XIII Giornata dell’economia

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13 giornata dell'economiaSi è tenuta giovedì 11 giugno 2015 in Camera di Commercio di Latina la 13a Giornata dell’Economia, dedicata quest’anno al tema della internet economy e delle competenze digitali quali opportunità per le Piccole e Medie Imprese.
Sono intervenuti: Pietro Viscusi, Segretario Generale della Camera di Commercio di Latina, Sandra Verduci, responsabile dell’Osservatorio economico Osserfare, Luca Proietti, professore dell’Università La Sapienza di Roma sede di Latina Facoltà di Economia, Ugo Vitti e Lina Loffredi docenti dell’Istituto Industriale Statale “G. Marconi” insieme ad alcuni studenti.
Hanno chiuso i lavori, a cui ha partecipato anche il Prefetto di Latina Pierluigi Faloni, alcune esperienze da parte di PMI digitali della provincia di Latina.

Prefetto Faloni“Il tema scelto quest’anno dal sistema camerale” ha sottolineato Pietro Viscusi “tenta di raccontare come può cambiare il futuro della nostra economia con la rivoluzione digitale, tema in provincia di Latina ancora più interessante vista la dimensione piccola e media delle nostre imprese, che hanno bisogno di un cambio prima di tutto culturale. Spesso noi leghiamo le tematiche del digitale al futuro ma il futuro è oggi”. “La Camera di Commercio di Latina” ha aggiunto Viscusi “nell’ambito delle proprie linee di servizio a favore del tessuto produttivo locale, ha scelto di realizzare progettualità finalizzate al recupero del digital divide e alla diffusione della cultura dell’innovazione ICT presso le micro e piccole imprese del nostro territori. In particolare l’Ente camerale intende intervenire allo scopo di promuovere la digitalizzazione del tessuto produttivo locale, con particolare riferimento ai settori di punta del Made in Italy e alle filiere territoriali che danno lustro all’immagine dell’Italia nel mondo. Il progetto, nato sotto l’egida di Unioncamere e di Google, ha come punto di partenza l’impiego di giovani talenti altamente qualificati nel campo dell’ICT, che dovranno offrire supporto alle imprese locali nell’adozione di soluzioni digitali finalizzate all’incremento della visibilità e delle vendite via internet, anche attraverso l’implementazione delle piattaforme “vetrina” promosse da Unioncamere, come www.eccellenzeproduttive.it”.

