Osserfare – I dati Movimprese del III trimestre 2020

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MovimpreseOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio Frosinone Latina rende pubblici i dati Movimprese relativi al III trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati messi a disposizione da Unioncamere e Infocamere.

Dati Nazionali

Su scala nazionale, al 30 settembre scorso, risultano oltre 6milioni e 82mila imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’85% attive), per una dinamica trimestrale in accelerazione influenzata in misura significativa dalle costruzioni, i cui numeri sono trainati dal superbonus dell’edilizia. La performance complessiva è la risultante di oltre 66mila iscrizioni, tra luglio e settembre, per un tasso di natalità che si attesta all’1,09% (in linea con l’1,10% riferito all’analogo periodo dello scorso anno). A fronte di tali flussi in entrata si sono realizzate circa 43mila cancellazioni non d’ufficio, per un tasso di mortalità pari allo 0,71%, in deciso rallentamento (rispetto allo 0,87% della terza trimestrale 2019, in valore assoluto il 20% in meno). Gli esiti dei movimenti demografici sopra descritti hanno determinato un tasso di crescita trimestrale in decisa accentuazione, pari al +0,39% (a fronte del precedente +0,23%); il bilancio supera le 23mila imprese in più, in netto avanzo rispetto alle poco meno di 14mila unità riferite all’analogo periodo dello scorso anno.
Al riguardo, con una elevata probabilità di commettere un errore non rilevante, si può supporre che la pandemia abbia influenzato i comportamenti degli imprenditori, che hanno procrastinato eventuali decisioni di interruzione delle proprie attività, in quanto orientati ad un maggiore attendismo in attesa di valutare le condizioni di mercato in itinere, nonchè in ragione dei vincoli connessi al blocco dei licenziamenti e, per una parte di questi, della possibilità di sostenere i minori fatturati attraverso l’accesso a sussidi.
I valori a partire da gennaio fino a settembre scontano il deciso rallentamento della nati-mortalità nei primi due trimestri, con l’accentazione più significativa durante il lockdown, per un saldo complessivo riferito ai primi nove mesi di appena 13mila unità in più, a fronte delle oltre 21mila aziende aggiuntive del 2019, peraltro già in flessione tendenziale, ed una crescita cumulata del +0,21%, in rallentamento rispetto al +0,35% riferito a settembre 2019.
La serie storica del saldo riferito alla terza porzione d’anno delle imprese italiane viene illustrata nel sottostante grafico:

graf.1 – Andamento del saldo totale imprese. Serie storica III trim. (⇓)

Di seguito si riporta la tabella riepilogativa dei tassi rilevati su base nazionale al III trimestre di ogni anno a partire dal 2010 ad oggi:

Tab.1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il III trimestre dell’anno (⇓)

Per quanto riguarda il comparto dell’Artigianato, alla fine di settembre, le imprese iscritte nell’apposito Albo sono 1.293.764, per un saldo trimestrale che mostra un rimbalzo di 3 mila unità, all’esito della differenza tra le 16.811 nuove iscrizioni e le 13.716 cessazioni. L’avanzo registrato è attribuibile prevalentemente al significativo rallentamento delle cessazioni (il 15% inferiori rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente), mentre le aperture si confermano pressoché in linea con i valori dell’estate 2019.
La serie storica del saldo riferito alla terza porzione d’anno delle imprese artigiane italiane viene illustrata nel sottostante grafico:

graf.2 – Andamento del saldo Imprese Artigiane. Serie storica III trim. (⇓)

Di seguito si riporta la tabella riepilogativa dei tassi rilevati su base nazionale al III trimestre di ogni anno a partire dal 2010 ad oggi:

Tab.2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al III trimestre di ogni anno (⇓)

 

 

La Regione Lazio

Il quadro regionale evidenzia come il Lazio si mantenga ai vertici nazionali in termini di crescita anche nel periodo estivo, realizzandosi un tasso di sviluppo del +0,51%, decisamente più vivace dei valori riferiti all’analogo periodo 2019 (+0,35%), che mantiene pressoché inalterato il differenziale rispetto alle dinamiche rilevata su scala nazionale (+0,39% il tasso di crescita). Si evidenzia, inoltre, la presenza esclusiva ai vertici della graduatoria regionale dei territori del sud: la Campania (+0,56%), la Sicilia (+0,51%) e la Puglia (+0,49%).
Di fatto, come avviene su scala nazionale, la maggiore crescita è prevalentemente attribuibile alle più contenute chiusure (4.138 unità, a fronte delle 5.204 della stagione estiva targata 2019, pari al 20% in meno).
Disaggregando il dato laziale a livello provinciale, la maggiore vivacità trimestrale è condivisa da tutti i territori, per un’accelerazione più evidente nel viterbese e nel frusinate.
Gli esiti su scala nazionale e per la regione Lazio disaggregati per province, sono riportati nella tabella successiva:

Tab.3 – Movimento totale delle imprese III trimestre 2020 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Di seguito viene esposto il bilancio demografico cumulato da inizio anno che certifica il ritmo più contenuto della crescita imprenditoriale nel Lazio, in linea con il rallentamento evidenziato su scala nazionale; d’altronde, la maggiore vivacità estiva è seguita ad un’apertura d’anno piuttosto negativa e ad una seconda trimestrale sottotono rispetto allo scorso anno.

Tab.4 – Movimento delle imprese gen-set. 2020 presso il Registro camerale e serie storica tassi di crescita (⇓)

In sintesi, tra gennaio e settembre si evidenzia, un tasso di natalità pari al 3,60%, in rallentamento rispetto al 4,62% riferito ai primi nove mesi dell’anno precedente; altrettanto avviene per il tasso di mortalità, attestatosi al 2,82% (rispetto al 3,56% targato 2018). Il saldo risultante, pari a 5.225 unità in più (+0,79% in termini percentuali), risulta essere pari ai ¾ dei quello relativo ai primi nove mesi del 2019 (6.951 unità aggiuntive, +1,06% il tasso di crescita).

 

 

La provincia di Frosinone

Al 30 settembre 2020 la provincia di Frosinone conta 48.576 imprese registrate, delle quali 39.849 attive (82%); ammontano a 542 le nuove iscrizioni nel terzo trimestre (pari ad un tasso di natalità del +1,12%, in crescita rispetto al +1,00% dell’estate 2019), a fronte di 281 cessazioni non d’ufficio (per un indice di mortalità dello 0,58%, quest’ultimo in rallentamento rispetto allo 0,74% dell’analogo periodo precedente). Il saldo risulta dunque positivo per 261 unità in più ed in deciso rimbalzo (a fronte delle 126 aggiuntive realizzatesi tra luglio e settembre 2019), per un tasso di crescita che si attesta al +0,54%, il doppio rispetto all’estate scorsa (+0,26%).
Tale rimbalzo, tuttavia non altera il bilancio demografico cumulato da inizio anno che risulta in linea con i valori dell’analogo periodo del 2019 (+0,47% il tasso di crescita- cfr. Tab.4), a causa di una prima trimestrale pesantemente in rosso, condizionata delle dinamiche delle attività commerciali e del comparto agricolo; nel prosieguo, le prime tornano stazionarie, mentre l’agricoltura conferma un bilancio negativo. Le sorti complessive sono bilanciate prevalentemente dall’accelerazione delle costruzioni e dal segmento delle attività di consulenza aziendale (Codice M in tab. 5).

Tab.5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività – Frosinone (⇓)

Per quanto attiene le Attività Manifatturiere, il dato consolidato nei primi nove mesi mostra un bilancio positivo che certifica l’inversione del trend dell’ultimo biennio (+0,68% la variazione dello stock, a fronte del -0,14% e -0,48% rispettivamente nel 2019 e nel 2018).
Nello specifico, la Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature registra l’avanzo più significativo (+12 unità, +4,80% la variazione percentuale dello stock), seguono l’industria chimica e della stampa.
Le costruzioni accentuano il passo, con un eccezionale rimbalzo nei primi nove mesi di quest’anno (125 unità in più, +1,78% la variazione dello stock, a fronte del precedente +0,51%).
Il Commercio, dopo la importante battuta d’arresto di inizio anno (-133 unità, in linea con i valori da gennaio a marzo 2019), determinata dal segmento dei dettaglianti, mostra nel prosieguo dinamiche piuttosto divergenti rispetto allo scorso anno, in quanto il recupero si realizza esclusivamente grazie al contributo dell’ingrosso (+40 imprese, +1,24% la variazione cumulata dello stock, a fronte del -0,52% nell’analogo periodo del 2019), nonché delle attività commerciali del settore auto (+26 imprese, +1,45% la variazione dello stock, a fronte del -0,33% nell’analogo periodo del 2019).
Il canale delle vendite on-line, dopo una semestrale in linea con i valori dello scorso anno, registra uno sprint estivo significativo, che contribuisce ad una crescita cumulata nettamente superiore (+32 unità, +18% la variazione dello stock, a fronte del +12% precedente).
Per quanto attiene i Trasporti, in negativo fino a giugno, approssimano la stazionarietà dopo il periodo estivo (-0,07% la variazione cumulata dello stock da inizio anno, a fronte del +0,76% riferito all’analogo periodo precedente), mostrando dinamiche più contenute quest’anno.
Le Attività di ristorazione ed i pubblici esercizi, dopo la consueta apertura in rosso e una stagione estiva fortemente penalizzata dagli effetti del lockdown e dagli interventi governativi successivi, chiudono i primi nove mesi con un inedito bilancio pressoché neutro (2 le unità in meno nei primi nove mesi di quest’anno, a fronte delle 39 in più riferite al periodo da gennaio a settembre 2019).

