Previste 34.300 nuove assunzioni, il 30% destinate a giovani under 30 e il 10% per gli high skill

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ExcelsiorNel corso del 2017, le imprese della provincia di Latina hanno previsto di effettuare 34.300 assunzioni, pari al 9% dell’insieme dei nuovi posti di lavoro laziali (oltre 387mila unità); gli ingressi su scala nazionale superano i 4milioni e 92mila unità.
Questi i dati annuali della nuova indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione che, a partire dal maggio di quest’anno, viene svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 50 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Al riguardo, occorre sottolineare che i dati riferiti all’intero 2017 sono ottenuti dall’aggregazione di tutte le rilevazioni svolte nel corso dell’anno; dunque si tratta di esiti più robusti, in quanto ottenuti dall’elaborazione di un numero di interviste considerevolmente superiore. Peraltro, tale operazione smorza l’effetto della stagionalità che risulta molto evidente su alcune mensilità dell’indagine, come già evidenziato nei precedenti report prodotti dall’Osservatorio camerale.
Oltre al bollettino realizzato da Unioncamere per la nostra provincia che si allega al presente comunicato con le relative tavole statistiche, il contributo all’analisi che Osserfare intende produrre è volto a cogliere i principali elementi dirimenti rispetto al mercato del lavoro così come emerso su scala nazionale e regionale, in modo da offrire ulteriori spunti di valutazione delle opportunità di impiego presso le imprese.

Le tipologie contrattuali

In termini di occupazione dipendente, questa è prevista in ingresso per oltre 29.500 unità con riferimento a tutte le tipologie contrattuali ad esclusione dei contratti di somministrazione; si tratta di una quota pari all’86,3%, sintesi di dinamiche pressoché simili nell’industria e nei servizi, almeno a livello aggregato, sebbene la lettura per ramo di attività mostri la maggiore propensione alla sigla di contratti in somministrazione nell’Industria Manifatturiera, soprattutto di maggiori dimensioni. Ulteriore elemento dirimente è il più frequente ricorso a collaboratori occasionali e a partita iva nei Servizi alla persona e nelle Costruzioni.

Tab. 1 – Entrate previste secondo le tipologie contrattuali per settore di attività. Latina (⇓)

L’analisi in termini di confronto territoriale, per quanto attiene la provincia di Latina, che insieme con il viterbese mostra la quota più significativa di entrate previste di personale alle dipendenze, mostra tuttavia la più frequente destinazione dei contratti al tempo determinato: 57,8% la quota, dieci punti percentuali oltre i valori laziali (46,9%); significativa anche la distanza rispetto al valore nazionale (49,8%).

Tab. 2 – Entrate previste secondo le tipologie contrattuali, Italia, Lazio e province (⇓)

Ulteriore elemento territoriale dirimente è il differenziale oltremodo significativo del frusinate, dove al personale non dipendente le imprese prevedono di destinare quasi il 30% dei contratti, quasi il doppio dei valori nazionali e 10 punti superiore al dato laziale, come illustrato nella tabella seguente: quanto dichiarato rispetto alle altre aggregazioni territoriali illustrate nella tabella seguente:

Le figure professionali

Per quanto riguarda le figure professionali, si attesta al 10,3% la quota delle nuove entrate che nella nostra provincia sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill”[1]), per una distanza piuttosto significativa rispetto ai valori regionali (22,8%) e nazionali (17,5%), entrambi superiori rispetto al dato locale. In tale aggregato trovano maggiore appeal le “Professioni tecniche”, che a Latina rappresentano l’8% delle figure “high skill” (il 15% nel Lazo e il 12% in Italia). Il cartogramma seguente riporta la quota riferita al fabbisogno di figure high skill espressa dalle imprese in tutte le province d’Italia:

Fig. 1 – Entrate di figure professionali High Skill (⇓)

I territori dell’area Nord-ovest mostrano il consueto maggiore fabbisogno relativo di profili più elevati, trainati dalla Lombardia e dal Piemonte (rispettivamente posizionate al 23,9% ed al 20,4%); al riguardo Milano svetta con il 30% di richieste di profili high skill. La segue Roma (25,1% la richiesta di profili più elevati), sebbene a debita distanza, restituendo contezza del gap territoriale, atteso che la dimensione milanese accomuna le realtà minori, anch’esse posizionate per la prevalenza al disopra del valore medio nazionale.
Il Lazio, grazie alla performance capitolina, si posiziona al secondo posto nella graduatoria regionale, esprimendo una quota superiore ad 1/5 di posizioni high skill sull’insieme delle assunzioni; nel confronto con le altre realtà laziali, emerge la minore quota riferita alla provincia di Latina che, diversamente dagli altri contesti, mostra un appeal significativo per le figure di “Operai specializzati e conduttori di impianti”.

Tab. 3 – Entrate previste per grande gruppo professionale per Italia (⇓)

Da segnalare, inoltre, nel nostro territorio la più frequente domanda di “Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi”: 35,4% la quota, 10 punti percentuali oltre il dato regionale (25,7% il valore laziale); altrettanto significativo il differenziale rispetto alla media Italia (28,3%). Il confronto territoriale è illustrato nella tabella seguente:

Tab. 4 – Lavoratori previsti in entrata per grande gruppo professionale (⇓)

Per quanto attiene la destinazione in azienda, le figure high skill sono più richieste nel segmento “Marketing, commerciale, comunicazione e pubbliche relazioni”, con una quota intorno o superiore al 87% in tutti i territori; ancor più significativo il settore tecnico della “Progettazione, ricerca e sviluppo”, esclusiva destinazione dei profili più elevati, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 5 – Entrate previste e figure high skill per area aziendale di inserimento (⇓)

