Movimprese I Trimestre 2019.- Una apertura “composta”

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle (Nessun voto)
Loading...

osserfareCome di consueto, la prima porzione d’anno è caratterizzata da valori demografici per la maggior parte negativi, in quanto influenzati dalle cessazioni che si compiono entro la fine dell’anno precedente e che per evidenti ragioni amministrative vengono contabilizzate nel trimestre successivo.
Dunque, a marzo 2019, su scala nazionale l’esito algebrico tra le misure, aperture e chiusure aziendali, mostra un appesantimento in ragione di tendenze disarmoniche: alle poco più di 114mila e 400 iscrizioni, pari ad un tasso di natalità pressoché in linea con i valori targati 2017 (1,88%, a fronte del +1,86% dell’analogo periodo dell’anno precedente), si realizza la sottrazione di 136mila unità, per un indice di mortalità che sale ulteriormente al 2,23% (rispetto al 2,11% riferito al I trimestre 2017). La crasi algebrica di tali dinamiche restituisce la cifra di oltre 21mila e 600 imprese in meno (il 40% in più termini tendenziali); i valori relativi certificano una decrescita che vale una contrazione demografica dello 0,36%.
Secondo Unioncamere “.. il trimestre da poco concluso interrompe bruscamente il percorso di rientro – per quanto breve – che, dopo il 2013, si era andato manifestando con una ripetuta attenuazione della perdita di imprese. In particolare, le 136.069 cessazioni del primo trimestre 2019 costituiscono il risultato meno brillante degli ultimi cinque anni …”.
Su base regionale, ad eccezione di Lazio e Sicilia, quest’ultima stazionaria, tutti i territori mostrano variazioni negative per la gran parte in accentuazione rispetto ai valori riferiti ai dodici mesi precedenti.
Gli esiti regionali trovano conferma nella disaggregazione provinciale, dove ai primi tre posti si collocano realtà siciliane (Siracusa, Palermo e Enna); seguono Roma e Rieti ed al settimo posto Latina, pressochè neutra. Di seguito la tabella riepilogativa, riferita al I trimestre di ogni anno a partire dal 2010, delle iscrizioni e cessazioni e relativi tassi di natalità, mortalità e crescita, su base nazionale:

Tab.1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il I Trimestre dell’anno (⇓)

Il comparto Artigiano non è una determinante rispetto all’apertura d’anno in salita, atteso che lo scenario complessivo non muta significativamente, per una ulteriore sottrazione di 10mila e 400 unità, pari al 48% del saldo riferito all’intero universo imprenditoriale, a fronte della quota più rilevante pari al 70% riferita all’analogo periodo 2017. La serie storica dei flussi trimestrali nazionali riferiti alle prima porzione d’anno è riepilogata nella successiva tabella:

Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al I trimestre di ogni anno (⇓)

Il Lazio, unica regione a registrare un avanzo nel primo trimestre dell’anno in corso (+0,11%), mostra un leggero rallentamento rispetto a quanto certificato nei primi tre mesi del 2018; il bilancio è positivo per circa 700 imprese (a fronte delle mille realtà in più tra gennaio e marzo precedenti), all’esito della maggiore accentuazione delle cessazioni, come già evidenziato su scala nazionale.
Il quadro comparativo dei tassi di crescita su base trimestrale, per l’Italia, il Lazio e Latina viene riportato nel grafico seguente:

Graf.1 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

Andando ad esaminare le tendenze provinciali all’interno della regione Lazio, emerge il dimezzamento della crescita capitolina, con 823 imprese in più (+0,17% in termini relativi, a fronte delle oltre mille e 300 dell’apertura 2018); comprimono le perdite il Frusinate e il viterbese, mentre Rieti è l’unica realtà in avanzo.
Alla fine del I trimestre 2019 la situazione per la regione Lazio, disaggregata per province e per l’Italia è riportata nella tabella successiva:

Tab.3 – Movimento Totale delle imprese I Trimestre 2019 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Per quanto riguarda la provincia di Latina a fine marzo risultano 57.472 imprese registrate, delle quali l’81,5% attive; la trimestrale di apertura d’anno certifica un turnover imprenditoriale più vivace, il cui esito complessivo rimane pressoché neutro (-0,02% il tasso di crescita). Rispetto al passo più circostanziato riferito all’analogo periodo precedente, le aperture di impresa tornano a crescere: 1.273 iscrizioni (a fronte delle 1.071 iscrizioni, riferite ai primi tre mesi del 2018), per un indice di natalità in salita al 2,21% (rispetto all’1,85%, consolidato a marzo 2018); altrettante risultano le chiusure, per un saldo complessivo di 10 unità in meno.
Si mantengono pressoché in linea con i valori precedenti le procedure fallimentari, che in provincia di Latina a marzo si attestano sulle 15 nuove aperture (a fronte delle 17 dello scorso anno); diversamente, si confermano in crescita le procedure di scioglimento e liquidazione avviate da 366 imprese, per un incremento percentuale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari al 19%.

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il dato di riepilogo alla fine del mese di marzo 2019 relativo alla provincia di Latina, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab.4 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2019 (⇓)

Come di consueto alla fine del I trimestre di ogni anno prevalgono i segni negativi in termini di variazione degli stock per la gran parte dei settori di attività, cosa implicita nel fatto che in questa porzione d’anno vengono registrate le cancellazioni che si concentrano entro il 31 dicembre precedente e che per motivi amministrativi pesano sul mese successivo, come già sottolineato in premessa.
In primis, occorre evidenziare l’inconsueto bilancio positivo in serie storica dell’Agricoltura, in avanzo di 31 unità, grazie al significativo contributo del segmento degli alberi da frutto, in prevalenza Kiwi (+35 aziende), nonché alla crescita delle Coltivazioni orticole, queste ultime in controtendenza rispetto allo scorso anno (27 le unità in più da gennaio a marzo, a fronte della sottrazione di 58 realtà nell’analogo periodo precedente). Tale esito è influenza dalla componente giovanile, come di seguito viene evidenziato. Diversamente, l’Allevamento di bovini da latte si conferma in ulteriore flessione, sebbene in attenuazione rispetto alle prima trimestrale 2018 (-29 unità, a fronte delle -17 attuali).
Le Attività Manifatturiere, dopo la stazionarietà dell’ultimo biennio, apre il 2019 in flessione (-39 aziende, -0,87% in termini percentuali); in particolare, la metallurgia e l’alimentari mostrano le flessioni più accentuate. Il Commercio registra una importante battuta d’arresto (-119 unità, a fronte delle 40 in meno riferite tra gennaio e marzo 2018), alimentata prevalentemente dalle maggiori chiusure degli esercizi al dettaglio dei segmenti delle tabaccherie e dell’ambulantato alimentare e tessile; diversamente, il canale delle vendite on-line mette a segno un deciso rimbalzo, a fronte della modesta crescita in apertura 2018 (+12 unità, rispetto alle 2 in più precedenti).

 

LE FORME GIURIDICHE

Sebbene in leggera attenuazione, si confermano in crescita le Società di capitale, che a fine marzo rappresentano il 33% del totale delle imprese iscritte al registro camerale, per un saldo positivo di+242 unità, (a fronte delle 269 del I trimestre 2018), che conduce ad un valore complessivo di 19.168 realtà. Come in apertura 2018, inoltre, si replica l’esclusività della crescita di tale forma giuridica (+1,37% il tasso, in accelerazione rispetto al +1,46% precedente), risultando le altre tipologie tutte in contrazione.