L’artigianato

Alla fine del mese di settembre le imprese artigiane ammontano a 8.693, pari al 20% del totale imprese operanti nella provincia di Frosinone al netto del comparto agricolo.
I flussi di demografica imprenditoriale mostrano nell’ultimo trimestre un’inversione di rotta, in quanto, alla minore decrescita del trimestre di apertura, cui ha fatto seguito una seconda porzione d’anno positiva, peraltro in accentuazione in termini tendenziali, è seguito il deciso sprint nel periodo estivo. Il saldo dell’ultimo trimestre tra le 124 iscrizioni (in linea con i valori targati III trimestre 2019) e le 66 cessazioni non d’ufficio (in deciso contenimento rispetto alle 93 aziende in meno dell’estate precedente) determina un rimbalzo positivo di 58 unità aggiuntive (+0,67% la variazione dello stock, il doppio dell’analogo periodo 2019).
Estendendo l’osservazione ai primi nove mesi dell’anno in corso, la dinamica complessiva è positiva a fronte delle pesanti flessioni del biennio precedente (-0,81% e -1,48% la variazione dello stock rispettivamente a settembre 2019 e 2018). Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab. 6 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività – Frosinone (⇓)

Dalla disaggregazione settoriale emerge come gli esiti complessivi siano determinati dal decisivo contributo delle costruzioni e, a notevole distanza, dai Servizi alla persona (in prevalenza parrucchieri e trattamenti estetici).
La valutazione dei flussi da inizio anno, conferma l’invarianza del comparto agricolo ed il ritorno alla stazionarietà del manifatturiero (rispetto al -1,96% targato 2019), i cui segmenti che mostrano variazioni più consistenti sono la fabbricazione dei prodotti in metallo, in flessione di 10 unità, interamente compensata dall’avanzo della Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature.

 

 

La provincia di Latina

In provincia si conta al 30 settembre 2020 un totale di 57.707 imprese registrate, delle quali 47.112 attive (82%); ammontano a 644 le nuove iscrizioni nel terzo trimestre (pari ad un tasso di natalità del +1,12%, in leggero rallentamento rispetto al +1,19% dell’estate 2019), a fronte di 439 cessazioni non d’ufficio (per un indice di mortalità dello 0,76%, in più accentuata flessione rispetto ai valori dell’analogo periodo precedente). Il bilancio risulta dunque positivo per 205 unità in più (erano 145 tra luglio e settembre 2019), per un turnover imprenditoriale estivo più sostenuto rispetto all’analogo periodo dello scorso anno ed un tasso di crescita in accentuazione, attestandosi al +0,36% (a fronte del +0,25% targato 2019).
Estendendo l’orizzonte temporale, il bilancio demografico cumulato da inizio anno si dimezza (+0,38% il tasso di crescita, a fronte del precedente +0,84%- cfr. Tab.4), in quanto la gran parte dei settori mostra dinamiche in rallentamento, con le uniche eccezioni delle costruzioni e dei servizi di pulizia, entrambi in deciso rimbalzo.

Tab.7 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività – Latina (⇓)

