Crescono ancora le imprese femminili in provincia di Latina

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Imprese al femminileUnioncamere ha reso noti i dati del I semestre 2015 relativi all’imprenditoria femminile.
La componente imprenditoriale femminile in Italia, ha fatto registrare uno stock superiore a 1 milione e 306mila imprese, il 21,6% del totale delle imprese registrate presso le Camere di Commercio in Italia. Il tasso di crescita imprenditoriale registrato a livello nazionale mostra un incremento rispetto al dato rilevato al 30 giugno dello scorso anno, attestandosi ad un semestrale del +0,48%, rispetto al precedente +0,22%.
In miglioramento, anche se più contenuto, le dinamiche regionali, per un tasso di crescita che passa dal +0,78% del 30 giugno 2014 al +0,99% di quest’anno. La regione che vanta il maggior numero di imprese femminili in Italia è la Lombardia con più di 170mila imprese rosa, seguita dal Lazio con oltre 137mila imprese.
A livello nazionale il settore che mostra il maggiore appeal per la componente imprenditoriale in rosa è il Commercio, con quasi 370mila imprese, per una porzione leggermente superiore al 28% dell’intero universo di imprese gestite da donne; subito dietro si posiziona l’Agricoltura con 218mila imprese, pari al 17% del totale delle imprese femminili. A notevole distanza e con una quota intorno al 10%, le attività turistico ricettive.
Diversamente, in termini di incidenza della componente in rosa sul singolo settore di attività, risultano più “contaminate” dalla presenza femminile le Altre Attività dei Servizi, che con più di 116mila imprese femminili, prevalentemente impegnate nel campo della cura della persona (estetiste e parrucchiere) spiegano quasi il 50% del totale delle imprese operanti nel settore.
Per quanto riguarda la provincia di Latina, alla data del 30 giugno, si registrano 14.663 imprese femminili, che costituiscono oltre 1/4 del tessuto imprenditoriale locale, posizionando Latina al 16° posto nazionale per femminilizzazione del tessuto imprenditoriale. Ovviamente sono valori che devono essere analizzati anche alla luce di quella che è la percentuale delle donne inoccupate su base nazionale e regionale rispetto a quelle provinciali, dato che di consueto determina il maggior ricorso a formule di autoimpiego, in relazione diretta con il più alto tasso di disoccupazione.
Il tasso di crescita per quanto riguarda la provincia pontina, si attesta al +0,78%, anche esso in aumento rispetto allo scorso anno, quando era stato del +0,26%; il saldo in valore assoluto dall’inizio dell’anno è stato positivo per un valore di +114 imprese, determinato dalla differenza tra le 676 nuove iscrizioni, a fronte di 562 cessazioni riscontrate.
In relazione alla distribuzione per settori delle imprese rosa, il Commercio raccoglie il numero maggiore di imprese femminili (in valore assoluto 4.151 unità), seguito dall’Agricoltura, dove sono presenti 3.144 imprese gestite in prevalenza da donne.
Come avviene a livello nazionale, il settore dove tradizionalmente le donne hanno un peso specifico imprenditoriale superiore è quello delle Altre Attività di Servizi, con oltre mille attività operanti nel campo della cura della persona, per un’incidenza pari al 51% del totale delle imprese registrate in tale settore; a seguire, la Sanità e Assistenza Sociale, che annovera 215 imprese femminili, che rappresentano la metà delle imprese operanti in tale comparto.
Nella Tabella successiva la ripartizione delle imprese femminili in provincia di Latina per settori e le relative tendenze congiunturali:

Tabella 1 – Quadro riassuntivo delle imprese femminili in provincia di Latina – I semestre 2015 (⇓)

