I dati Movimprese relativi al II trimestre del 2021

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MovimpreseOsserfare, l’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Frosinone Latina rende pubblici i dati Movimprese relativi al II trimestre 2021 sulla base dei dati messi a disposizione da Unioncamere e Infocamere.

 

DATI NAZIONALI

Alla crescita inconsueta in serie storica registrata in apertura d’anno, segue un secondo trimestre all’insegna di un ulteriore deciso avanzo che appare coerente con i segnali di ripesa dell’economia superiori alle attese. Al riguardo, le attuali preoccupazioni sulla recrudescenza dei contagi e le nuove misure di contenimento previste dal DPCM appena approvato stanno alimentando nuovamente tensioni e incertezze sugli effetti economici del virus.

Gli esiti algebrici riferiti alla seconda porzione d’anno restituiscono su scala nazionale oltre 45mila unità aggiuntive, più del doppio dello scorso anno e in decisa accelerazione anche rispetto all’analogo periodo pre-covid (+55%); il che lascia intendere che rispetto al congelamento “pandemico” delle scelte imprenditoriali che ha dominato fino a marzo scorso, si sia generato un clima di maggiori opportunità rispetto ad una ripartenza che si è andata consolidando grazie a diffusi segnali di maggiore fiducia, anche in ragione dell’accelerazione della campagna di vaccinazione.

Dunque, tra aprile e giugno 2021, sull’intero territorio nazionale, alle 89mila iscrizioni, pari ad un tasso di natalità in deciso rimbalzo rispetto ai valori targati 2020 (+1,47%, a fronte del +0,96%, dell’analogo periodo dell’anno precedente e del +1,52% targato 2019), si sottraggono quasi 43mila e 900 unità, per un indice di mortalità che risulta in più contenuta crescita allo 0,72% (rispetto allo 0,63% ed all’1,04% riferiti al II trimestre 2020 e 2019). L’esito algebrico di tali dinamiche, come già evidenziato, certifica una crescita dello stock complessivo delle imprese, che si realizza con un avanzo demografico che sfiora le 45 mila e 300 unità (+0,74%, a fronte del +0,33% precedente e del +0,48% relativo alla seconda porzione del 2019).

La composizione del saldo beneficia del significativo recupero delle iscrizioni, che tornano pressoché sui livelli del 2019, mentre il perdurare della “discontinuità virale” è attribuibile alle cessazioni che, seppur in crescita rispetto al 2020, si mantengono su valori minimi in serie storica (-30% rispetto al secondo trimestre 2019), grazie anche alla recente proroga delle moratorie sui prestiti. Il dato sulle cessazioni appare il solo fattore comune nella serie storica condizionata dalla pandemia.

Di seguito la tabella riepilogativa, riferita al II trimestre di ogni anno a partire dal 2011, delle iscrizioni e cessazioni e relativi tassi di natalità, mortalità e crescita, su base nazionale:

Tab. 1 – Serie storica delle iscrizioni, delle cessazioni e dei relativi tassi per il II trimestre dell’anno (⇓)

Graf.1 _ Andamento del saldo Totale Imprese (⇓)

Il concorrere di molteplici fattori, tra i quali, in primis, le progressive minori limitazioni allo svolgimento della attività economiche e alla circolazione delle persone, nonché la componente legata all’avvio della stagione estiva, hanno determinato la redistribuzione dei flussi di demografia imprenditoriale, restituendo, tra i segnali più evidenti del trimestre appena concluso, la minore polarizzazione settoriale degli esiti, peraltro con una significativa maggiore vitalità della componente imprenditoriale in rosa e giovanile (cfr. tab.8). Difatti, si registra il ridimensionamento del peso delle costruzioni, che hanno dominato gli scenari di nati-mortalità fino a marzo scorso, e la rinnovata vivacità delle attività turistico-ricettive e commerciali.