Tab.5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica I trimestre 2019 (⇓)

 

L’ARTIGIANATO

Per quanto attiene il comparto artigiano, a marzo 2019 le imprese registrate all’Albo sono 8.812, pari al 18,5% dell’intero tessuto imprenditoriale (considerato al netto delle imprese agricole).
La prima trimestrale restituisce un bilancio in rosso di 77 unità, pari a circa i 2/3 rispetto alla sottrazione riferita all’analogo periodo dell’anno precedente (-122 unità); tale esito è dato dalla differenza tra le 185 iscrizioni, in decisa crescita tendenziale, e le 262 cessazioni, in linea con i valori precedenti. La risultante è una decrescita dello 0,87%, in ulteriore recupero rispetto al -1,36% riferito ai dodici mesi precedenti. Il tasso di natalità mostra un deciso rimbalzo (+2,08%, a fronte del precedente +1,60%), alimentato prevalentemente dalle nuove iscrizioni nelle costruzioni e nei servizi alla persona. La combinazione dei nuovi ingressi con le cancellazioni determina la più contenuta perdita delle costruzioni; diversamente, la manifattura artigiana accentua la flessione evidenziata in apertura 2018, determinando oltre l’80% degli esiti già evidenziati per l’intero comparto industriale pontino. In uno scenario di contrazione diffusa a tutti i segmenti, la flessione dell’industria in senso stretto è attribuibile prevalentemente alla Carpenteria metallica. Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab. 6 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività-I trimestre 2019 (⇓)

Con riferimento alle forme giuridiche, il saldo negativo è determinato dalle ditte individuali, comunque in più contenuta flessione (-0,77% il tasso di crescita, a fronte del -1,61% riferito al I trimestre 2018). Il quadro riepilogativo dell’artigianato per forme giuridiche è riportato nella successiva tabella:

Tab. 7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica -I trimestre 2019 (⇓)

 

LE IMPRESE STRANIERE

In provincia di Latina l’universo delle imprese straniere conta circa 4mila e 300 unità, che costituiscono il 7,5% dell’intero tessuto imprenditoriale; valore questo, inferiore a quanto rilevato su base regionale (12% l’incidenza) e nazionale (10%).
In termini di flussi, alla fine del I trimestre 2019, le imprese non indigene tornano a mostrare performance più consuete in serie storica, per una crescita che torna a superare l’unità: +1,03% la variazione dello stock, pari a 44 realtà straniere in più, a fronte della decrescita, anch’essa consueta (-0,11%) in apertura d’anno delle imprese di nazionalità italiana. Nel grafico seguente è riportata la serie storica trimestrale delle variazioni percentuali dello stock riferite alle due componenti, straniera e italiana:

Graf.2 – Variazione dello stock dell’imprenditoria straniera e non in provincia di Latina. Serie storica trimestrale (⇓)

Contribuiscono a tale recupero di vitalità, con segnali più evidenti in termini di confronto rispetto all’apertura dello scorso anno l’edilizia, in avanzo di 23 unità (a fronte della sottrazione precedente di 24) e la ristorazione; diversamente il commercio mostra una perdita in accentazione, attribuibile alle attività al dettaglio, nel segmento ambulante. Il quadro riassuntivo riferito alla componente straniera suddivisa per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab.8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2019 (⇓)

Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

Tab.9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale I trimestre 2019 (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

Alla fine del I trimestre le imprese juniores in provincia di Latina si mantengo leggermente al di sotto delle 6mila unità; l’incidenza di tale componente sull’intero universo imprenditoriale locale si attesta al 10,3%, valore superiore a quanto rilevato su base nazionale (8,5%) e regionale (8,3%).
L’avanzo a fine marzo mostra un deciso rimbalzo rispetto all’apertura 2018, attestandosi su 292 unità in più (a fronte delle appena 160 rilevate tra gennaio e marzo dello scorso anno); tale saldo è ottenuto dalla sottrazione di 150 cancellazioni, equivalenti ad un tasso di mortalità in leggera flessione (2,73%, a fronte del precedente 2,42% riferito al I trimestre 2018), dalle 442 nuove iscrizioni, che in termini relativi conducono ad un tasso di natalità del 6,87%, in decisa accelerazione rispetto al 5,09% dell’analogo periodo 2018).
I segnali più evidenti in termini di confronto rispetto all’apertura dello scorso anno sono la rinnovata vitalità del comparto agricolo, che mostra un tasso di crescita a due cifre (12,41%, rispetto all’1,96% precedente), per 123 nuove iscrizione; per avere un termine di paragone, nel solo primo trimestre sono nate più imprese che nell’intero anno appena trascorso. Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab. 10 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2019 (⇓)