Selex, protesta a Roma per il lavoro

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CISTERNA — Bisognerà aspettare l'11 ottobre per un primo e chissà se decisi­vo incontro con i vertici Selex. La società-costola di Finmeccanica ha infatti fatto sapere ai sindacati che il primo vertice in programma per il 4 dovrà saltare per «ragioni tecniche», l'indisponibilità dell'ammini­stratore delegato, impegnato all'estero. Ancora attese, dunque, mentre ieri l'altro delegazioni di lavoratori dai 7 siti italiani Selex si sono dati appuntamento a Roma per decidere una strategia comune da porre in essere a salvaguardia del posti di lavoro. Ora che da Bruxelles giungono notizie confortanti sul fronte del Tetra (si stanno per bloccare le pastoie buro­cratiche nelle quali era ri­masta impantanata la mi­lionaria commessa dalla quale dipendono i destini di molti lavoratori dei grup­po) appare sempre più chiaro – purtroppo – che il futuro di Selex non sta solo ed unicamente in quella vicenda. O meglio: sulla commessa Tetra lavora un gruppo consistente di lavo­ratori Selex. La maggior parte dei quali, però, non si trova dislocata nel sito pontino dove dunque re­sta immutato lo stato d'allarme per la mobilità anm­nunciata: 80 lavoratori su­bito (manco a dirlo, con­trattisti ed interinali) è 250 da gennaio 2007. Insom­ma una crisi più profonda di quella apparente. Una crisi legata alle scelte go­vernative di ridimensiona­mento degli investimenti sulla Difesa e dunque strut­turale e di mercato, come evidenzia per portafogli clienti desolatamente in bianco dal 2007 in poi. «Ra­gion per cui – dichiarano Di Manno e Quaranta, Fim Cisl e Fiom Cgil – è neces­sario un tavolo governati­vo nazionale per uscire dal­le secche della crisi». Va detto che da parte del Mi­nistero competente qual­che timida apertura alle esigenze dei lavoratori c'è stata anche al di là delle vicende Tetra. Un cauto ot­timismo attraversa il mondo sindacale e dei lavorato­ri da qualche giorni. Una qualche soluzione insom­ma potrebbe essere nel­l'aria se non altro per ridi­mensionare gli effetti della crisi denunciata ed evitare una così forte perdita di lavoro in un bacino già re­so estremamente debole da una infinità di situazio­ni difficoltà aziendali. L' 11 Ottobre se ne potrà sapere di più.

Fonte: Il Tempo [Rita Calicchia]