Queste ultime, infatti, affiancano le costruzioni in vetta alla graduatoria settoriale, con un avanzo di 9mila unità, che attesta un deciso recupero; altrettanto significativo il riscatto dei segmenti turistico-ricettivi, sebbene occorra segnalare il bilancio ancora in rosso del segmento dei “Bar ed esercizi simili(pub, birrerie, enoteche..): -1.280 unità da inizio anno, a fronte della sottrazione di 785 imprese targate 2020.

Si conferma, inoltre, la maggiore vivacità delle “Attività di professionali, scientifiche e tecniche” che mostrano un’accentuazione più marcata, anche se confrontata con i valori pre-covid; al riguardo, la “Consulenza d’impresa” mostra un saldo semestrale il 36% superiore rispetto all’analogo periodo pre-covid. Altrettanto, il segmento della “Pubblicità e ricerche di mercato” mostra un crescita esponenziale (1.240 unità aggiuntive, a fronte delle 401 riferite al I semestre 2019), il che risulta coerente con la robusta ripresa in corso del mercato pubblicitario.

Peraltro, a tali segmenti, nel corso di quest’anno, si aggiunge la maggiore vivacità dei disegnatori grafici, tra i quali si evidenzia anche la specializzazione legata al web  (+82 unità aggiuntive da inizio anno, a fronte di 1 unità nel I semestre 2019), nonché delle attività di consulenza tecnico-scientifica (+452 unità, a fronte delle 276 targate pre-covid).

Tab.2 Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività (⇓)

 


LA REGIONE LAZIO

Rispetto all’apertura d’anno, la stagionalità altera la geografia territoriale, posizionandosi il Lazio al quinto posto nella graduatoria regionale per tasso di crescita (+0,85%, a fronte del +0,74% nazionale) dietro a tre regioni del sud, dove la componente turistico-ricettiva ha un peso significativo. Il differenziale in serie storica mostra l’attuale rimbalzo a fronte del +0,36% riferito all’analogo periodo 2020 ed un consolidamento della crescita rispetto alle risultanze pre-covid (+0,60% nel II trimestre 2019).

Come evidenziato su scala nazionale, anche nel Lazio si evidenziano le medesime dinamiche: tra aprile e giugno 2021, alle quasi 10mila iscrizioni, pari ad un tasso di natalità in deciso rialzo rispetto ai valori targati 2020 (+1,52%, a fronte del +0,94%, dell’analogo periodo dell’anno precedente), si sottraggono 4mila e 400 unità, per un indice di mortalità che risulta in più contenuta crescita allo 0,67% (rispetto allo 0,58% riferito al II trimestre 2020 ed allo 0,91% nel 2019). In termini assoluti, allo stock di imprese laziali si aggiungono ulteriori 5.549 unità (3.163 le realtà in più rispetto all’analogo periodo dello scorso anno).

Il bilancio nei territori di Frosinone e Latina è positivo per 800 imprese (a fronte delle 470 aggiuntive del secondo trimestre dello scorso anno) e mostra una decisa accelerazione rispetto all’analogo periodo pre-covid (+537 unità il saldo riferito al secondo trimestre 2019).

Tab.3 _ Movimento Totale delle imprese presso il Registro Imprese camerale (⇓)

 

 

LA PROVINCIA DI FROSINONE

A fine giugno 2021 in provincia di Frosinone risultano 49.021 imprese registrate, delle quali 40.263 attive (82,1% del totale); ammontano a 619 le nuove iscrizioni (pari ad un tasso di natalità dell’1,27%,in accelerazione rispetto allo 0,97% riferito al 2020), a fronte di 283 cessazioni non d’ufficio (per un indice di mortalità dello 0,58%, leggermente superiore allo 0,53% dell’analogo periodo precedente). Il bilancio trimestrale è positivo per 336 unità in più, in deciso avanzo sia rispetto allo scorso anno (+212 imprese), sia rispetto all’analogo periodo no-covid (+189 nel II trimestre 2019); il tasso di crescita si attesta al +0,69%, in netta accelerazione rispetto alle dinamiche riferite al secondo quarto 2020 (+0,44%; +0,39% nel secondo trimestre 2019).

