Lavoro a Latina programmate quasi 3mila nuove assunzioni

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ExcelsiorIl Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere in accordo con Anpal, ha fornito i risultati del monitoraggio dei fabbisogni occupazionali delle imprese nel periodo ottobre 2017 – dicembre 2018. A Latina, le imprese prevedono di effettuare 2.790 assunzioni, per un tasso di entrata del 3,5%. A cercare nuovo personale sarà il 14% delle aziende con almeno un dipendente. Su scala regionale i nuovi posti di lavoro saranno 34mila e 200, che corrispondono a un tasso di entrata del 3,1%; le previsioni a livello nazionale superano le 338mila unità, per un tasso di entrata del 3,0%. Va considerato che i dati vanno letti in vista della chiusura d’anno, periodo in cui è comune a tutti i territori una marcata componente stagionale, che segna previsioni di assunzioni più contenute.
L’indagine Excelsior, a partire dal maggio di quest’anno, viene svolta mensilmente dalle Camere di commercio (per le imprese oltre 50 addetti) e da Infocamere, tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Nella provincia di Latina si conferma al 15% la quota delle nuove entrate destinato alle figure “high skill” (dirigenti, specialisti e tecnici); stabile anche il confronto rispetto ai valori regionali (25,1%) e nazionali (19,9%), entrambi superiori rispetto al dato locale. Confermata ulteriormente, inoltre, la prevalenza in termini di fabbisogni di “Professioni tecniche”, che a Latina rappresentano il 9,5% dell’intero aggregato delle “high skill” (il 14% in Italia e 17% nel Lazio).
Le figure high skill sono più richieste nell’ambito “Marketing, commerciale, comunicazione e pubbliche relazioni”, con una quota intorno al 90% in tutti i territori.
La preferenza accordata alle generazioni under30 si conferma intorno ad 1/3 degli ingressi, soprattutto in ambito informatico. Per il buon esito dell’assunzione, l’attitudine all’applicazione di soluzioni creative e innovative, risulta fortemente richiesta a tutti i livelli territoriali per i profili “high skill”.

Report Osserfare

Tra ottobre e dicembre, le imprese della provincia di Latina prevedono di effettuare 2.790 assunzioni, per un tasso di entrata del 3,5%: a cercare nuovo personale sarà il 14% delle aziende con almeno un dipendente.
Su scala regionale i nuovi posti di lavoro saranno 34mila e 200, che corrispondono ad un tasso di entrata del 3,1%; le previsioni a livello nazionale superano le 338mila unità, per un tasso di entrata del 3,0%. Al riguardo, si evidenzia che in vista della chiusura d’anno è comune a tutti i livelli territoriali una marcata componente stagionale, che si caratterizza per previsioni di assunzioni complessivamente più contenute (si attestano pressoché omogeneamente intorno ad 1/3 dei livelli restituiti dalla precedente rilevazione).
Questi i dati che emergono dalla nuova indagine Excelsior sulle previsioni di assunzione che, a partire dal maggio di quest’anno, viene svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 50 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Le figure professionali

Per quanto riguarda le figure professionali, si conferma al 15% la quota delle nuove entrate che nella nostra provincia sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill”[1]); stabile anche il confronto rispetto ai valori regionali (25,1%) e nazionali (19,9%), entrambi superiori rispetto al dato locale. Si replica ulteriormente, inoltre, la prevalenza in termini di fabbisogni di “Professioni tecniche”, che a Latina rappresentano il 9,5% dell’intero aggregato delle “high skill” (il 14% in Italia e 17% nel Lazio).
Il cartogramma seguente riporta la quota riferita al fabbisogno di figure high skill espressa dalle imprese in tutte le province d’Italia:

Fig. 1 – Entrate di figure professionali High Skill (⇓)

I territori dell’area Nord-ovest confermano anche nel corso di questa rilevazione il più elevato fabbisogno relativo di profili più elevati: in pole position la Lombardia, con oltre 1/5 di posizioni high skill sull’insieme delle assunzioni, con Milano (30%la quota) che conferma il gap a proprio vantaggio di 10 punti in più rispetto alla media nazionale. Il Lazio si conferma al secondo nel panorama regionale, grazie ai valori più elevati della capitale (27%), che si colloca a notevole distanza dalla province “minori” (17% la relativa quota in media).
Con riferimento agli altri gruppi professionali, le distanze territoriali sono meno evidenti, come illustrato nella tabella seguente; peraltro, concordemente a tutti i livelli territoriali, si contrae la quota di “Professioni non qualificate”: a Latina perde circa 4 punti percentuali (dal 19%, precedente, si attesta al 15% nella rilevazione attuale), allineandosi sui valori nazionali e regionali, che invece perdono circa 2 punti percentuali.

