Frosinone e Latina sui mercati internazionali.-Dati I semestre 2020

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exportElaborati i dati relativi alle due province concernenti il primo semestre del 2020.

I dati nazionali

Nel primo semestre si registra un significativo ridimensionamento le vendite all’estero del nostro Paese (-15,3%, a fronte del +2,1%, riferito all’analogo periodo del 2019). L’ammontare complessivo delle esportazioni nazionali si attesta sui 201 miliardi di euro; le importazioni mostrano una flessione altrettanto significativa, attestandosi sui 178 miliardi di euro (-17,3%). In termini di peso sull’export mondiale, il nostro Paese si attesta al 2,7%, perdendo una posizione sugli scambi internazionali, come illustrato nella tabella seguente:

Tab.1 – Quote di mercato dell’Italia su Import-Export mondiale (⇓)

Il confronto territoriale mostra marcate flessioni diffuse a tutte le macro-aree: rispetto alla media nazionale, la contrazione è più marcata per le Isole (-20,4%) e il Nord-ovest (-16,1%), mentre risulta leggermente più contenuta per il Nord-est (-14,3%) e per il Sud (-13,4%).

Fig.1 – Contributi delle ripartizioni alla variazione congiunturale delle esportazioni (⇓)

Il quadro riassuntivo, per ripartizioni territoriali, viene esposto nella tabella successiva:

Tab.2 – Import – Export dell’Italia per macro territori (⇓)

La bilancia commerciale nazionale mostra un avanzo di quasi 23 miliardi di euro (a fronte dei 22 miliardi targati primo semestre 2019) determinato, come di consueto, in prevalenza dal Nord-Est.
Disaggregando ulteriormente l’export italiano a livello territoriale, la regione che ha esportato di più è la Lombardia (26,8% la quota), con il Lazio che si colloca al sesto posto (5,9% il peso); mentre su scala provinciale è Milano che guida la graduatoria, con Latina al 17° posto (2,0% il peso) e Frosinone al 20° (1,6% il peso provinciale).

Tab.3 – Graduatoria delle regioni italiane per valore delle esportazioni (⇓)

Tab.4 – Principali province esportatrici per valore delle esportazioni (⇓)

Secondo l’analisi dell’Istat emerge che:” Nei primi sei mesi del 2020, i contributi maggiori alla diminuzione su base annua delle esportazioni nazionali derivano dal calo delle vendite di Piemonte (-18,8%) e Lombardia (-16,5%) verso la Germania, di Lazio (-39,9%) e Piemonte (-22,7%) verso gli Stati Uniti e di Piemonte (-22,1%), Lombardia (-17,8%), Veneto (-17,2%) ed Emilia-Romagna (-15,9%) verso la Francia…. Solo il Molise (+30,2%) e la Liguria (+3,7%) registrano, nel confronto con il primo semestre 2019, una dinamica positiva dell’export….Il calo delle vendite di macchinari e apparecchi da Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte e di metalli di base e prodotti in metallo dalla Lombardia contribuisce alla diminuzione tendenziale dell’export nazionale per 3,5 punti percentuali. Per contro, l’aumento delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo dalla Toscana e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Lombardia, Veneto, Toscana, Marche ed Emilia-Romagna contrasta per 1,5 punti la flessione dell’export”.

Fig.2 – Variazione e contributo alla variazione delle esportazioni nazionali per regione (⇓)

Fig.3 – Esportazioni nazionali per provincia (⇓)

Secondo l’Istat, “L’analisi provinciale dell’export mostra performance negative per la maggior parte delle province italiane: le peggiori interessano Milano, Torino, Firenze, Brescia, Vicenza e Bergamo. Tra le performance positive, le migliori si registrano per Arezzo, Rovigo e Genova”.

