"Le richieste dei dipendenti della sanità privata non vanno disattese. Sollecitiamo l'intervento del dottor Miraglia, presso l'associazione datoriale, per il rinnovo del contratto di lavoro".
Tommaso Mùsilli, segretario provinciale della Cisl Fp, evidenzia l'importanza del settore in provincia di Latina, interessato alla manifestazione di oggi, sia per il numero di addetti (oltre mille) che per i posti letto (1070 contro gli 800 del settore pubblico). Si terrà, oggi a Latina, davanti la sede dell'Icot, la manifestazione regionale dei lavoratori della sanità privata del Lazio per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale di lavoro scaduto ormai da 35 mesi. "E' ora di mettere fine agli abusi ed allo sperpero del denaro pubblico. Chiediamo alle Regioni di riacquisire all'interno del sistema pubblico prestazioni e servizi, revocando le convenzioni agli erogatori privati e procedendo all'assunzione diretta del personale delle strutture private, di fatto a carico del Fondo sanitario regionale". I sindacalisti pontini di Cgil, Cisl e Uil (Francesco Meschino, Tommaso Musilli e Tullio Romano) sono stanchi della situazione: "non è più tollerabile l'atteggiamento delle associazioni datoriali che con rinnovata arroganza continuano a negare ai lavoratori il diritto al rinnovo del contratto di lavoro". Alla manifestazione parteciperanno i segretari nazionali e regionali delle organizzazioni sindacali che hanno partecipato alle trattative nel corso delle quali "le parti datoriali hanno dimostrato di non voler chiudere il contratto". I lavoratori della sanità privata, sono in attesa del rinnovo del contratto di lavoro scaduto il 31 dicembre 2003. La manifestazione regionale del Lazio davanti alla sede dell'Icot sarà di supporto allo sciopero nazionale già fissato per il 27 novembre pertanto continua durissimo lo scontro per il rinnovo del contratto collettivo dei dipendenti della sanità privata contro Aiop e Aris. Il settore occupa circa 15omila lavoratori in Italia con un costo di 9 miliardi di euro, pari al 23,5 ó della spesa complessiva della sanità, ed eroga una rilevante parte dei servizi sanitari ai cittadini, la maggior parte resi in regime di accreditamento o convenzione con il Servizio Sanitario. In realtà, affermano i rappresentanti dei lavoratori pontini "di privato queste strutture non hanno proprio nulla, a parte i profitti. Si tratta di un'imprenditoria assistita che può lucrare finanche sulle retribuzioni dei lavoratori che aspettano, unici in Italia, il rinnovo del contratto da 35 mesi". In questo settore operano lavoratori qualificati che possiedono le capacità e le competenze necessarie per offrire servizi di eccellenza ai cittadini, questi lavoratori chiedono solo il riconoscimento dei loro diritti e di essere messi nelle condizioni di esercitare la loro professionalità con dignità; la sanità privata è una realtà importante che concorre ad integrare il sistema sanitario nazionale e a completare un percorso di risposta qualificata a tutti i cittadini, grazie soprattutto all'importante lavoro di abnegazione dei lavoratori che quotidianamente vi operano malgrado questi continui e assurdi ritardi contrattuali. Per Cgil, Cisl e Uil, la vertenza contrattuale della sanità privata ha raggiunto tempi e modalità che non possono più essere accettati, "perché continuiamo a trovarci di fronte a controparti che non rispettano più nessuna regola e cercano giustificazioni per non garantire i diritti dei propri dipendenti". A fronte di tale inaccettabile atteggiamento da parte delle Associazioni datoriali si è data immediata attivazione in tutti i territori a manifestazioni di protesta presso le sedi aziendali. La manifestazione regionale del Lazio di oggi davanti alla sede dell'Icot sarà di supporto allo sciopero nazionale già fissato per il 27 novembre.