produttive delle imprese.
In questa fase di particolari difficoltà, in aggiunta alle informazioni sui programmi di assunzione mensili e trimestrali delle imprese, il questionario è stato arricchito con una specifica sezione che ha l’obiettivo di monitorare la situazione del tessuto imprenditoriale a seguito dell’emergenza connessa alla pandemia, di cui al focus contenuto nel presente rapporto.
Oltre al bollettino e alle relative tavole statistiche realizzati da Unioncamere per le province di Frosinone e Latina, il contributo all’analisi che Osserfare intende produrre è volto a cogliere i principali elementi del mercato del lavoro così come emersi su scala nazionale e regionale, in modo da offrire ulteriori spunti di valutazione delle opportunità di impiego presso le imprese locali. Al riguardo, il quadro più dettagliato in funzione delle diverse dimensioni dell’indagine si riferisce al primo mense del trimestre, al fine di contemperare le esigenze di una maggiore robustezza delle previsioni.

.

Andamento congiunturale delle previsioni di entrata

Il confronto territoriale riferito alle previsioni relative al mese di novembre conferma dinamiche condivise, sebbene con accentuazioni diverse, in ragione delle condizioni di incertezza dovute agli effetti sull’economia della pandemia in atto, atteso che i programmi occupazionali risultano in deciso contenimento rispetto alle previsioni riferite all’analogo periodo dello scorso anno.
A novembre 2020, le assunzioni previste dalle imprese della provincia di Frosinone scendono a 1.790 unità (-23,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno); altrettanto, a Latina i nuovi ingressi previsti ammontano a 2.040, in contenimento in termini tendenziali (-26,3% la variazione percentuale).
Senza distinzione territoriale, la flessione mostra un’accentuazione di gran lunga più significativa per le attività turistico ricettive e in quelle commerciali; mentre le costruzioni tornano in area negativa con previsioni di ingresso anch’esse in calo rispetto a novembre 2019.

Tab. 1 Lavoratori previsti in entrata per settore di attività (⇓)

.

Le figure professionali

Per quanto riguarda le figure professionali, la quota delle entrate previste destinata a dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill[1]) è pari al 13,4% a Frosinone (grossomodo in linea con i valori di novembre 2019) ed al 15,2% a Latina (a fronte del 10,6% di novembre 2019). Le opportunità nel Lazio destinate ai profili più elevati rimangono pressoché stazionarie, sia in termini congiunturali che tendenziali (26,7% la quota); altrettanto, non mostrano variazioni significative su scala nazionale (21,7% la quota).

Graf.1 – Quota entrate previste “High skill” – Serie storica. (⇓)

Si replica ulteriormente, inoltre, la maggiore prevalenza in termini di fabbisogni di “Professioni tecniche”, che a Latina rappresentano il 77% dell’intero aggregato delle “high skill”, mentre a Frosinone e nel Lazio si attestano intorno ai 2/3.
Il cartogramma seguente riporta la percentuale sul totale delle assunzioni riferita al fabbisogno di figure “high skill” espressa dalle imprese in tutte le province d’Italia:

Fig.1 – Entrate di figure professionali High Skill (⇓)

I territori dell’area Nord-ovest confermano il tradizionale più elevato fabbisogno relativo di profili più elevati (23,8% la quota), in ulteriore calo congiunturale rispetto al picco di settembre scorso (28,9%), risultando pressoché in linea con i valori di novembre 2019. Il Lazio, si colloca nuovamente in prima posizione nella graduatoria regionale, con un fabbisogno di posizioni “high skill” che si attesta al 26,7% dell’insieme delle assunzioni; segue la Lombardia (con il 25,0%); Milano è la prima provincia d’Italia (31,7%), seguita da Roma (29,0%).
Con riferimento alle figure “medium skill”, a novembre l’evidenza congiunturale più significativa su scala territoriale è la flessione registrata nella provincia di Frosinone, dove la richiesta di tali professioni torna a contrarsi, dopo la significativa maggiore richiesta evidenziata nel mese precedente.

