Osserfare: i dati Movimprese del II trimestre 2019 – Un prosieguo misto

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OsserfareOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Latina rende pubblici i dati Movimprese relativi al II trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati messi a disposizione da Unioncamere e Infocamere.

I DATI NAZIONALI

Su scala nazionale, al 30 giugno scorso, risultano oltre 6milioni e 92mila imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’84% attive), per una dinamica trimestrale positiva, tuttavia in ulteriore rallentamento tendenziale. Al riguardo, tale performance è la risultante di oltre 92mila e 150 iscrizioni, tra aprile e giugno, per un tasso di natalità all’1,52% che pressoché replica i valori dell’ultimo biennio; a fronte di tali flussi in entrata si sono realizzate quasi 63mila  cancellazioni non d’ufficio, per un tasso di mortalità in ulteriore crescita all’1,04% (rispetto all’1,01% della seconda trimestrale 2018).
Gli esiti di tali movimenti demografici hanno determinato un tasso di crescita trimestrale in ulteriore flessione, pari al +0,48%, mettendo a segno il secondo punto di minimo nella serie storica riferita all’ultimo decennio; l’attivo di 29mila imprese in più, risulta inferiore di quasi 2mila unità rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, quando la crescita si attestava sulle 31mila unità (+0,51% in termini relativi).
Il grafico seguente illustra le evidenze quantitative sopra esposte:

graf. 1 – Andamento del saldo Totale Imprese. Serie storica II trim (⇓)

Di seguito si riportano le tabelle riepilogative dei tassi rilevati su base nazionale al II trimestre di ogni anno a partire dal 2009:

tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il I Trimestre dell’anno (⇓)

Su scala regionale, oltre al deciso rimbalzo della Valle D’Aosta (+0,82% il tasso di crescita, a fronte del +0,53% riferito all’analogo periodo 2018), mostrano performance tendenziali più vivaci Trentino Alto Adige, Sardegna e Lombardia; per quanto attiene i territori posizionati al disotto dei valori nazionali, Sicilia, Veneto e Piemonte mettono a segno performance migliori rispetto all’analogo periodo 2018. Diversamente, le altre realtà si collocano su un indice di crescita più contenuto, come illustrato nella tabella seguente:

tab. 2 – Movimento Totale delle presso il Registro Imprese camerale-Graduatoria delle Regioni per tasso di crescita imprese II Trimestre 2019 (⇓)

Diversamente da quanto illustrato con riferimento all’intero universo delle imprese, per quanto attiene il segmento artigiano si evidenzia un significativo recupero tendenziale delle dinamiche, atteso che nella seconda porzione d’anno il saldo mostra un deciso rimbalzo pari a circa i 2/3 in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Tale esito determina quasi il raddoppio del contributo delle realtà artigiane alla crescita imprenditoriale su scala nazionale (il 13% dell’avanzo, a fronte del 8% riferito all’analogo periodo targato 2018). La serie storica dei flussi trimestrali nazionali riferiti alla seconda porzione d’anno è illustrata nel grafico seguente:

graf. 2 – Andamento del saldo Imprese Artigiane. Serie storica II trim (⇓)

Il bilancio sopra descritto è l’esito del maggior numero di iscrizioni (24.591, a fronte delle 22.272 precedenti); crescono anche le cancellazioni, ma ad un ritmo decisamente più contenuto (circa 800 in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno). L’avanzo positivo della seconda semestrale dell’anno in corso sfiora, dunque, le 4mila unità aggiuntive, il terzo miglior saldo nell’ultimo decennio.

tab. 3 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al II trimestre di ogni anno (⇓)

 

