Marroni tra gastronomia e letteratura

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E' per davvero il più zuccherino. Ed è per questo che il marrone di Segni è molto ricercato dalle industrie del settore.

Oggi è la giornata clou della sagra ad esso dedicata. Ed oltre che arrosto, si può gustare in tanti altri modi, in particolare come ingrediente base nella preparazione di squisiti piatti come, ad esempio, i ravioli del ristorante "Panorama" (Via Pianillo, 2 – tel. o6/97.681 9). Oltre che di zuccheri, e ricco di amido, proteine, gassi, sali minerali e vitamme C. A Segni si produce il 7% dei marroni italiani. Se si pensa che il 70% dei marroni del mondo proviene dall'Italia, ciò significa che la produzio­ne castanicola segnina rappresenta il 4,9% del totale mondiale. E una coltura relativamente giovane che ha sostituito quella delle castagne. In pratica, cin­quanta anni fa, i castagni da frutto sono stati estensiva­mente innestati a marroni. Ogni segnino va orgoglioso del saporito frutto divenuto di fatto, autoctono e fonte di ricchezza per tutta la città. La sagra è l'evento più importante della città e ha rilevanza nazionale. E' una manifestazione complessa, che è costituita da più ele­menti tra loro felicemente interconnessi. L'aspetto gastronomico è, ovviamen­te, il più rilevante. Sono, in genere, tre giorni di festeg­giamenti. Durante l'apertu­ra della Porta Gemma, l'am­ministrazione comunale offre al popolo la copeta, il dolce medievale tipicamente segnino. Nelle case e nei ristoranti è il trionfo dei pro­fumi e dei sapori dei prodot­ti gastronomici tipici lepini. E' in questa occasione che vengono aperte al pubblico le cantine gastronomiche nelle varie contrade del cen­tro storico Anche qui, piatti tipici preparati secondo gli antichi ricettari. Si possono degustare: pizza di polenta con frizzoli ed uva sultanina, j'appallocco di legumi, i cici­ngiongi, lo pà sotto, i fregna­quanti in tutte le salse, le salsicce, le carni di abbac­chio, il maialino alle braci e i dolci tradizionali. Come l'anno passato, quest'anno la festa sarà caratterizzata dall'evento organizzato dalla Compagnia dei Lepini, la società che si sta occupan­do del Programma STILe (Sviluppo turistico integrato dei Monti Lepini). "Radici" (questo il nome della mani­festazione) è la seconda edi­zione dell'iniziativa " I Racconti del Capanno" svol­tasi l'anno passato: sei scrit­tori furono ospitati nei gior­ni della sagra, al termine della quale, dopo aver accol­to storie e notizie sul paeset scrissero un racconto. I sei racconti sono stati pubblica­ti dalla casa editrice DeriveeApprodi di Roma e verranno presentati stasera alle 18 in Piazza Santa Maria. In programma, inol­tre lettura di brani, poeti dell'ottava rima e musica popolare.

Fonte: Il Territorio [Roberto Campagna]