Graf.2 – Quota entrate previste “Medium skill” – Serie storica. (⇓)

Di seguito la tabella riepilogativa con riferimento alle entrate previste per grande gruppo professionale:

Tab.2 – Lavoratori previsti in entrata per grande gruppo professionale – Novembre 2020 (⇓)

Inoltre, la provincia di Frosinone presenta una domanda di figure operaie (45,8% la quota) nettamente superiore rispetto ai valori regionali e nazionali (rispettivamente 24,6% e 31,8%) ed è seguita a notevole distanza da Latina (37,2% la quota attuale).

Graf.3 – Quota entrate previste “Operai specializzati e conduttori di impianti” – Serie storica (⇓)

L’impatto delle pandemia sulla richiesta dei diversi profili professionali, è evidente a Frosinone con lo shock di inizio periodo (da intendersi con la prima indagine utile, svoltasi a luglio scorso, dopo l’interruzione dell’indagine Excelsior avvenuta dallo scorso marzo)  che si è verificato in misura significativa con riferimento alle figure professionali degli “Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine”, la cui quota si è ridotta di quasi dieci punti percentuali rispetto all’analogo periodo dello scorso anno (dal 48,8% di luglio 2019, scende al 39,4% a luglio 2020). Questo avviene in primis a favore delle “Professioni non qualificate” (dal 10,1% di luglio 2019 salgono al 18,2% di luglio scorso); tuttavia, tale fenomeno si ridimensiona nei mesi successivi. Per quanto attiene le figure high e medium skill, mostrano un’alternanza che a fine periodo si risolve con una leggera maggiore accentuazione in serie storica per le seconde (25,7% la quota a luglio 2019, a fronte del 28,6% attuale).
Per quanto riguarda la provincia di Latina, altrettanto, gli effetti della pandemia con l’inizio periodo di osservazione dell’indagine si verificano con maggiore evidenza per le medesime figure professionali degli “Operai specializzati e conduttori di impianti e macchine”, la cui quota si riduce di sette punti percentuali rispetto all’analogo periodo dello scorso anno (dal 29,6% di luglio 2019, scende al 22,2% a luglio 2020). Questo avviene esclusivamente a favore delle “Professioni non qualificate” (dal 13,6% di luglio 2019 salgono al 18,2% di luglio scorso). Nel prosieguo tali due componenti tornano progressivamente su quote più consuete in serie storica. Diversamente, le figure high e medium skill non registrano variazioni significative ad inizio periodo; tuttavia, a seguire si evidenzia la maggiore richiesta in termini relativi delle figure tecniche incluse nei profili più elevati. Di fatto emerge uno spostamento significativo verso le figure dei “Tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale” e dei “Tecnici della sanità, dei servizi sociali e dell’istruzione”, mentre perdono appeal i “Tecnici in campo informatico, ingegneristico e della produzione”, come evidenziato nel grafico seguente:

Graf.4 – Confronto entrate previste in media figure professionali high skill – Professioni tecniche in provincia di Latina (⇓)

Con riferimento alle destinazioni degli ingressi previsti per area aziendale (cfr. Tab.3), in provincia di Frosinone non si rilevano scostamenti significativi rispetto al mese precedente. La discontinuità, invece è evidente in termini tendenziali, in quanto le figure high skill perdono appeal nelle aree dei “Sistemi informativi” e del “Marketing commerciale, comunicazione e pubbliche relazioni” (rispettivamente le quote si attestavano al 69,2% ed all’86,7% a novembre 2019).
Passando alla provincia di Latina, le figure high skill che, come già evidenziato crescono in termini tendenziali, sono previste dalle aziende con un fabbisogno superiore in tutti i segmenti dell’area Vendite (25,1% la quota, a fronte del 18,4% di novembre 2019). Altrettanto, l’area della “Progettazione e ricerca e sviluppo” cresce in misura considerevole: la quota di profili high skill sale al 28,7%, dal 15,3% riferito ai dodici mesi precedenti. Il quadro complessivo è illustrato nella tabella seguente:

Tab.3 – Entrate previste e figure high skill per area aziendale di inserimento (⇓)

