Tar: legittima la ripartizione dei seggi

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LATINA — Il criterio adottato per la ripartizione dei seggi tra i settori economici, ed adottato nel corso del rinnovo del Consiglio camerale del 2004 è legittimo. Lo ha stabilito il Tar di Latina, che ha respinto il ricorso presentato dall'Abi (associazione bancari italiani).

I ricorrenti avevano chiesto la riduzione della soglia minima di accesso per la ripartizione dei consiglieri, in modo da permettere al settore del credito di essere rappresentato nel costituendo organismo consiliare. La Camera di Commercio aveva optato per «l'accorpamento tra più settori, in modo da garantire comunque, la rappresentanza anche di quelli che, come il credito, singolarmente non hanno un coefficiente che assi curi una rappresentanza autonoma». Per i legali dell'Abi il consiglio camerale avrebbe esteso detta scelta per la rappresentanza del «settore delle assicurazioni nonchè per i settori della pesca e degli altri servizi pubblici sociali e personali, individuati come di rilevante in­teresse per l'economia della circoscri­zione provinciale». Sempre secondo i legali dei bancari, «i settori che non hanno raggiunto il coefficiente previsto (tra i quali il credito ndr) hanno avuto l'attribuzione di un seggio». In poche parole per l'Abi ha contestato il ricono­scimento assegnato ai «servizi pubblici, sociali e personali» quali servizi di inte­resse rilevante per l'economia provin­ciale. Cosa che non sarebbe avvenuta per il settore creditizio, uscito perciò penalizzato dall'attribuzione dei seggi. I giudici del Tar hanno rigettato le istan­ze dell'Abi, rilevando come il «settore dei servizi pubblici, sociali e personali» sia meritevole del titolo «di rilevante interesse per l'economia provinciale» sulla base dei numeri indicati nella delibera contestata (996 imprese del setto­re e 1906 addetti impegnati). Il Tar ha poi dichiarato infondata la richiesta d'il­legittimità dell'accorpamento per setto­ri economici non omogenei.

Fonte: Il Tempo