Dichiarazione del Presidente Zottola

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Vincenzo Zottola Il provvedimento di decadenza dalla carica di consiglieri camerali adottato dal Presidente della Giunta Regionale nei confronti dei sigg.ri Silvano Moretto e Giuseppe Fiacco ha aperto procedure amministrative e giurisdizionali che continuano a confermare, da un lato, la legittimità dell'operato regionale, dall'altro l'approssimazione di alcune iniziative da parte dei diretti interessati.

Dopo l'ordinanza con cui il TAR Lazio – Roma ha respinto in sede cautelare il ricorso formulato, la vicenda recentemente ha vissuto altri due momenti importanti:

1) Nell'ambito del procedimento regionale di sostituzione dei consiglieri decaduti, in relazione alle nuove designazioni sempre dei sigg.ri Fiacco e Moretto da parte della Confesercenti Latina, la Regione Lazio ha comunicato la violazione dell'art.4 del D.M. 501/96 disciplinante le designazioni effettuate da organismi apparentati, cioè quelli che nella procedura di rinnovo del consiglio camerale (nel caso di specie, conclusasi nel settembre 2005) hanno trasmesso in apparentamento i dati (nel caso di specie, Confesercenti e Confcommercio). La Regione ha evidenziato, invero, che l'originale scelta di apparentamento resta vincolante e, pertanto, i nuovi consiglieri possono essere designati solo a firma congiunta delle due organizzazioni apparentate.

2) Con recente nota il Ministero dello Sviluppo Economico, avendo i sigg.ri Fiacco e Moretto formulato anche ricorso ministeriale ai sensi dell'art.6 del D.M. n.501/96, ha comunicato loro che il provvedimento regionale impugnato può essere oggetto solo di ricorso giurisdizionale, in quanto la richiamata normativa riguarda i soli contenziosi sulle assegnazioni dei seggi alle organizzazioni imprenditoriali.

Gli ultimi eventi, dunque, sono l'ennesima attestazione dell'esasperata ricerca dello scontro istituzionale prescindendo anche dalla sussistenza dei basilari presupposti giuridici. Infatti tutto confluisce in un continuo e pretestuoso ricorrere alla sede contenziosa che di fatto ha reso ingovernabile l'Ente, imponendo al Presidente scelte quali quelle di non convocare gli organi collegiali o di convocarli (vede la seduta del Consiglio camerale dell'11 luglio 2007) solo con un preavviso amplissimo.

Con tale scelta il Presidente Zottola non pregiudica i sigg.ri Fiacco e Moretto dall'esercitare un diritto, quale quello di ricorrere al Consiglio di Stato, che l'ordinamento giuridico riconosce.