Movimprese I trimestre 2018.-Una apertura da replica.

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OsserfareOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Latina, rende pubblici i dati Movimprese relativi al I trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati forniti da Unioncamere.
Come di consueto, la prima porzione d’anno è caratterizzata da valori demografici per la maggior parte negativi, in quanto influenzati dalle cessazioni che si compiono entro la fine dell’anno precedente e che per evidenti ragioni amministrative vengono contabilizzate nel trimestre successivo.
Dunque, a marzo 2018, su scala nazionale entrambe le misure, aperture e chiusure aziendali, si accorciano leggermente: contestualmente alle poco più di 113mila e 200 iscrizioni, pari ad un tasso di natalità in leggero calo (1,86%, a fronte del +1,91% dell’analogo periodo dell’anno precedente), si realizza la sottrazione di 128mila e 600 unità, per un indice di mortalità del 2,11% (rispetto al 2,17% del 2017). L’algebra di tali dinamiche restituisce la cifra di 15mila e 400 imprese in meno; in termini relativi la decrescita vale una contrazione demografica dello 0,25%, che replica degli esiti riferiti all’analogo periodo 2016.
Al dato positivo del calo sensibile delle cessazioni (3mila in meno rispetto al primo trimestre del 2017), si associa un campanello di allarme sulla vitalità imprenditoriale del sistema: il dato sulle iscrizioni del primo trimestre del 2018 è infatti il peggiore dei corrispondenti trimestri dell’ultimo decennio, a testimonianza del fatto che – nonostante i segnali di ripresa dell’economia italiana – le condizioni del mercato continuano a suggerire cautela a chi nutre progetti imprenditoriali.
Su base regionale, ad eccezione di Sicilia, Lazio e Campania, quest’ultima stazionaria, tutti i territori mostrano variazioni negative per la gran parte in linea con i valori riferiti ai dodici mesi precedenti.
Gli esiti regionali trovano conferma nella disaggregazione provinciale, che mostra ai primi quattro posti tre realtà siciliane (Catania, Siracusa e Messina), tra le quali si colloca Roma al terzo posto. Di seguito la tabella riepilogativa, riferita al I trimestre di ogni anno a partire dal 2007, delle iscrizioni e cessazioni e relativi tassi di natalità, mortalità e crescita, su base nazionale:

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il I Trimestre dell’anno (⇓)

Anche il comparto Artigiano mostra nell’ultimo anno una replica dei valori 2016, mostrando un quadro sostanzialmente immutato, che restituisce la sottrazione di ulteriori 11mila unità, pari al 70% del saldo riferito all’intero universo imprenditoriale. La serie storica dei flussi trimestrali nazionali riferiti alle prima porzione d’anno è riepilogata nella successiva tabella:

Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al I trimestre di ogni anno (⇓)

Il leitmotiv della replica domina anche la performance laziale, che restituisce un valore puntuale di crescita identico a quanto certificato nei primi tre mesi del 2016; il bilancio del I trimestre è positivo per mille imprese, all’esito di un turnover più morbido, atteso che le iscrizioni e le cessazione dei primi tre mesi di quest’anno risultano entrambe più contenute di circa 800 unità. Il quadro comparativo dei tassi di crescita su base trimestrale, per l’Italia, il Lazio e Latina viene riportato nel grafico seguente:

Graf. 1 – Andamento del Tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (⇓)

Andando ad esaminare le tendenze provinciali all’interno della regione Lazio, emerge che l’esito positivo sopra descritto è determinato esclusivamente dai valori capitoli (+0,28% la crescita romana), mentre le province “minori” si collocano tutte in area negativa. Alla fine del I trimestre 2018 la situazione per la regione Lazio, disaggregata per province e per l’Italia è riportata nella tabella successiva:

Tab. 3 – Movimento Totale delle imprese I Trimestre 2018 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Per quanto riguarda la provincia di Latina a fine marzo risultano 57.672 imprese registrate, delle quali l’81,3% attive; la trimestrale di apertura d’anno appare più fiacca rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La determinante principale, già evidenziata su scala nazionale, è riconducibile alle aperture di impresa che assumono un passo decisamente più circostanziato: 1.071 iscrizioni (a fronte delle 1.285 iscrizioni, riferite ai primi tre mesi del 2016), per un indice di natalità dell’1,85%, in significativo ridimensionamento tendenziale rispetto al precedente +2,22%, consolidato a marzo 2016. Giungono quasi a dimezzarsi le procedure concorsuali, che in provincia di Latina a marzo non superano le 17 nuove aperture (a fronte delle 30 dello scorso anno); crescono, invece, le procedure di scioglimento e liquidazione avviate da 308 imprese, per un incremento percentuale rispetto allo stesso periodo dello scorso anno pari all’8,1%.