Dei 201 miliardi di euro di merci italiane destinate all’estero, il 96% è di “provenienza” della Manifattura, in valore assoluto pari a 193 miliardi di euro (in flessione del 15,4%), cui segue l’Agricoltura che, con una quota dell’1,7% la quota delle vendite oltre frontiera, supera i 3,4 miliardi di euro, per una variazione positiva dell’1,1%, in controtendenza in serie storica e rispetto agli altri settori. Di seguito sono indicati i primi dieci settori per valore delle esportazioni:

Tab.5 – Primi 10 settori per valore delle esportazioni (⇓)

Come di consueto, i Macchinari e apparecchiature (motori, turbine, pompe idrauliche, compressori, caldaie industriali, macchine per sollevamento, macchine per la metallurgia ecc…) spiegano la quota più significativa (16,3%) delle vendite all’estero, con quasi 33 miliardi di euro di prodotti esportati, sebbene mostrino una decisa flessione (-20%); a seguire, il metalmeccanico e i prodotti tessili (entrambi con una quota intorno al 10% delle esportazioni nazionali) in pesante contrazione (rispettivamente -14% e -26%). Anche i mezzi di trasporto, che si collocano in quarta posizione, mostrano un significativo calo degli scambi internazionali, in entrata ed in uscita.
L’industria alimentare e il segmento farmaceutico rappresentano le uniche eccezioni positive: entrambi hanno collocato all’estero circa 18 miliardi di euro di prodotti (9% circa la relativa quota sulle esportazioni nazionali), in crescita rispetto all’analogo periodo del 2019 (rispettivamente +4,0% e +10,6%). Di seguito, la graduatoria riferita ai principali prodotti esportati su scala nazionale:

Tab.6 – Principali prodotti esportati dall’Italia (⇓)

Tra le principali destinazioni, data la prossimità geografica, l’Europa è il mercato più significativo e spiega i due terzi delle esportazioni italiane; seguono l’America e l’Asia, entrambe mete di una quota intorno al 13% dei flussi di merci italiane verso l’estero.

Tab.7 – Import –Export dell’Italia per Continenti (⇓)

Tra i paesi che rappresentano i migliori partner commerciali italiani, al primo posto troviamo la Germania, verso la quale è destinato il 13,3% dell’intero export italiano; a seguire la Francia (10,5% la quota) e gli Stati Uniti (9,9%).
Il quadro riassuntivo degli scambi commerciali per principali Paesi di destinazione viene riportato nella sottostante tabella:

Tab.8 – Principali Paesi destinatari delle esportazioni italiane (⇓)

 

Il Lazio nel primo semestre 2020

Prima di procedere con l’analisi su scala territoriale, occorre sottolineare che le valutazioni che vengono nel prosieguo proposte si riferiscono ai dati forniti dall’Istat, che per il 2019 e il 2020 alla data attuale sono ancora provvisori. Per quanto riguarda il primo semestre di quest’anno, l’Istat ha evidenziato che le statistiche territoriali sull’export (elaborazioni dei dati raccolti dalle rilevazioni Intrastat ed Extrastat), sono state prodotte nel contesto dell’emergenza Covid-19, durante il quale la rilevazione Intrastat ha registrato un calo delle dichiarazioni pervenute per i mesi di febbraio, marzo e aprile. Le azioni messe in atto per fare fronte alle criticità nella raccolta dei dati hanno permesso di elaborare e diffondere i dati territoriali di export del primo semestre 2020, tuttavia, questi potranno essere oggetto di successiva revisione.
Passando, dunque, alle dinamiche su scala regionale, nei primi sei mesi di quest’anno si registra una flessione delle vendite all’estero (-14,3%) in linea con le dinamiche nazionali, condivisa da tutte le realtà provinciali, sebbene con accentuazioni piuttosto diversificate. Per quanto attiene gli acquisiti dall’estero, la caduta dell’import è del 7,33%, che corrisponde a merci in entrata per un valore di 1,3 miliardi di euro in meno rispetto all’analogo periodo del 2019, a fronte di una flessione che sfiora i 2 miliardi di euro di acquisiti dall’estero.
Considerando le province di Latina e Frosinone, queste spiegano quasi i due terzi dell’export laziale ed il 40% dei flussi in entrata, per una bilancia commerciale in avanzo di 125 milioni di euro (a fronte degli oltre 959 milioni di euro relativi all’analogo periodo dello scorso anno).
Il quadro riepilogativo degli scambi con l’estero laziali riferiti al primo semestre di quest’anno suddivisi per provincia è esposto nella tabella seguente:

Tab.9 – Import – Export del Lazio per provincia (⇓)

Il consuntivo semestrale è influenzato dalle dinamiche negative del secondo trimestre, come illustrato nel grafico seguente:

Graf.1 – Var.% tendenziale delle esportazioni e delle importazioni e saldo bilancia commerciale del Lazio (⇓)