LA REGIONE LAZIO

Per quanto attiene la regione Lazio, questa mostra una minore accentuazione tendenziale del bilancio di demografia imprenditoriale (+0,60%, a fronte del +0,72% precedente), pur confermandosi il tasso di crescita su valori superiori a quelli nazionali (+0,48% a livello Italia); in termini assoluti, allo stock di imprese laziali si aggiungono ulteriori 3.956 unità (4.713 le realtà in più nell’analogo periodo dello scorso anno).
Andando ad esaminare le performance provinciali all’interno della regione Lazio, lo scenario mostra un minore vivacità dei flussi rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente condivisa da tutti i territori, fatta eccezione per Latina che, diversamente, replica la medesima performance (+0,61%, in linea con il valore precedente). Da segnalare il deciso rallentamento del frusinate, il cui tasso di crescita mostra una consistente decelerazione in termini tendenziali (+0,39%, a fronte del +0,70% riferito ai dodici mesi precedenti); altrettanto il viterbese (dal +0,72% targato II trimestre 2018, la crescita tra aprile e giugno 2019 si ferma al +0,42%).
Gli esiti su scala nazionale e per la regione Lazio disaggregata per province, sono riportati nella tabella successiva:

tab. 4 – Movimento Totale delle imprese II Trimestre 2019 presso il Registro Imprese camerale- Lazio e province (⇓)

Il quadro comparativo dei tassi di crescita su base trimestrale per l’Italia, il Lazio e Latina viene riportato nel grafico seguente:

graf. 3 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

 

LA PROVINCIA DI LATINA

Per quanto riguarda la provincia di Latina a fine giugno risultano quasi 57mila e 700 imprese registrate, delle quali l’81% attive; la seconda trimestrale (cfr. tab.4) si chiude con un saldo positivo per 348 unità, in linea con il valore riferito al II trimestre 2017. Tale saldo è ottenuto dalla differenza tra le 931 nuove iscrizioni tra aprile e giugno (pari ad un tasso di natalità del +1,62%) e le 583 aziende cessate nello stesso periodo (1,01% l’indice di mortalità), entrambi coincidenti con la performance riferita ai dodici mesi precedenti.
L’osservazione dei dati cumulati da gennaio a giugno offre un quadro più esaustivo dei trend in atto nel corso di quest’anno; al riguardo, la semestrale pontina, mostra un singulto positivo rispetto all’analogo periodo 2017 (+0,59% la crescita, a fronte del +0,45% precedente), prevalentemente condizionata dalla stazionarietà evidenziata in apertura d’anno, in ragione del passo più vivace delle aperture d’impresa. Le evidenze più significative rispetto allo scorso anno sono il ritorno su un sentiero positivo del comparto agricolo, determinato esclusivamente da un’apertura d’anno in significativo avenzo, nonché lo sprint delle costruzioni e delle attività di ristorazione, come evidenziato nel prosieguo.

tab. 5 – Movimento delle imprese I Semestre 2019 presso il Registro camerale e serie storica tassi di crescita (⇓)

Si rileva, inoltre, l’ulteriore flessione da gennaio a giugno delle procedure concorsuali aperte in provincia di Latina (43, a fronte delle 52 dell’analogo periodo dello scorso anno); crescono, invece, le procedure di scioglimento e liquidazione avviate da 586 imprese, per un incremento percentuale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari al +15%.

 

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il dato di riepilogo alla fine del mese di giugno 2019 relativo alla provincia di Latina, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

