Latina, 177 imprese in più nel III trimestre 2017. Nel territorio pontino imprese giovanili presenti più che altrove

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OsserfareIn espansione, seppur leggera, il tessuto imprenditoriale della provincia pontina. Osserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di commercio di Latina, ha reso pubblici i dati sulla nati-mortalità delle imprese nel III trimestre 2017, sulla base di Movimprese, l’analisi statistica messa a disposizione da Unioncamere e Infocamere.
Le aziende della provincia aumentano, facendo registrare un saldo attivo a +177 unità, per un totale di imprese sul territorio al 30 settembre 2017 pari a 57.932. Nel dettaglio, ammontano a 675 le nuove iscrizioni nel trimestre, a fronte di 498 cessazioni. Rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, il tasso di crescita si è fermato al +0,31%, contro lo +0,41% riscontrato tra luglio e settembre 2016.
Su scala nazionale risultano 6.089.965 imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’85% attive), per una dinamica trimestrale che si conferma anche qui in crescita e in accentuazione ‘soft’ rispetto al III trimestre dell’anno precedente. A livello regionale, invece, i dati riferiti al terzo trimestre 2017 evidenziano come il Lazio si mantenga ai vertici nazionali in termini di crescita, realizzando un tasso del +0,46%, pressoché in linea con il +0,45% dell’analogo periodo 2016 e di gran lunga più vivace del +0,30% rilevato su scala nazionale. Disaggregando il dato laziale a livello provinciale, emerge ancora una crescita più sostenuta in termini tendenziali del viterbese (+0,33% in termini relativi, a fronte del +0,25% pressoché costante nel triennio precedente), che mostra una sorta di continuità con il significativo rimbalzo evidenziato nel secondo trimestre. Si conferma, invece, più contenuta la dinamica demografica del reatino, mentre Frosinone mostra una leggera maggiore accentuazione tendenziale.
La fotografia delle dinamiche imprenditoriali mostra una presenza significativa di aziende capitanate da giovani imprenditori: a fine settembre 2017, le imprese juniores registrate in provincia di Latina ammontano a 6.474, pari all’11,8% dell’intero universo delle aziende locali, dato superiore sia alle evidenze laziali (9,30% la quota), sia a quelle nazionali (9,50%).
L’andamento demografico per settore economico riporta tra  più dinamici le ‘Attività del commercio’, che cresce grazie al commercio al dettaglio; in accelerazione i trasporti che recuperano quasi per intero le dinamiche riferite all’intero periodo gennaio settembre dell’anno precedente. I servizi di alloggio e di ristorazione replicano le dinamiche dello scorso anno sia in termini congiunturali che tendenziali nei primi nove mesi; significativo, in questo caso, il contributo del segmento della ristorazione e, sebbene in misura più contenuta, i bar e gli esercizi simili senza cucina (pub, birrerie, enoteche, etc.). Le ‘Attività artistiche’, sportive di intrattenimento e divertimento, invece, sono trainate dal saldo positivo delle palestre e centri sportivi, probabilmente in ragione della fine della stagione estiva, e dalle sale giochi. Infine, saldo positivo anche per le ‘Altre attività’, per via dell’incremento nel segmento dei parrucchieri ed estetisti.
L’agricoltura si conferma anche nel periodo estivo in contrazione, per via delle dinamiche negative delle coltivazioni di cereali, delle colture permanenti e dell’allevamento. Mentre industria e costruzioni si mantengono su un sentiero positivo, così come per la fabbricazione di metalli e l’alimentare, mentre tessile e confezioni sono in calo.

DATI NAZIONALI

Su scala nazionale, al 30 settembre 2017, risultano 6.089.965 imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’85% attive), per una dinamica trimestrale che si conferma in crescita ed in accentuazione soft rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I dati riferiti al terzo trimestre registrano un saldo positivo di 17.999 imprese, ottenuto dalla sottrazione di 49.690 cessazioni alle 67.689 nuove iscrizioni (0,82% il tasso di mortalità e +1,11% la natalità, entrambi in leggero calo rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente). Gli esiti constano di quasi duemila imprese in più rispetto allo scorso anno, che in termini relativi conducono ad un tasso di crescita trimestrale del +0,30%, rispetto al +0,27% riscontrato per la terza trimestrale 2016.
I valori da inizio anno scontano la minore vivacità riscontrata sino a giugno, per un saldo complessivo riferito ai primi 9 mesi di 37.897 unità in più, a fronte delle 41.597 aziende del 2016, ed una crescita cumulata del +0,62%, rispetto al +0,69% riferito a settembre 2016.
Il Presidente di Unioncamere, nell’evidenziare la vitalità delle imprese digitali che mettono a segno le performance migliori, nonostante rappresentino appena il 2,3% dell’universo imprenditoriale, ha dichiarato che: “….Oggi nel nostro Paese abbiamo un numero di imprese digitali esiguo, ma è una realtà con un forte potenziale di sviluppo. Le aziende ci dicono di avere un gran bisogno di digitalizzazione e per questo occorre innalzare la cultura e le competenze digitali delle nostre imprese. Le Camere di commercio che fanno parte del network Industria 4.0, con i 77 punti di impresa digitale che stanno realizzando, sono impegnate a favorire la conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie ”. Queste le parole di Lo Bello, al fine di sottolineare l’importanza strategica che tali tipologie di imprese rivestono.
La serie storica del saldo riferito alla terza porzione d’anno delle imprese italiane viene illustrato nel sottostante grafico:

graf. 1 – Andamento del saldo totale Imprese. Serie storica III trim. (⇓)

Di seguito si riportano le tabelle riepilogative dei tassi rilevati su base nazionale al III trimestre di ogni anno a partire dal 2007 ad oggi:

tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il II trimestre dell’anno (⇓)

Per quanto riguarda il comparto dell’Artigianato, alla fine di settembre, le imprese iscritte nell’apposito Albo sono 1.331.310, con un saldo trimestrale negativo di 735 unità, ottenuto dalla differenza tra le 15.327 nuove iscrizioni e le 16.062 cessazioni. Un esito ancora una volta negativo, come ormai è consuetudine da diversi trimestri a questa parte, sebbene l’accentuazione sia in progressivo contenimento, come illustrato nel grafico sottostante:

graf. 2 – Andamento del saldo Imprese Artigiane. Serie storica III trim. (⇓)

Come evidenziato nella successiva tabella il comprato Artigianato continua nella sua lenta e costante contrazione in termini di iscrizioni, che nell’ultima stagione estiva si fermano a poco più di 15mila e 300 unità, che rappresentando un ulteriore minimo in serie storica; il confronto rispetto ad inizio serie mostra una contrazione del 48,7%. Il bilancio si mantiene, dunque, in rosso sebbene mostri un significativo recupero tendenziale, per un tasso di crescita trimestrale leggermente negativo (-0,05%), che comunque è il migliore dal 2012.

tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al III trimestre di ogni anno (⇓)

 

LA REGIONE LAZIO

Il quadro regionale evidenzia come il Lazio si mantenga ai vertici nazionali in termini di crescita anche nell’ultimo trimestre, realizzando un tasso del +0,46%, pressoché in linea con il +0,45% dell’analogo periodo 2016 e di gran lunga più vivace del +0,30% rilevato su scala nazionale.
Ai vertici della graduatoria regionale si colloca la Sicilia (+0,60% la crescita), seguita dalla Valle d’Aosta (+0,51%) e dalla Campania (+0,47%). Disaggregando il dato laziale a livello provinciale emerge anche nel periodo estivo una crescita più sostenuta in termini tendenziali del viterbese (+0,33% in termini relativi, a fronte del +0,25% pressoché costante nel triennio precedente), che mostra una sorta di continuità con il significativo rimbalzo evidenziato nel secondo trimestre. Si conferma, invece, più contenuta la dinamica demografica del reatino, mentre Frosinone mostra una leggera maggiore accentuazione tendenziale. Gli esiti su scala nazionale e per la regione Lazio disaggregata per province, sono riportati nella tabella successiva:

tab. 3 – Movimento totale delle imprese III trimestre 2017 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

Il quadro comparativo dell’andamento dei tassi di crescita su base trimestrale per l’Italia, il Lazio e Latina viene riportato nel grafico seguente dal quale si nota come Latina, in serie storica quasi  sempre al di sopra del dato medio nazionale, in questo trimestre mostra una crescita in linea con quella italiana:

graf. 3 – Andamento del tasso di crescita Latina, Lazio e Italia (serie storica) (⇓)

 

LA PROVINCIA DI LATINA

Il territorio della provincia di Latina conta al 30 settembre 2017 un totale di 57.932 imprese registrate, delle quali 47.407 attive (81,83%); ammontano a 675 le nuove iscrizioni nel trimestre (pari ad un tasso di natalità del +1,62%), a fronte di 498 cessazioni non d’ufficio (per un indice di mortalità dello 0,86%); il bilancio è positivo per 177 unità in più. Gli ultimi esiti, in linea con la minore accentuazione del passo già evidenziata nella prima semestrale, confermano un turnover imprenditoriale più contenuto rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, che si traduce in un tasso di crescita che si ferma al +0,31% (a fronte del +0,41% tra luglio e settembre 2016).
Di seguito viene esposto, ai fini di una maggiore esaustività, il bilancio demografico cumulato da inizio anno che certifica il ritmo più contenuto della crescita nel nostro territorio, come avviene, sebbene in misura meno evidente, anche a livello regionale e nazionale:

tab. 4 – Movimento delle imprese gen-sett.2017 presso il Registro camerale e serie storica tassi di crescita (⇓)
L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il quadro riassuntivo relativo alla provincia di Latina per il III trimestre 2017, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

tab. 5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

In primis, occorre evidenziare che l’Agricoltura si conferma anche nel periodo estivo in contrazione, in ragione delle dinamiche negative delle Coltivazioni di cereali, delle Colture permanenti e dell’Allevamento. Si sottolinea, inoltre, che l’industria e le costruzioni si mantengono su un sentiero positivo, sebbene la manifattura mostri dinamiche più modeste (+0,29% la variazione da gennaio a settembre), che in ogni caso consolidano l’inversione di tendenza già rilevata nell’analogo periodo 2016. La trimestrale si chiude positivamente per la fabbricazione di metalli e l’alimentare, mentre tessile e confezioni sono in calo.
Sempre in termini trimestrali, le attività commerciali crescono grazie alla componente del commercio al dettaglio; in accelerazione i trasporti che recuperano quasi per intero le dinamiche riferite all’intero periodo gennaio settembre dell’anno precedente.
Le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione replicano le dinamiche dello scorso anno sia in termini congiunturali che tendenziali nei primi nove mesi;  al riguardo, contribuiscono a tali esiti il segmento della ristorazione e, sebbene in misura più contenuta, i Bar ed esercizi simili senza cucina (pub, birrerie, enoteche…).
Le Attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento, invece, sono trainate dal saldo positivo delle palestre e centri sportivi, probabilmente in ragione della fine della stagione estiva, e dalle sale giochi. Infine per quanto riguarda le Altre attività di servizi il saldo positivo dello stock si spiega con l’incremento determinatosi nel segmento dei Parrucchieri ed estetisti.

 

LE FORME GIURIDICHE

Anche al 30 settembre si conferma la crescita delle società di capitale che, nel replicare i medesimi valori di crescita del 2016 (+170 unità, +0,94% il tasso di sviluppo), hanno raggiunto le 18.234 unità, corrispondenti al 31,47% dell’universo imprenditoriale locale.
Le società di persone confermano il lieve accenno ad una flessione, mentre le imprese individuali interrompono il percorso di crescita evidenziato sino a giugno scorso.
Di seguito la tabella riepilogativa alla fine di settembre 2017:

tab.6 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica III trimestre 2017 (⇓)

In termini settoriali, il maggior numero di Società di capitali si registra nel Commercio, per oltre 4mila e 300 realtà operanti con tale forma giuridica; seguono le Costruzioni (3.143 unità) e le attività Manifatturiere (2.131 imprese). Per quanto riguarda le Imprese individuali, invece, in prima posizione si trova il settore dell’Agricoltura (8.789 unità), che precede il Commercio (8.612 unità) e a grande distanza si collocano le Costruzioni (3.150 aziende).

 

L’ARTIGIANATO

Alla fine del mese di settembre le imprese artigiane presenti in provincia di Latina ammontano a 8.979, pari al 15,5% del totale imprese operanti nella provincia, in leggera cresita rispetto alle ultime rilevazioni. Il saldo tra iscrizioni (124 unità) e cessazioni non d’ufficio (108 aziende) ammonta a 16 unità in più, per un tasso di crescita pari al +0,18%, in lieve incremento rispetto alla sostanziale stazionarietà dell’analogo periodo 2016 (+0,02% il tasso).
Il grafico riportato di seguito mostra il confronto tra i tassi di crescita rilevati trimestralmente per l’artigianato e quelli relativi alla componente imprenditoriale locale non artigiana (escludendo l’agricoltura in considerazione della scarsa significatività di tale comparto per il segmento artigiano).

graf. 4 – Andamento del tasso di crescita delle imprese artigiane e non in provincia di Latina (serie storica) (⇓)