La flessione dell’export laziale sopra evidenziata si riferisce soprattutto ai flussi del segmento industriale verso l’America: quasi 1 miliardo di euro di minori merci ivi destinate, -38% la variazione percentuale; più contenuto il calo verso le destinazioni europee (-5,16%).
La suddivisione per continenti dei rapporti commerciali con l’estero del Lazio è esposta nella seguente tabella:

Tab.10 – Import – Export del Lazio per Continenti (⇓)

Il comparto Manifatturiero spiega il 97% delle vendite oltre confine laziali, per un valore di merci collocate all’estero pari a 11,5 miliardi di euro, in flessione nel primo semestre del 13,2% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno; più contenuto il calo dei flussi dall’estero (-7% circa). All’esito di tali dinamiche la bilancia commerciale mostra un disavanzo di 4,8 miliardi di euro, il 12% superiore rispetto al valore riferito all’analogo periodo del 2019.
La disaggregazione dei flussi di import/export per i diversi macro-settori economici è illustrata nella tabella seguente:

Tab.11 – Import – Export del Lazio per Macro-settori (⇓)

Per quanto attiene l’agricoltura, che nel quadro regionale spiega una quota relativa pari ad appena l’1,5%, di fatto è appannaggio della provincia pontina per circa i ¾ dei flussi in uscita, la cui rilevanza su scala nazionale è illustrata nel prosieguo del report, e per il 18% del viterbese.
Farmaceutica, prodotti chimici e mezzi di trasporto rappresentano i settori più vivaci in termini di vendite all’estero; di seguito sono indicati i primi dieci settori regionali per valore delle esportazioni, nonché i primi dieci prodotti:

Tab.12 – Primi 10 settori per valore delle esportazioni (⇓)

Tab.13 – Primi 10 prodotti per valore delle esportazioni (⇓)

L’articolazione settoriale mostra dinamiche differenti, atteso che la metà dei flussi dell’industria laziale è appannaggio del segmento farmaceutico, le cui vendite sui mercati internazionali risultano in flessione del 16% circa, a fronte di acquisti dall’estero pressoché stazionari. Al riguardo, si evidenziano le maggiori criticità per la Capitale che registra il dimezzamento delle esportazioni di tale segmento (164 milioni di euro, a fronte dei 316 riferiti ai primi sei mesi del 2019); diversamente le province di Latina e Frosinone si confermano ai primi posti nella graduatoria nazionale, rappresentando rispettivamente il 19% ed il 13% del totale delle esportazioni nazionali, come evidenziato nella tabella seguente:

Tab.14 – Prime 10 province per esportazioni dell’industria farmaceutica (⇓)

Tornando agli altri segmenti, i prodotti chimici si collocano al secondo posto per acquisiti dall’estero è mostrano una crescita significativa (+24,3%, la variazione tendenziale, circa il 10% la quota relativa sul totale delle esportazioni del comparto industriale); il settore dei mezzi di trasporto (8,3% la quota sulle esportazioni manifatturiere laziali) registra le dinamiche più critiche, risultando i flussi in uscita ed in entrata entrambi in calo di oltre il 30%, esiti peraltro in linea con le tendenze rilevate su scala nazionale.
Segue il comparto della Metallurgia (esclusi i macchinari), che mostra una crescita delle esportazioni (+11,3%, 7,2% la quota sul comparto industriale).
Altrettanto la trasformazione alimentare mostra una crescita delle esportazioni (+2,6% la variazione tendenziale); al riguardo, si segnala che gli USA rappresentano la prima destinazione estera delle merci laziali (in prevalenza capitoline e pontine), peraltro in crescita nel primo semestre di quest’anno (oltre 83 milioni di euro, pari ad 1/5 delle vendite sui mercati internazionali di tale segmento); seguono Regno Unito e Germania (rispettivamente con 37 e 31 milioni di merci laziali acquistate).