TavoloAnche il 2014 non è stato un anno facile per l’economia italiana, abbiamo assistito all’alternarsi di una serie di singulti positivi di alcuni dei principali indicatori avvenuti nel corso degli ultimi mesi, talora più incerti da alimentare perplessità sull’esistenza di una ripresa in atto, ed oggi si assiste al consolidamento ormai quasi unanime delle opinioni dei principali Istituti di ricerca.
La revisione al rialzo delle stime del PIL nazionale da parte del Fondo Monetario Internazionale, l’uscita del Paese dalla recessione certificata dall’Istat alla fine del primo trimestre 2015, danno contezza che la realtà economica nazionale sta reagendo con maggiore convinzione: l’Istat fotografa, infatti, un’Italia che sta timidamente provando ad uscire dalla crisi, seppure in un contesto di incertezza e cautela in cui i segnali sono deboli e non uniformi, ma le prospettive sembrano positive.
“Gli esiti a livello locale” ha sottolineato Sandra Verduci “ci raccontano di un anno a due velocità, in cui qualche timido segnale di recupero lo si è evidenziato solo dopo il periodo estivo, come emerso dalle nostre indagini congiunturali e con maggiore convinzione a fine anno. In termini “tecnici” la cifra interpretativa è che ci siamo lasciati alle spalle la “frantumaglia”,“.. un paesaggio instabile, il deposito del tempo senza l’ordine di una storia, l’effetto del senso di perdita…” (E. Ferrante). Tradotto in termini economici la “frantumaglia” è quello scenario di instabilità che ci ha consegnato la crisi, quell’aggrovigliarsi delle criticità crescenti che hanno portato al peggioramento degli indici economici; tuttavia il territorio è ancora alle prese con dei nodi complessi, in primis le dinamiche del mercato del lavoro”.
A leggere i dati dell’economia locale, si coglie un filo conduttore che nel corso del 2014 ha caratterizzato i comportamenti socio-economici con alcuni elementi di continuità rispetto all’anno precedente e con nuovi segnali significativi.
Al riguardo, la minore espansione in termini di demografia imprenditoriale, novità quest’anno in relazione alla coincidenza con le dinamiche nazionali, sta a rappresentare un momento di maggiore riflessione in relazione alla “corsa” all’auto-impiego che ha prodotto per alcune esperienze risultati effimeri, alimentando i tassi di natalità e mortalità delle imprese.
In continuità con lo scorso anno si rilevano l’aumento del numero di imprese entrate in crisi nell’ultimo anno (le aperture di procedure concorsuali raggiungono la cifra record di 170 aziende), nonché un mercato del lavoro locale che avanza criticità crescenti in primis per la componente maschile che manifesta, di nuovo nel corso del 2014, maggiori difficoltà di impiego e con tensioni in aumento per quanto riguarda le giovani generazioni.
Le dinamiche del mercato del lavoro in atto rappresentano nuovi comportamenti socio-economici indotti dalla crisi, che ha spinto la donna a cercare lavoro in misura maggiore che in passato, allo scopo di garantire continuità al reddito familiare compromesso dalla perdita del posto di lavoro del partner o di un familiare; ma l’effetto sostituzione di genere è in perdita per quanto attiene all’intensità di lavoro, in quanto è cresciuto ininterrottamente da inizio crisi il part-time involontario.
E’ proseguita nel corso del 2014 la riduzione dei finanziamenti all’economia, sebbene si evidenzi la minore accentuazione delle variazioni negative nella seconda porzione d’anno, per entrambe le componenti, famiglie e imprese. Peraltro, per la prima volta di inizio crisi, nei primi mesi del 2015 i prestiti alle famiglie sono in crescita tendenziale.

pubblicoSi tratta di un segnale coerente con quanto riscontrato a livello nazionale, sintesi di una domanda ancora debole; d’altronde, le richieste di prestiti per finanziare gli investimenti sono risultate ancora in calo nel 2014 e la domanda di credito è stata indirizzata principalmente a sostegno del capitale circolante e alla ristrutturazione delle posizioni debitorie.
Tuttavia i segnali più significativi di un probabile cambiamento di rotta li restituiscono le destinazioni dei finanziamenti oltre il breve periodo, che approssimano le tendenze degli investimenti fissi lordi da parte delle imprese, nonché gli acquisti più “impegnativi” da parte delle famiglie in termini di beni durevoli e di immobili:

  •  per quanto attiene alle imprese, i finanziamenti destinati all’acquisto di immobili, attrezzature e mezzi di trasporto evidenziano un singulto positivo, con variazioni 2014 che rimangono su un sentiero di decrescita ma in progressiva minore accentuazione, che a fine anno si esplicita nel ritorno alla crescita degli investimenti aziendali e, dunque, all’accumulazione di beni strumentali da parte del tessuto produttivo;
  • il mercato dei beni durevoli nel corso del 2014 conferma dinamiche in flessione, sebbene l’accentuazione delle variazioni negative sia sensibilmente più contenuta rispetto al deciso crollo registrato nei dodici mesi precedenti. L’andamento dei finanziamenti alle famiglie per l’acquisto di immobili conferma una complessiva stazionarietà, che ci si aspetta possa essere prodomica di evoluzioni in miglioramento nei trimestri futuri.

