Gli americani mangiano pochi kiwi? «No problem». Si può riassumere con una battuta quello che in realtà è un progetto ambizioso, lanciato dal "Consorzio Kiwi Latina Igp" con la partecipazione della Seci e dal "Consorzio Bellavita" che partecipa a un programma dell'Unione europea. Il primo si occupa di tutelare la produzione pontina di kiwi, il secondo di esportare negli Usa prodotti italiani di qualità. Un connubio che punta dritto a un risultato: portare il consumo di kiwi negli Stati Uniti da 220 grammi a persona a 1 chilogrammo. Vale a dire da circa 25.000 tonnellate l'anno – un fabbisogno soddisfatto dal prodotto di California e Cile – a 150.000 l'anno. «Che per il prodotto italiano è un segmento da circa 120.000 tonnellate annue – spiega Celsio Paganini, della Bellavita food, gruppo del quale fanno parte decine di supermercati – Questo prodotto ha qualità giuste, c'è da affrontare il viaggio ma i problemi si risolvono e poi è meno costoso portare un container dall'Italia a New York che trasportarlo su gomma dalla California». In Italia le basi logistiche della "Bellavita" sono a Gioia Tauro e La Spezia per gli altri prodotti esportati dalle arance alle cipolle, dall'uva al radicchio – ma il kiwi potrebbe aprire prospettive anche per il porto di Gaeta. Paganini non ha dubbi e di fronte a una platea di "buyers" arrivati dagli Usa ha parlato anche di «garanzie di filiera che consentono di conquistare questo mercato».
Ribadito che il kiwi di Latina è il migliore in assoluto, unico ad avere l'Igp e che si sta lavorando sulla qualità per renderla sempre migliore Gianni Cosmi, presidente del consorzio, non ha nascosto le criticità: «Abbiamo bisogno di un impianto di refrigerazione, dobbiamo essere autonomi e liberarci di certe servitù indirette che ancora oggi ci danno problemi». Il discorso è legato ai prezzi bassi che acquirenti del nord Italia stanno proponendo ai produttori locali: «E' chiaro, li si raccoglie prima e si paga meno, ora con gli impianti già quasi pieni si vorrebbe fare qui lo stesso prezzo. Diventare autonomi ci consentirà di evitare questo problema, ci stiamo lavorando». Servirà anche a refrigerare il prodotto destinato agli Usa con un risparmio, per ciascun container, di 700 dollari. Al tempo stesso il Consorzio kiwi Latina si attiverà presso il Governo affinchè sottoscriva gli accordi di pre-accettazione del prodotto necessari a facilitare l'esportazione. Negli Usa, intanto, partirà una campagna pubblicitaria che riguarderà il frutto, il suo consumo alimentare e nelle preparazioni di cucina ma anche la cosmesi. «li consorzio è nato per raggiungere questi obiettivi – ribadisce Cosmi – e sono sicuro che da un incontro del genere si possa continuare a crescere».
Fonte: Il Messaggero [G.D.G.]