Imprese in movimento – III trimestre 2010

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http://www.cameradicommerciolatina.it/images/imgnews/osserfare.bmp Come di consueto, Osserfare, l’osservatorio economico della Camera di Commercio di Latina, rende noti i dati elaborati di Movimprese, relativi ai primi nove mesi del 2010.
Il bilancio demografico alla fine del mese di settembre mostra i primi segnali di ripresa a livello nazionale con un tasso di crescita pari al +1% con un sostanziale incremento rispetto al dato rilevato a settembre 2009 (+0,25%). Dai dati evidenziati dal Registro delle Imprese della CCIAA di Latina, alla data del 30 settembre, le imprese iscritte risultano 58.027 di cui 48.087 attive (82,87% del totale). A livello provinciale il tessuto imprenditoriale evidenzia una crescita (+1,30%) superiore sia a quanto rilevato nello stesso periodo dello scorso anno (+1,04%) sia alle risultanze nazionali.

Il saldo in valori assoluti ammonta a 748 unità, determinato dalla differenza tra le 3.137 nuove iscrizioni e le 2.389 cancellazioni (al netto delle cancellazioni d’ufficio) registrate fino a settembre. Il tasso di natalità si attesta al 5,43%, leggermente al di sopra di quanto registrato nello stesso periodo del 2009 (5,37%), mentre quello di mortalità è in lieve calo al 4,14% (contro il 4,33% di settembre 2009) evidenziando, con ciò, una leggera inversione di tendenza nella dinamica demografica imprenditoriale rispetto agli ultimi periodi fortemente influenzati dall’incertezza economica.
Raffrontando i dati provinciali con le risultanze regionali si denota un tasso di crescita inferiore a quello medio registrato nel Lazio (1,58%), a sua volta influenzato dalla buona crescita della provincia di Roma (+1,76%); tuttavia, subito dopo la capitale si posiziona la Provincia di Latina, con un tasso di crescita di poco superiore a quello di Frosinone (+1,28%).
Il quadro riassuntivo per settori viene evidenziato nella successiva tabella, la quale è stata elaborata tenendo conto del nuovo metodo di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007, per cui alcuni settori sono stati aggregati in maniera differente rispetto ai dati riepilogativi degli scorsi anni.

Tab.1: Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività

Settore ATECO

Registrate

Attive

Iscrizioni Settembre

Cessazioni Settembre

Saldo Settembre

Tasso di natalità

Tasso di mortalità

tasso di crescita primi 9 mesi 2010

A Agricoltura, silvicoltura e pesca

11.715

11.356

324

451

-127

2,7

3,8

-1,1

B Estrazione di minerali da cave e miniere

43

23

1

2

-1

2,1

4,2

-2,1

C Attività manifatturiere

4.999

3.893

195

183

12

3,9

3,6

0,2

D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata

50

18

15

0

15

39,5

0,0

39,5

E Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione

133

88

3

4

-1

2,1

2,9

-0,7

F Costruzioni

7.785

6.258

412

331

81

5,3

4,3

1,0

G Comm.ingr.e dett., riparazione di auto

15.868

13.402

780

707

73

4,9

4,5

0,5

H Trasporto e magazzinaggio

1.896

1.449

87

67

20

4,6

3,6

1,1

I Attività servizi alloggio e ristorazione

4.203

3.352

254

176

78

6,2

4,3

1,9

J Servizi di informazione e comunicazione

1.074

839

80

53

27

7,6

5,1

2,6

K Attiv.finanziarie e assicurative

1.274

1.146

50

60

-10

3,9

4,7

-0,8

L Attività immobiliari

1.741

1.107

71

44

27

4,2

2,6

1,6

M Attività professionali,scientifiche e tecniche

1.198

919

83

56

27

7,1

4,8

2,3

N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese 

1.505

1.215

141

69

72

9,9

4,8

5,0

O Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale

7

0

0

1

-1

0,0

12,5

-12,5

P Istruzione

263

218

17

15

2

6,6

5,8

0,8

Q Sanità e assistenza sociale

406

279

13

10

3

3,2

2,5

0,7

R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 

788

561

55

34

21

7,2

4,5

2,8

S Altre attività di servizi

1.981

1.844

116

84

32

6,0

4,3

1,6

NC Imprese non classsificate

1.098

120

440

42

398

41,3

3,9

37,3

TOTALE

58.027

48.087

3.137

2.389

748

5,43

4,14

1,30

Fonte: elaborazioni Ossefare su dati Movimprese

 Analizzando in primis le tendenze positive, si riscontra la consueta crescita per il settore energetico (+39,5%) legata alla liberalizzazione di tali forniture, nonchè l’eccellente +5,0% del settore relativo al noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese, prima compreso nel settore K sulla base del precedente sistema di classificazione. Da evidenziare anche il buon dato fatto riscontrare dal settore delle attività sportive e ricreative (+2,8%) ed il +2,6% del settore relativo ai servizi di informazione e comunicazione, che comprende una molteplicità di attività che vanno dall’editoria, alla produzione televisiva, all’informatica e alla gestione di servizi Internet e alle telecomunicazioni. Buono anche il risultato delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+2,3%), tra le quali crescono leggermente le attività dei disegnatori grafici, di consulenza per la gestione della logistica aziendale, nonché di consulenza imprenditoriale (amministrativa, gestionale e di pianificazione); diversamente, risultano in flessione le attività di pubblicità e ricerche di mercato.

