Diramati i dati provinciali sull’export relativi al I semetre 2015

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exportAlla fine del primo semestre dell’anno i dati relativi all’Export hanno fatto registrare valori positivi molto incoraggianti per il sistema imprenditoriale italiano e ancor di più a livello provinciale. Infatti se su base nazionale alla data del 30 giugno, la bilancia commerciale è risultata positiva per più di 18 miliardi e 450 milioni di euro, con un incremento del 7,27% rispetto al valore positivo dello stesso periodo del 2014, l’incremento positivo della bilancia commerciale della nostra provincia è stato addirittura del 19,01% rispetto al 2014. Un dato veramente notevole che conferma il trend positivo emerso dalle nostre ultime rilevazioni e che andremo in seguito ad esaminare nello specifico.
La performance esportativa nazionale non è ovviamente omogenea, poiché le regioni settentrionali confermano la loro forte vocazione all’export, andando a spiegare (considerando Italia Nord occidentale e Nord Orientale) più del 72% del totale delle esportazioni italiane. L’unico territorio nazionale in controtendenza è l’Italia insulare, che risulta in flessione del 2,94% rispetto allo stesso periodo del 2014. Il quadro riassuntivo per ripartizioni territoriali viene esposto nella tabella sottostante:

Tabella 1 – Import – Export Italia per macroterritori (⇓)

A fine giugno, il valore dell’export italiano supera i 206 miliardi di Euro, con un incremento tendenziale del 4,96%, per la consueta prevalenza dei prodotti della Manifattura, che con un valore superiore ai 198 miliardi di euro, spiega quasi il 96% delle vendite all’estero, a conferma della tradizionale forza del settore.
Un’ulteriore performance che merita di essere evidenziata è quella relativa all’agricoltura, che ha collocato all’estero più di 3 miliardi e 370 milioni di euro di prodotti, per un peso intorno al 2% del totale dell’export italiano ed un incremento del +12,59% rispetto al I semestre dello scorso anno. Indubbiamente tra i fattori che hanno contribuito a tale accelerazione oltremodo significativa del settore agricolo deve essere considerato l’effetto traino che l’EXPO di Milano ha esercitato per la promozione del comparto.
Dunque, le esportazioni italiane sono rappresentate per la quasi totalità dai suddetti settori, essendo gli altri molto marginali in termini di valore e di peso; ad ogni modo il quadro riassuntivo complessivo, viene indicato nella tabella successiva.

Tabella 2 Import –Export Italia per settori (⇓)

Nell’ambito del settore manifatturiero i mezzi di trasporto mostrano l’incremento maggiore rispetto allo scorso anno (+18,62%), cosa che non desta sorpresa poiché il settore automotive ha registrato segni di ripresa a livello sia a livello europeo che mondiale. Ad ogni buon conto, nei prossimi mesi occorrerà attendere quale sarà l’impatto sull’intero settore del “Dieselgate” che ha investito il mercato dell’auto tedesco e che porterà inevitabili ripercussioni.
In termini invece di peso percentuale sul comparto manifatturiero la meccanica e componentistica di precisione ha il ruolo leader, con il 18,68% del totale delle merci vendite sui mercati internazionali.
Per chiudere il discorso riguardante l’Italia, uno sguardo d’obbligo va rivolto all’individuazione di quali sono i mercati di sbocco principali verso i quali è rivolto l’export italiano. L’Europa è il primo cliente estero delle merci italiane ed acquista quasi il 66% dei prodotti italiani collocati all’estero.
Molto significativa, inoltre, la crescita degli acquisti dall’America, che ha fatto registrare un +19,63% rispetto al giugno dello scorso anno, ad ulteriore dimostrazione di come il mercato al di là dell’Atlantico abbia ripreso vigore. Nella tabella seguente il dato nello specifico:

Tabella 3 – Import-Export Italia per continenti (⇓)

La provincia di Latina e i mercati internazionali

Passiamo ora ad esaminare più da vicino l’export a livello locale che, come già accennato, ha fatto registrare risultati molto soddisfacenti, a conferma di quanto era stato rilevato anche nei precedenti report. La vocazione all’export è ormai da considerare una caratteristica della provincia, grazie soprattutto alla presenza di un settore chimico-farmaceutico particolarmente rilevante. Lo scorso giugno, in provincia di Latina le vendite all’estero hanno raggiunto i 3 miliardi e 259 milioni di euro; a tale performance si aggiunge anche una bilancia commerciale positiva per circa 427 milioni e 616mila euro. Si conferma dunque l’avanzo commerciale con l’estero, a rappresentare ricchezza aggiuntiva che, ad ogni modo, entra nel territorio peraltro in misura crescente, come illustrato nel grafico seguente, che mostra come nell’ultimo biennio tenda ad ampliarsi la forbice tra import ed export a livello locale.

