Performance positive per l’export pontino nel 2017

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exportIl 2017 si chiude con un’espansione delle vendite all’estero del nostro Paese in decisa accelerazione (+7,39% rispetto ai dodici mesi precedenti), che conduce l’ammontare complessivo delle esportazioni nazionali oltre la cifra record di 448miliardi di euro. Altrettanto vale per le importazioni che avanzano in misura leggermente più accentuata rispetto ai flussi verso l’estero (+9%), attestandosi oltre i 400miliardi di euro.
In termini di macroterritori va evidenziato l’ulteriore ottimo risultato dell’Italia insulare, che colloca all’estero merci per un valore il 30% superiore ai dodici mesi precedenti, in una serie storica molto positiva ininterrotta da un triennio attribuibile, in particolar modo, ai prodotti petroliferi raffinati, cresciuti di oltre un terzo. Diversamente, il Meridione, seppur positivo, mostra un rallentamento ascrivibile soprattutto al calo delle vendite all’estero nel settore automobilistico.
In termini assoluti ovviamente le regioni settentrionali fanno la parte del leone, con Italia Nord Occidentale e Nord Orientale che insieme rappresentano quasi il 72% del totale delle merci esportate. Il quadro riassuntivo, per ripartizioni territoriali, viene esposto nella tabella successiva:

Tab. 1 – Import – Export dell’Italia per macroterritori – Anni 2016 e 2017 (⇓)

La bilancia commerciale nazionale mostra un avanzo di 55 miliardi e 700milioni di euro, in ulteriore avanzo rispetto allo scorso anno di circa 6 miliardi di euro in più (+12% la variazione percentuale).
In termini di peso sull’export mondiale, il nostro Paese si conferma al 2,9%, mantenendo la nona posizione sugli scambi internazionali, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 2 – Quote di mercato dell’Italia su Import-Export mondiale (⇓)

Passando ad esaminare l’export italiano per suddivisioni territoriali, la regione che esporta di più è la Lombardia (26,9% la quota), con il Lazio che si posiziona al sesto posto (5,1% il peso); mentre su scala provinciale è Milano che guida la graduatoria, con Roma al 15° posto e Frosinone al 17°, mentre Latina si colloca al 23°. Dunque il Lazio colloca ben tre province nel primo quartile (entro il 25° posto).

Tab. 3 – Graduatoria delle regioni italiane per valore delle esportazioni (⇓)

Tab. 4 – Principali province esportatrici per valore delle esportazioni (⇓)

In termini di macro-ripartizioni territoriali, l’Italia settentrionale mostra contributi positivi da parte di tutti i principali settori di attività economica, con variazioni più vivaci per i metalli e prodotti in metallo e l’automazione meccanica. Nel Nord–ovest si evidenzia la crescita significativa del comparto della farmaceutica (+20,1%), mentre nel  Nord-est è il segmento degli autoveicoli (+14,4%)a mettere a segno un rimbalzo significativo. Per quanto riguarda l’Italia centrale, ripartizione cresciuta complessivamente del 7%, i mezzi di trasporto (soprattutto costituti da autoveicoli) e la chimica – farmaceutica, che spiegano circa 1/3 dell’export dell’area, hanno conseguito gli aumenti più rilevanti.
Dei 448 miliardi di euro di merci italiane destinate all’estero, il 96% è di “provenienza” della Manifattura, la cui decisa accelerazione replica la variazione dell’intero aggregato delle vendite all’estero (+7,39% rispetto ai valori 2016). Segue l’Agricoltura (1,58% la quota sulle vendite oltre frontiera) che si attesta oltre i 7miliardi di euro, per una variazione che mostra le medesime le tendenze dello scorso anno (+3,38%). Gli altri settori sono troppo marginali per essere analizzati nello specifico. Nella tabella successiva il quadro riepilogativo delle importazioni ed esportazioni nazionali suddiviso per settori.

Tab. 5 – Import –Export dell’Italia per settori –Anni 2016 e 2017 (⇓)

Passando ad esaminare i settori industriali più significativi, come di consueto, i  Macchinari e apparecchiature (motori, turbine, pompe idrauliche, compressori, caldaie industriali, macchine per sollevamento, macchine per la metallurgia ecc…) spiegano la quota più significativa delle vendite oltre frontiera, con oltre 80miliardi di prodotti esportati (19% la quota), in crescita rispetto ai dodici mesi precedenti (+5,4%); seguono il Tessile e abbigliamento ed i Mezzi di trasporto, entrambi con valori intorno ai 51miliardi di merci vendute (12 % il peso di ognuno di essi, intorno al +5% la variazione tendenziale). In ulteriore avanzo l’industria alimentare, con un +4,57%, per un valore di merci che sfiora i 34miliardi di euro. Al riguardo, si conferma anche quest’anno la buona performance della filiera vinicola (++6,4% la variazione tendenziale) che spiega la quota più significativa del settore food venduto oltre frontiera, nonché i prodotti lattiero-caseari. Diversamente, le paste alimentari quest’anno risultano più stazionarie. Di seguito la tabella riferita alle esportazioni della Manifattura per comparti:

