Marconi-Ericsson, vertice in Assindustria

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LATINA — Il 20 Ottobre in Assindustria a Roma, si svol­gerà l'atteso confronto fra parti sociali sui destini di Marconi/Ericsson.

Un incontro che si preannuncia duro, difficile, ostico, alla lu­ce delle novità che si susse­guono (le ripetute cessioni di rami d'azienda) che suonano, secondo il sindacato, come l'anticamera della perdita del posto di lavoro per le maestranze «targate Marconi». I lavoratori interessati a questa vertenza a Lati­na sono 130. Marconi Com­munications come si sa è stata recentemente acquisi­ta da Ericsson con l'intento di dare vita ad un nuovo polo mondiale nel campo della telefonia. Di fatto pe­rò il matrimonio fra l'italo-inglese Marconi Communication (leader nel settore della produzione di fibre ot­tiche via cavo, il meglio no­to Adsl) e la multinazionale svedese ai vertici della tele­fonia mobile, secondo Fim-Cgil si sta traducendo in un autentico boomerang per i lavoratori in forza a Marco­ni. E questo a causa delle ripetute cessioni di rami d'azienda (ultimo quello al­la Thompson) che potrebbe­ro accelerare il processo di riorganizzazione delle sedi del gruppo che l'azienda pe­raltro ha già annunciato in­sieme alla prossima necessi­tà di un esubero – ma sulla scena mondiale – di almeno pari ad almeno duemila uni­tà. Già nei giorni scorsi il coordinamento nazionale Ericsson-Marconi aveva de­nunciato alcune «preoccu­panti novità» nell'ambito del processo di integrazione tra Marconi ed Ericsson, riferendosi alla procedura di cessione dei rami d'azien­da Market Unit Italia. Un atto inquadrato nell'ambito di un piano che il sindacato ed i lavoratori pretendono di discutere o quantomeno conoscere per esser pronti ad affrontare le conseguen­ze in Italia di tale operazio­ne, sia dal punto di vista del mantenimento e svilup­po della intera catena del valore, sia dal punto di vi­sta del mantenimento degli attuali livelli occupazionali e siti. Bisogna aggiungere che a complicare il quadro generale ci sono – secondo quanto denuncia il segreta­rio provinciale di Fiom Cgil – una serie di movimenti societari interni al gruppo che sembrerebbero configu­rare una lenta, graduale quanto inesorabile perdita di autonomia da parte di Marconi a vantaggio di Ericsson. Uno squilibrio di pe­so societario che secondo il sindacato non starebbe nei patti e che di fatto si tradur­rebbe nella perdita di garanzie per i lavoratori Marconi. Se si considera che i lavora­tori dello stabilimento di La­tina fanno tutti capo pro­prio a Marconi, ben si comprendono le preoccupazio­ni generate da questo matri­monio che sembrava la pa­nacea di tutti i mali per i lavoratori del vecchio colos­so di Finmeccanica.

Fonte: Il Tempo [Rita Calicchia]