Grafico 1 – Andamento della bilancia commerciale della provincia di Latina – I semestre anni 2008 – 2015 (⇓)

Inoltre, dal confronto con le altre realtà laziali, la vivacità della nostra provincia emerge in misura ancora più significativa: l’incremento delle esportazioni pontine del +23,73% rispetto al I semestre 2014, in decisa accelerazione rispetto alle analoghe risultanze dei dodici mesi precedenti (+5,09% la variazione semestrale sul 2013), è di gran lunga la performance migliore, per una dimensione pari a circa 1/3 delle vendite all’estero dell’intera regione Lazio. Ad ulteriore sottolineatura dei brillanti esiti appena descritti, va evidenziato che il valore dell’export pontino sfiora quasi l’80% di quello capitolino (a fronte del 70% dei dodici mesi precedenti), cui concorre un numero di imprese operanti con l’estero di gran lunga superiore. Ad ogni buon conto il riepilogo per province del Lazio viene indicato nella successiva tabella:

Tabella 4 – Import – Export Lazio per province (⇓)

Passiamo ora a vedere per prima cosa quali sono le destinazioni principali verso le quali vengono indirizzate le merci pontine. Per una questione di evidente prossimità, la maggior parte delle esportazioni sono rivolte verso l’Europa, che acquista oltre il 90% dell’intero valore delle esportazioni pontine, per un valore complessivo di quasi 3 miliardi di euro; subito dopo si posiziona il continente americano, con un peso percentuale del 5,03%. In termini di crescita rispetto allo scorso anno, al mese di giugno, si evidenzia un incremento del +28,45% delle esportazioni verso l’Europa e del +0,22% verso il continente americano. In forte calo invece le esportazioni verso l’Asia (-16,27%), dove si registra un crollo delle vendite nel mercato cinese (- 63,81%), ad indiretta conferma del rallentamento della crescita del gigante asiatico, e verso l’Arabia Saudita (-48,63%).
Il quadro di riepilogo delle esportazioni verso i 5 continenti è riportato nella sottostante tabella:

Tabella 5 – Import – Export Latina per continenti (⇓)

Le dinamiche settoriali

Ma quali sono i prodotti vincenti della provincia di Latina? Lo vedremo analizzando nello specifico le esportazioni nei due settori trainanti dell’export provinciale, manifatturiero e agricoltura, che rispecchiano quanto rilevato a livello nazionale. Ad ogni buon conto però, prima, è opportuno vedere come i vari settori imprenditoriali abbiano contribuito alla performance esportativa provinciale. La tabella sottostante è riepilogativa dei movimenti, alla fine del I semestre dell’anno.

Tabella 6 – Import – Export Latina per Settori – I semestre 2015 (⇓)

Dalla tabella si evince come i due settori sopra indicati rappresentino più del 99% delle esportazioni, per cui senza perdersi in analisi approfondite specifiche per gli altri settori, visto il modestissimo peso relativo che essi hanno, sulla bilancia commerciale provinciale. Si segnala qualche movimento in più per i “minerali estratti da cave e miniere”, il ritorno alla crescita dei prodotti dell’attività di recupero dei materiali e la decisa accelerazione per il segmento dei “Giochi per computer e altri software a pacchetto”, che fa da traino per il settore dei servizi di informazione e comunicazione.

 

L’Export dell’Agricoltura

Partiamo dall’esame del settore agricolo, nel quale la provincia di Latina ha sempre primeggiato. Le esportazioni provinciali hanno fatto rilevare un incremento del 10,44% rispetto al I semestre 2014, valore leggermente inferiore a quello rilevato su base nazionale (+12,59%), ma comunque molto buono, per un valore complessivo superiore ai 101 milioni di Euro. Tale valore è stato determinato in primo luogo dall’incremento delle esportazioni verso l’Europa, mercato che acquista più del 95% dei prodotti agricoli locali collocati all’estero, per un importo complessivo vicino ai 97 milioni di euro ed un incremento del 11,54% rispetto al giugno 2014. Il secondo cliente è il continente americano che, sebbene sia meno significativo in termini di quota (spiega appena il 2,20% dell’export agricolo pontino), registra un incremento del +38,96% rispetto all’anno scorso, per un valore complessivo superiore ai 2 milioni e 820 mila Euro; questo grazie all’interesse crescente degli USA (+40% la variazione). Di seguito i dati riassuntivi per continenti:

Tabella 7- Import – Export Latina – Settore Agricolo per continenti – I semestre 2015 (⇓)

In relazione ai Paesi europei verso i quali sono rivolte la maggior parte delle esportazioni agricole, la Germania si conferma il miglior partner commerciale, per un incremento di quasi il 13% del valore esportato ed un valore complessivo superiore a 48 milioni di euro. Al secondo posto la Polonia, che ha acquistato prodotti agricoli locali per oltre i 10 milioni di euro, con un incremento del +29%.
Per ciò che riguarda la tipologia di prodotti esportati, la maggior parte sono “Colture agricole non permanenti“ (cereali, ortaggi), per un peso superiore al 70% dell’export agricolo, in crescita del +12,21%, seguite dalle “Colture agricole permanenti” (frutta, agrumi, uva), per un valore di poco superiore ai 18 milioni di euro. Il quadro riassuntivo nella tabella successiva:

Tabella 8 – Import – Export Latina – Settore Agricolo – I semestre 2015 (⇓)

L’Export del Settore Manifatturiero

Passiamo ora all’esame dell’industria manifatturiera, leader dell’export italiano e anche locale, dove è fortemente caratterizzato, come già in precedenza accennato, dalla presenza di un settore Chimico-Farmaceutico assolutamente all’avanguardia; un vero e proprio fiore all’occhiello, anche in relazione al fatto che si tratta di un segmento industriale in cui la ricerca è una componente significativa che impone notevoli investimenti, attraverso l’utilizzo di impianti completamente automatizzati e notevoli ricadute anche sul piano dell’occupazione di medio e alto profilo professionale.
In primis esaminiamo quali sono i principali mercati di sbocco dei prodotti industriali locali. Anche in questo caso, la maggior parte delle esportazioni avviene in ambito europeo (90,20%), per un valore complessivo superiore ai 2 miliardi e 800 milioni di euro, con un incremento superiore al 29% rispetto a giugno 2014. Al secondo posto troviamo il mercato americano che, con i suoi 160 milioni e 600mila euro circa di merce acquistata, costituisce in termini di peso percentuale il 5,09% delle vendite all’estero pontine, pressoché in linea con i valori rilevati al mese di giugno dello scorso anno. In tabella il dato di sintesi:

Tabella 9 – Import – Export Latina – Settore Manifatturiero per continenti – I semestre 2015 (⇓)

Per ciò che riguarda la disaggregazione settoriale dell’Export manifatturiero, si vede dalla seguente tabella riepilogativa quale consistenza assuma il comparto Chimico-farmaceutico (81,18%), seguito a grande distanza dall’industria dei “Metalli di base e prodotti in metallo” e dalla “Trasformazione alimentare”, entrambi con una quota intorno al 3%.

Tabella 10 – Import – Export Latina – Settore Manifatturiero – I semestre 2015 (⇓)

Quest’ultima mostra una riduzione tendenziale del valore dei prodotti esportati del -3,35%, dovuta principalmente alla contrazione dell’export nel continente europeo del -7,82%, che solo parzialmente viene recuperata dal significativo incremento dell’export verso il continente americano (+23,84%). Ottimo il risultato registrato dal comparto dei prodotti tessili e dell’abbigliamento (+66,47%), ma in valore assoluto esso non è ancora molto significativo. Arriviamo ora ad esaminare il comparto chimico farmaceutico (prodotti chimici di base e gli articoli farmaceutici, chimici, medicinali e botanici), che registra un ammontare superiore ai 2 miliardi e 700 milioni di merci esportate, per quasi la totalità indirizzate in Europa. Per avere una idea della eccezionale crescita delle vendite all’estero di tale settore, si rimanda al grafico sottostante, che riassume il valore di prodotti esportati alla data del 30 giugno di ogni anno a partire dal 2008:

Grafico 2 – Andamento dell’Export nel settore Chimico-farmaceutico della Provincia di Latina I semestre anni 2008/2015 (⇓)