Diversamente, le figure medium skill[2], in provincia di Latina trovano la destinazione più frequente nell’area commerciale e della vendita ed in misura più rilevante rispetto ai valori regionali e nazionali (76,2% la quota pontina, a fronte del 67% circa nel Lazio ed in Italia); nel dettaglio, tali profili sono destinati ai segmenti vendite e assistenza clienti per oltre l’80% a Latina. Cresce il differenziale territoriale a vantaggio della nostra provincia in termini di maggiori preferenze accordate all’area “Amministrativa, finanziaria, legale e controllo di gestione”: 67% la quota di figure medium skill a Latina, a fronte del 50% circa in Italia e a livello regionale. Altrettanto, gli uffici di Direzione generale, personale e organizzazione risorse umane mostrano una maggiore frequenza di destinazione rispetto agli altri contesti territoriali illustrati nella seguente tabella:

Tab. 6 – Entrate previste e figure medium skill per area aziendale di inserimento (⇓)

I titoli di studio

Nel corso dell’intero anno 2017 si attesta al 6,8% la quota di assunzioni destinata a personale laureato, a fronte del 16,4% laziale e del 11,4% nazionale. Nella figura seguente è illustrato il confronto territoriale:

Fig. 2 -Entrate di laureati e diplomati previste dalle imprese nel 2017 a livello territoriale (⇓)

Il dettaglio disaggregato per le province del Lazio nella tabella seguente mostra la più uniforme richiesta di diplomati, che si attesta in modo pressoché omogeneo geograficamente intorno al 60%; al riguardo, a Latina si realizza una sorta di equiripartizione delle richieste tra i due segmenti dei diplomati della scuola media superiore e degli istituti professionali.
Diversamente in Italia e nel Lazio, che come di consueta replica pressoché i valori capitolini, le preferenze delle aziende sono orientate maggiormente verso i titoli di scuola secondaria superiore.
Si attesta intorno ad 1/3 la domanda di personale con la sola scuola dell’obbligo in provincia di Latina.

Tab. 7 – Lavoratori previsti in entrata per livello di istruzione (⇓)

La tabella seguente illustra gli indirizzi di studio che nel corso dell’ultimo anno hanno raccolto il maggior appeal da parte delle imprese locali, nonché quelli per i quali le aziende hanno dichiarato di riscontrare le maggiori difficoltà di reperimento e le relative motivazioni:

Tab. 8 – Titoli di studio più richiesti dalle imprese secondo le difficoltà di reperimento (⇓)

Inoltre, si evidenzia che l’esperienza pregressa nel settore è richiesta in misura significativa dalle imprese intervistate per tutti i titoli di studio, mentre il background maturato nella medesima professione risulta quasi equivalente solo nel caso del livello di studio universitario, dove assume la rilevanza maggiore, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 9 – Entrate previste per titolo di studio, difficoltà di reperimento e l’esperienza richiesta (⇓)

La sintesi in termini di confronto territoriale è che intorno ad 1/5 delle figure richieste dalle aziende risulta di difficile reperimento in tutti i contesti e circa l’8% delle criticità è attribuibile al ridotto numero di candidati, con punte più elevate per i titoli di studio universitari (intorno al 17%). Il differenziale più significativo a discapito della nostra provincia che emerge dall’attuale indagine è riferito alla inadeguata competenza e qualificazione che per gli universitari svetta al 18,2%, a fronte del 10,3% complessivo, risultando altrettanto superiore ai valori regionali e nazionali (rispettivamente al 9,9% e al 12,4%).
La preferenza accordata alle generazioni under30 nella nostra provincia si attesta al 30%, pressoché in linea con i valori regionali e nazionali (entrambi di poco superiori al 33%); nella figura seguente è riportato il confronto territoriale:

Fig. 3 – Entrate previste di giovani dalle imprese nel 2017 a livello territoriale (⇓)

La disaggregazione nei diversi segmenti dell’Industria e dei Servizi mostra una elevata variabilità, con un appeal per i più giovani espresso in misura superiore alla media per il turismo (trattasi di tutte le attività connesse alla ricettività); seguono le attività commerciali ed i Servizi alla persona, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 10 – Entrate previste (%) under30 per settore a Latina (⇓)

Focalizzando l’analisi in relazione alla domanda da parte delle imprese di competenze “trasversali”, distinte da quelle specifiche di tipo tecnico in quanto afferiscono maggiormente al “profilo a 360°” del candidato, queste sono ritenute dalle aziende molto importanti per lo svolgimento dell’attività cui questi sarà destinato e, peraltro, tale valutazione è espressa in misura nettamente superiore a quanto dichiarato nelle rilevazioni riferite alle precedenti annualità, sebbene la nuova indagine, condotta con una metodologie differente a partire dal 2017, non consenta confronti puntuali in serie storica.
Al riguardo, il discrimine tra gruppi professionali è il passaggio da valutazioni di pari importanza delle così dette soft skills per i profili più elevati, verso indicazioni più polarizzate su alcune di esse, con il decrescere dei “contenuti” richiesti, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 11 Competenze trasversali richieste dalle imprese per gruppo (⇓)

Per quanto attiene alle abilità personali attese che siano espresse dal neoassunto nell’ambiente organizzativo, emerge la maggiore convergenza di opinioni in termini di Flessibilità e adattamento, nonché di Capacità di lavorare in gruppo, autonomia e problem solving seguono a brevissima distanza, come di seguito riportato:

Tab. 12 – Competenze trasversali richieste dalle imprese per gruppo professionale (⇓)

Tab. 13 – Principali professioni per gruppo professionale (⇓)