Tab. 6 – Import –Export Manifatturiero per segmento di attività – Italia –Anni 2016 e 2017 (⇓)

Tra le principali destinazioni, data la prossimità geografica, l’Europa è il mercato più significativo,  spiegando i 2/3 delle esportazioni italiane;  peraltro, che l’area UE è determinante quest’anno per i flussi complessivi nazionali. L’Asia si posiziona al secondo posto con il 15% delle merci esportate, seguita dal continente americano, con una quota pari al 13%. Tra i paesi che rappresentano i migliori partner commerciali italiani, al primo posto troviamo la Germania, verso la quale è destinato il 12,5% dell’intero export italiano; a seguire la Francia (10,3% la quota) e gli Stati Uniti (9%) e al quarto posto la Spagna e Gran Bretagna (entrambe 5,2% la porzione dell’export nazionale). Il quadro riassuntivo degli scambi commerciali per continenti e per principali Paesi di destinazione viene riportato nelle sottostanti tabelle:

Tab. 7 – Import –Export dell’Italia per continenti – Anni 2016 e 2017 (⇓)

Tab. 8 – Principali Paesi destinatari delle esportazioni Italiane. (⇓)

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Il Lazio e la provincia di Latina nel 2017

Prima di procedere con l’analisi su scala territoriale, occorre sottolineare che le valutazioni che vengono proposte in questa sede si riferiscono ai dati forniti dall’Istat, che per il 2017 alla data attuale sono ancora provvisori; questi diverranno definitivi soltanto dopo la metà di quest’anno, a seguito delle revisioni e correzioni che di consueto realizza l’Istituto Nazionale di Statistica.
Passando, dunque, alle dinamiche riferite all’ultimo anno, il bilancio 2017 mostra una decisa accelerazione delle vendite oltre frontiera condivisa da tutte le realtà laziali, fatte eccezione per Viterbo, in calo del 3,42%; da sottolineare la marcata accentuazione del ritmo di crescita del frusinate (+17,18%), che allunga ulteriormente il passo, raggiungendo la cifra record superiore ai 7 miliardi di euro di acquisti dall’estero, posizionandosi solo alle spalle di Roma nel panorama regionale. Nella tabella successiva il quadro riepilogativo dell’import-export laziale per l’anno 2017, suddiviso per provincia:

Tab. 9 – Import – Export del Lazio per provincia – Anni 2016 e 2017 (⇓)

Per quanto attiene la nostra provincia, con un valore delle merci pontine collocate sui mercati internazionali superiore ai 5miliardi e 700milioni di euro, si registra un importante ritorno alla crescita che segue un anno, il precedente, che aveva interrotto una serie storica di espansione senza soluzione di continuità. A fronte di un recupero delle esportazioni che si realizza pienamente nella seconda semestrale, con variazioni tendenziali positive e in decisa crescita, le importazioni mostrano tendenze sottotono, per una flessione annua intorno al 2%. La risultante di tali dinamiche è il ritorno ad un avanzo commerciale della nostra provincia per oltre 7milioni di euro (a fronte del disavanzo pari a 469milioni di euro targati 2016), come illustrato nel grafico seguente:

Graf. 1 – Var. tendenziale delle esportazioni e delle importazioni e saldo bilancia commerciale della provincia di Latina (⇓)

Il recupero dell’export locale è attribuibile alla sensibile crescita dei flussi verso l’America, più che raddoppiati rispetto ai valori 2016, grazie al segmento farmaceutico, nonché al continente asiatico; l’Europa, diversamente, mostra un’ulteriore flessione (-3,07%). Riguardo ai mercati di sbocco dei prodotti pontini, la suddivisione per continenti dei rapporti commerciali con l’estero risulta così composta:

Tab. 10 – Import – Export della provincia di Latina per Continenti – Anni 2016 e 2017 (⇓)

