I dati Movimprese relativi al III trimestre 2019

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OsserFareOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Latina rende pubblici i dati Movimprese relativi al III trimestre dell’anno in corso sulla base dei dati messi a disposizione da Unioncamere e Infocamere.

DATI NAZIONALI

Su scala nazionale, al 30 settembre 2019, risultano 6.101.222 imprese iscritte al Registro camerale (di cui quasi l’84% attive), per una dinamica trimestrale in leggera accentuazione rispetto alla performance estiva 2018. I dati riferiti al terzo trimestre registrano un saldo positivo di 13.848 imprese, ottenuto dalla sottrazione di 52.975 cessazioni alle 66.823 nuove iscrizioni (0,87% il tasso di mortalità e +1,10% la natalità, entrambi in leggera crescita rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, con una maggiore accentuazione per le iscrizioni). La dinamica complessiva in termini relativi si traduce in un tasso di crescita trimestrale del +0,23%, in leggero progresso rispetto al +0,20% riferito alla terza trimestrale 2018, pur mantenendosi tra i più contenuti dell’ultimo decennio.
I valori a partire da gennaio fino a settembre scontano la mortalità più numerosa riscontrata in tutti i trimestri trascorsi, con l’accentazione più significativa in apertura d’anno, per un saldo complessivo riferito ai primi nove mesi di appena 21.416 unità in più, a fronte delle 28.170 aziende aggiuntive del 2018, ed una crescita cumulata del +0,35%, in rallentamento rispetto al +0,46% riferito a settembre 2018.
La serie storica del saldo riferito alla terza porzione d’anno delle imprese italiane viene illustrata nel sottostante grafico:

graf.1 – Andamento del saldo totale Imprese. Serie storica III trim. (⇓)

Di seguito si riporta la tabella riepilogativa dei tassi rilevati su base nazionale al III trimestre di ogni anno a partire dal 2009 ad oggi:

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il II trimestre dell’anno (⇓)

Per quanto riguarda il comparto dell’Artigianato, alla fine di settembre, le imprese iscritte nell’apposito Albo sono 1.300.024, per un saldo trimestrale che per la prima volta dopo sette anni torna nuovamente positivo di 1.375 unità, all’esito della differenza tra le 17.583 nuove iscrizioni e le 16.208 cessazioni. L’avanzo registrato è attribuibile alla significativa crescita delle nuove aperture (il 13% superiori rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente), mentre le cessazioni si confermano grossomodo in linea con i valori dell’estate 2018.
La serie storica del saldo riferito alla terza porzione d’anno delle imprese artigiane italiane viene illustrata nel sottostante grafico:

graf.2 – Andamento del saldo Imprese Artigiane. Serie storica III trim. (⇓)

Come evidenziato nella successiva tabella il comprato Artigianato mostra una inversione di rilevo in termini di serie storica delle iscrizioni, riportando le lancette del saldo di demografia imprenditoriale del comparto artigiano a dieci anni fa, sebbene l’esito attuale sia frutto di un turnover imprenditoriale di gran lunga più contenuto. Il segnale, la cui prosecuzione andrà valutata in corso d’anno, è di una interruzione del trend in continua ed inesorabile sottrazione realizzatosi negli ultimi sette anni senza soluzione di continuità, con effetti importanti sullo stock complessivo delle imprese giunto a 1,3 milioni di aziende (a fronte di quasi 1,5 ad inizio periodo)

Tab. 2 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi al III trimestre di ogni anno (⇓)

 

LA REGIONE LAZIO

Il quadro regionale evidenzia come il Lazio si mantenga ai vertici nazionali in termini di crescita anche nel periodo estivo, realizzandosi un tasso di sviluppo del +0,35%, in linea con i valori dell’analogo periodo 2018, che conferma il significativo differenziale rispetto alle dinamiche rilevata su scala nazionale (+0,20% il tasso di crescita). Ai vertici della graduatoria regionale si collocano, tra l’altro, il Trentino Alto Adige (+0,46%), la Valle d’Aosta (+0,31%) e la Puglia (+0,30% la crescita).
Disaggregando il dato laziale a livello provinciale, fatta eccezione per Latina e la Capitale che replicano le dinamiche dell’estate precedente (spiegando quest’ultima l’84% della crescita regionale), emerge un quadro che per quanto attiene le altre realtà minori risulta alquanto variegato. Il viterbese conferma la progressiva minore crescita, ripiegandosi sulla neutralità dell’estate appena trascorsa; altrettanto il frusinate mostra una progressiva minore vivacità estiva. Diversamente Rieti mette a segno un ulteriore recupero. Gli esiti su scala nazionale e per la regione Lazio disaggregati per province, sono riportati nella tabella successiva:

Tab. 3 – Movimento totale delle imprese III Trimestre 2018 presso il Registro Imprese camerale (⇓)