Tab.1 – Lavoratori previsti in entrata per grande gruppo professionale (⇓)

Per quanto attiene la destinazione in azienda, le figure high skill sono più richieste nell’area “Marketing, commerciale, comunicazione e pubbliche relazioni”, con una quota intorno al 90% in tutti i territori; altrettanto significativa, l’area “Tecnica di progettazione e ricerca e sviluppo”, come illustrato nella tabella seguente:

Tab. 2 – Lavoratori previsti in entrata per area aziendale di inserimento e gruppo professionale (⇓)

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I titoli di studio

Stazionaria al 9,0% la quota di assunzioni destinata a personale laureato, a fronte del 16,7% laziale e del 12,8% nazionale. Il 70% dei posti è riservato a diplomati (dal 28,9% della precedente rilevazione, sale al 33,0% la richiesta di diplomati della scuola media superiore, mentre si attesta al 37,4% il segmento degli istituti professionali); si ridimensiona a circa 1/5 la domanda di personale con la sola scuola dell’obbligo, rispetto al 26,0% del trimestre precedente. Il confronto rispetto ai valori regionali e nazionali è di seguito rappresentato:

Tab. 3 – Lavoratori previsti in entrata per livello di istruzione (⇓)

Nello specifico, la tabella seguente illustra gli indirizzi di studio che nel trimestre in corso hanno raccolto il maggior appeal da parte delle imprese locali, nonché quelli per i quali le aziende hanno dichiarato di riscontrare le maggiori difficoltà di reperimento e le relative motivazioni:

Tab. 4 – Titoli di studio più richiesti dalle imprese secondo le difficoltà di reperimento (⇓)

Inoltre, si evidenzia che al crescere del titolo di studio l’esperienza pregressa nel settore, fortemente richiesta dalle imprese intervistate per le qualifiche professionali, tende a lasciare progressivamente più spazio (con percentuali variabili a seconda dei titoli di studio) a quella messa a bagaglio con le esperienze precedenti nella medesima professione. Questa ultima, infatti, per i titoli universitari assume la rilevanza maggiore, come illustrato nella tabella della pagina seguente.
In un quadro piuttosto omogeneo in termini di confronto territoriale, l’inadeguata competenza e qualificazione dei candidati della nostra provincia mostra il differenziale più significativo per le qualifiche professionali, posizionandosi al 20%, a fronte del 15% nel Lazio ed in Italia.

Tab. 5 – Entrate previste per titolo di studio, difficoltà di reperimento e l’esperienza richiesta (⇓)

La preferenza accordata alle generazioni under30 si conferma intorno ad 1/3 degli ingressi, sebbene la disaggregazione riferita alle figure più richieste per ogni gruppo professionale mostri una elevata variabilità, con un appeal per i più giovani espresso in misura superiore alla media per la prevalenza delle figure più richieste, come illustrato nella successiva tabella, soprattutto in ambito informatico.
Inoltre, il gruppo professionale degli “Impiegati, professioni commerciali e nei servizi”, mostra una coincidenza territoriale in relazione alle principali figure più richieste, evidenziando la richiesta dei medesimi profili e con le stessa “priorità” quantitativa.

Tab. 6 – Principali professioni per gruppo professionale, classe di età e le competenze richieste (⇓)

Per quanto attiene le competenze utili ai fini del buon esito delle assunzioni, l’attitudine all’applicazione di soluzioni creative ed innovative, è fortemente richiesta a tutti i livelli territoriali per i profili “high skill”.
La numerosità delle interviste realizzate su scala nazionale consente una disaggregazione maggiore degli esiti che a livello provinciale, per problemi di significatività, non è possibile ottenere; al riguardo, ritenendola un’informazione utile si riporta la tavola prodotta da Unioncamere riferita all’Italia che restituisce le professioni più richieste per ogni gruppo professionale e le aree aziendali di destinazione:

Tab. 7 – Lavoratori previsti in entrata per area aziendale di inserimento e principali professioni per ogni gruppo professionale (⇓)