Tab.15 – Prime 10 destinazioni per esportazioni dell’industria alimentare laziale (⇓)

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La provincia di Frosinone nel primo semestre 2020

Per quanto attiene la provincia di Frosinone, le vendite all’estero si attestano sui 3,2 miliardi di euro e mettono a segno una flessione significativa (-17,8% da inizio anno); altrettanto accentuato il passo riferito alla decrescita delle importazioni, che eguagliano la dimensione dei flussi in entrata, il che determina un esiguo avanzo della bilancia commerciale con l’estero (3,5 milioni di euro). Il grafico seguente illustra le dinamiche trimestrali degli scambi con l’estero del frusinate:

Graf.2 – Var.% tendenziale delle esportazioni e delle importazioni e saldo bilancia commerciale (⇓)

La flessione dell’export in provincia di Frosinone si riferisce soprattutto ai flussi dell’industria farmaceutica in primis verso l’Europa (368 milioni di euro di minori merci ivi destinate, -12% la variazione percentuale); a seguire, per importanza dei flussi, verso il continente asiatico, destinazione che vede dimezzarsi le vendite. I mezzi di trasporto registrano flessioni verso tutte le destinazioni: in Europa le vendite si dimezzano; -22% la contrazione verso l’America, dove tale segmento rappresenta circa il 60% delle vendite altre oceano della manifattura del frusinate. La suddivisione per continenti dei rapporti commerciali con l’estero della nostra provincia è esposta nella seguente tabella:

Tab.16 – Import – Export della provincia di Frosinone per Continenti (⇓)

Tra le destinazioni europee, che spiegano circa l’85% dell’export locale, i principali mercati di sbocco delle merci e servizi del frusinate sono, in primis, la Germania (730 milioni di euro, pari ad ¼ dei flussi verso l’Europa, di cui i ¾ sono prodotti farmaceutici) in flessione del 9,5% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno; seguono a notevole distanza la Francia e il Regno Unito, in calo ancor più significativo, come illustrato nella tabella seguente:

Tab.17 – Import – Export della provincia di Frosinone per principali Paesi europei (⇓)

Spostandoci oltre oceano, si registra l’importante flessione delle vendite negli USA, primo cliente americano che ha acquistato merci locali per un valore che supera i 166 milioni di euro (-33% la variazione tendenziale), per un quota sull’intero continente americano pari all’87%.

Tab.18 – Import – Export della provincia di Frosinone per principali Paesi americani (⇓)

 

Le dinamiche per settori

Il comparto Manifatturiero spiega la totalità delle vendite oltre confine della provincia di Frosinone, per un valore di merci collocate all’estero pari a 3,2 miliardi di euro, in flessione nel primo semestre di quest’anno del 17,2% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno; altrettanto significativo il calo dei flussi dall’estero. All’esito di tali dinamiche la bilancia commerciale dell’industria mostra un avanzo di 8,8 miliardi di euro, il 42% inferiore rispetto al valore riferito all’analogo periodo del 2019. La disaggregazione dei flussi di import/export per i diversi macro-settori economici è illustrata nella tabella seguente:

Tab.19 – Import – Export della provincia di Frosinone per Macro-Settori (⇓)

Di seguito sono indicati i primi dieci settori per valore delle esportazioni:

Tab.20 – Primi 10 settori per valore delle esportazioni – Frosinone (⇓)

Tab.21 – Primi 10 prodotti per valore delle esportazioni – Frosinone (⇓)

L’articolazione settoriale mostra dinamiche differenti, atteso che il 70% dei flussi dell’industria della provincia di Frosinone è appannaggio del segmento Farmaceutico, le cui vendite sui mercati internazionali risultano in flessione del 17%, a fronte di acquisti all’estero anch’essi in brusco calo (-19% la variazione tendenziale). Di seguito sono esposte le principali destinazioni di tale segmento:

Tab.22 – Prime 10 destinazioni per esportazioni dell’industria farmaceutica (CF)  (⇓)

Ancora più critiche le dinamiche del settore dei Mezzi di trasporto, che vedono quasi dimezzarsi gli scambi internazionali, in linea con le dinamiche negative rilevate su scala regionale e nazionale. Il calo è condiviso da tutti i principali paesi partner esteri, come illustrato di seguito:

Tab.23 – Prime 10 destinazioni per esportazioni dell’industria dei mezzi di trasporto (CL) (⇓)

In ogni caso, si evidenzia che la filiera dell’Automotive è particolarmente significativa, atteso il segmento degli Autoveicoli colloca Frosinone al settimo posto nella graduatoria provinciale, attestandosi al 3,7% la quota nazionale sui mercati esteri, come illustrato nella tabella seguente:

Tab.24 – Prime 10 province per esportazioni di autoveicoli (CL291) (⇓)

Continuando a scorrere la graduatoria settoriale, al terzo posto per vendite all’estero si collocano gli Apparecchi elettrici (cfr. Tab. 20 – codice CJ);  le cui esportazioni mostrano una flessione più contenuta (-5,3%), attribuibile maggiormente alle destinazione americane e asiatiche, atteso che l’Europa risulta pressoché stazionaria (-0,4% la variazione tendenziale), come illustrato nella tabella seguente:

Tab.25 – Prime 10 destinazioni per esportazioni dell’industria degli apparecchi elettrici (CJ) (⇓)

Diversamente, l’industria tessile e la trasformazione alimentare (cfr. Tab. 20 – codici CB e CA) mostrano una crescita delle esportazioni (rispettivamente +43,1% e +24,9% la variazione tendenziale); al riguardo, si segnala la decisa crescita degli articoli in pelle (escluso abbigliamento) verso la Svizzera, divenuto il primo mercato di sbocco di tale settore (il valore delle esportazioni dell’industria tessile dai 2 milioni di euro balza a 37 milioni di euro), grazie alla crescita significativa dei prodotti delle Calzature (cfr. Tab. 20 – codice CB152), ivi destinate per la quasi totalità delle esportazioni di tale segmento.

 

La provincia di Latina nel primo semestre 2020

Per quanto attiene la provincia di Latina, le cui vendite all’estero si attestano sui 4 miliardi di euro, questa registra una flessione nel primo semestre di quest’anno dell’export del 9,5%; diversamente, le importazioni mostrano una crescita (+11,1% la variazione tendenziale), attestandosi sui 3,9 miliardi di euro, il che riduce l’avanzo della bilancia commerciale a poco meno di 123 milioni di euro (a fronte del disavanzo pari a 945 milioni di euro dei primi sei mesi del 2019). Il grafico seguente illustra le dinamiche trimestrali degli scambi con l’estero in terra pontina:

Graf.3 – Var.% tendenziale delle esportazioni e delle importazioni e saldo bilancia commerciale della provincia di Latina (⇓)

La flessione dell’export sopra evidenziata si riferisce soprattutto ai flussi del segmento industriale verso l’America; diversamente, le destinazioni europee si confermano in positiva espansione. La suddivisione per continenti dei rapporti commerciali con l’estero della nostra provincia è esposta nella seguente tabella:

Tab.26 – Import – Export della provincia di Latina per Continenti I semestre (⇓)

Tra le destinazioni europee, che spiegano circa i 3/4 dell’export locale, i principali mercati di sbocco delle merci e servizi pontini sono, in primis, il Belgio (1,9 miliardi di euro, pari al 62% dei flussi verso l’Europa), destinazione “logistica” dei prodotti delle grandi multinazionali farmaceutiche, in crescita del 23% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno; seguono a notevole distanza i Paesi Bassi e la Germania (entrambi con una quota intorno all’8%).

Tab.27 – Import – Export della provincia di Latina per principali Paesi europei (⇓)

Spostandoci oltre oceano, come già evidenziato, si registra l’importante flessione delle vendite negli USA, primo cliente americano che ha acquistato merci locali per un valore che supera gli 810 milioni di euro, per un quota sull’intero continente americano pari al 96,1%.

Tab.28 – Import – Export della provincia di Latina per principali Paesi americani (⇓)

Tra le destinazioni asiatiche, in cima alla lista si conferma il Giappone (76 milioni di euro di acquisti in terra pontina) e a notevole distanza la Cina (17 milioni di euro).

 

Le dinamiche per settori

Come avviene a livello nazionale, anche per la provincia di Latina il Manifatturiero e l’Agricoltura sono le determinanti principali delle vendite sui mercati internazionali dei prodotti locali, spiegando questi la quasi totalità dei flussi verso l’estero. E quindi opportuno analizzarne le dinamiche. In primis, di seguito viene esposto il dato riepilogativo generale riferito all’anno appena concluso con la suddivisione dei flussi di import/export per i diversi macro-settori economici rilevati in provincia:

Tab.29 – Import – Export della provincia di Latina per Macro-Settori (⇓)

L’industria, con 3,9 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali, mostra un rallentamento tendenziale intorno al 10%; diversamente, i flussi dall’estero risultano in crescita dell’11%. L’esito di tali dinamiche è il netto ridimensionamento della bilancia commerciale, che mostra un avanzo di appena 50 milioni di euro, a fronte degli 872 riferiti all’analogo periodo del 2019. Al riguardo, occorre evidenziare che a determinare tale differenziale è il settore farmaceutico, cui si riferisce oltre l’80% delle esportazioni pontine ed il 70% delle importazioni, il cui bilancio positivo sull’estero si è ridotto di 2/3 rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno. Di seguito sono indicati i primi dieci settori per valore delle esportazioni.