tab. 6 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Dopo l’inconsueto avanzo in apertura d’anno (+31 aziende), l’Agricoltura mostra un bilancio trimestrale neutro (appena 3 imprese aggiuntive): tale esito è determinato dal ritorno su un sentiero negativo delle Coltivazioni orticole (-14 le unità da aprile a maggio, a fronte del positivo rimbalzo di inizio d’anno); si confermano in ulteriore contrazione le Colture permanenti (in prevalenza uva), mentre gli Alberi da frutto replicano il significativo contributo positivo (+46 aziende tra gennaio e giugno, in prevalenza Kiwi). Da segnalare, inoltre, la positiva crescita delle Coltivazioni di spezie, piante aromatiche e farmaceutiche. Per quanto attiene l’Allevamento di bovini da latte, tale segmento si conferma in ulteriore flessione (-22 unità, a fronte delle -17 attuali).
In ogni caso il consuntivo dell’intero comparto agricolo riferito al I semestre di quest’anno risulta comunque un avanzo, in controtendenza in serie storica (+0,35% la variazione semestrale dello stock, rispetto ai precedenti -0,66% e -0,31% del biennio precedente).
Le Attività Manifatturiere, dopo la significativa contrazione registrata in apertura d’anno, proseguono nella seconda trimestrale all’insegna della stazionarietà complessiva; il dato consolidato da gennaio e giugno conferma l’inversione del trend già evidenziata in questa sede (-0,76% la variazione dello stock nel semestre appena concluso, a fronte del +0,11% e +0,03% rispettivamente nel 2018 e nel 2017). Nello specifico, la Trasformazione alimentare con la prevalenza dei forni, mostra la flessione più accentuata, mentre il segmento delle Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature è il solo a registrare un avanzo (+13 unità, +4,11% la variazione percentuale dello stock).
Il Commercio, dopo la importante battuta d’arresto di inizio anno (-119 unità, a fronte delle 40 in meno riferite tra gennaio e marzo 2018), determinata dal segmento dei dettaglianti, non trova respiro nel prosieguo, registrandosi infatti una inerziale stazionarietà del medesimo segmento tra aprile e giugno (appena 8 unità in più, a fronte delle 44 aggiuntive riferite all’analogo periodo dell’anno precedente). Nello specifico, segnano il passo le tabaccherie e l’ambulantato tessile; diversamente, il canale delle vendite on-line mette a segno il deciso rimbalzo nel semestre appena trascorso, a fronte della più modesta crescita riferita all’analogo periodo 2018 (+22 unità,+9,24% la variazione dello stock, rispetto alle 7 in più precedenti).
Per quanto attiene i Trasporti, l’avanzo minimo registrato nella seconda trimestrale non modifica il segno negativo consolidatosi nei primi sei mesi di quest’anno: (-0,35% la variazione dello stock, a fronte del +0,88% riferito all’analogo periodo precedente). La determinante delle flessione evidenziata è il segmento del Trasporto su strada, mentre le attività di Magazzinaggio registrano un buono spunto (+12 unità, +2,63% la variazione dello stock).
Le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione mostrano una maggiore vivacità in termini tendenziali sin da inizio anno (82 le unità aggiuntive, a fronte delle 22 riferite a gennaio-giugno 2018), in ragione delle più numerose aperture registrante nei segmenti della ristorazione e degli esercizi pubblici, che annoverano Bar ed esercizi simili senza cucina (pub, birrerie, enoteche…).
Si conferma l’avanzo nettamente inferiore dell’aggregato delle Attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento, dovuto alla minore crescita delle attività sportive. Infine, le Altre attività di servizi, seppur positive, rallentano il passo; al riguardo le consuete attività dei Parrucchieri ed estetisti mostrano una maggiore vivacità tendenziale (+17 unità in più tra gennaio e giugno, a fronte delle 11 nel II trimestre 2018), mentre viene meno il contributo delle attività di Riparazione di apparecchiature perle comunicazioni.

 

LE FORME GIURIDICHE

Anche nella seconda porzione d’anno si conferma la maggiore vivacità delle Società di capitale, che a fine giugno rappresentano il 34% del totale delle imprese iscritte al registro camerale, per un esito positivo pari a 245 unità in più, pari al 70% del saldo riferito all’intero universo imprenditoriale; il che conduce tale formula giuridica ad un valore complessivo superiore alle 19mila e 300 realtà. Positivi gli esiti anche per le imprese individuali, che replicano i valori dell’analogo periodo dell’anno precedente (108 unità in più, a fronte delle 105 dello scorso anno).

tab. 7 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

 