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il dato di riepilogo alla fine del mese di marzo 2018 relativo alla provincia di Latina, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab. 4 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2018 (⇓)

Come di consueto alla fine del I trimestre di ogni anno prevalgono i segni negativi in termini di variazione degli stock, cosa implicita nel fatto che in questa porzione d’anno vengono registrate le cancellazioni che si concentrano entro il 31 dicembre precedente e che per motivi amministrativi pesano sul mese successivo, come già sottolineato in premessa.
In primis, si evidenzia la flessione riscontrata nell’Agricoltura, pari a 116 unità sottratte allo stock esistente alla fine dell’anno 2017, per un’incidenza marcata soprattutto nel comparto delle Coltivazioni orticole, in deciso peggioramento tendenziale (-58 le unità da gennaio a marzo, oltre il doppio rispetto all’analogo periodo precedente); mentre l’Allevamento di bovini da latte, rinnova la medesima sottrazione delle prima trimestrale 2017 (-16 unità).
Le Attività Manifatturiere, si confermano prossime ad una stazionarietà perfettamente sincrona rispetto all’apertura 2017, per un neutralità comune alla gran parte dei segmenti.
Da segnalare, in controtendenza rispetto a quanto sinora esaminato, la buona apertura della Attività professionali, che crescono nel ramo delle consulenze gestionali; altrettanto le Attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento, sostenute dalla maggiore vivacità delle attività legate al fitness (palestre e centri sportivi).

LE FORME GIURIDICHE

In ulteriore accentuazione la crescita delle Società di capitale, che a fine marzo rappresentano il 31% del totale delle imprese iscritte al registro camerale, per un saldo positivo di+269 unità, (a fronte delle 242 del I trimestre 2017), che conduce ad un valore complessivo di 18.668 realtà. Si conferma, inoltre, l’esclusività della crescita di tale forma giuridica (+1,46% il tasso, in accelerazione rispetto al +1,19% precedente), risultando le altre tipologie tutte in contrazione.

Tab. 5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica I trimestre 2018 (⇓)

L’ARTIGIANATO

Per quanto attiene il comparto artigiano, a marzo 2018 le imprese registrate all’Albo sono 8.866, pari al 18,4% dell’intero tessuto imprenditoriale (al netto delle imprese agricole).
La prima trimestrale restituisce un bilancio in rosso pari a 122 unità, in contenimento di circa ¼ rispetto alla sottrazione riferita all’analogo periodo dell’anno precedente (-159 unità); tale esito è dato dalla differenza tra le 144 iscrizioni e le 266 cessazioni. La risultante è una decrescita dell’1,36%, in recupero rispetto al -1,75% riferito ai dodici mesi precedenti. Acquista vivacità il tasso di natalità (+1,60%, a fronte del precedente +1,38%), sostenuto prevalentemente dalla decisa accelerazione delle costruzioni, sebbene permangano su di un sentiero di ulteriore decrescita; la minore mortalità, diversamente, si distribuisce su più segmenti (2,96% il tasso, a fronte del 3,13%.
La flessione dell’industria in senso stretto è attribuibile prevalentemente alla Carpenteria metallica; mentre, rispetto all’apertura dello scorso anno, torna su valori più “consueti” il saldo negativo delle attività di Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto, nonché delle Gelaterie e pasticcerie.
Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab. 6 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività-I trimestre 2018 (⇓)

Con riferimento alle forme giuridiche, il saldo negativo è determinato dalle ditte individuali, in ulteriore flessione (-1,61% il tasso di crescita, a fronte del -1,97% riferito al I trimestre 2017).
Il quadro riepilogativo dell’artigianato per forme giuridiche è riportato nella successiva tabella:

Tab. 7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica – I trimestre 2018 (⇓)

LE IMPRESE STRANIERE

In provincia di Latina l’universo delle imprese straniere conta 4.282 unità, che costituiscono il 7,3% dell’intero tessuto imprenditoriale; valore questo, inferiore a quanto rilevato su base regionale (11,59% l’incidenza) e nazionale (9,46%).
In termini di flussi, alla fine del I trimestre 2018, le imprese non indigene registrano una inconsueta battuta d’arresto, assolutamente inedita in serie storica; per la prima volta queste mostrano una sostanziale invarianza: +0,19% la variazione dello stock, pari ad appena 8 imprese in più, che approssima la consueta decrescita (-0,20%) di apertura d’anno delle imprese di nazionalità italiana.
Nel grafico seguente è riportata la serie storica trimestrale:

Graf. 2 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e non in provincia di Latina (⇓)

Intervengono su tale performance sotto tono, dinamiche più fiacche diffuse alla gran parte dei settori, con segnali più evidenti in termini di confronto rispetto all’apertura dello scorso anno nei segmenti dell’edilizia e del commercio, che tornano in area negativa, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 8 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2018 (⇓)

Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

Tab. 9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale I trimestre 2018 (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

Alla fine del I trimestre le imprese juniores in provincia di Latina sfiorano le 6mila unità; l’incidenza di tale componente sull’intero universo imprenditoriale locale si attesta al 10,4%, valore superiore a quanto rilevato su base nazionale (8,7%) e regionale (8,5%).
L’avanzo a fine marzo, sebbene più contenuto di circa 1/3 rispetto all’apertura 2017, si attesta su  160 unità in più ( a fronte delle 255 rilevate tra gennaio e marzo dello scorso anno); tale saldo è ottenuto dalla sottrazione di 177 cancellazioni, equivalenti ad un tasso di mortalità pressoché invariato al 2,7% (2,6% il precedente I trimestre 2016), dalle 337 nuove iscrizioni, che in termini relativi conducono ad un tasso di natalità del 5,1% in leggero contenimento (6,4% nell’analogo periodo 2017).
I segnali più evidenti in termini di confronto rispetto all’apertura dello scorso anno sono la ridimensionata crescita del comparto agricolo e la minore vitalità delle attività commerciali.
Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab. 10 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività I trimestre 2018 (⇓)