Tab.30 – Primi 10 settori per valore delle esportazioni (⇓)

Tab.31 – Primi 10 prodotti per valore delle esportazioni (⇓)

La disaggregazione per segmento di attività mostra dinamiche disomogenee; come gia evidenziato, è l’industria farmaceutica a determinare le tendenze complessive, rilevandosi per quest’ultima una flessione dei flussi verso l’estero (-12,3% la variazione tendenziale); di seguito sono esposti i principali paesi partner stranieri e, al riguardo, occorre evidenziare che le destinazioni europee più significative risultano in crescita, fatte eccezione per la Germania, mentre i continenti americano e asiatico risultano in calo.

Tab.32 – Prime 10 destinazioni per esportazioni dell’industria farmaceutica (CF) (⇓)

Tornado alla graduatoria (cfr. Tab. 30), al secondo posto per acquisiti dall’estero si colloca il settore dei prodotti chimici (cod. CE), che risulta in crescita significativa (+47,3%, la variazione tendenziale, 4,2% la quota relativa sul totale delle esportazioni pontine) verso tutte le destinazioni, come di seguito illustrato:

Tab.33 – Prime 10 destinazioni per esportazioni dell’industria Chimica (CE) della provincia di Latina (⇓)

Al terzo posto si colloca il comparto agricolo (cfr. Tab. 30 – codice AA) che registra un leggero calo delle esportazioni (-1,2%la variazione tendenziale), per un ammontare di merci acquistate dall’estero che supera i 139 milioni di euro.
In particolare, si evidenzia che il segmento più significativo in termini di flussi pontini verso l’estero è quello delle produzioni agricole non permanenti (orticole), che conferma Latina al 3° posto nella graduatoria provinciale per valore delle merci esportate; si attesta al 4,5% la quota nazionale sui mercati esteri, come illustrato nella tabella seguente:

Tab.34 – Prime 10 province per esportazioni di culture agricole non permanenti– I semestre (⇓)

Per una questione di prossimità, che per tale comparto è ancor più significativa per la naturale deperibilità dei prodotti, il mercato principale di sbocco è l’Europa, destinazione di circa il 94% dei prodotti, per un valore che pari a 131 milioni di euro, stazionaria rispetto all’analogo periodo dello scorso anno.
Il primo cliente estero è la Germania, che ha importato dalla provincia di Latina merce per quasi 70 milioni di euro, pari alla metà delle esportazioni pontine del comparto agricolo; seguono, a notevole distanza, la Polonia, destinazione di quasi il 10% delle merci agricole pontine, i Paesi Bassi e la Francia, che hanno importato entrambi intorno ai 9 milioni di euro (6% le relative quote di entrambi sul comparto). Tra i paesi extraeuropei, solo gli USA si collocano tra le prime dieci destinazioni, per un valore delle merci acquistate che mostra una significativa flessione (5,7 milioni di euro, pari al 4% del totale).

Tab.35 – Prime 10 destinazioni per esportazioni del comparto agricolo della provincia di Latina (⇓)

Diversamente, l’industria della Trasformazione alimentare (cfr. Tab. 30 – codice CA) mostra una crescita significativa delle esportazioni (+10% la variazione tendenziale); al riguardo, si segnala che gli USA rappresentano la prima destinazione estera delle merci pontine, peraltro in decisa crescita nel primo semestre di quest’anno (oltre 32 milioni di euro, pari ad ¼ dell’export di tale segmento); seguono Regno Unito e Germania (rispettivamente con 16 e 14 milioni di merce pontina acquistata).

Tab.36 – Prime 10 destinazioni per esportazioni dell’industria alimentare (CA) della provincia di Latina (⇓)