Al riguardo, fatta eccezione per il consueto picco negativo che si replica ad inizio anno con maggiore evidenza per il segmento artigiano, in relazione all’attività amministrativa degli uffici camerali di istruttoria delle cessazioni presentate entro il 31 dicembre precedente, il 2017 si distingue in serie storica, in quanto in corso d’anno il differenziale dei tassi di crescita di tale segmento e dell’universo non artigiano risulta significativamente più contenuto. Tale esito è la risultante del deciso miglioramento delle dinamiche di demografia imprenditoriale delle realtà artigiane, atteso che il loro “complemento” (universo delle imprese non agricole e non artigiane) replica andamenti pressoché simili all’anno precedente. Come già evidenziato nell’analisi prodotta a chiusura del I semestre, il fattore dirimente è il più contenuto numero di cessazioni di aziende del mondo artigiano.
Dalla disaggregazione settoriale emerge l’ulteriore sprint del comparto edile (+0,48% la variazione trimestrale, a fronte del +0,13% dell’analogo periodo 2016) che, dopo un inizio anno fortemente in rosso, mostra una maggiore vivacità che si traduce in una dinamica riferita ai primi nove mesi ancora negativa, ma in deciso miglioramento tendenziale (-1,07% la variazione percentuale, a fronte del -1,74% tra gennaio e settembre 2016). Ancora critici gli esiti della manifattura, in flessione del -1,54%, comunque in leggero contenimento rispetto all’analogo periodo 2016 (-1,66% la variazione percentuale).
In deciso rimbalzo la ristorazione da asporto (pizzerie e rosticcerie), che si conferma in crescita dal precedente trimestre, invertendo le dinamiche dei periodi estivi del biennio precedente in cui aveva mostrato bilanci in rosso; tuttavia il dato cumulato risente della decisa decrescita registrata in apertura d’anno, mentendosi negativa la variazione dello stock riferita i primi nove mesi (-0,84%), ma in deciso recupero tendenziale rispetto all’analogo periodo 2016 (-2,83% la variazione percentuale). Le Altre attività dei servizi, in prevalenza parrucchieri ed estetiste, mostra un continuità del trend in corso d’anno, tale da registrare esiti di gran lunga più vivaci dei precedenti: +1,92% tra gennaio e settembre, a fronte del +0,62% dell’annualità precedente.
Di seguito la tabella riepilogativa per il comparto artigiano:

tab. 7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

In relazione alle forme giuridiche attraverso le quali gli artigiani operano, le ditte individuali (7.159 unità) sono le più numerose, rappresentando circa l’80% dell’universo delle piccole imprese e con un saldo positivo in valore assoluto di +25 imprese. Seguono le Società di persone (1.170, pari ad una quota del 13%) ed infine le Società di Capitali, queste ultime in costante crescita. Di seguito la tabella riassuntiva delle imprese artigiane per forma giuridica:

tab. 8 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

 

LE IMPRESE STRANIERE

Per quanto attiene la componente straniera, occorre dare evidenza che nell’ultimo biennio tale segmento mostra dinamiche che si mantengono ampiamente positive, ma che risultano meno vivaci in serie storica. Il bilancio della terza trimestrale ammonta a 42 unità in più che si vanno ad aggiungere alle complessive 4.285 imprese non indigene; il trend risulta pressoché in linea con l’analogo periodo 2016 (+44 imprese), per una variazione percentuale dello stock del +1,30%. Il grafico sottostante mette a confronto il tasso di crescita trimestrale delle imprese indigene con quello delle imprese straniere per la provincia di Latina:

graf. 5 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e a totale economia provinciale (⇓)

In termini di peso sull’intero universo imprenditoriale occorre sottolineare che il segmento straniero assume rilevanza diversa su scala territoriale: a livello nazionale lo “spazio” delle imprese straniere è pari al 9,56%, nel Lazio arriva all’11,74% (dato influenzato dalla presenza della città di Roma), mentre nella nostra realtà è pari al 7,38%.
La disaggregazione delle dinamiche in termini di nazionalità mostra la progressiva minore crescita tendenziale delle provenienze extra-UE, mentre i paesi comunitari invertono le dinamiche registrando nuovamente una variazione dello stock superiore all’1%.
Di seguito, la tabella riepilogativa degli andamenti demografici suddivisi per nazionalità in provincia di Latina:

tab. 9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale (⇓)

Considerando esclusivamente le attività economiche a maggior appeal per gli stranieri, si evidenzia il deciso rimbalzo delle costruzioni e l’ottima performance del comparto agricolo; diversamente, le attività di Cura e manutenzione del paesaggio (contenute nell’aggregato “N”) rappresentano l’unico segmento in flessione nel periodo estivo.
Di seguito la tabella riepilogativa delle imprese straniere operanti in provincia di Latina disaggregate per settore di attività alla data del 30 settembre 2017:

tab. 10 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

A fine settembre 2017, le imprese juniores  registrate in provincia di Latina ammontano a 6.474, pari all’11,8% dell’intero universo delle aziende locali; tale dato è superiore sia alle evidenze laziali (9,30% la quota), sia a quelle nazionali  (9,50%). Il saldo tra le 287 nuove iscrizioni e le  102 cessazioni (non d’ufficio) si è attestato sulle 128 unità in più, confermando il rallentamento tendenziale del tasso di crescita trimestrale (+2,02%, a fronte del +2,76% dell’analogo periodo 2016).
Si conferma anche nella terza trimestrale la decisa battuta d’arresto del comparto agricolo (+1,58% il tasso di crescita, a fronte del +9,16% riferito all’analogo periodo 2016), ancora più evidente se si osserva il dato cumulato da inizio anno; diversamente, tornano a mostrare una maggiore vivacità le attività di ristorazione, complice la stagione estiva. Buoni anche gli esiti delle attività commerciali.
Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

tab.11 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)