 

LA PROVINCIA DI LATINA

Il nostro territorio conta al 30 settembre 2019 un totale di 57.688 imprese registrate, delle quali 46.991 attive (81,5%); ammontano a 684 le nuove iscrizioni nel trimestre (pari ad un tasso di natalità del +1,19%, in leggera crescita rispetto al +1,13% dell’estate 2018), a fronte di 539 cessazioni non d’ufficio (per un indice di mortalità dello 0,93%, anch’esso in leggera crescita rispetto ai valori dell’analogo periodo precedente); il bilancio risulta dunque positivo per 145 unità in più (150 tra luglio e settembre 2018), confermano un turnover imprenditoriale estivo da replica rispetto all’analogo periodo dello scorso anno, per un tasso di crescita che si attesta al +0,25%.
Di seguito viene esposto, ai fini di una maggiore esaustività, il bilancio demografico cumulato da inizio anno che certifica il ritmo leggermente più sostenuto della crescita nel nostro territorio in controtendenza rispetto ai valori laziali e nazionali, frutto del singulto positivo evidenziato già a giugno scorso in ragione del passo più vivace delle aperture d’impresa in apertura d’anno. Le evidenze più significative rispetto allo scorso anno sono il ritorno su un sentiero positivo del comparto agricolo, determinato esclusivamente da un’apertura d’anno in significativo avanzo, nonché lo sprint delle costruzioni e delle attività di ristorazione, come evidenziato nel prosieguo.

Tab. 4 – Movimento delle imprese gen-set. 2018 presso il Registro camerale e serie storica tassi di crescita (⇓)

Tra gennaio e settembre si evidenzia, appunto, un tasso di natalità che si attesta al +5,01%, in accentuazione rispetto al +4,59% riferito ai primi nove mesi dell’anno precedente; altrettanto avviene per il tasso di mortalità, attestatosi al 4,17% (rispetto al 3,88% targato 2018).

 

L’ANDAMENTO DEMOGRAFICO PER SETTORE ECONOMICO

Il quadro riassuntivo relativo alla provincia di Latina alla fine del mese di settembre 2019, disaggregato per settori economici, viene evidenziato nella tabella successiva, elaborata sulla base del criterio di classificazione delle attività imprenditoriali ATECO 2007:

Tab.5 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

In primis, lo sprint messo a segno dall’Agricoltura in apertura d’anno si smorza nel prosieguo mostrando variazioni prossime alla neutralità da marzo a settembre, restituendo comunque un bilancio cumulato in avanzo (+0,26% la variazione dello stock nei primi nove mesi, a fronte della sottrazione pari a -0,74% del 2018). Questo, all’esito del positivo contributo delle Coltivazioni orticole (+15 le unità da gennaio a settembre); altrettanto risultano in crescita la Coltivazione di frutti oleosi, in discontinuità rispetto allo scorso anno, nonché degli Alberi da frutto, che replicano il significativo contributo positivo (+51 aziende tra gennaio e giugno, in prevalenza Kiwi). Diversamente, si confermano in ulteriore contrazione le Colture permanenti (in prevalenza uva, -45 unità fino a settembre); inoltre, per quanto attiene l’Allevamento di bovini da latte, tale segmento si conferma in ulteriore flessione (-28 unità).
Le Attività Manifatturiere, dopo la significativa contrazione registrata in apertura d’anno, proseguono da marzo a settembre all’insegna della stazionarietà complessiva; il dato consolidato nei primi nove mesi conferma l’inversione del trend, orientato dunque verso dinamiche negative già evidenziata in questa sede (0,79% la variazione dello stock, a fronte del +0,09% e +0,29% rispettivamente nel 2018 e nel 2017).
Nello specifico, la Trasformazione alimentare con la prevalenza dei forni, mostra la flessione più accentuata, mentre il segmento delle Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine e apparecchiature registra l’avanzo più significativo (+15 unità, +4,76% la variazione percentuale dello stock).
Le costruzioni accentuano il passo sia rispetto alle dinamiche dell’estate precedente (+0,52% la variazione dello stock, il doppio rispetto al precedente +0,21%), sia in termini cumulati attestandosi la crescita a settembre oltre l’1% (a fronte del +0,14% riferito all’analogo periodo dell’anno passato).
Il Commercio, dopo la importante battuta d’arresto di inizio anno (-119 unità, a fronte delle 40 in meno riferite tra gennaio e marzo 2018), determinata dal segmento dei dettaglianti, mostra nel prosieguo dinamiche più contenute rispetto allo scorso anno, per un bilancio che a settembre si mantiene in area negativa (-62 imprese, -0,42% la variazione dello stock, a fronte del +0,49% nell’analogo periodo del 2018). Nello specifico, l’accentuata criticità è riferibile al segmento dei Minimercati non specializzati di alimentari, nonché segnano il passo le tabaccherie e l’ambulantato tessile; diversamente, il canale delle vendite on-line, conferma la maggiore vivacità registrata da inizio anno, a fronte della più modesta crescita riferita all’analogo periodo 2018 (+30 unità,+12,6% la variazione dello stock, rispetto alle 19 in più precedenti).
Per quanto attiene i Trasporti, in negativo fino a giugno, approssimano la stazionarietà dopo il periodo estivo (+0,06% la variazione cumulata dello stock da inizio anno, a fronte del +1,65% riferito all’analogo periodo precedente) confermando, dunque dinamiche più contenute quest’anno. La determinante del rallentamento in corso è il segmento del Trasporto su strada, mentre le attività di Magazzinaggio registrano un buono spunto (+19 unità da gennaio scorso, +4,16% la variazione cumulata dello stock).
Le Attività dei servizi di alloggio e ristorazione confermano la maggiore vivacità in termini tendenziali sin da inizio anno, sebbene il trimestre estivo mostri dinamiche leggermente meno vivaci, (116 le unità aggiuntive nei primi nove mesi di quest’anno, a fronte delle 62 riferite al periodo da gennaio a settembre 2018), in ragione delle più numerose aperture registrante nei segmenti della ristorazione e degli esercizi pubblici, che annoverano Bar ed esercizi simili senza cucina (pub, birrerie, enoteche…).
Le Attività artistiche, sportive di intrattenimento e divertimento, sebbene nell’ultimo trimestre  grossomodo replichino i valori dell’estate precedente, in termini cumulati confermano l’avanzo inferiore all’analogo periodo dello scorso anno, in ragione del venir meno del contributo delle attività sportive (+8 unità, +0,92% la variazione percentuale dello stock, a fronte delle 13 in più nel 2018, in termini relativi +1,52%).
Infine, le Altre attività di servizi, mostrano nel periodo estivo una vivacità leggermente superiore rispetto all’estate precedente, in ragione dello sprint delle attività dei Parrucchieri e trattamenti estetici (+18 unità tra giugno e settembre, a fronte delle 8 nel II trimestre 2018); diversamente si ridimensiona il contributo delle attività di Tatuaggi e pearcing che nel 2018 aveva registrato dinamiche nettamente più vivaci (+7 unità da inizio anno, +3,26% la variazione percentuale dello stock, a fronte del +9,47% riferito ai primi nove mesi dell’anno precedente, pari a 18 realtà aziendali in più).

