Annata da «Oscar» per l’olio extravergine della provincia pontina

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (Nessun voto)
Loading...

LATINA — Annata di qualità per l'olio extravergine di oliva delle colline pontine. A decretarlo l'Unaprol, il Con­sorzio Olivicolo Italiano, che per la provincia di Latina stima però una quantità in lieve calo rispetto all'anno passato. A favorire il fronte qualitativo delle olive, l'andamento meteorologico caldo e secco che non ha consentito l'insorgere di particola­ri patologie delle piante apparte­nenti tutte alla cultivar itrana. Complici, le giuste temperature, la poca umidità e una buona venti­lazione che hanno fatto sì che non si creassero le condizioni per il diffondersi di attacchi da parte dei parassiti e soprattutto della mosca.

Un olio monovarietale dalle pe­culiarità uniche ed inimitabili, ottenuto grazie all'estrema cura ed attenzione poste dalle varie azien­de olivicole del territorio nel pro­cesso di produzione e di trasfor­mazione che hanno portato il pre­zioso condimento ad essere ap­prezzato anche al di fuori dei con­fini nazionali per la naturalezza, le eccezionali caratteristiche orga­nolettiche, la bassissima acidità oleica e le innumerevoli qualità terapeutiche riconosciute. Pregi a garanzia di consumatori esigenti e produttori onesti che presto sa­ranno evidenziati a livello comuni­tario con il marchio di denomina­zione di origine protetta.

Tra le eccellenze pontine che della tracciabilità hanno fatto il loro punto d'orgoglio, l'Extra vergi­ne di Oliva Maggiara Impero, il biologico di Marco Carpineti e il Fruttato Intenso di Alfredo Cetro­ne, definito dall'Exolea 2006 di Fo­ligno tra i migliori cento produtto­ri a livello internazionale.

Produzioni importanti e partico­larmente significative per il Lazio, che supera così i 200 mila quintali l'anno, la cui qualità per il presidente dell'Unaprol Massimo Gar­gano, deve essere sostenuta da parte delle Istituzioni con finanziamenti orientati a tutelare, promuo­vere ed accompagnare sul merca­to tutte quelle imprese che certifi­cano la filiera e che contribuiscono con il loro lavoro alla diffusio­ne del made in Italy nel mondo.

Fonte: Il Tempo [Tiziana Briguglio]