Tra le destinazioni europee, che spiegano circa l’80% dell’export locale (sceso dal 90% del 2015), i principali mercati di sbocco delle merci e servizi pontini sono in primis il Belgio (2,7miliardi di euro, pari al 61% dei flussi verso l’UE), destinazione “logistica” dei prodotti delle grandi multinazionali farmaceutiche, in ulteriore flessione tendenziale (-7%, che si aggiunge alla contrazione di circa ¼ dei flussi dello scorso anno); seguono a notevole distanza la Germania e i Paesi Bassi (entrambi con una quota intorno al 10%). Spostandoci oltre oceano, va evidenziata la vertiginosa crescita degli USA, primo cliente americano che acquista merci locali per un valore che nel 2017 sfiora i 700milioni di euro (+a fronte dei 262milioni di euro riferiti all’anno percentuale), per un quota sull’intero continente americano di poco inferiore al 90%. Cresce, inoltre, l’appeal delle merci pontine in Brasile (33milioni di euro, +74% la variazione tendenziale sul 2016).
Tra le destinazioni asiatiche, in cima alla lista si posiziona quest’anno il Giappone, che raggiunge i 139milioni di euro di acquisti in terra pontina (a fronte dei 49milioni di euro targati 2016); a notevole distanza la Cina: ammonta a 60 milioni di euro il valore delle merci locali ivi collocate, in flessione dell’8%.

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Le dinamiche per settori

Come avviene a livello nazionale, anche per la provincia di Latina il Manifatturiero e l’Agricoltura sono le determinanti principali delle vendite sui mercati internazionali dei prodotti locali, spiegando questi la quasi totalità dei flussi verso l’estero. E quindi opportuno analizzarne le dinamiche.
In primis, di seguito viene esposto il dato riepilogativo generale riferito all’anno appena concluso con la suddivisione dei flussi di import/export per i diversi settori economici rilevati in provincia:

Tab. 11 – Import – Export della provincia di Latina per Settori – Anni 2016 e 2017 (⇓)

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L’Export dell’Agricoltura

Anche il 2017 si chiude per il comparto agricolo in ulteriore espansione in termini di export (+9,8% la variazione tendenziale), per un ammontare di merci acquistate dall’estero che sfiora i 182milioni di euro, accrescendo ulteriormente la quota da questo spiegata sul valore totale delle esportazioni locali (3,18%). La performance esportativa suddetta colloca Latina al 5° posto nella graduatoria provinciale riferita ai prodotti agricoli non permanenti (orticole), con il 5% di quota nazionale sui mercati esteri, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 12 – Prime 10 province per esportazioni di culture agricole non permanenti –Anno 2017 (⇓)

Per una questione di prossimità, che per tale comparto è ancor più significativa per la naturale deperibilità dei prodotti, il mercato principale di sbocco è l’Europa, destinazione di oltre il 90% dei prodotti, per un valore di poco superiore ai 168milioni di euro, in ulteriore crescita rispetto ai dodici mesi precedenti (+9,74%). A notevole distanza segue il continente americano che esprime una quota di poco inferiore al 5% (oltre 8milioni di euro) e che dopo il rimbalzo positivo dello scorso anno, nel 2017 mostra una sostanziale stazionarietà. Di seguito i dati riassuntivi per continenti:

Tab. 13 – Import – Export dell’Agricoltura per Continenti – Latina –– Anni 2016 e 2017 (⇓)

Il nostro primo cliente estero è la Germania, che importa dalla provincia di Latina merce per oltre 81milioni e mezzo di euro, in ulteriore crescita per una quota sul totale dei prodotti agricoli locali collocati oltre frontiera intorno al 45%; seguono, a notevole distanza, la Polonia e la Francia, che importano entrambi poco meno di 20milioni di euro (intorno al 9% la relativa quota). Tra i paesi extraeuropei, solo gli USA si collocano tra le prime dieci destinazioni (precisamente al 5° posto) che acquistano merci per oltre 7milioni di euro, pari al 4,1% del totale.
In relazione alla tipologia di prodotti agricoli esportati, le “Colture agricole non permanenti”, cui si è già accennato in precedenza, in prevalenza rappresentate dagli ortaggi, si confermano di gran lunga i più venduti all’estero, per un ammontare superiore ai 125milioni di euro (intorno al 70% la quota), anche quest’anno in crescita tendenziale, sebbene ad un ritmo più contenuto rispetto ai dodici mesi precedenti (+6,04%, a fronte del +18,46% del 2016). Seguono le “Colture permanenti”, ovvero uva, frutta, agrumi, pomacee ecc…, per un valore di export pari ad oltre 38milioni di euro, circa 1/5 del totale, in decisa crescita (18,37% la variazione sui dodici mesi precedenti). A titolo riassuntivo, di seguito la tabella riferita ai segmenti del comparto agricolo:

Tab. 14 – Import – Export dell’Agricoltura per segmento di attività – Latina –– Anni 2016 e 2017 (⇓)

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L’Export del Settore Manifatturiero

La Manifattura della nostra provincia, dopo la “sospensione” dello scorso anno, torna a registrare vendite sui mercati internazionali in crescita (+7,10% la variazione tendenziale, rispetto al -19,93% del 2016), attestandosi sui 5miliardi e 500milioni di euro. Il deficit commerciale con l’estero si ridimensiona sui 56milioni di euro, in ragione della leggera flessione delle importazioni (-2,16%), peraltro in linea con la contrazione 2016.