LE FORME GIURIDICHE

Anche al 30 settembre si conferma la maggiore crescita delle società di capitale, grossomodo in linea con i valori dell’annualità precedente (+178 unità, +0,92% il tasso di sviluppo); queste hanno raggiunto le 19.531 unità, corrispondenti ad 1/3 dell’universo imprenditoriale locale. Le società di persone confermano anche nel periodo estivo il lieve accenno ad una flessione, stazionarie le imprese individuali. Di seguito la tabella riepilogativa alla fine di settembre 2019:

Tab.6 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

 

L’ARTIGIANATO

Alla fine del mese di settembre le imprese artigiane presenti in provincia di Latina ammontano a 8.886, pari al 18,4% del totale imprese operanti nella provincia al netto del comparto agricolo.
I flussi di demografica imprenditoriale mostrano nell’ultimo trimestre un’inversione di rotta, in quanto, alla minore decrescita del trimestre di apertura, cui ha fatto seguito una seconda porzione d’anno positiva, sebbene più lenta in termini tendenziali, è seguito il deciso sprint nel periodo estivo. Il saldo dell’ultimo trimestre tra le 134 iscrizioni (in deciso rimbalzo rispetto alle 94 unità del III trimestre 2018) e le 99 cessazioni non d’ufficio (in linea con le 95 aziende in meno targate 2018) determina un avanzo positivo che interrompe la serie storica, rappresentando un punto di massimo nell’ultimo quadriennio (+0,40% la variazione dello stock, a fronte del della stazionarietà riferita dell’analogo periodo 2018).
Estendendo l’osservazione ai primi nove mesi dell’anno in corso, allo scopo di valutare la progressione in atto, la dinamica complessiva, negativa fino a giugno scorso, grazie al rimbalzo dell’ultimo periodo diviene stazionaria, a fronte delle pesanti flessioni del biennio precedente (-0,81% e -0,88% la variazione dello stock rispettivamente a settembre 2018 e 2017). Il quadro riassuntivo del comparto artigiano suddiviso per settori viene esposto nella successiva tabella:

Tab.7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Dalla disaggregazione settoriale limitata all’ultimo trimestre emerge come la dinamica complessiva sia determinata esclusivamente dal decisivo contributo di soli due settori: le costruzioni e i Servizi alla persona (in prevalenza parrucchieri e trattamenti estetici).
La valutazione dei flussi da inizio anno, mostra l’invarianza del comparto agricolo (a fronte del +1,27% precedente), la decrescita più consistente del segmento manifatturiero (-1,82%, rispetto al -1,19% targato 2018), attribuibile ai segmenti dell’Industria alimentare, del legno e della stampa; diversamente registra un significativo avanzo la Riparazione, manutenzione ed installazione di macchine ed apparecchiature. Altrettanto, risulta in flessione il Commercio, in prevalenza officine meccaniche (-1,90%, a fronte del -1,33% precedente).
In relazione alle forme giuridiche attraverso le quali gli artigiani operano, le ditte individuali (7.135 unità) sono le più numerose, rappresentando l’80% dell’universo delle piccole imprese. Seguono le Società di persone (1.069, pari ad una quota del 12%) ed infine le Società di Capitali, queste ultime in costante crescita. Di seguito la tabella riassuntiva delle imprese artigiane per forma giuridica:

Tab. 8 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per forma giuridica (⇓)

 

LE IMPRESE STRANIERE

In provincia di Latina l’universo delle imprese straniere sfiora le 4mila e 370 unità, che costituiscono il 7,6% dell’intero tessuto imprenditoriale; valore questo inferiore a quanto rilevato su base regionale (12,3% l’incidenza) e nazionale (10,0%). Nei primi nove mesi di quest’anno, dopo la battuta d’arresto evidenziata nel corso del 2018, le imprese non indigene confermano performance più consuete in serie storica, per un’espansione che si mantiene superiore all’unità ad un passo progressivamente crescente.
Il grafico sottostante mette a confronto il tasso di crescita trimestrale delle imprese indigene con quello delle imprese straniere della provincia di Latina:

Graf. 3 – Andamento del tasso di crescita dell’imprenditoria straniera e a totale economia provinciale (⇓)

Il bilancio della terza trimestrale ammonta a 50 unità aggiuntive, in deciso avanzo rispetto all’estate precedente (appena 22 unità in più), per una variazione percentuale dello stock dell’1,16%, più del doppio rispetto all’analogo periodo 2018 (+0,52%). La crescita cumulata da gennaio a settembre da maggiore evidenza del recupero sinora realizzatosi dopo l’anno precedente di “pausa”: +3,29% la variazione dello stock attuale, a fronte dello 0,92% dei primi nove mesi del 2018, per un ritorno su ritmi di crescita più usuali per tale componente.
Considerando esclusivamente le attività economiche a maggior appeal per gli stranieri, nei primi nove mesi dell’anno in corso si evidenzia il deciso rimbalzo delle costruzioni sia in termini tendenziali che con riferimento all’intero periodo da gennaio a settembre. Positiva la  performance del comparto agricolo, mentre prosegue il rallentamento dei trasporti, il cui trend risulta più contenuto in entrambe le dimensioni temporali (tendenziale e cumulata). L’avanzo estivo delle attività commerciali, riporta il segmento in area positiva per quanto attiene l’intero periodo da gennaio a settembre. Di seguito la tabella riepilogativa delle imprese straniere operanti in provincia di Latina disaggregate per settore di attività alla data del 30 settembre 2019:

Tab.9 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

Di seguito viene esposta la tabella riepilogativa degli andamenti demografici per nazionalità, nella provincia di Latina:

Tab. 10 – Movimento delle imprese straniere presso il Registro camerale (⇓)

 

IMPRENDITORIA GIOVANILE

A fine settembre 2019, le imprese juniores  registrate in provincia di Latina sfiorano le 6.100 unità, pari all’10,6% dell’intero universo delle aziende locali; tale dato è superiore sia alle evidenze laziali (8,6% la quota), sia a quelle nazionali  (9,0%). Il saldo tra le 284 nuove iscrizioni, in deciso rimbalzo rispetto all’estate 2018 (+209 unità) e le  87 cessazioni (non d’ufficio) si è attestato sulle 197 unità in più (a fronte delle 119 dell’estate precedente), mostrando un deciso rimbalzo tendenziale del tasso di crescita trimestrale (+3,23%, a fronte del +1,92% dell’analogo periodo 2018).
Il dato cumulato da gennaio a settembre evidenzia dinamiche complessivamente più vivaci per la gran parte dei settori: l’Agricoltura raddoppia la crescita rispetto all’analogo periodo 2018; altrettanto, la Manifattura e le Costruzioni accelerano il passo (entrambe mostrano una crescita intorno al 6%, a fronte del+1,54% dell’industria e +2,66% dell’edilizia nei primi nove mesi dell’anno precedente). Decisa anche la crescita delle attività commerciali e della ristorazione.
Di seguito viene riportata la tabella riepilogativa suddivisa per settori:

Tab.11 – Movimento delle imprese giovanili presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)