Dopo il pesante disavanzo in apertura d’anno (ammonta a 72 aziende la sottrazione), nel prosieguo l’Agricoltura riesce solo a contenere la perdita grazie al recupero realizzatosi nella seconda trimestrale; d’altronde, con il lockdown le quotazioni dei prodotti orticoli hanno registrato dei netti ribassi a causa del crollo della domanda, non solo da parte delle famiglie, ma in particolare della ristorazione.
Per quanto attiene le Attività Manifatturiere, il dato consolidato nei primi nove mesi si mantiene su un sentiero negativo, sebbene in contenimento (0,48% la variazione dello stock, a fronte del -0,79% targato 2019). Nello specifico, il segmento più penalizzato è quello del Legno, che spiega la gran parte della sottrazione complessiva (-17 aziende sulle 21 riferite all’intero comparto); diversamente, la Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature registra l’avanzo più significativo (+12 unità, +3,70% la variazione percentuale dello stock, pressoché in linea con i valori riferiti all’analogo periodo del 2019).
Si conferma lo sprint delle costruzioni, sostenuto soprattutto dall’eccezionale rimbalzo realizzatosi nella seconda trimestrale (106 unità in più, +1,44% la variazione dello stock da gennaio a settembre scorso, a fronte del precedente +1,06%).
Il Commercio, registra un bilancio complessivo “neutro”, che certifica il contenimento della perdita riferita all’analogo periodo dello scorso anno (la sottrazione complessiva ammontava a 62 unità, a fronte delle 4 attuali). Tuttavia, occorre evidenziare che il segmento del commercio al dettaglio conferma le dinamiche negative, sebbene risultino dimezzate rispetto allo scorso anno (48 unità in meno, a fronte delle -112 targate 2019).
Il canale delle vendite on-line, dopo il rallentamento della prima semestrale, recupera la consueta corsa, mostrando una crescita pressoché in linea con l’analogo periodo 2019 (+29 unità, +10,3% la variazione dello stock).
Per quanto attiene i Trasporti, confermano l’avanzo minimo, già evidenziato in corso d’anno: +0,45% la variazione cumulata dello stock da gennaio a settembre, a fronte della sostanziale stazionarietà dell’analogo periodo dell’anno precedente.
Le Attività di ristorazione ed i pubblici esercizi dopo la pesante apertura d’anno, condizionata nell’ultimo mese dalla pandemia, cui è seguito un secondo trimestre fortemente penalizzato dal lockdown ed un periodo estivo sotto tono, mostra un bilancio magro senza precedenti per una crescita complessiva che si riduce dell’80% in termini tendenziali (appena 15 sono le imprese in più, a fronte delle 103 riferite all’analogo periodo dello scorso anno).
Si consolida ulteriormente il boom delle attività di pulizia e disinfestazione (inclusi nel Settore N in Tab.7), realizzatosi soprattutto nel secondo trimestre, atteso che in piena emergenza covid si è verificata una crescita esponenziale della domanda di sanificazione presso le imprese inizialmente non soggette alle misure restrittive, cui è seguita la fase 2 di richiesta di interventi per garantire le condizioni di sicurezza di ripresa delle attività economiche. Al riguardo, il dato riferito all’intero periodo mostra una crescita tendenziale del 5,93%, che in valore assoluto è pari ad uno straordinario avanzo di 28 imprese (a fronte delle 3 unità aggiuntive riferite all’analogo periodo del 2019).

L’artigianato

Alla fine del mese di settembre le imprese artigiane presenti in provincia di Latina ammontano a 8.802, pari al 18,2% del totale imprese operanti nel territorio al netto del comparto agricolo.
I flussi di demografica imprenditoriale restituiscono un trimestre sostanzialmente neutro: il saldo tra le 91 iscrizioni (in deciso rallentamento rispetto alle 134 unità del III trimestre 2019) e le 93 cessazioni non d’ufficio (pressoché in linea con le 99 aziende in meno targate 2019) non determina alcuna variazione di rilievo rispetto al consolidato di giugno (-0,02% la variazione dello stock nel periodo estivo, a fronte della crescita dello 0,40% riferita dell’analogo periodo 2019).
Estendendo l’osservazione ai primi nove mesi dell’anno in corso, la dinamica complessiva si mantiene negativa (-0,61% la variazione percentuale dello stock, a fronte della stazionarietà rilevata fino a settembre 2019), in ragione della maggiore decrescita del trimestre di apertura, cui ha fatto seguito una seconda porzione d’anno in positiva e leggera accentuazione tendenziale e la neutralità del periodo estivo. Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab.8 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività – Latina (⇓)

Dalla disaggregazione settoriale riferita ai primi nove mesi dell’anno in corso emerge come gli andamenti complessivi siano condizionati dagli esiti negati delle attività di ristorazione senza somministrazione (esercizi di rosticcerie, friggitorie, pizzerie a taglio) e dei Servizi alla persona (in prevalenza parrucchieri e trattamenti estetici). Altrettanto, si conferma la flessione del Commercio, in prevalenza officine meccaniche (-1,81%, a fronte del -1,90% precedente).
La decrescita del segmento manifatturiero (-1,24%, rispetto al -1,82% targato 2019) è attribuibile ai segmenti dell’Industria del legno e della fabbricazione di prodotti in metallo.