Al riguardo, come già ribadito in questa stessa sede in occasione delle rilevazioni precedenti, il primo e di gran lunga più consistente partner nell’ambito del vecchio continente, è il Belgio, grazie alla presenza del suo polo chimico – farmaceutico d’avanguardia. La dinamica esportativa del polo chimico-farmaceutico dell’Agro Pontino è spiegabile alla luce della presenza di stabilimenti di gruppi multinazionali di assoluta eccellenza, tra i quali si contano realtà industriali che hanno effettuato di recente investimenti per la produzione di prodotti innovativi proprio nel nostro territorio. I rapporti commerciali con il Belgio si spiegano in quanto spesso negli stabilimenti del polo chimico belga vengono effettuate alcune lavorazioni in tandem con le sedi pontine, nonché con la presenza delle piattaforme logistiche, essendo il porto di Anversa, cuore del più avanzato polo chimico europeo e principale hub europeo per l’esportazione dei prodotti chimici.
Per chiudere l’analisi del comparto industriale, si evidenzia l’inversione di tendenza del comparto relativo ai “Macchinari e apparecchi n.c.a.”, che lo scorso anno alla fine del mese di giugno aveva registrato un incremento notevole in termini di export e che, invece, quest’anno alla stessa data evidenzia una flessione del 12,16% dovuta alla forte contrazione della domanda proveniente dall’Asia (-45,09%); al riguardo, si sono ridotti gli ordini provenienti dall’Arabia Saudita (-86,1%), valore quest’ultimo probabilmente influenzato da qualche commessa di grosse dimensioni che ha influenzato il dato della scorsa rilevazione. Infine va evidenziato il +22,21% del segmento relativo ai “Metalli di base e prodotti in metallo”, che comprende una serie di prodotti che vanno dalle tubature, ai profilati, ai cavi fino a serbatoi, cisterne, armi e munizioni. Tale crescita è stata determinata prevalentemente dalla maggiore vivacità della domanda Europea, cresciuta del +16,1% rispetto al giugno del 2014, in buona parte grazie agli acquisti dalla Francia (+34,4%) e dalla Germania (+19,7%).
In conclusione di questo breve report, come si è visto, i dati relativi alle esportazioni alla fine del I semestre dell’anno sono sicuramente incoraggianti a livello nazionale, ma ancor di più a livello locale. Tutto ciò, se collegato anche ai primi timidi segnali di ripresa, fa presupporre un’inversione del trend congiunturale dopo un lungo periodo di recessione. A tutto questo deve aggiungersi anche un ripreso clima di fiducia rilevato per le imprese e i consumatori che fanno supporre che il peggio sia alle spalle.
Tornando a considerare nello specifico i rapporti commerciali con l’estero, essi continuano a dimostrare come il Made in Italy in alcuni settori sia all’avanguardia assoluta. Certamente il mercato internazionale presenta molte problematiche connesse alle situazioni contingenti di politica internazionale ed economica; basti pensare alle restrizioni imposte alla Russia a seguito della crisi ucraina, con inevitabili conseguenze sugli scambi commerciali nel comparto agroalimentare. Altrettanto, la contrazione della crescita cinese e il deprezzamento dello yuan, che recentemente ha provocato turbolenze sui mercati finanziari, o ancora la recente vicenda che ha coinvolto il mercato tedesco dell’auto.
Si tratta di fattori molto spesso imponderabili che impongono alle aziende una elevata capacità di modificare le proprie politiche commerciali in maniera tempestiva, mettendo in atto attente politiche di diversificazione, in modo da ridurre eventuali rischi paese.
Ad ogni modo le prospettive per le imprese italiane sembrano essere positive, visto la concomitante concorrenza di fattori favorevoli, tra i quali la confermata invarianza dei tassi americani nel breve periodo, che consentirà alle nostre aziende di usufruire del vantaggio legato ai cambi; la buona crescita degli USA e il basso prezzo dei prodotti energetici, con conseguenti minori costi nei trasporti. In altre parole una situazione che al momento sembra essere favorevole e che lascia sperare in positivo; chiaramente, l’elemento che più di ogni altro continuerà a fare sempre la differenza nei mercati è la qualità dei prodotti esportati.
“I dati relativi all’export in provincia di Latina, che ha fatto registrare la migliore performance del Lazio” ha commentato il Presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola “confermano l’alto valore aggiunto delle nostre produzioni che spesso trovano nei mercati esteri il principale sbocco commerciale. Le politiche portate avanti in questi ultimi anni dal sistema camerale e istituzionale del Lazio sono volte soprattutto al sostegno delle strategie di internazionalizzazione delle imprese. Come Camera di Commercio di Latina stiamo lavorando in particolare sulla promozione in Italia e all’estero della qualità delle nostre produzioni e i risultati ottenuti confermano che abbiamo intrapreso la strada giusta”.