Rispetto alle dinamiche diffusamente negative dello scorso anno, la gran parte dei comparti torna su un sentiero di crescita imprenditoriale; il commercio, l’industria e le costruzioni registrano variazioni dello stock significative, mentre rimane ancora in affanno l’agricoltura che, sebbene in recupero, si mostra ancora in flessione.
Ad eccezione del settore dell’istruzione, le attività terziarie mostrano una variazione dello stock di imprese che si colloca mediamente intorno al +3%, circa un punto in meno la crescita delle attività turistico ricettive. In sintesi il sentiment che la lettura dei dati trasmette è di un clima imprenditoriale in progressivo miglioramento, come già accennato nell’analisi relativa all’intero universo imprenditoriale[1]; peraltro, la componente femminile cresce ad un ritmo doppio rispetto ai colleghi uomini (+0,78%, rispetto al +0,43% maschile).
Dall’analisi territoriale riferita alle altre realtà laziali emerge che la provincia che ha fatto registrare il tasso di crescita maggiore, peraltro in miglioramento sulle analoghe risultanze 2014, è come di consueto è Roma (+1,29%, a fronte del precedente +1,20%); a seguire Latina. Buona anche la ripresa della provincia di Viterbo, che abbandona il sentiero negativo avviato lo scorso anno. Il quadro riassuntivo viene riportato nella sottostante tabella:

Tabella 2 – Imprese femminili nel Lazio per province – I semestre 2015 (⇓)

E’ anche interessante vedere, nell’ambito provinciale, quali sono i comuni più “rosa” sotto il profilo imprenditoriale. In questo senso ovviamente Latina, in quanto capoluogo, guida la classifica con quasi 4.000 imprese femminili, seguita da Aprilia con 1.458 imprese gestite da donne e da Terracina e Cisterna (rispettivamente con 1.189 e 1.137 unità). Mediamente il rapporto è di una impresa femminile ogni tre realtà maschili. La situazione è ricapitolata nella tabella successiva:

Tabella 3 – Imprese femminili in provincia Latina suddivise per Comuni – I semestre 2015 (⇓)

Con riferimento all’organizzazione delle imprese femminili, le forme societarie (Soc. di Capitali, di persone e Cooperative) rappresentano il 38,53% dell’universo in rosa, in crescita rispetto alla stessa data del 2014, dove rappresentavano il 37,51%; tale tendenza è in linea con le dinamiche relative all’intero tessuto imprenditoriale pontino, a dimostrazione del fatto che le realtà aziendali locali tendono sempre più verso formule organizzative più strutturate. Il quadro riassuntivo viene riportato nella sottostante tabella:

Tabella 4 – Imprese femminili in provincia Latina per forma giuridica – I semestre 2015 (⇓)

Per una più completa informazione, vale la pena soffermarsi sulla componente straniera dell’imprenditoria femminile. A questo proposito le imprese femminili straniere risultano essere 1.088 unità, per una percentuale pari al 7,42% del totale delle imprese gestite da donne, con un’incidenza maggiore rispetto alla componente maschile (gli uomini stranieri rappresentano il 6,40% della componente maschile).
In relazione ai settori nei quali le imprenditrici non indigene sono maggiormente rappresentate, spicca su tutti il Commercio, con 408 imprenditrici pari al 37,5% delle realtà straniere, seguito dalle Attività dei servizi di alloggio e ristorazione, con 129 imprese, per una quota leggermente superiore al 10%. Diversamente, in relazione invece all’intero universo delle imprese femminili provinciali, il settore in cui maggiore è l’incidenza della componente straniera è quello del Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese, dove ogni 10 imprese gestite da donne, le imprese femminili straniere rappresentano il 15,76% del totale del settore, con un valore assoluto di 81 imprese su 514 in totale. La tabella successiva riporta la presenza delle imprese femminili straniere operanti nella provincia suddivise per settore di attività:

Tabella 5 – Imprese femminili straniere provincia di Latina – I semestre 2015 (⇓)

Infine, con riferimento alla provenienza delle imprenditrici non indigene, dato riscontrabile esclusivamente per le imprese individuali, il Paese maggiormente rappresentato è la Romania, con 124 imprese, seguita dalla Cina con 64 imprese e al terzo posto troviamo il Marocco con 57 imprenditrici.