Passando alla fibra robusta e consistente, nella nostra provincia c’è un’economia che avanza ininterrottamente e a ritmi sostenuti e ineguagliati a livello nazionale: sono le vendite all’estero, che si confermano in crescita esponenziale a Latina. Le vendite sui mercati internazionali raggiungono nella nostra provincia i 5,4 miliardi di euro, il 10% in più rispetto alla già vigorosa crescita dello scorso anno (il 56% in più rispetto ai valori di inizio crisi), dando evidenza della vivacità del nostro territorio e delle ottime potenzialità in termini di predisposizione ad affrontare le sfide dei nuovi mercati.
E’ chiaro dunque che il coacervo di indicatori appena descritto lascia intendere che il percorso verso una ripresa robusta e duratura è ancora lungo; il ritorno ad una crescita stabile impone di recuperare vigore in termini di mercato interno, in quanto la componente estera non è sufficiente. In tale quadro le scelte verso i nuovi percorsi dell’innovazione sono obbligate, in un momento in cui la stessa Unione Europea ha definito le proprie strategie in termini di mercato unico digitale.
Il contributo dell’Internet Economy è dimostrato essere di grande volare propulsivo, grazie alla trasversalità settoriale e alla forte spinta in termini di qualificazione dell’occupazione e del mondo imprenditoriale; difatti le imprese ad alta intensità digitale hanno ottenuto performance di crescita maggiori e sono più diffusamente posizionate sui mercati esteri. L’Italia ha compiuto progressi per quanto riguarda l’integrazione delle imprese nelle tecnologie digitali, ma molte di esse sono ancora “analogiche”: solo il 5,1% delle PMI vendono on-line, e il fatturato del commercio elettronico delle imprese italiana è pari soltanto al 4,8% del fatturato totale”.
Si tratta di un’opportunità da cogliere in quanto il tema dell’innovazione digitale ha assunto rilevanza in uno scenario di continua trasformazione, dove lo sviluppo delle conoscenze e competenze connesse all’utilizzo degli strumenti del web è divenuto una scelta ineludibile, soprattutto in termini di nuove opportunità di mercato e in un’ottica di proiezione del proprio business nei mercati internazionali.
Dunque, si tratta di una sfida culturale in quanto è ormai riconosciuta nell’agenda politica, non solo a livello europeo, ma anche nel nostro Paese, che occorre creare un ecosistema digitale che faciliti il mondo imprenditoriale nel cogliere le opportunità dell’innovazione digitale, stimolando la domanda di nuove tecnologie e competenze oggi ancora non espressa a pieno.
L’obiettivo è dunque quello di innalzare la capacità innovativa e commerciale delle realtà imprenditoriali della nostra provincia, attraverso l’utilizzo degli asset digitali sia nei rapporti “business to business” che “business to consumer”, in Italia e all’estero.
“Gli indicatori di diffusione delle tecnologie digitali dimostrano quanto siano ormai un patrimonio largamente condiviso” ha commentato il professor Luca Proietti “Le tecnologie digitali sono l’ultima frontiera di cambiamento di tipo distruttivo, perché consentono di costruire nuove realtà. Ciò che si distrugge lascia spazio a una crescita ulteriore. Pensare in termini innovativi significa operare in modo creativo, migliorando non solo i ricavi, ma anche la produttività e l’efficienza interna. Il digital business non è solo informatica, ma è necessario il contributo del singolo”. Luca Proietti

Molto apprezzato l’intervento di Ugo Vitti e Lina Loffredi, docenti dell’Istituto Istruzione Superiore “G. Marconi” del ramo Tecnico Tecnologico, accompagnati da alcuni studenti.
“Con alcune classi abbiamo partecipato a un concorso nazionale di Confindustria” hanno raccontato i professori “che premiava i migliori progetti innovativi che dovevano essere completi di business plan e di uno spot di presentazione. Oggi presentiamo i due che hanno potuto partecipare alla finale nazionale, arrivando quindi tra i primi 16 di tutta Italia. Si tratta di Umex, programma di messaggistica istantanea che si regge su tre punti cardine: privacy, affidabilità, trasparenza e di What Eat, una app che combatte gli sprechi alimentari facendo dialogare gli esercenti che hanno necessità di vendere i prodotti prima della loro scadenza direttamente con i consumatori. Entrambi i progetti sono il risultato dell’ecosistema creato in 15 anni grazie alla collaborazione del nostro Istituto con molte aziende della regione Lazio. Le nostre parole d’ordine: entusiasmo, visione e determinazione vengono applicate quotidianamente nel tentativo di formare nel modo migliore nuove competenze digitali sempre aggiornate”.

Vitti e Loffredi

Rapporto Latina 2014 (⇓)
Economia digitale e nuovi mercati (⇓)

 

 

 

 

Interventi ragazzi

 

 

 

 

 

 

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