1° Forum Nazionale sull’Economia del Mare

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Lunedi 23 Aprile 2012 ore 10.30
Gaeta, Palazzo De Vio.

 

Si è svolto oggi a Gaeta il 1° Forum Nazionale sull’Economia del Mare, moderato dal giornalista de “Il Giornale” Antonio Risolo.

Ad aprire i lavori, dopo un saluto del Sindaco di Gaeta Antonio Raimondi, il professor Giuseppe Greco, Capo di Gabinetto del Ministro agli Affari Regionali, al Turismo e allo Sport Piero Gnudi: “Sono qui a rappresentare l’interesse del Governo italiano verso questo Forum Nazionale. E’ giusto ed opportuno individuare azioni idonee a favorire lo sviluppo e la crescita del Paese, investendo sul mare, sulle coste e le riserve naturali. Per fare ciò è necessaria la collaborazione di tutte le istituzioni ed in particolare delle Regioni. Fare sistema è l’unico modo per sfruttare le potenzialità di cui dispone l’Italia. Servono strumenti più agili e flessibili”.

“Lo Yacht Med Festival” ha sottolineato il Presidente della Camera di Commercio di Latina e Vicepresidente Unioncamere Lazio Vincenzo Zottola “ospiterà ogni anno il Forum nazionale sull’Economia del Mare, che vogliamo diventi sempre di più un momento di riflessione e programmazione condivisa. L’obiettivo è che i principali attori dei settori interessati si confrontino al fine di individuare le principali strategie di sviluppo affinché l’Italia possa affermare la propria leadership nel sistema Euro-Mediterraneo. La presenza dell’indagine “Analisi e prospettive del mercato dell’Economia del Mare” a cura di Renato Mannheimer, ci darà gli spunti di partenza della riflessione. Il professore ha infatti raccolto le opinioni e le tendenze in atto all’interno del tessuto imprenditoriale e produttivo legato al mercato del mare. E le anticipazioni che abbiamo ricevuto, non positive ma prevedibili, ci impongono l’individuazione di soluzioni concrete e immediate.
Vorremmo che dal dibattito di oggi emergessero alcuni punti per noi focali: il ruolo dell’Economia del Mare nelle strategie di sviluppo dell’Italia, le modalità di integrazione tra settori e soggetti attualmente in atto o da attuare e le prospettive di osmosi tra questi.
Abbiamo fortemente voluto organizzare questo 1° Forum Nazionale sull’Economia del Mare perché vogliamo che lo Yacht Med Festival diventi sempre di più un vero e proprio laboratorio in cui gli operatori e i professionisti di tutta l’area mediterranea si confrontano per fare del settore un efficace strumento di sviluppo”.

Stefano Zappalà, l’Assessore al Turismo e al Marketing del Made in Lazio della Regione Lazio: “L’Economia del mare come scommessa per lo sviluppo davanti a tempi di crisi, è questo il filo conduttore di questo primo Forum. Centro del confronto l’indagine dell’Ispo illustrata dal professor Renato Mannheimer. Gli operatori dell’Economia del Mare sono pessimisti, ma meno di quanto si pensi visto che il 40 per cento pensa che la situazione non peggiorerà contro il 42 che vede nero e solo il 6 per cento è ottimista. Il turismo è comunque il volano per la crescita futura secondo la maggioranza delle imprese insieme alla necessità di potenziare i collegamenti via mare. Al Presidente della Camera di Commercio di Latina Vincenzo Zottola va dato il merito di aver focalizzato sull’Economia del Mare l’attenzione per le politiche di crescita del sistema Lazio dentro lo sviluppo italiano. Le politiche sinergiche tra impresa e operatori pubblici sono la base dello sviluppo. A tal proposito mi preme ricordare il protocollo d’intesa tra Regione Lazio e Unioncamere Lazio che ha nello Yacht Med Festival il suo laboratorio, esempio di questo modello. Il Lazio si candida alla leadership nell’Economia del Mare nel Mediterraneo”.

Ammiraglio Antonino Parisi, Comandante di MariCapitale: “Un tempo si parlava di marineria italiana, per indicare con questo termine l’esistenza di un’unica marina ma di tante facce: shipping, portualità, sistema mare, ecc. Questo è un Paese in cui ci sono persone che insegnano la storia della marina e formano con eccellente preparazione il nuovo corpo marittimo. La Marina dunque ha come importantissimo scopo quello di “vegliare” e garantire la sicurezza delle navi straniere che salpano le nostre acque. Lo Yacht Med Festival si impegna a trasmettere tali valori, ed è dunque molto di più di non è una vetrina espositiva”.

Tommaso de Simone, Presidente Unioncamere Campania e delegato di Regio Prima: “L’Economia del Mare non è solo nautica da diporto. Grazie all’intuizione del Presidente Zottola, con cui abbiamo dato vita anche all’intesa Regio Prima, oggi per la prima volta in Italia il sistema camerale sta organizzando una filiera del mare. Vale oggi più che mai stabilire cosa fare per il territorio, perché il territorio ha fatto tanto per noi”.

