Mercati in crisi? Notizia vecchia

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LATINA — Dopo un 2005 in cui l'economia pontina ha fatto registrare forti diffi­coltà, pur mostrando sul fi­nire d'anno qualche miglio­ramento, sembra finalmen­te, si stiano manifestando alcuni segnali di ripresa. Tracciamo il quadro insie­me ai vertici di Confindu­stria Latina a guida Parnol­fi. I primi sei mesi del 2006 marcano sintomi di cresci­ta nella maggior parte dei settori produttivi. A mostrare i maggiori progressi sono, in particolare, alcuni settori dell'Industria e il Tu­rismo che dopo un periodo contrassegnato da una profonda crisi tornano a far segnare saldi positivi relati­vamente alla domanda e al fatturato, il tutto sostenuto da un buon andamento congiunturale generale.

Buone performance si re­gistrano anche per i servizi, in primis quelli immobiliari che risentono positivamen­te del buon andamento del mercato delle costruzioni. Tra i comparti tradizio­nalmente forti dell'indu­stria provinciale va senz'al­tro annoverato il chimico-farmaceutico che, unitamente ai siti produttivi di Frosinone e Pomezia, è con­siderato il secondo polo na­zionale costituendo un unico sistema produttivo locale. Da anni il comparto dimostra una straordinaria te­nuta ed una notevole forza espansiva. Oltre al chimi­co-farmaceutico, in provin­cia vi sono altri settori im­portanti come ad esempio l'agro-alimentare, la nauti­ca-cantieristica e l'aeronau­tico. Tra i settori in difficol­tà vi sono di certo il tessile e l'abbigliamento.

Indubbiamente i settori citati (chimico-farmaceuti­co, al meccanico-aeronauti­co, all'agro-alimentare, alla nautica, con l'aggiunta del turismo) costituiscono oggi la spina dorsale dell'econo­mia provinciale e sono quelli che, in maniera diret­ta o indiretta, offrono le maggiori opportunità di svi­luppo. Tra i settori non più competitivi sono il tessile e l'abbigliamento che, al-meno a Latina, dimostrano come in settori più tradizio­nali, sia ormai difficile com­petere con i paesi emergen­ti.

Tra i settori in forte espansione un cenno va fatto alla nautica. Confindu­stria Latina, in sinergia con Confindustria Lazio, co­gliendo i forti segnali di vi­vacità economica prove­nienti dal settore ma anche i tanti problemi che gli im­prenditori della nautica si trovano quotidianamente a fronteggiare si è da tempo attivata per veder ricono­sciuto il distretto regionale di comparto, cosa questa che creerebbe indubbi vantaggi per gli operatori. molti e importanti i passi fatti in questa direzione a parti­re dal protocollo firmato nel 2004 tra Confindustria Latina, Ismef, Autorità Por­tuale, Università di Cassino e Italia Navigando per pas­sare al progetto di Distretto Regionale della Nautica del Lazio, presentato nel corso de12005 e giungere sino al­la costituzione del Con­sorzio Sire­na tra le im­prese della nautica e dell'indotto nautico del Lazio, la cui compagine consortile è costituita per la mag­gior parte da imprese che insisto­no sull'area pontina ed è presieduto ed ammini­strato da im­prenditori che fanno ri­ferimento al Sistema. Tale Consorzio attraverso i grandi successi registrati — da ulti­mo, l'accordo appena sotto­scritto con la nuova fiera di Roma per il salone nautico internazionale — sta crean­do grosse sinergie e grandi possibilità di sviluppo per il settore in attesa che la Regione completi l'iter per il richiesto riconoscimento del Distretto regionale.

Per quanto riguarda le in­frastrutture, queste sono la vera nota dolente del terri­torio: statistiche ufficiali mostrano un gap infrastrut­turale che va colmato quan­to prima. Ci si augura, al di là di ogni enunciazione e di ogni sterile discussione no­minalistica che qualcosa venga fatto ed al più presto per porre fine ad una situa­zione ormai non più soste­nibile. E ci, si riferisce sia alle infrastrutture di tra­sporto che a quelle ambien­tali ed energetiche.

Altre questioni di rilievo sono poi quella del credito, quella la propensione al ri­schio d'impresa, quella del coinvolgimento delle istitu­zioni e delle amministrazio­ni. Il rapporto banca-impre­sa sta gradualmente miglio­rando, seppur con lentez­za: soprattutto per quanto attiene le piccole imprese, impegnate ora con gli obiet­tivi di Basilea; vi è senz'al­tro ancora molto da fare. Il sistema bancario dimostra qualche grado di apertura e di miglioramento che va ul­teriormente coltivato ed ap­profondito. Circa la propen­sione al rischio d'impresa direi che la nostra provin­cia dimostra un tasso di na­talità di aziende notevole anche se, purtroppo, accompagnato da un altrettanto alto tasso di mortalità.

Fonte: Il Tempo