L’ARTIGIANATO

Per quanto attiene il comparto artigiano, a giugno 2019 le imprese registrate all’Albo sono 8.853, pari al 18,4% dell’intero tessuto imprenditoriale (considerato al netto delle imprese agricole).
Alla minore decrescita evidenziata nella prima porzione d’anno (77 imprese in meno, a fronte della significativa sottrazione di 122 unità registrata nel I trimestre 2018), segue tra aprile e giugno un saldo di demografia imprenditoriale positivo, tuttavia più contenuto in termini tendenziali (41 le unità che si aggiungono allo stock di inizio periodo, a fronte delle 50 in più riferite all’analogo periodo dell’anno precedente) tale esito è dato dalla differenza tra le 191 iscrizioni e le 150 cessazioni. In termini relativi, il tasso di crescita si attesta al +0,47%, in ulteriore rallentamento rispetto al +0,56% riferito ai dodici mesi precedenti. Sostanzialmente la seconda trimestrale, mostra un tasso di mortalità più marcato rispetto allo scorso anno (+1,70%, a fronte del +1,61% precedente), mentre il tasso di natalità risulta invariato (+2,17%, il medesimo tra aprile e giugno 2018).
Estendendo l’osservazione all’intera prima metà d’anno, allo scopo di valutare la progressione in atto, emerge una semestrale ancora negativa, in quanto condizionata come di consueto dall’apertura d’anno in rosso; tuttavia, gli esiti dei primi sei mesi del 2019 conducono ad una decrescita da gennaio a giugno scorso che si dimezza rispetto all’analogo periodo 2018 (-0,40% la variazione dello stock, a fronte del -0,80% precedente), su cui aveva lasciato il segno, la più significativa perdita della prima porzione d’anno, come sopra evidenziato.
Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

tab. 8 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

In termini trimestrali, le evidenze più significative sono il contributo positivo delle Costruzioni (44 unità in più, il doppio rispetto all’analogo periodo 2018), mentre l’Industria si mantiene in area negativa. Rallentano il passo i Servizi alla persona (in prevalenza parrucchieri, estetiste, istituti di bellezza..).
Con riferimento alle forme giuridiche, le ditte individuali contribuiscono con la quota più significativa dell’avanzo trimestrale, con esiti (+0,56% il tasso di crescita) in linea con i valori riferiti all’analogo periodo 2018; si ridimensiona, inoltre, la crescita delle società di capitali, che lo scorso anno aveva registrato un inconsueto rimbalzo positivo (+1,91% la crescita, a fronte del +3,45% del II Trimestre 2018).
Il quadro riepilogativo dell’artigianato per forme giuridiche è riportato nella successiva tabella:

tab. 7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

 

LE IMPRESE STRANIERE

In provincia di Latina l’universo delle imprese straniere conta oltre 4mila e 330 unità, che costituiscono il 7,5% dell’intero tessuto imprenditoriale; valore questo inferiore a quanto rilevato su base regionale (12,3% l’incidenza) e nazionale (10,0%). Dopo l’inconsueta battuta d’arresto evidenziata nel corso del 2018, alla fine del II trimestre 2019, le imprese non indigene confermano performance più consuete in serie storica, per una crescita che si mantiene superiore all’unità e che replica il trimestre precedente: +1,05% la variazione dello stock, pari a 45 realtà straniere in più, che in termini relativi si mantiene superiore alla crescita delle imprese di nazionalità italiana (+0,56% la variazione dello stock), come illustrato nel grafico seguente:

graf. 3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e non in provincia di Latina (⇓)

Il saldo da inizio anno si attesta sulle 89 unità aggiuntive, in deciso rimbalzo rispetto alle appena 19 realtà in più registrate tra gennaio e giugno del 2018. Intervengono su tale performance le dinamiche decisamente più vivaci nel settore delle Costruzioni, come illustrato nella tabella seguente:

tab. 8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

tab. 9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

Alla fine del II trimestre le imprese juniores in provincia di Latina sfiorano le 6mila e 100 unità; l’incidenza di tale componente sull’intero universo imprenditoriale locale si attesta al 10,6%, valore superiore a quanto rilevato su base nazionale (8,8%) e regionale (8,5%).
L’avanzo, leggermente più contenuto tra aprile e giugno, si attesta sulle 197 unità in più (a fronte delle 214 rilevate nella seconda trimestrale dello scorso anno); tale saldo è ottenuto dalla sottrazione di 87 cancellazioni, equivalenti ad un tasso di mortalità in rallentamento all’1,47% (1,71% il precedente riferito al II trimestre 2018), dalle 284 nuove iscrizioni, che in termini relativi conducono ad un tasso di natalità del 4,80%, anch’esso in rallentamento rispetto  all’analogo periodo dell’anno precedente (5,17%).
I segnali più evidenti in termini di confronto rispetto allo scorso anno sono la maggiore vitalità delle attività manifatturiere e delle attività commerciali, mentre il comparto agricolo perde lo sprint. Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

tab. 10 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)