Valdir Vital Cobalchini, Segretario di Stato delle Infrastrutture: “Il Brasile è riuscito a raggiungere una stabilità economica ed uno sviluppo costante, con una crescita media del 5%. In particolare lo Stato di Santa Caterina, che è abitato da molti italiani, ha 540 chilometri di coste, molto importanti per l’economia nautica. Il Brasile possiede 37 porti di cui 5 dello Stato di Santa Caterina. La nostra economia è basata non solo sulla nautica, ma anche sull’agroalimentare. Abbiamo anche un buon polo metalmeccanico ed il più grande polo di ceramica nella regione sud. A Maggio ci sarà la grande missione italiana in Brasile e spero di poter portare lì l’idea del vostro Yacht Med Festival”.

Centro del confronto l’indagine dell’Ispo, con dati e grafici illustrati dal professor Renato Mannheimer: “Abbiamo intervistato un campione rappresentativo di cento imprese nautiche italiane. Si è evinto che la popolazione imprenditoriale italiana è spaccata a metà, con il 55% di pessimisti riguardo l’attuale situazione economico-finanziaria, ed un eroico 6% più fiducioso. Il miglioramento purtroppo si presenta più lento del previsto e non a caso l’80% delle aziende italiane afferma che la crisi non è passata affatto e che non si intravedono forti prospettive di uscita. Il livello di insoddisfazione verso tale realtà cresce nel Sud Italia. In generale un grande peggioramento si è visto nell’aumento dei costi di produzione e nel ritardo dei pagamenti degli acquirenti. Gli elementi di maggiore preoccupazione delle aziende del mare sono rappresentati per il 42% dalla pressione fiscale, per il 14% dalla contrazione del mercato, e per il 3% dai vincoli burocratici. A riguardo c’è un dato negativissimo però da non tralasciare: molte imprese esportano e dunque non avvertono allo stesso modo il peso della crisi italiana. E’ auspicabile per il futuro investire sulla quota di ottimismo esistente del 20-30%, sfruttando al meglio quella che è una delle maggiori risorse e potenzialità del nostro Paese: l’economia del mare”.

Paolo d’Amico, Presidente di Confitarma e della Federazione del mare: “I fatti ci mostrano che oggi il comparto marittimo occupa uno spazio significativo dell’economia italiana. Il Nautico oggi è forse l’istituto tecnico più frequentato, perché i giovani che escono da lì hanno maggiori e più celeri possibilità occupazionali. I comandanti italiani di navi da crociera sono un’eccellenza nel mondo. Bisogna dire anche che ogni mille nuovi addetti al sistema marittimo si crea una cascata occupazionale di milleottocento lavoratori. Nonostante la profonda stagnazione economica, noi oggi occupiamo personale nel settore nautico”.

Matteo Dusconi, portavoce del Presidente di Assonautica italiana Gianfranco Pontel: “Lo Yacht Med Festival può mettere Gaeta al centro del Mediterraneo. Noi dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno e guardare tutti insieme con ottimismo e responsabilità al lavoro da compiere sull’Economia del Mare”.

Roberto Neglia, Segretario generale di Ucina: “Se l’acqua non c’è la papera non galleggia. Il mercato domestico italiano, se continua così, non ci sarà più. Data l’attuale forte concorrenza, l’export forse si prospetterà come unica soluzione, aprendo mercati in Cina, Brasile, ecc…”.     

Luciano Serra: “Dopo l’emergenza della tassa di stazionamento è necessario continuare a dialogare con il governo. Grazie al confronto siamo riusciti in quel caso a vincere una grande battaglia. Il settore ha bisogno di regole certe che valgano dalla Sicilia al Trentino e che siano recepite da tutti nella conferenza Stato-regioni. La mancanza di punti fermi e certi impedisce lo sviluppo. Momenti come quelli organizzati dalla Camera di Commercio di Latina sono in tal senso importantissimi per creare la necessaria rete”.

Paolo Provasoli, Amministratore delegato Italia Navigando: “La chiave della competitività economica italiana sta nell’Economia del Mare. In particolare è necessario iniziare a considerare i porti come strutture turistiche e luoghi di attrazione. La nautica di diporto deve diventare la costola del turismo nautico”.

Leonardo Quattrocchi, Senior Vice President SELEX Sistemi Integrati: “Non è un caso che ci troviamo qui a Gaeta, dove è nata la marina italiana. In Italia siamo tra i primi al mondo nella sistemistica nautica: un esempio di tecnologia è quella dei sistemi elettro-ottici con funzione antipirateria, che ha permesso di muoverci bene anche all’estero: tra questi il Sistema Archimede o il Sistema Medusa che ha una capacità di sorveglianza automatica diurna e notturna anche per imbarcazioni in movimento; il cannone elettromagnetico che possiede una raggio utile ad immobilizzare un traffico illecito in modo assolutamente innocuo per le persone a bordo; uno scanner per individuare presenze estranee o sostanze pericolose”.

Pietro Celi, Direttore Generale per le politiche di internazionalizzazione e la promozione degli scambi Ministero Sviluppo Economico: “La nostra nautica è fortemente apprezzata all’estero, nel 2011 abbiamo esportato circa un miliardo e mezzo di euro di prodotti e servizi. Attualmente il Brasile è il nostro sesto cliente, le vendite lì si sono raddoppiate. Santa Caterina è uno dei poli nautici con maggior crescita del Brasile. Si dovrebbe considerare l’importanza di attirare in Italia le delegazioni istituzionali di altri Paesi. Tramite un legame tra leader pubblici e privati si rende necessario oltretutto un potenziamento del prodotto italiano all’estero: design, tecnologie, stile e gusto italiani”.