Osserfare: i dati Movimprese del III trimestre 2018

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OsserfareOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Latina, come di consueto, rende pubblici i dati Movimprese relativi al III trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati messi a disposizione da Unioncamere e Infocamere.

 

DATI NAZIONALI

Su scala nazionale, al 30 settembre 2018, risultano 6.094.624 imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’85% attive), per una dinamica trimestrale che si conferma in crescita, tuttavia in significativo rallentamento rispetto alla performance estiva 2017. I dati riferiti al terzo trimestre registrano un saldo positivo di 12.453 imprese, ottenuto dalla sottrazione di 51.758 cessazioni alle 64.211 nuove iscrizioni (0,85% il tasso di mortalità e +1,05% la natalità, rispettivamente il primo in leggera crescita ed il secondo in rallentamento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente). L’algebra delle dinamiche opposte su indicate determina un effetto complessivo che tende ad amplificarsi nella dimensione ultima, in quanto in termini relativi si traduce in un tasso di crescita trimestrale dello +0,20%, rispetto al +0,30% riscontrato per la terza trimestrale 2017.
I valori da inizio anno scontano in misura più evidente la minore vivacità riscontrata nel corso dell’estate, per un saldo complessivo riferito ai primi nove mesi di appena 28.170 unità in più, a fronte delle 37.897 aziende del 2017, ed una crescita cumulata del +0,46%, rispetto al +0,62% riferito a settembre 2017.
Il Presidente di Unioncamere, ha dichiarato che: “I dati ci confermano che c’è bisogno di un’iniezione di fiducia affinché la ripresa possa ridare davvero fiato all’economia… occorre inoltre aiutare i nostri giovani ed i nostri imprenditori a cavalcare i cambiamenti in atto. Anche per questo le Camere di commercio sono impegnate a supportare il processo di transizione verso l’adozione delle nuove tecnologie a partire dal digitale, che rappresenta uno dei principali pilastri per sostenere lo sviluppo delle imprese e del Paese. Perché parlare la lingua 4.0 significa innovare, semplificare, creare valore”.
La serie storica del saldo riferito alla terza porzione d’anno delle imprese italiane viene illustrata nel sottostante grafico:

graf.1 – Andamento del saldo Totale Imprese.-Serie storica III trim (⇓)

Di seguito si riportano le tabelle riepilogative dei tassi rilevati su base nazionale al III trimestre di ogni anno a partire dal 2009 ad oggi:

tab.1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il II trimestre dell’anno (⇓)

Per quanto riguarda il comparto dell’Artigianato, alla fine di settembre, le imprese iscritte nell’apposito Albo sono 1.314.413, per un saldo trimestrale negativo di 999 unità, ottenuto dalla differenza tra le 15.585 nuove iscrizioni e le 16.584 cessazioni. Un esito ancora una volta negativo, come ormai è consuetudine da diversi trimestri a questa parte, sebbene l’accentuazione sia in progressivo contenimento, come illustrato nel grafico sottostante:

graf.2 – Andamento del saldo Imprese Artigiane.-Serie storica III trim (⇓)

Come evidenziato nella successiva tabella il comprato Artigianato continua nella sua lenta e costante contrazione in termini di iscrizioni, che nell’ultima stagione estiva sfiorano le 15mila e 600 unita, attestandosi su livelli minimi in serie storica. Il bilancio si mantiene, dunque, in rosso confermando le dinamiche dell’ultimo triennio, per un tasso di crescita trimestrale leggermente negativo (-0,08%), pressochè immutato dal 2016.

tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al III trimestre di ogni anno (⇓)

 

LA REGIONE LAZIO

Il quadro regionale evidenzia come il Lazio si mantenga ai vertici nazionali in termini di crescita anche nell’ultimo trimestre, realizzando un tasso di sviluppo del +0,36%, in rallentamento rispetto al +0,46% dell’analogo periodo 2017, ma comunque di gran lunga più vivace del +0,20% rilevato su scala nazionale.
Ai vertici della graduatoria regionale si collocano la Valle d’Aosta (+0,40%) e la Puglia (+0,31% la crescita), seguite dalla Campania (+0,28%). Disaggregando il dato laziale a livello provinciale, in un quadro di rallentamento condiviso da tutti i territori, fatta eccezione per il recupero del reatino, emerge la crescita più sostenuta in termini relativi della Capitale (+0,40%, sebbene il ritmo risulti meno accentuato rispetto al +0,50% precedente) e del frusinate (+0,31%); diversamente, si dimezza la dinamica demografica del viterbese. Gli esiti su scala nazionale e per la regione Lazio disaggregata per province, sono riportati nella tabella successiva:

tab.3 – Movimento Totale delle imprese III Trimestre 2018 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

 