Come già evidenziato su scala nazionale, gli esiti algebrici sopra descritti restituiscono un quadro in evoluzione rispetto alle evidenze degli ultimi periodi, atteso che, pur replicandosi anche nel secondo trimestre il maggior contributo delle Costruzioni, a significativa distanza riemergono le attività commerciali, che realizzano un avanzo semestrale inedito nel precedente biennio, caratterizzato da bilanci in rosso. Seguono le “Attività di professionali, scientifiche e tecniche”, che condividono la maggiore vivacità dei segmenti della “Consulenza d’impresa” e della “Pubblicità e ricerche di mercato”. Recuperano, inoltre, vigore i “Servizi di alloggio e ristorazione”, esclusivamente per quanto attiene alla componente dei “Bar ed esercizi simili(pub, birrerie, enoteche..), mentre la “Ristorazione” mostra un lieve avanzo tra aprile e giugno, che non basta ad invertire la rotta negativa semestrale.

Si conferma, inoltre, la maggiore vivacità delle “Attività di professionali, scientifiche e tecniche” che mostrano un’accentuazione più marcata, anche se confrontata con i valori pre-covid, soprattutto nei segmenti della “Consulenza d’impresa” e della “Pubblicità e ricerche di mercato”, in linea con le dinamiche evidenziate su scala nazionale.

Tab.4 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività – Frosinone (⇓)

L’Industria mostra un bilancio semestrale in pareggio grazie ai maggiori avanzi della Trasformazione alimentare e della “Fabbricazione di mobili”, mentre l’Agricoltura contiene la perdita.

 

L’ARTIGIANATO IN PROVINCIA DI FROSINONE

A fine giugno le imprese artigiane del frusinate ammontano a 8.773, pari al 20% del totale imprese operanti nella provincia, considerate al netto del comparto agricolo. Il saldo tra le 150 iscrizioni e le 73 cessazioni non d’ufficio determina un avanzo di 77 unità (a fronte delle 53 unità aggiuntive riferite all’analogo periodo dell’anno precedente; erano -6 nel secondo trimestre 2019) che conferma la progressiva accentuazione della crescita, attestandosi la variazione dello stock al +0,89% (+0,62% e -0,07% le variazioni percentuali rispettivamente nel secondo trimestre 2020 e 2019).

Tab.5 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività – Frosinone (⇓)

Di fatto, i maggiori avanzi riferiti al primo semestre sono appannaggio quasi esclusivo dell’edilizia.

 


LA PROVINCIA DI LATINA

L’universo imprenditoriale della provincia conta al 30 giugno 57.925 unità registrate delle quali 47.483 attive, pari all’82%. Complessivamente ammontano a 897 le iscrizioni e risultano in crescita tendenziale (a fronte delle 564 riferite all’analogo periodo dello scorso anno), per un tasso di natalità pari all’1,56% (rispetto allo 0,98% del II trimestre 2021 ed all’1,62% riferito al 2019); anche le cessazioni rialzano la china, sebbene ad un ritmo decisamente più lento: 426 le unità cancellate, per un tasso di mortalità in più contenuta accentuazione (0,74%, a fronte del precedente 0,54%, pari a 309 cancellazioni nel corso del II trimestre 2020), che si mantiene a notevole distanza dai valori pre-covid (+1,01% nel II trimestre 2019). Si realizza dunque un avanzo di 471 unità, per un tasso di crescita positivo che si attesta al +0,82% (a fronte del +0,45% riferito al secondo trimestre dell’anno precedente; +0,61% nel secondo quarto del 2019).