Per quanto attiene i profili Medium skill, in provincia di Frosinone cresce, sia in termini congiunturali che tendenziali, la richiesta nell’area Produzione di beni ed erogazione di servizi (27,8% la quota attuale, a fronte del 20,4% di novembre 2019); diversamente risulta in calo la richiesta di tali profili nelle altre aree.
Anche in provincia di Latina cresce, sebbene con una minore accentuazione, la quota delle figure Medium skill destinate all’area Produzione di beni ed erogazione di servizi, (35,6% l’attuale, a fronte del 31,3% di novembre 2019); inoltre, pur se in calo congiunturale, la richiesta per l’area amministrativa risulta significativa (77,4% la quota, dieci punti superiore rispetto a novembre scorso).
Si segnala, inoltre, che il segmento della “Segreteria, staff e servizi generali” è una destinazione significativa su scala regionale e nazionale. Il quadro complessivo è illustrato nella tabella seguente:

Tab.4 – Entrate previste e figure medium skill per area aziendale di inserimento (⇓)

 

I titoli di studio

Si attesta al 9,9% e all’8,1% la quota di assunzioni destinata a personale laureato nelle province rispettivamente di Frosinone e di Latina (con variazioni non significative sia in termini congiunturali che tendenziali), a fronte del 19,8% laziale e del 15,6% nazionale. I posti riservati a diplomati provenienti da istituti secondari superiori spiegano circa 41% delle assunzioni previste in entrambe le province, in decisa crescita rispetto ai valori riferiti all’analogo periodo dell’anno precedente (si attestavano al 32,5% a Frosinone ed al 34,4% a Latina). Tale differenziale si realizza a svantaggio delle richieste riferite alle qualifiche professionali, che mostrano una forbice negativa in termini tendenziali di circa sei punti percentuali a Latina e di dieci punti a Frosinone. Il confronto territoriale è di seguito rappresentato:

Tab.5 – Lavoratori previsti in entrata per livello di istruzione (⇓)

Sale al 31,4% la quota delle figure professionali ritenute dalle imprese del frusinate difficili da reperire (a fronte del 27,9% precedente), mentre a Latina si conferma al 35,2%; tale dato su scala nazionale si attesta al 32,3%, diversamente per il Lazio risulta pari al 29,4%, entrambi quasi stazionari in termini congiunturali. L’esperienza pregressa nel settore si conferma essere preferita a tutti i livelli territoriali.

Tab.6 – Entrate per titolo di studio, difficoltà di reperimento, esperienza richiesta (⇓)

Il differenziale più significativo lo si riscontra come di consueto per i titoli universitari, dove, a tutti i livelli territoriali assume maggiore rilevanza l’esperienza nella professione, probabilmente in ragione di ruoli di maggiore responsabilità cui si presume possano essere destinati i candidati oggetto di selezione. Di seguito è esposta la graduatoria riferita alle dieci professioni più richieste a Frosinone e a Latina:

Graf.5 – Le 10 professioni più richieste e difficoltà di reperimento. Frosinone (⇓)

Graf.6 – Le 10 professioni più richieste e difficoltà di reperimento. Latina (⇓)

.

FOCUS: Impatti dell’emergenza Covid-19 sulle imprese e prospettive di ripresa rilevati attraverso il Sistema Informativo Excelsior

Alla data di realizzazione della rilevazione (24 settembre- 8 ottobre 2020), le indicazioni delle imprese rispetto all’andamento dell’attività sono di seguito rappresentate sia in termini di confronto territoriale, che rispetto alle indagini precedenti:

Tab.7 – Situazione delle imprese a seguito dell’emergenza Covid-19 e delle disposizioni normative di lockdown (⇓)

Si realizza a tutti i livelli territoriali una lenta e progressiva crescita delle imprese che dichiarano un livello di attività della propria azienda simile al periodo pre-emergenza, come illustrato nel grafico seguente:

Graf.7 – Percentuale di imprese con attività a regimi simili a quelli pre-emergenza (⇓)

Tuttavia, occorre sottolineare che nel quadro complessivo la quota delle imprese che ha dichiarato livelli di attività ridotti rimane la più significativa a tutti i livelli territoriali e, pur riducendosi, non risulta inferiore alla metà dell’insieme intervistato.
L’analisi riferita i diversi settori di attività mostra l’impatto diverso delle disposizioni governative relative al contenimento della pandemia; in primis, i servizi confermano segnali più evidenti dell’impatto delle limitazioni normative messe in atto, attestandosi al intorno al 58% la quota di imprese che ha dichiarato di operare a regime ridotto in entrambe le province di Frosinone e Latina (a fronte del 55% laziale e del 52% nazionale); diversamente per l’industria la quota si attesta intorno al 52% sia a Frosinone che a Latina, ad una distanza più significativa di quanto osservato per il comparto del terziario dai valori regionali e dalla media Italia (rispettivamente 49% e 45%).