LA PROVINCIA DI LATINA

Il nostro territorio conta al 30 settembre 2018 un totale di 57.826 imprese registrate, delle quali 47.182 attive (81,6%); ammontano a 652 le nuove iscrizioni nel trimestre (pari ad un tasso di natalità del +1,13%, in deciso contenimento rispetto al +1,62% dell’estate 2017), a fronte di 502 cessazioni non d’ufficio (per un indice di mortalità dello 0,87%, in linea con i valori dell’analogo periodo precedente); il bilancio risulta dunque positivo per 150 unità in più (177 tra luglio e settembre 2017). Gli ultimi esiti, in linea con la minore accentuazione del passo già evidenziata nella prima semestrale, confermano un turnover imprenditoriale estivo più contenuto rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, che si traduce in un tasso di crescita che si ferma al +0,26% (a fronte del +0,31% tra luglio e settembre 2017).
Di seguito viene esposto, ai fini di una maggiore esaustività, il bilancio demografico cumulato da inizio anno che certifica il ritmo più contenuto della crescita nel nostro territorio, come avviene, sebbene in misura meno evidente, anche a livello regionale e nazionale:

tab.4 – Movimento delle imprese gen-set. 2018 presso il Registro camerale e serie storica tassi di crescita (⇓)

Tra gennaio e settembre si evidenzia, appunto, un tasso di natalità che si attesta al +4,59% (a fronte del +5,00 riferito ai primi nove mesi dell’anno precedente) ed il contenimento del tasso di mortalità al 3,88% (in attenuazione rispetto al 4,02% targato 2017).

 

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il quadro riassuntivo relativo alla provincia di Latina per il III trimestre 2018, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

tab.5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

In primis, dopo la pesante flessione in apertura d’anno e l’accelerazione nella seconda porzione, l’Agricoltura nel periodo estivo non mostra variazioni significative e comunque le dinamiche tendenziali risultano migliori rispetto all’analogo periodo precedente (-0,08%, a fronte del -0,19% targato 2017). Neutra la trimestrale manifatturiera, per un bilancio cumulato da gennaio e settembre sostanzialmente stazionario (+0,09%, a fronte del +0,29% nel 2017). Le costruzioni confermano le dinamiche dell’estate precedente, sebbene i valori cumulati fino a settembre mostrino un rallentamento significativo (+0,14%, a fronte del +0,44% nel corso dell’anno passato). Le attività commerciali replicano sia la trimestrale che la progressione fino a settembre evidenziate lo scorso anno, sebbene mutino i contributi dei singoli segmenti, atteso che quest’anno la componente dell’auto traina i saldi positivi, mentre il commercio al dettaglio mette a segno una battuta d’arresto e l’ingrosso rallenta considerevolmente (33 le unità in più, a fronte delle 55 targate 2017).
Si confermano in ulteriore accelerazione i trasporti per uno sprint tra gennaio e settembre di sei decimi di punto in più rispetto all’analogo periodo del 2017 (+1,35% la crescita, a fronte del +1,07% precedente).
Le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione recuperano vivacità nel corso dell’estate, rispetto ai trimestri precedenti, sebbene l’aggregato da gennaio a settembre risulti in deciso rallentamento (+1,33% la crescita cumulata, a fronte del +2,03% riferito ai primi nove mesi 2017); al riguardo, contribuisce a tali esiti il segmento della ristorazione.
Si conferma la battuta d’arresto delle Attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento, determinata dal segmento del fitness (palestre e centri sportivi) e dalle sale giochi. Infine, per quanto riguarda le Altre attività di servizi che mettono a segno una trimestrale pressoché in linea coni valori 2017, le dinamiche dei primi nove mesi risultano, invece, in deciso contenimento, determinato dalla più contenuta vivacità del segmento dei Parrucchieri ed estetisti.

 

LE FORME GIURIDICHE

Anche al 30 settembre si conferma la maggiore crescita delle società di capitale, grossomodo in linea con i valori delle annualità precedenti (+166 unità, +0,88% il tasso di sviluppo); queste hanno raggiunto le 18.922 unità, corrispondenti quasi ad 1/3 dell’universo imprenditoriale locale. Le società di persone confermano il lieve accenno ad una flessione, stazionarie le imprese individuali. Di seguito la tabella riepilogativa alla fine di settembre 2018:

Tab.6 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

 

L’ARTIGIANATO

Alla fine del mese di settembre le imprese artigiane presenti in provincia di Latina ammontano a 8.912, pari al 18,6% del totale imprese operanti nella provincia al netto del comparto agricolo. I flussi di demografica imprenditoriale mostrano dinamiche in deciso ridimensionamento rispetto all’anno precedente: alla minore decrescita del trimestre di apertura, ha fatto seguito una seconda porzione d’anno positiva, sebbene più lenta in termini tendenziali, e una variazione neutra nel periodo estivo. Il saldo dell’ultimo trimestre tra le 94 iscrizioni (in deciso ridimensionamento rispetto alle 124 unità del III trimestre 2017 ) e le 95 cessazioni non d’ufficio (rispetto alle 108 aziende in meno targate 2017) non produce alcun effetto algebrico in termini di demografia imprenditoriale, determinando una variazione nulla (a fronte del +0,18% dell’analogo periodo 2017.
Estendendo l’osservazione ai primi nove mesi dell’anno in corso, allo scopo di valutare la progressione in atto, emerge una dinamica ancora negativa (-0,81% la variazione dello stock), in quanto condizionata come di consueto dall’apertura d’anno in rosso; peraltro, mentre la natalità più sostenuta del primo semestre aveva determinato un recupero significativo del saldo, espressione comunque di una sottrazione delle realtà imprenditoriale, l’estate riconduce la progressione ad una maggiore prossimità ai valori 2017 (-0,88% la variazione dello stock da gennaio a settembre).
Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