Anche a Latina la seconda porzione d’anno, complici la stagionalità e la necessità di non procrastinare ulteriormente le scelte imprenditoriali in un clima economico più positivo con l’avanzare delle vaccinazioni, le attività commerciali e quelle turistico-ricettive riprendono maggior dinamismo, per un avanzo semestrale che torna su un sentiero positivo. Le Costruzioni proseguono la “corsa” (+165 unità da gennaio a giugno, +2,23% la variazione dello stock, in deciso rimbalzo rispetto al biennio precedente).

Tab.6 – Movimento delle imprese presso il Registro camerale per ramo di attività – Latina (⇓)

Per quanto attiene le attività turistico-ricettive, la Ristorazione mostra un bilancio semestrale positivo (+58 unità), in recupero rispetto al biennio precedente (rispettivamente +8 e +44 imprese nel secondo trimestre 2020 e 2019), mentre la performance dei pubblici esercizi si mantiene in area negativa ed in ulteriore peggioramento su entrambe le annualità precedenti.

Infine, l’Agricoltura recupera le perdite riferite al primo quarto, per un bilancio semestrale in pareggio; mentre l’Industria si mantiene complessivamente in area negativa, pur contendo il calo. Al riguardo, tengono i segmenti dell’alimentare e la “Fabbricazione di prodotti in metallo”.

 

L’ARTIGIANATO IN PROVINCIA DI LATINA

Per quanto attiene il comparto artigiano, a fine giugno le imprese registrate all’Albo sono 8.885, pari al 18,3% dell’intero tessuto imprenditoriale (considerato al netto delle imprese agricole).

Il bilancio trimestrale positivo per 73 unità, in accelerazione rispetto al biennio precedente, è ottenuto dalla differenza tra le 186 iscrizioni, in decisa crescita tendenziale, e le 113 cessazioni, in accentuazione anch’esse rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.

La risultante è una crescita dello 0,83%, in ulteriore accelerazione rispetto al +0,65% riferito ai dodici mesi precedenti (+0,47% nel secondo trimestre 2019), determinata prevalentemente dal rimbalzo dell’edilizia. Diversamente, la manifattura artigiana conferma un bilancio semestrale in area negativa .

Tab. 7 – Movimento delle imprese artigiane presso il Registro camerale per ramo di attività – Latina (⇓)

La maggiore vivacità delle “Altre attività di servizi”, è alimentata in primis dalla ritrovata vivacità del segmento dei “Tatuaggi e piercing”.

Per chiudere l’analisi, si riporta di seguito il quadro sintetico riferito alle ulteriori disaggregazioni del tessuto imprenditoriale per tipologia di impresa.

Tab.8 – Movimento delle imprese femminili, straniere e giovanili presso il Registro camerale (⇓)

L’accelerazione della componente femminile è condivisa a tutti i livelli territoriali, con un passo decisamente più marcato su scala nazionale anche rispetto all’analogo periodo no-covid (la crescita risulta il 30% superiore rispetto al II trimestre 2019); più contenuto il differenziale nel Lazio e a Frosinone (la maggiore crescita sfiora il 10% per entrambi), mentre a Latina la performance risulta in linea con i valori targati 2019.

Si conferma, inoltre, la più brillante performance delle imprese straniere, influenzata dalla dinamica positiva delle costruzioni; al riguardo, in provincia di Latina e Frosinone le dinamiche da inizio anno risultano estremamente espansive: la crescita semestrale risulta rispettivamente pari al +4,04% in terra pontina (a fronte del +1,81% targato 2019) ed al  +2,15% nel frusinate (rispetto all’1,16% del II trimestre 2019).

Con riferimento alle imprese giovanili si conferma il recupero più marcato su scala nazionale, con una maggiore crescita semestrale di circa 1/5 rispetto all’analogo periodo pre-covid; diversamente, unica eccezione è Latina che mostra una variazione cumulata da inizio anno leggermente inferiore.