Graf.8 – Situazione delle imprese a seguito dell’emergenza Covid-19 secondo i settori di attività economica (⇓)

Nel frusinate, in termini di disaggregazione settoriale, si evidenziano indicazioni più ottimistiche da parte dell’industria chimico-farmaceutica, dove quasi i ¾ delle imprese che ha dichiarato una continuità simile ai livelli pre-emergenza; prevalgono tali opinioni anche nell’industria del mobile (56% la quota di imprese).
Per quanto attiene il terziario, i servizi finanziari e assicurativi confermano di esprimere valutazioni migliori, con la prevalenza delle imprese che dichiarano livelli di attività simili al periodo pre-covid (55,1% la quota), seguiti dall’ICT. Passando, invece, ai segmenti più penalizzati, l’accoglienza a la ristorazione si confermano nell’area più critica, d’altronde le misure adottate di contenimento dell’epidemia hanno imposto severe restrizioni su tali attività, tanto che il 74% operatori ha dichiarato di operare a regime ridotto. Supera i 2/3 l’analoga quota riferita ai servizi operativi , seguiti dai servizi alla persona.

Graf.9 – Situazione delle imprese a seguito dell’emergenza Covid-19 secondo i settori di attività economica (⇓)

Anche in terra pontina, in termini di disaggregazione settoriale, si evidenziano indicazioni più ottimistiche da parte dell’industria chimico-farmaceutica, dove il 72% delle imprese che ha dichiarato una continuità simile ai livelli pre-emergenza; altrettanto segue, sebbene a notevole distanza, l’industria del mobile dove prevalgono le opinioni su livelli di attività non distanti da quelli riferiti a prima dell’emergenza (56% la quota di imprese).
Altrettanto, per quanto attiene il terziario, sono l’ICT e i servizi finanziari e assicurativi ad esprimere valutazioni migliori, con la prevalenza delle imprese che dichiarano livelli di attività simili al periodo pre-covid; mentre tra i segmenti più penalizzati, l’accoglienza a la ristorazione si confermano nell’area più critica, con i ¾ degli operatori che hanno dichiarato di operare a regime ridotto. Si attesta al 61% la quota riferita ai servizi operativi e, a breve distanza, si collocano i servizi alla persona.

.

Le previsioni delle imprese sul recupero post- Covid-19

Per quanto attiene i tempi di recupero previsti dalle imprese, si segnala che rispetto alle precedenti rilevazioni si realizza a tutti i livelli territoriali un spostamento significativo delle previsioni delle imprese verso un ripristino di livelli di attività a regimi simili a quelli pre-emergenza entro il secondo semestre del prossimo anno.

Tab.8 – Periodo previsto dalle imprese, secondo le aspettative e conoscenze del mercato di riferimento, entro il quale l’attività potrà riprendere a livelli accettabili (⇓)

Lo spostamento delle opinioni di un recupero posticipato alla seconda porzione del 2021 e condiviso a tutti i livelli territoriali da entrambi i macrosettori, industria e servizi, con una maggior accentuazione nel terziario, per un differenziale che si mantiene oltre i dieci punti percentuali a favore della manifattura, come evidenziato nella tabella seguente:

Tab.9 – Periodo previsto dalle imprese, secondo le aspettative e conoscenze del mercato di riferimento, entro il quale l’attività potrà riprendere a livelli accettabili per macrosettore di attività (⇓)

Di seguito l’articolazione per segmento di attività:

Graf.10 – Periodo previsto dalle imprese, secondo le aspettative e conoscenze del mercato di riferimento, entro il quale l’attività potrà riprendere a livelli accettabili per settori di attività – Frosinone (⇓)

 

Graf.11 – Periodo previsto dalle imprese, secondo le aspettative e conoscenze del mercato di riferimento, entro il quale l’attività potrà riprendere a livelli accettabili per settori di attività – Latina (⇓)