tab.7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Dalla disaggregazione settoriale limitata all’ultimo  trimestre emerge una sostanziale stazionarietà condivisa dalla maggior parte dei settori. La valutazione dei flussi da inizio anno, mostra il ritorno alla crescita del comparto agricolo (+1,27% la variazione dello stock, a fronte del -3,70% precedente), la decrescita più contenuta del segmento manifatturiero (-1,19%, rispetto al -1,54% targato 2017) e del Commercio, in prevalenza officine meccaniche (-1,33%, a fronte del -1,83% precedente). Diversamente, le Costruzioni mettono a segno una “perdita” più consistente (-1,30% la variazione cumulata fino a settembre, a fronte del -1,07% dell’analogo periodo 2017).
Le Altre attività dei servizi, in prevalenza parrucchieri ed estetiste, mostrano esiti positivi, sebbene meno vivaci dei precedenti: +1,45% la variazione dello stock tra gennaio e settembre, a fronte del +1,92% dell’annualità precedente.
In relazione alle forme giuridiche attraverso le quali gli artigiani operano, le ditte individuali (7.118 unità) sono le più numerose, rappresentando circa l’80% dell’universo delle piccole imprese. Seguono le Società di persone (1.118, pari ad una quota del 12%) ed infine le Società di Capitali, queste ultime in costante crescita. Di seguito la tabella riassuntiva delle imprese artigiane per forma giuridica:

tab. 8 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

 

LE IMPRESE STRANIERE

Per quanto attiene la componente straniera, occorre dare evidenza che nell’ultimo biennio tale segmento mostra dinamiche che si mantengono ampiamente positive, ma che risultano meno vivaci in serie storica. Il bilancio della terza trimestrale ammonta ad appena 22 unità in più, che si vanno ad aggiungere alle complessive 4.284 imprese non indigene; il trend risulta in deciso rallentamento rispetto con l’analogo periodo 2017 (+42 imprese), per una variazione percentuale dello stock del +0,52% (+1,30 nell’estate 2017). La crescita cumulata da gennaio a settembre da maggiore evidenza del rallentamento in atto: +5,75 la variazione dello stock attuale, a fronte del +9,68% del 2017.
Il grafico sottostante mette a confronto il tasso di crescita trimestrale delle imprese indigene con quello delle imprese straniere per la provincia di Latina:

graf.3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e a totale economia provinciale (⇓)

In termini di peso sull’intero universo imprenditoriale occorre sottolineare che il segmento straniero assume rilevanza diversa su scala territoriale: a livello nazionale lo “spazio” delle imprese straniere è pari al 9,8%, nel Lazio arriva al 12,0% (dato influenzato dalla presenza della città di Roma), mentre nella nostra realtà è pari al 7,4%.
Considerando esclusivamente le attività economiche a maggior appeal per gli stranieri, nei primi nove mesi dell’anno in corso si evidenzia il deciso rallentamento delle costruzioni sia in termini tendenziali che con riferimento all’intero periodo da gennaio a settembre; positiva la  performance del comparto agricolo, sebbene anch’essa più contenuta in entrambe le dimensioni temporali (tendenziale e cumulata); significativo, inoltre il rallentamento dei trasporti e delle attività di Cura e manutenzione del paesaggio (contenute nell’aggregato “N”, prevalentemente per le attività di pulizia e volantinaggio).
Di seguito la tabella riepilogativa delle imprese straniere operanti in provincia di Latina disaggregate per settore di attività alla data del 30 settembre 2018:

tab.9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

tab.10 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

A fine settembre 2018, le imprese juniores  registrate in provincia di Latina ammontano a 6.293, pari all’10,8% dell’intero universo delle aziende locali; tale dato è superiore sia alle evidenze laziali (8,94% la quota), sia a quelle nazionali  (9,23%). Il saldo tra le 209 nuove iscrizioni e le  90 cessazioni (non d’ufficio) si è attestato sulle 119 unità in più, confermando il rallentamento tendenziale del tasso di crescita trimestrale (+1,92%, a fronte del 2,02% dell’analogo periodo 2017).
Il dato cumulato da gennaio a settembre evidenzia dinamiche in deciso rallentamento per l’Agricoltura, che dimezza la crescita rispetto all’analogo periodo 2017, altrettanto la Manifattura e le Costruzioni. Diversamente, i Servizi di informazione e comunicazione, l’Immobiliare e le Attività professionali mostrano una maggiore vivacità.
Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab.11 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)