Passando all’esame dei settori più tradizionali, va segnalato il dato positivo dell’attività dei servizi di alloggio e ristorazione (+1,9%) e dei trasporti e magazzinaggio (+1,1%), questi ultimi trainati dalle attività di magazzinaggio e dai servizi di supporto ai trasporti (+6,2% la variazione dello stock da inizio anno); diversamente la componente dei trasporti”in senso stretto” è complessivamente stazionaria. In lieve calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le costruzioni (+1,0% del 2010, contro il +1,3 del 2009) e sostanzialmente invariati il settore manifatturiero (+0,2%) e il commercio (+0,5%).

Passando all’analisi dei settori che mostrano tendenze in peggioramento, l’agricoltura si conferma in flessione, con un’ulteriore accentuazione, registrando un tasso di crescita negativo del -1,1% (-0,6% a settembre 2009). Altro settore che si conferma in contrazione è quello estrattivo (-2,1%), dato influenzato dal valore assoluto relativamente basso delle imprese operanti. La peggiore performance tra i settori più dinamici in serie storica la si evidenzia per le attività finanziarie e assicurative (-0,8%), che inevitabilmente ha risentito, e ancora risente più degli altri, della situazione congiunturale non favorevole agli investimenti finanziari.

Riguardo le forme giuridiche che le imprese nella Provincia prediligono, per svolgere le proprie attività, si evidenzia il tasso di crescita delle Società di Capitali che continua ad essere superiore a tutte le altre tipologie giuridiche, ed un dato che torna ad essere positivo per le Imprese Individuali, dopo che per un certo periodo, queste forme giuridiche, sembravano essere divenute non particolarmente appetibili.

 

Forma Giuridica Saldo Tasso di 
    crescita
Soc. di Capitale 449 3,23
Soc. di Persone 63 0,71
Imprese individuali 202 0,62
Altre forme 34 1,34
Totale 748 1,30

Con circa 25 mila unità, le forme societarie rappresentano al mese di settembre 2010, oltre il 44% delle imprese registrate.

Per quel che riguarda l’artigianato si registrano alla fine del mese di settembre 9.812 imprese iscritte, di cui 9.733 attive (il 99,19%); esse rappresentano il 16,91% del totale delle imprese registrate e si confermano in costante diminuzione nell’ultimo biennio. Si evidenzia in questo comparto un costante calo del tasso di crescita, che nei primi 9 mesi dell’anno 2010 è risultato pari a –0,46% (-0,19% nello stesso periodo dell’anno precedente); in valori assoluti si registra un saldo negativo di –46 imprese, derivante dalle 558 nuove iscrizioni dall’inizio dell’anno e dalle 604 cessazioni (al netto delle cancellazione di ufficio). Il trend negativo conferma la situazione di difficoltà che investe il comparto; d’altronde, la componente artigiana del tessuto imprenditoriale locale si caratterizza per l’estrema polverizzazione delle imprese operanti, che sono per la maggior parte ditte individuali (81% del totale) e che, inevitabilmente, risentono più delle altre, oltre che delle eventuali situazioni congiunturali negative, anche delle difficoltà “fisiologiche” di penetrazione in mercati più ampi di quello locale. I settori imprenditoriali nei quali opera il maggior numero di imprese artigiane sono le costruzioni (35,75% del totale imprese artigiane), seguite dal manifatturiero (22,11% del totale), dai servizi alla persona (16,38%) e dal commercio (8,66%), nel quale rientrano gli autoriparatori ed infine dalle attività di trasporto e magazzinaggio (6,45%). Le imprese artigiane costituite sotto forma societaria sono maggiormente diffuse nel commercio (27,74% del totale delle imprese del settore), nei trasporti e nelle attività manifatturiere, ove rappresentano circa ¼ delle imprese.

Si precisa, come sempre, che tutti i dati numerici e i relativi tassi calcolati, tengono conto delle cessazioni al netto delle cessazioni d’Ufficio. Ciò viene fatto per dare un quadro possibilmente più aderente alla realtà, considerando cioè le sole cessazioni derivanti da una manifestazione di volontà espressa dagli imprenditori, senza perciò tenere in considerazione le cessazioni derivanti da procedimenti amministrativi interni.