Tab. 15 – Import –Export del Manifatturiero per segmento di attività – Latina –Anni 2016 e 2017 (⇓)

La disaggregazione per segmento di attività mostra dinamiche disomogenee; in primis, occorre evidenziare che le tendenze complessive sono fortemente influenzate dal ritorno alla crescita dell’industria farmaceutica: +8,42% la variazione tendenziale, per una quota intorno all’80% dell’export manifatturiero locale.
Al riguardo, Latina si colloca al primo posto nella graduatoria provinciale per valore delle esportazioni dei prodotti Farmaceutici di base e dei preparati, come evidenziato nella tabella seguente, rappresentando quasi 1/5 del totale delle esportazioni nazionali e collocandosi a significativa distanza dalla seconda e terza provincia, Milano e Frosinone, anch’esse in crescita ancor più significativa.

Tab. 16 – Prime 10 province per esportazioni del Farmaceutico–Anno 2017 (⇓)

Tornando all’insieme, prevalgono variazioni positive per gli altri segmenti; fanno eccezione i Mezzi di trasporto, in flessione del 15%, in controtendenza rispetto alle tendenze rilevate a livello nazionale; l’ulteriore flessione del segmento degli Apparecchi elettronici è dovuta ai minori acquisti da parte di Germania e Regno Unito, principali partner esteri con riferimento ai segmenti più vivaci, ossia i Prodotti di elettronica di consumo e gli Strumenti e apparecchi di misurazione, prova e navigazione.
Per quanto riguarda gli altri segmenti, la trasformazione alimentare mette a segno una variazione positiva molto significativa (+29,32%), determinata dai maggiori acquisti dalla Germania, primo cliente estero, soprattutto per quanto attiene gli Oli e grassi vegetali e animali (7milioni di euro, a fronte dei 785mila euro targati 2016) e l’ortofrutta (13milioni di euro, +12% la variazione percentuale). Anche il mercato russo mostra una decisa crescita, attestandosi quest’anno sui 22 milioni di euro, a fronte dei 9milioni di euro dello scorso anno.
Per quanto attiene i mercati di sbocco, l’Europa è la destinazione principale (78,51%) e risulta in ulteriore contrazione, sebbene piuttosto modesta rispetto al bilancio fortemente in rosso dello scorso anno (-3,53% la variazione dell’export, a fronte del -22,36% precedente).
In deciso aumento le esportazioni verso il continente americano: tale destinazione più che raddoppia i valori di merce ivi destinata (786milioni di euro, a fronte dei 356milioni del 2016), grazie al contributo del settore Farmaceutico. Crescono ulteriormente i flussi verso l’Asia (+36,42% su base annua), trainati dal Farmaceutico (+65%), dai Macchinari (+34%)e al segmento dell’Alimentare (+23%).
Il dato riassuntivo per continenti viene esposto nella successiva tabella:

Tab. 17 – Import – Export del manifatturiero per Continenti – Latina –– Anni 2016 e 2017 (⇓)

Il Belgio, con oltre 2miliardi e 675milioni di euro (48% il peso sull’intero export industriale) è la prima destinazione dei prodotti manifatturieri della provincia di Latina; fenomeno già più volte spiegato nelle rilevazioni precedenti per la presenza in tale Paese di un polo farmaceutico di forte rilevanza e per i rapporti degli stabilimenti locali con le case madri farmaceutiche ivi ubicate. Il deciso balzo delle vendite negli USA (687milioni di euro, +169% la variazione tendenziale, 12% la quota sulle esportazioni industriali locali, a fronte del 5% riferito ai dodici mesi precedenti) li posiziona per la prima volta al secondo posto nella graduatoria delle destinazioni principali delle merci pontine. Immediatamente a seguire i consueti Paesi Bassi con quasi 389milioni di merce (7% il peso sul totale) e la Germania che importa merci dalla provincia per oltre 353milioni di euro, pari al 6,4% del totale. Per quanto riguarda l’Asia, è il Giappone il maggiore cliente estero, con oltre 138milioni di euro di acquisti, seguito dalla Cina, destinazione di merci che superano i 60milioni euro in valore, in assestamento dopo l’espansione vertiginosa dello scorso anno.