Donne e imprenditrici

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CHE i processi immigratori non siano più quelli di dieci anni fa è rilevabile anche dal tipo di attività che occupano generalmente le donne. Il commercio sembra confermarsi come settore in cui si impiegano gran parte delle donne straniere che arrivano in Italia. Finora quando si parlava di immigrati si è sempre pensato prima di tutto a un processo prettamente maschile in cui gli uomini erano attori principali.

Ora le cose sono indubbiamente cambiate e non solo attraverso studi tecnici, è stato possibile dimostrare sono sempre più numerosi i casi in cui anche le donne hanno ricoperto e ricoprono moli principali. La mag­gior parte delle donne immigrate pur se in possesso di titoli di studio elevati, lavora nel settore familiare con compiti di cura e assi­stenza. Ma i casi di piccola imprenditoria non mancano anche in provincia. Il territorio per quanto attiene alta stabilizzazione dei gruppi si presenta abbastanza disomogeneo. Nel tempo i luoghi di abitazione sono sempre più familiari. Le comunità di più vecchio insediamento hanno raggiunto una buona stabilizza­zione. Le prime cittadinanze sono significative di questo fenomeno, ancora non troppo riconoscibile dal momento che, pur avendo cognomi stranieri, i cittadini dopo aver fatto domanda hanno acquisito la nazionalità. La stragrande maggioranza delle donne che sono arrivate con gli ultimi flussi immigratori pro-vengono dai paesi dell'Est. La comunità araba sembra aver raggiunto una discreta stabilizza­zione. Ma mentre è molto frequente trovare delle donne polacche, ucraine o romene occu­pate nel settore domestico o commerciale diverso è per le indiane che si occupano prevalentemente della famiglia. Nel capoluo­go i primi esempi di donne imprenditrici si ritrovano nel piccolo commercio. Da otto mési in via Ariosto esiste il primo e unico alimentari specializzato in prodotti tipici po­lacchi. Agnieszka, dopo non poche titubanze, ha deciso di fare il grande passo insieme al marito. Ed è una sorpresa sapere che tra i principali clienti del suo negozio ci sono italiani che acquistano principalmente arin­ghe sott'olio, ma anche latte in polvere per i bambini. La clientela mista è composta da polacchi, ucraini, romeni e sloveni. Entrando nel locale a prevalere sono i colori bianco e rosso della bandiera polacca. Tutti i sapori del paese d'origine sono ritrovati oltre che nei prodotti confezionati anche in alimenti fre­sche che Tra questi i tipici piemgi un tipo di pasta simile ai ravioli ma diversi nelle varie farciture. Ogni sabato si può anche trovare il pane, che arriva fresco dalla Polonia insieme ad altri generi di consumazione immediata. Tutti salumi confezionati vengono forniti in doppia lingua, per dare a tutti la possibilità di capire cosa si sceglie. Arrivano da una azienda leader' in questa produzione e certificata che fornisce. gli alimenti prodotto con l'uso di ricette tradizionali polacche. Ma la scelta dei prodotti in vendita non ha tra voluto trascurare nulla. Gli scaffali offrono anche una grande varietà di piatti pronti per chi è solo e non ha tempo per cucinare dopo una giornata di lavoro. Minestre per il freddo e piatti pronti per l'estate.

Fonte: Latina Oggi